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Film in tv: La brutalità delle ossessioni

I giovani, la violenza e tutte le perversioni dell'animo umano nella nuova settimana televisiva.
di Edoardo Becattini

Pulsioni dello sguardo, pulsioni dell'ascolto

giovedì 28 febbraio 2008 - Televisione

Pulsioni dello sguardo, pulsioni dell'ascolto
Cosa si può ponderare di meglio, per assecondare un'insonnia domenicale, di due vecchi classici del cinema d'azione e poliziesco e di un intricato percorso nei recessi della mente squisitamente moderno? Il nuovo palinsesto settimanale si apre così ai più nottambuli e indomiti spettatori dell'universo catodico, a partire da Mulholland Drive (Rete 4, 23.35), opera inizialmente concepita dal maestro David Lynch come una serie televisiva e infine divenuta un incommensurabile capolavoro di affascinanti ossessioni e perturbanti inquietudini. Più tardi, l'esordio registico di Michael Cimino datato 1974, anno in cui l'esperto saccheggiatore Clint Eastwood e un giovane e scapestrato Jeff Bridges si associano per raggiungere e riesumare il bottino di una vecchia rapina in Una calibro 20 per lo specialista (La7, 1.55). Di qualche anno precedente è Il braccio violento della legge (Italia 1, 2.20), con il quale William Friedkin impose nei colori, nella forma e nel montaggio un'estetica di riferimento per tutte le immagini degli anni Settanta e fece ottenere a Gene Hackman il primo Oscar della carriera.
Lunedì sera il filo rosso dei principali film trasmessi pare invece svolgersi attorno alle pulsioni sia dello sguardo che dell'ascolto. Sorprendente Palma d'Oro a Cannes nel 1989 (soprattutto perché attribuita a un esordiente), Sesso, bugie e videotape (Sky Mania, 21.00) è l'algida analisi delle frustrazioni e delle perversioni della rampante giovane borghesia americana anni Ottanta curata da Steven Soderbergh. È stato un felice esordio anche quello a noi ben più vicino compiuto da Florian Von Donnersmarck con Le vite degli altri (Sky 1, 21.00): miglior film straniero agli Oscar dello scorso anno e numerosi premi in tutte le competizioni internazionali, per la romantica storia di un agente della Stasi comunista redento nel nome dell'arte. Ben più complesso ed estremo è il territorio in cui si è addentrato il critico militante dei Cahiers francesi passato alla regia, Olivier Assayas, con il suo Demonlover (Rete 4, 3.45), in cui un mondo pseudo-fantascientifico ossessionato dal vedere tutto e vedere subito, fa da fondale a un intreccio basato su cospirazioni e pornografia.

L'attore e il suo simulacro
L'immaginario pop e citazionista dei moderni cartoon in 3D è l'orizzonte visibile nella prima serata del martedì: vieni difatti trasmesso Madagascar (Italia 1, 21.10), uno dei principali successi d'animazione della Dreamworks (tanto che a breve uscirà il seguito), in cui si racconta di quattro animali, viziati e snob, abituati al lusso di uno zoo newyorkese, che per errore si ritrovano sull'isola dell'Oceano Indiano dove conoscono le più pazzoidi creature. In seconda serata ancora una deriva pop del cinema contemporaneo, ma dai toni ben più cupi e inquietanti. La vera storia di Jack lo Squartatore (Rete 4, 23.40) ripercorre il ciclo dei delitti a opera del primo serial killer riconosciuto della storia, ma con uno stile grafico e iperreale, molto vicino alla fonte da cui prende diretta ispirazione: una graphic novel di Alan Moore.
Mercoledì, invece, si ritorna a un'estetica più realistica e a una forma più sobria con Sweet Sixteen (Sky Mania, 21.00), l'adolescenza vissuta dai fragili figli delle classi operaie scozzesi raccontata da Ken Loach. A sua volta, Colors – Colori di guerra (Rete 4, 0.05), della criminalità giovanile di Los Angeles e, in particolar modo, delle forze dell'ordine locali, ci propone una rappresentazione molto più legata alle regole della messa in scena americana, dove uno stile violento e un taglio documentaristico si accostano alla migliore tradizione degli interpreti (in questo caso rappresentata dalla "nuova" e "vecchia scuola" di Robert Duvall e Sean Penn). Una tradizione che le moderne tecnologie digitali potrebbero (in un futuro neanche troppo lontano) mettere in crisi con le prime esperienze degli avatar simulacrali: argomento sul quale si interroga il film S1m0ne (Sky Hits, 21.15), in onda giovedì sera, in cui il regista Viktor Taransky (Al Pacino) si crea virtualmente la propria attrice ideale. In alternativa, la moderna versione di un genere che sulla forza e la presenza dei suoi interpreti ha costruito la sua mitologia: il noir. Rispetto ai capostipiti del passato, Jade (Raisat Cinema, 21.00) è più esplicito nelle pulsioni erotiche che vivono i personaggi così come nell'immettere nella trama un diretto coinvolgimento politico.

I giovani nichilisti e i dirigenti precari
Un venerdì poco "in chiaro" quello di questa settimana, considerando che l'unica importante pellicola della giornata a non essere trasmessa dai canali satellitari è Gioventù bruciata (Rete 4, 16.00) di Nicholas Ray, una delle opere fondamentali per comprendere la solida e intramontabile aura del cinema classico americano. La prima serata persegue lo stesso sentiero e racconta, attraverso due differenti tipologie di cinema più recente, il nichilismo giovanile e la delinquenza nei sobborghi di New York. I guerrieri della notte (Raisat Cinema, 21.00) è un film che molto deve all'incredibile eredità visiva lasciata da Arancia meccanica di Kubrick, ma anche al montaggio e agli sviluppi narrativi del western classico. Stato di grazia (Sky Mania, 21.00) è invece un'opera più tragica e meno concitata rispetto al film di Walter Hill; eppure in certi momenti sembra anch'essa esplodere in una forma di violenza "ereditaria", in questo caso quella dello stile di Martin Scorsese. Anche nella giornata di sabato i film trasmessi dalle tv in chiaro non appaiono così invitanti da giustificare una serata nel salotto di casa; unica eccezione è la raffinata messa in scena di Bigas Luna in L'immagine del desiderio (Canale 5, 3.00), storia sospesa tra realtà e menzogna di una notte d'amore fra un operaio francese e una cameriera del Titanic. A orari più consoni, è certamente altrettanto consigliabile la visione del film di Costa-Gavras Cacciatore di teste (Sky Mania, 16.15), surreale e crudele commedia nera sul mondo del precariato e l'etica del lavoro aziendale.

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