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Un film emozionante in cui si sente tutto il peso del messaggio che porta. Non si fa dimenticare in fretta. Drammatico, Francia2023. Durata 101 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un attivista locale e un giovane sindaco in erba si scontrano sulla strada migliore da percorrere per il loro povero sobborgo. Espandi ▽
Haby vive nel Bâtiment 5, l’edificio 5, un enorme palazzo della periferia parigina. Alla morte improvvisa del sindaco la carica viene trasferita su un uomo ingenuo e spaventato, Pierre Forges, un pediatra senza grande esperienza politica che intende riqualificare il quartiere a suo modo e risponde alle provocazioni con la repressione. La giovane Haby gli tiene testa, avviando una battaglia politica per evitare l’abbattimento dell’edificio 5. Gli indesiderabili riprende il discorso cominciato da I Miserabili, con alcune importanti differenze di impostazione. Lo sguardo del film è quello di Haby, una prospettiva femminile, dunque, che rifiuta tanto la logica del conflitto violento quanto l’esercizio della rassegnazione. Tramite questa acuta osservatrice di una realtà che ribolle, Ladj Ly vuole recapitare un messaggio, e sa farlo arrivare a destinazione, perché il film emoziona e non si fa dimenticare in fretta, ma paga il prezzo di doversi conformare a un obiettivo predominante. Recensione ❯
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Un esordio molto rigoroso e promettente che lavora sul tempo dell'attesa e del ricordo. Drammatico, Italia, Cuba2023. Durata 119 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Tre diversi mondi si intrecciano in un paesino dell'entroterra cubano. Espandi ▽
A San Antonio de los Baños, nell'entroterra cubano, si rincorrono i destini separati di Edith e Alex, amanti e colleghi attivi in campo teatrale; dell'anziana Milagros, che rilegge le lettere del suo amato, Miguel, partito per la guerra in Angola e mai più tornato (la cosiddetta "Operazione Carlotta", decisa da Fidel Castro a supporto dei sudafricani, nel 1975); mentre Alain e Frank, bambini amici per la pelle, sognano un futuro di giocatori di baseball negli Stati Uniti, tra gli yankees.
In una Cuba distante dai clichés turistici, lavora sul tempo dell'attesa, della frustrazione e del ricordo. Filmando l'isola in camera fissa (tranne rare eccezioni) e in un bianco e nero rilucente, spesso lucido di pioggia, il regista corteggia l'unicità culturale di un luogo in cui tutto sembra sospeso, immobile, indeciso sul prendere una direzione.
A parte un accumulo di situazioni nella parte finale, un esordio molto rigoroso e promettente nel lungometraggio. Il titolo viene dalla dedica amorosa di Edith ad Alex: "non importa quanto saremo lontani, ricordiamoci che gli oceani sono i veri continenti. Ti amo". Recensione ❯
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Un uomo viene trovato morto sulle rive del fiume Ardèche, vicino al famoso Pont d'Arc. Le indagini vengono affidate a Riad, un poliziotto del luogo ed a Manon, un'agente inviata dal capoluogo. Recensione ❯
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Quando il vice detective Bob Hightower trova la sua ex moglie assassinata e la figlia rapita da una setta satanica, Bob è frustrato dalle indagini ufficiali maldestre e fallite. Espandi ▽
Quando il vice detective Bob Hightower trova la sua ex moglie assassinata e la figlia rapita da una setta satanica, Bob è frustrato dalle indagini ufficiali maldestre e fallite. Bob lascia le forze di polizia, si fa tatuare e si infiltra nella setta per dare la caccia al carismatico leader della setta, Cyrus, con l'aiuto dell'unica donna fuggita dalla setta, Case Hardin, brillantemente danneggiata. Bob viene condotto nella tana del coniglio per salvare sua figlia e Case coglie l'opportunità di rivendicare il suo potere dal culto che le ha tolto così tanto. Recensione ❯
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Un film spettacolare che a 70 anni dalla prima apparizione del Re dei Mostri dimostra come siamo ancora sull'orlo della catastrofe. Azione, Avventura, Drammatico - Giappone2023. Durata 125 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
L'impressionante capitolo del fenomeno globale Godzilla dedicato al Re dei Mostri e prodotto dall'iconica Casa di produzione TOHO. Espandi ▽
La Toho riparte con un film intimo e spettacolare, politico e di intrattenimento, per mostrarci un Giappone del passato come specchio del futuro. Per celebrare il settantennale della saga ha deciso di tornare dritto nella caverna primordiale del mito, quel Godzilla del 1954 sul quale tutto si fonda, per un aggiornamento che scava nelle pulsioni che stanno dietro a quella visione. Rispetto ai remake/reboot che si sono ammassati nei decenni, Godzilla Minus One infatti non vuole solo portare avanti una storia e ripropore un'affinatura in CGI, ma far sentire che le urgenze degli anni '50 del Novecento non sono poi così distanti da quelle dei '20 del XXI° secolo. Non c'è bisogno di lanciare un'occhiata all'Orologio del Giorno del Giudizio per capire come l'umanità tutta sia sull'orlo di un qualcosa di potenzialmente catastrofico. Così vedere di nuovo sullo schermo un Giappone piagato dalle rovine e dalle responsabilità della Seconda Guerra Mondiale, pedina inerme delle strategie USA/URSS di quegli anni, sintonizza ancora una volta la figura di Godzilla sulle peggiori pulsioni dell'uomo, come una sorta di profetica apparizione che sancisce l'inizio della fine dei tempi. Recensione ❯
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L'autore del celebre inno in un biopic classico estremamente dettagliato nella ricerca storica e nella ricostruzione degli ambienti. Biografico, 2023. Durata 116 Minuti.
