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Il one man show di Edoardo Pesce, che non imita ma evoca Alberto Sordi. Biografico, Italia2020. Durata 104 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il raacconto dei vent'anni in cui il giovane Alberto Sordi è diventato l'Albertone nazionale, l'uomo che - come disse Ettore Scola - "non ci ha mai permesso di essere tristi!" Espandi ▽
Alberto Sordi viene cacciato dall’Accademia a Milano e torna a Roma accettando ogni piccolo ruolo pur di coronare il sogno di diventare attore. Ma sulle prime l’unica sua dote apprezzata è la voce, con la quale doppia Oliver Hardy inventandosi quel buffo accento anglosassone rimasto memorabile. Tanto varietà, tanta radio, e finalmente arrivano le prime opportunità al cinema, grazie anche all’amicizia con il coetaneo Federico Fellini: e tutto nonostante quel faccione che nessuno aveva mai definito “faccia da cinema”. Recensione ❯
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Tre archi temporali, da bambino, da giovane e da adulto, per un biopic sulla figura del 'banchiere gentile' Ennio doris. Biografico, Italia2024. Durata 122 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Ennio Doris, il fondatore di Banca Mediolanum, il giorno dell'epocale fallimento della banca d'affari newyorchese Lehman Brothers decide di rimborsare tutti gli 11.000 clienti che avevano acquistato quelle obbligazioni che non valevano più niente. Quel settembre del 2008 è lo spunto per raccontare la storia di questo "banchiere gentile", dall'infanzia povera e felice a Tombolo, nel padovano, alla fondazione di Banca Mediolanum e ai successi internazionali. Recensione ❯
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L'autore del celebre inno in un biopic classico estremamente dettagliato nella ricerca storica e nella ricostruzione degli ambienti. Biografico, 2023. Durata 116 Minuti.
La vita, gli amori, gli ideali di libertà del giovane poeta e patriota Goffredo Mameli, autore dell'inno degli Italiani, morto a soli 21 anni, il 6 luglio del 1849, combattendo per l'indipendenza dell'Italia. Espandi ▽
Gli amori e gli ideali di libertà di Goffredo Mameli sono mostrati in un biopic classico, estremamente dettagliato nella ricerca storica e nella ricostruzione degli ambienti. Dal 1835, anno in cui si vede Mameli bambino al 1849, anno della sua morte, il film diretto da Angelo Antonucci ripercorre le tappe più importanti del poeta e patriota italiano autore del celebre inno riconosciuto per legge come quello nazionale della Repubblica nel 2017. Fino ad ora, la sua figura è apparsa solo marginalmente al cinema e in tv. È comparso infatti nella fiction Anita Garibaldi del 2012 e, fugacemente in Il nome del popolo sovrano (1990) di Luigi Magni. Interpretato da Emanuele Macone, Goffredo Mameli viene mostrato con precisione ma senza un autentico trasporto emotivo tranne negli scontri col padre dove l’urlo di Vincent Riotta è forse il momento più forte di un film che, per restare sottotraccia, rischia di diventare anonimo. Recensione ❯
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Un film convenzionale che rivela i limiti di un genere che fatica a trovare una forma adeguata. Biografico, 2021. Durata 100 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il film ripercorre il percorso umano e professionale di un'icona della danza mondiale, universalmente riconosciuta come una delle più grandi étoile del XX secolo. Espandi ▽
La vita di una étoile è materia da romanzo. Legittimo allora spingersi e spingere verso il romanzesco. La danza è una nicchia e al cinema non resta che puntare sulla ‘storia’, sulla ricerca di eccellenza di un’artista, sulle sue lotte sociali e di genere. Se poi quelle battaglie sono in risonanza coi tempi, il gioco è fatto. Emanuele Imbucci costruisce il suo film intorno alla “danzatrice stanca” di Montale, a cui ruba la leggerezza dei versi e l’idea di una gravidanza come una ‘malattia’. Almeno per una ballerina alla fine degli anni Sessanta. Diversi anni e adagi dopo, ci penserà Alessandra Ferri a mettere in prospettiva la poesia di Montale e a raccogliere l’eredità di Carla Fracci, conciliando danza e gravidanza su un palcoscenico più progressista. Il ritorno sulla scena dell’étoile milanese dopo la nascita del suo bambino è il centro di un biopic che ripercorre il destino leggendario di Carla Fracci, artista che ha segnato la nostra identità e contributo al prestigio della cultura italiana nel mondo. Tuttavia Carla è un film convenzionale che rivela i limiti di un genere, approssimativo ma durevole, che fatica a trovare una forma adeguata. Recensione ❯
