Se siete stanchi del romanticismo cittadino ed elegante di Jennifer Aniston, allora passate al film successivo. Al contrario, se non resistete alle sue buffe faccette e avete voglia di lasciarvi coinvolgere dalle emozioni di una commedia sentimentale, fissate l'appuntamento in sala con Due cuori e una provetta di Josh Gordon e Will Speck. L'esperienza insegna che un bicchiere di troppo in una serata malinconica può dare effetti collaterali non controllabili. È ciò che succede al nevrotico Wally (Jason Bateman), migliore amico dell'attraente Kassie (Jennifer Aniston), durante una festa dedicata all'inseminazione in programma dell'amica in questione. Annebbiato dall'alcool, si allontana dalla marmaglia di ospiti e si imbatte nel flaconcino di sperma del donatore. Un piccolo incidente costringe Wally a riempire il barattolino con i suoi spermatozoi e di lì a poco la sua amica prediletta rimarrà incinta di lui. Ma dirglielo sarà una delle imprese più difficili della sua tranquilla esistenza. Di preoccupazione molto diversa è invece la questione al centro di A cena con un cretino di Jay Roach, regista conosciuto soprattutto per la saga di "Austin Power" e la declinazione familiare inaugurata con Ti presento i miei. Questa volta rifà un film francese di successo, La cena dei cretini, ma sposta l'azione in America: la trama è sostanzialmente la stessa (i dipendenti di una grossa azienda organizzano un banchetto al quale ognuno deve portare un idiota), ma i riferimenti culturali cambiano. Negli Usa ha sbancato al botteghino, e non abbiamo dubbi che anche da noi imporrà la sua presenza. Steve Carell, dopotutto, è una garanzia per chi vuole sorridere.

Jean Reno, l'immortale
Ventidue pallottole in corpo e non sentirle. La storia di L'immortale diretto dall'attore Richard Berry, qui al suo esordio dietro la macchina da presa, è incredibile ma vera. Charly Matteï è un perfetto padre di famiglia. Soddisfatto e gratificato da una vita piena, si trova costretto a fare i conti con un passato poco glorioso, dove la criminalità prende il sopravvento. I vecchi nemici provano ad ucciderlo ma il tentativo fallisce e, dopo una trasferta in ospedale – giusto il tempo di togliere le famose "ventidue pallottole" – Matteï decide di ribellarsi per proteggere moglie e figli. Jean Reno è specializzato in storie del genere, è dai tempi di Leon che interpreta personaggi inclini alla malavita, boss o killer a pagamento. Ancora una volta lo vediamo nei panni di un uomo che conosce la giustizia, capace di gesti di grande moralità, ma allo stesso tempo imbrigliato con il male.

Il femminismo e la tentazione di un amore
Il cinema d'autore della settimana viene direttamente dai festival italiani più importanti. Il primo Potiche – La bella statuina, in concorso alla mostra del cinema di Venezia, è l'ultimo lavoro di François Ozon. Curioso riscatto sociale di una donna degli anni Settanta che si burla del marito dispotico e prende in mano le sorti dell'impresa di famiglia. Il secondo film in programma nelle sale, Last Night, è appena stato presentato al festival di Roma. La regista Massy Tadjedin e le due attrici protagoniste, Eva Mendes e Keira Knightley, ci raccontano come sia difficile resistere alla tentazione di una passione, quando i compagni sono lontani. Da un lato ritroviamo Catherine Deneuve combattiva (di nuovo in coppia con Gérard Depardieu), dall'altro due star internazionali che si contendono lo stesso uomo, interpretato da Sam Worthington, meno Avatar e più tormentato da preoccupazioni umane.

Toni Servillo e Alba Rohrwacher
Le proposte made in Italy sono varie e interessanti. Spicca nel gruppo Una vita tranquilla di Claudio Cupellini, con Toni Servillo protagonista di un dramma in trasferta in Germania ma che ha radici in un'Italia alla deriva. Cuoco affermato, papà e marito esemplare, Rosario Russo, vive vicino a Francoforte, senza intoppi o grosse apprensioni. La "vita tranquilla" del titolo viene interrotta dall'arrivo di due giovani del Sud, sconosciuti ai più, ma ben riconoscibili dal protagonista che viene messo sotto pressione da un passato che aveva cercato di dimenticare. Atmosfere noir e un cast d'attori di grande livello ci impongono una riflessione sulla nostra patria in crisi. Precaria e instabile come la protagonista di In carne e ossa di Christian Angeli, dove una fragilissima Alba Rohrwacher, in preda ai deliri di una depressione cronica, si imbatte in uno psichiatra che cerca di aiutarla e allontanarla dalle ossessioni di una famiglia frustrata. Infine il piccolo ma curioso film di Massimo Natale, L'estate di Martino che ci racconta la magia di un'amicizia tra un bambino e un militare americano, sullo sfondo della tragedia di Ustica dell'estate del 1980.

Le donne in Pakistan
In Italia i documentari passano poco al cinema, più spesso in televisione. Bhutto di Duane Baughman e Johnny O'Hara è una perla preziosa da non perdere, un'occasione per guardare ad un dramma fisicamente lontano da noi ma che umanamente riguarda tutti. La protagonista del film è Benazir Bhutto, la prima donna a essere eletta ministro in un paese musulmano come il Pakistan, e rimasta uccisa in un attentato nel 2007. Una storia triste ma dal valore storico importante. In alternativa rimangono in sala i successi delle scorse settimane che, in quest'ultimo periodo, si distinguono per essere prodotti italiani: in vetta al box office troviamo Maschi contro femmine di Fausto Brizzi, seguito a ruota da Benvenuti al sud di Luca Miniero. Per i più piccoli, ma non solo, resta ancora a far sorridere Cattivissimo me.