Suburra |
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Un film di Stefano Sollima.
Con Pierfrancesco Favino, Elio Germano, Claudio Amendola, Alessandro Borghi.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 130 min.
- Italia 2015.
- 01 Distribution
uscita mercoledì 14 ottobre 2015.
MYMONETRO
Suburra
valutazione media:
3,33
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Roma,ma l'intera Italia,come una sorta di Sodoma edi FlyantoFeedback: 104180 | altri commenti e recensioni di Flyanto |
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martedì 20 ottobre 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Tratto dall'omonimo romanzo di Carlo Bonini e Giancarlo De Cataldo e con alcune licenze dal testo originale per ragioni cinematograiche, "Suburra" parla della corruzione estesa e sempre più dilagante che investe il bel paese dell'Italia che, ormai, purtroppo, tanto bello più non appare vivendo una totale e profonda crisi di valori riguardante tutti gli aspetti.
La vicenda ha inizio con un "festino" sessuale ed a base di sostanze stupefacenti da parte di un affermato parlamentare (Pierfrancesco Favino) in cui accidentalmente muore una ragazza minorenne, ovviamente partecipe ad esso. Al fine di disfarsi del cadavere che verrà peraltro ritrovato nelle acque del fiume Tevere giorni dopo, si innesca una serie di ricatti, minacce ed omicidi senza ritegno che porta a confrontarsi o, meglio, a scontrarsi svariate bande criminali della città di Roma su cui troneggiano un boss zingaro ed uno dalle origini oscure, forse proveniente dalla storica banda della Magliana (Claudio Amendola), entrambi interessati a detenere il potere cittadino ed a costruire una sorta di città di Las Vegas ad Ostia, dietro ovviamente cospicue donazioni di denaro sporco e ricatti di varia natura in cui è coinvolto anche il Vaticano che, nel frattempo, sta vivendo una profonda crisi con l'improvvisa ed inaspettata decisione da parte del papa in carica di dimettersi (un chiaro riferimento alla vicenda di papa Ratzinger). Altri personaggi dalle più o meno attività illecite (Elio Germano) vengono coinvolti e cercano di salvarsi, in senso anche propriamente fisico, in quanto perseguitati, sino alla definitiva caduta del Governo (un altro netto richiamo riferentesi a quello decaduto di Berlusconi) che pone, almeno per il momento, termine a tutto.
L'intero film, girato da Stefano Sollima qui al suo secondo lungometraggio dopo "ACAB" e dopo la regia della serie televisiva "Gomorra", appare subito provvisto di una trama densa di avvenimenti o, meglio misfatti, in una città, Roma, che da imponente sede del Governo e del Vaticano, appare più come una città "maledetta", alla stregua di quelle bibliche di Sodoma e Gomorra. Infatti per i circa dieci giorni in cui si sviluppano tutti gli avvenimenti essa viene letteralmente inondata e bagnata da un diluvio che tanto ricorda, anch' esso, quello biblico universale e diviene teatro, a modello, appunto, delle sopra menzionate città del peccato, dei più terribili misfatti ed azioni, senza che vi sia la salvezza per nessuno dei personaggi. Ognuno di loro, infatti, rivela una doppia anima, od un'anima nascosta, che si rivela corrotta, egoista, in alcuni casi persino violenta, pronta a tradire alla prima occasione ma in ogni caso senza più alcun principio morale di fatto.
Per quanto tutto ciò esposto insieme possa apparire fortemente esagerato, purtroppo la rappresentazione dei fatti narrati non lo è affatto, rientrando appieno a fare parte della vita quotidiana dell'intero nostro paese. E' chiara e quanto mai esplicita le denuncia di Bonini e De Cataldo nel proprio romanzo, come anche quella di Sollima nella versione cinematografica, e sebbene non dica nulla di nuovo, tra scandali e corruzioni varie, in ogni caso "Suburra" risulta duro nei contenuti e non troppo, fortunatamente, nelle immagini, perchè, del resto, quello che colpisce di più a questo punto è la serietà e soprattutto la gravità dei suoi contenuti che investono tutti gli ambienti e tutte le cariche di un paese che ormai non ha più certezze e fondamenta stabili.
Un nutrito cast di ottimi attori, inoltre, rende la pellicola più che mai avvincente e suggestiva, con una menzione speciale per Pierfrancesco Favino nella parte del parlamentare corrotto, egoista e vizioso e di Claudio Amendola in quella del potente boss con una morale tutta sua ma, per certi versi, forse, migliore di tanti altri....
Interessante e molto avvincente.
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