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Storia di un giovane determinato a combattere contro i nazisti. Espandi ▽
Il giovane apprendista Gunnar Sønsteby di Rjukan decide di resistere alla Germania nazista il giorno dell'invasione per diventare in seguito il leader della "gang di Oslo" compiendo innumerevoli audaci atti di sabotaggio che lo rendono il più grande eroe di guerra della Norvegia. Recensione ❯
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La biografia di Arnoldo Mondadori e la sua visione democratica della cultura. Espandi ▽
La storia esemplare di uno dei più importanti pionieri dell'industria editoriale italiana che con la sua visione, ha portato i libri e la lettura nelle case di tutti gli italiani. Recensione ❯
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Parabola semi-onirica sulla carriera di Elton John, attenta soprattutto a rappresentare quel che è già noto. Biografico, USA2019. Durata 121 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Una fantasia musicale sulla storia non censurata degli anni della svolta nella carriera di Sir Elton John. Espandi ▽
Partendo da una seduta di alcolisti anonimi, la vita della rockstar nota al mondo come Elton John, scorre a ritroso, e trova il modo di affrontare i demoni del passato.
Dopo il successo del film su Freddie Mercury, intorno a Rocketman si è creata una singolare aspettativa, visto che il regista è anche colui che lavorò a Bohemian Rhapsody. Ma Dexter Fletcher sceglie un altro percorso per affrontare la vita di Elton John, e usa le vicende dell'artista come parabola tra il reale e il fantastico per comprendere un talento inafferrabile. Ad affliggere il film, è però la necessità di dover rendere tutto visibile, privando l'immaginazione di ogni spazio. Un film- evento che evita gli spigoli più difficili da gestire. Così, tutto è bene quel che finisce bene. Come si voleva rappresentare, ma non come si voleva audacemente immaginare. Recensione ❯
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L'avventura professionale del musicista italiano più famoso al mondo. Espandi ▽
New York, 1958. Renato Carosone è in concerto alla Carnegie Hall: la punta di diamante di una carrierache ha visto il pianista, compositore, autore e direttore d'orchestra salire ben tre volte in cima alle classifiche d'oltreoceano con canzoni rigorosamente in lingua italiana. Altro che "voler fa' l'americano": Carosone ha trionfato in tutto il mondo con il suo mix di enorme talento musicale e irresistibile ironia partenopea, avanspettacolo e visionarietà. Il telefilm racconta la sua ascesa, dall'esame per la licenza al conservatorio fino all'addio alle scene, attraversando Paesi e continenti e forgiando rapporti durati tutta la vita: con la moglie Lita e il figlio Pino, con il paroliere Nicola Salerno detto Nisa e con il batterista Gegè Di Giacomo, vulcanico contraltare comico al rigore musicale di Renato. Recensione ❯
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Provost ritrae Bonnard e la moglie Marthe. Una coppia che ha saputo trasformare il proprio vissuto in arte. Biografico, Francia2023. Durata 122 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Provost esplora il rapporto tra il pittore francese Pierre Bonnard e la sua compagna di una vita e musa per eccellenza, protagonista di un terzo dei suoi dipinti, Marthe de Méligny. Espandi ▽
