Autori e azione
Il mese di marzo si presenta diviso tra film d'azione, d'autore e diversi titoli italiani di qualità. Il più atteso è sicuramente Gran Torino, nuovo lavoro del prolifico Clint Eastwood, che ancora una volta è anche protagonista del suo film nei panni del conservatore e burbero Walt Kowalski, vedovo solitario reduce dalla guerra in Corea e profondamente anticoreano. Il titolo viene dall'amata Ford Gran Torino, modello classico del 1972, custodita con gelosia in garage dall'uomo, sempre più rancoroso nei confronti della comunità asiatica formatasi in anni recenti nel suo quartiere. Quando un ragazzino vietnamita tenterà di rubargliela, la vita di Walt sarà sconvolta dal confronto con un nuovo mondo. Un'opera malinconica sulla tolleranza verso gli altri, che promette di regalare al pubblico quel senso dell'ironia misto a nostalgia tipico dell'autore americano.
Si cambia atmosfera con l'action di Tom Tykwer appena presentato a Berlino The International. In questo thriller di fantapolitica Clive Owen e Naomi Watts sono impegnati a far emergere le prove del coinvolgimento di una grande banca in imprese delinquenziali e terroristiche che si sviluppano in ogni area del pianeta. Da Berlino a New York (si è parlato tanto dello spettacolare finale ambientato al Guggenheim) passando per Milano (tra gli attori anche Luca Calvani e Luca Barbareschi) i due si ritroveranno sempre più a rischio in un viaggio verso la verità nascosta dietro le grandi potenze dell'economia mondiale.
L'altro autore, di tutt'altro genere, che si affaccia sulla scena cinematografica a marzo è Hayao Miyazaki, con il suo Ponyo sulla scogliera, favola d'amicizia tra un bambino e una pesciolina e racconto di vita di ascendenza anderseniana sul contatto tra mondo umano e animale. Un racconto per bambini sull'amicizia e le promesse mantenute che non mancherà di intrattenere il pubblico adulto anche grazie ai suoi risvolti ecologici.
Chi preferisce la commedia tradizionale americana troverà pane per i suoi denti ne La verità è che non gli piaci abbastanza, tratto dal romanzo di Greg Behrendt e Liz Tuccillo, con Ben Affleck, Jennifer Aniston, Drew Barrymore e Jennifer Connelly. Ambientato a Baltimora, il film è uno spaccato sulla vita quotidiana di alcuni personaggi tutti collegati tra loro e sulla fallibilità del comportamento umano nella nostra epoca.

Gli italiani
Tra i film italiani del momento troviamo Fortapasc di Marco Risi, storia di Giancarlo Siani, giovane cronista napoletano de "Il Mattino" ucciso dalla camorra a ventisei anni nel 1985. Lo interpreta Libero de Rienzo, accompagnato da un cast che va dai bravi emergenti Valentina Lodovini a Michele Riondino (entrambi in Il passato è una terra straniera) a professionisti come Ernesto Mahieux, Ennio Fantastichini, Gianfelice Imparato e Salvatore Cantalupo, visi noti al pubblico cinematografico soprattutto per Gomorra. Cavalcando l'onda del successo ormai mondiale del film tratto dal romanzo di Saviano (uscito di recente anche nelle sale americane), Risi sceglie di dire la sua attraverso un'unica storia ambientata in tempi diversi rispetto alla bruciante attualità di Gomorra. Il titolo Fortapasc ricalca la pronuncia napoletana di "Fort Apache", richiamo ai film western utilizzato dal sindaco di Torre Annunziata per descrivere la drammatica situazione partenopea, pochi giorni prima dell'assassino di Siani.
Tutt'altro tono ha invece la commedia dell'esordiente Umberto Carteni Diverso da chi?, che vede Luca Argentero (in un momento d'oro della sua carriera cinematografica) nei panni di Piero, un politico dichiaratamente gay candidato sindaco in una città di provincia del nordest. Affiancato nella sua corsa alla carica dalla conservatrice Adele (Claudia Gerini), vedrà trasformarsi l'aggressività che li divideva inizialmente in attrazione sessuale. Così Piero, che della propria "diversità" aveva fatto il suo cavallo di battaglia, si sentirà ancora più diverso.
Una commedia dalla trama inverosimile ma tratta dalla realtà è invece L'ultimo crodino di Umberto Spinazzola con Ricky Tognazzi, Serena Autieri, Marco Messeri e il trio comico Giobbe Covatta, Dario Vergassola e Iacchetti. La vicenda è quella del folle progetto di due ingenui condovesi (abitanti di Condove, in Val di Susa) che un giorno, davanti a un caffé, decidono di "rapire" la bara di Enrico Cuccia, presidente onorario di Mediobanca ed eminenza grigia del capitalismo italiano del Dopoguerra, sepolto nel cimitero di Meina, sul Lago Maggiore, e chiederne il riscatto. Dopo aver scatenato una bufera mediatica, i due verranno arrestati e il cadavere ritrovato in una baita nella frazione Mogliassi, sulla montagna di Condove. Si passa infine alla commedia più classica con La matassa, di e con Ficarra e Picone, il duo comico ormai affermatosi anche al cinema. La storia è incentrata su due cugini, figli di fratelli che si odiano e che per questo non si vedono per vent'anni. Ma il caso vorrà che i due si incontrino diventando protagonisti involontari di diverse avventure ed equivoci fino a rischiare la vita, aiutati nella conciliazione da un prete, don Gino, interpretato da Pino Caruso.