Pierre Bonnard trova come modella occasionale la fioraia (di un negozio di fiori finti) Marthe che gli si presenta con un cognome falso per fare una buona impressione. Da quel giorno i due, con vicende alterne, finiranno con il costruire un rapporto in cui lei diventerà per i detrattori la donna che lo ha isolato dal mondo parigino e per lui colei che sarà al centro di un terzo delle sue opere. I film sugli artisti sono spesso concentrati su un percorso che metta in luce genio e sregolatezza ed in essi prevalgono gli uomini. Non a caso a un certo punto Marthe chiederà a Pierre perché i nudi nei quadri sono quasi sempre femminili. “Perché i pittori sono uomini e non donne” sarà la risposta. Provost invece trae la propria ispirazione dalla coppia e, in particolare, dal bisogno di rileggere la figura di Marthe, divenuta a un certo punto della sua vita pittrice a sua volta. Provost riesce nello scopo di descrivere un uomo e una donna che trasformano il loro vissuto in arte e riesce anche, evitando l’aneddotica da museo delle cere che spesso inficia i biopic sugli artisti, a farci immaginare l’origine delle ninfee di Monet come l’esito di una giornata estiva e di un incontro tra amici in campagna e, ancora una volta, con una mano che sublima la realtà in arte. Recensione ❯
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Un omaggio a uno dei più grandi personaggi della recente storia italiana. Espandi ▽
La fiction narra la vita piana di successi, ma anche di momenti non sempre facili della scienziata italiana che vinse il premio Nobel nel 1986. Nonostante le tante soddisfazioni nella sua carriera da scienziata, Levi Montalcini ha dovuto combattere con i pregiudizi e con l'ostilità del mondo scientifico. Recensione ❯
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Sofia Coppola riscrive la storia d'amore tra Elvis e Priscilla Presley dal punto di vista di lei, ma la verosimiglianza diventa un limite. Biografico, USA, Italia2023. Durata 113 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il grande, e turbolento, amore tra Priscilla Beaulieu e Elvis Presley iniziato in una base dell'esercito tedesco e proseguita nella tenuta da sogno a Graceland. Espandi ▽
Sofia Coppola porta al cinema l’autobiografia della moglie di Presley per raccontare la versione di Priscilla, l’altro lato del disco d’oro, che comprende anche i capitoli della solitudine, della gelosia, della rinuncia all’autonomia minima che le sarebbe derivata dal fare un lavoro, della richiesta – affatto reciproca - di esserci sempre, per lui, abbigliata e acconciata come piace a lui, nel rispetto dei suoi tempi, delle sue passioni passeggere, del volere inappellabile del Colonello che gli fa da manager e demiurgo. La sua storia era rimasta in ombra, eclissata dall’icona abbagliante del marito, e la Coppola di quell’ombra fa la cifra stilistica del film: sempre un po’ oscurato dal punto di vista fotografico, perché Priscilla vive dietro le tende tirate, nel privato della camera da letto, lontana dai set, dentro l’automobile. Se la regista è bravissima nel riportare lo spettatore nel corpo e nello spirito inquieto di una ragazzina di quattordici anni (di qualsiasi epoca), e nel raccontare attraverso l’uso del dettaglio la sua trasformazione in donna, il film purtroppo non si libera a sufficienza dei suoi strati di trucco, manca dell’irriverenza storica di Marie Antoinette, e resta intrappolato nel verosimile, nel compito ben fatto ma senza sorprese. Recensione ❯
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Un rispettoso e romantico ritratto di Amy Winehouse, dove la musica è la grande protagonista. Biografico, Drammatico, Musicale - USA2024. Durata 122 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il film su Amy Winehouse, la cantante britannica scomparsa prematuramente all'età di 27 anni nel 2011. Espandi ▽
Nata e cresciuta a Londra, famiglia di origini ebraiche, genitori divorziati, Amy Jade Winehouse è una giovane donna libera, con un amore spiccato per la musica jazz, sense of humour e gusto per l'imprecazione. Amy ha voce potente, estensione, groove, è cresciuta ascoltando musica afroamericana. Nessuno sa tenerle testa e nessun uomo sa starle vicino come lei vorrebbe. Tutto cambia quando al "The Good Mixer" di Camden entra Blake Fielder-Civil, tossicomane che la seduce mimando Leader of the Pack delle Shangri-Las. È colpo di fulmine, inizio di una relazione devastante per entrambi.
Il film si focalizza sulla storia d'amore tra Amy e Blake perché è dell'amore non corrisposto, di quel black vischioso, quel back to us che segue ad ogni fine, che Winehouse ha sempre cantato, conquistando i pubblici di tutto il mondo.
Marisa Abela, anche dal punto di vista vocale, è una Winehouse accattivante e convincente. Più che una ricostruzione verosimile, un ritratto più rispettoso possibile di una donna lasciata sola a combattere con ferite forse troppo antiche. Recensione ❯
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Arcel torna sulla storia danese attraverso i codici del western e l'affidabilità di Mads Mikkelsen. Biografico, Danimarca, Svezia, Norvegia, Germania2023. Durata 120 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia di Ludvig von Kahlen, un soldato che aveva un sogno: fare fortuna coltivando la brughiera dello Jutland danese. Espandi ▽
Nikolaj Arcel, dopo Royal Affair torna ad affrontare un episodio della storia danese. Il capitano Ludwig von Kahlen non è il frutto della fantasia della scrittrice Ida Jessen ma è realmente esistito ed ha tentato, con grande impegno e contro ogni circostanza avversa, di rendere fertile la brughiera in nome di un re, Frederik V, che non aveva mai incontrato e nonostante lo scetticisimo dei consiglieri di corte. Arcel imposta la narrazione seguendo la traccia, a volte in modo un po’ troppo pedissequo, di un glorioso genere cinematografico: il western. E per delineare un personaggio come quello di von Kahlen si affida a un attore capace di dare concretezza alla condizione psicologica e caratteriale del suo personaggio. Un attore cioè che incarnasse quel titolo originale Bastarden. È grazie a Mads Mikkelsen che il film può superare il limite dato dalla struttura narrativa di cui sopra e provare a cercare una sua originalità. Recensione ❯
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Mélo sportivo sull'effetto castrante di un padre padrone. Muscoli e tragedie non bastano: l'empatia non c'è. Biografico, Drammatico, Sportivo - USA2023. Durata 132 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La vera storia degli inseparabili fratelli Von Erich, che hanno fatto la storia nel mondo altamente competitivo del wrestling professionistico nei primi anni '80. Espandi ▽
Nel 1979 Fritz Von Erich, un wrestler massiccio e tenace, sogna il titolo di campione del mondo e per costruirsi un'immagine di successo noleggia con fatica un'auto di lusso. Farà abbastanza soldi da comprarsi un piccolo ranch e mettere su una nutrita famiglia. Ora la sua missione nella vita è far sì che siano i figli a conquistare l'agognata cintura, ma il primo è morto a soli cinque anni, Kevin è imponente e abile sul ring però incespica al microfono, Kerry si è dato all'atletica e solo David sembra avere tutti i numeri necessari.
Mélo sportivo sull'effetto castrante di un padre padrone, che impone la propria ossessione ai figli. Grandi trasformazioni fisiche per il cast di The Warrior - The Iron Claw e in particolare per Zac Efron, ma non bastano i muscoli né le ripetute tragedie a creare empatia.
Durkin va dritto per la sua strada, ma se un film inizia citando Toro Scatenato e finisce con scene e cartelli da Tv movie vuol dire che qualcosa, a dispetto delle intenzioni autoriali, non ha funzionato. Recensione ❯
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