La vita, gli amori, gli ideali di libertà del giovane poeta e patriota Goffredo Mameli, autore dell'inno degli Italiani, morto a soli 21 anni, il 6 luglio del 1849, combattendo per l'indipendenza dell'Italia. Espandi ▽
Gli amori e gli ideali di libertà di Goffredo Mameli sono mostrati in un biopic classico, estremamente dettagliato nella ricerca storica e nella ricostruzione degli ambienti. Dal 1835, anno in cui si vede Mameli bambino al 1849, anno della sua morte, il film diretto da Angelo Antonucci ripercorre le tappe più importanti del poeta e patriota italiano autore del celebre inno riconosciuto per legge come quello nazionale della Repubblica nel 2017. Fino ad ora, la sua figura è apparsa solo marginalmente al cinema e in tv. È comparso infatti nella fiction Anita Garibaldi del 2012 e, fugacemente in Il nome del popolo sovrano (1990) di Luigi Magni. Interpretato da Emanuele Macone, Goffredo Mameli viene mostrato con precisione ma senza un autentico trasporto emotivo tranne negli scontri col padre dove l’urlo di Vincent Riotta è forse il momento più forte di un film che, per restare sottotraccia, rischia di diventare anonimo. Recensione ❯
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Biopic su Golda Meir, l'unica donna ad aver ottenuto l'incarico di primo ministro nella storia di Israele. Espandi ▽
L'invasione del suolo israeliano da parte di Egitto e Siria, che scatenerà la guerra dello Yom Kippur, coglie impreparato, nell'ottobre del 1973, il paese intero oltre che il primo ministro Golda Meir, già alle prese con una malattia grave e segreta. Le perdite dell'esercito sono numerose ma non sfuggono al taccuino del capo di stato, che ne sente la responsabilità fino all'ultimo uomo mentre cerca di navigare un conflitto che rischia di mettere in ginocchio il paese e i rapporti esterni con gli Stati Uniti.
Un ritratto che segue una traccia piuttosto convenzionale, fatta di maternità simbolica, spirito di sacrificio e soluzioni narrative ripetute come quella dello scontro militare vissuto attraverso il prisma penitenziale della "war room", che con varie soluzioni espressioniste si distorce nel suono e nella visione per assicurarci della sofferenza filtrata della protagonista.
Pur elementare e poco ispirato, il risultato sarebbe passabile se non fosse per l'inadeguatezza ad accogliere le enormi questioni che ogni trattazione del conflitto arabo-israeliano si porta dietro. Recensione ❯
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Le condizioni socio assistenziali dei malati di demenza nei primi anni 90 in Italia, prima dell'arrivo di strutture specialistiche Espandi ▽
1990, Italia. Golia è un ex giocatore di rugby affetto da una grave forma di demenza senile e vive in una casa di riposo. Ogni giorno si sveglia senza sapere dove si trovi e perché, senza ricordare quasi nulla di sé e della sua storia. Spesso subisce scherzi crudeli da alcuni membri del personale, mentre può contare sull'affetto e le premure di una giovane infermiera. Golia non ha più contatti con moglie e figli, ma tra gli ospiti dell'istituto c'è un amico che gli vuole bene, l'ex professore di lettere antiche Alessandro, costretto sulla sedia a rotelle e deciso ad aiutarlo a scappare. Per farlo, utilizza delle audiocassette affinché possano guidare Golia sia attraverso il racconto del suo passato sia con le istruzioni per la fuga.
Un'opera prima compatta e credibile, ambientata in una casa di riposo e con un intenso protagonista, bloccato in un eterno presente insignificante.
L'esperienza del cast (Giorgio Colangeli, Pietro De Silva, Lucia Batassa, Giobbe Covatta) alleggerisce il ritmo con momenti di dialogo e simpatici scambi tra i personaggi secondari, senza comunque intaccare né il lato più introspettivo del film né il messaggio di denuncia sociale relativo alle condizioni degli anziani e dei malati. Recensione ❯
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Ispirato da una storia vera, il film racconta il coronamento del sogno di Jann Mardenborough, un giocatore adolescente di Gran Turismo. Espandi ▽
Jann Mardenborough è un gamer specializzato nel simulatore di corse automobilistiche Gran Turismo. È figlio di un ex giocatore di calcio che ha militato nella squadra di Cardiff, la città del Galles dove vive insieme al fratello. Quest'ultimo cerca di seguire le orme paterne mentre Jann è considerato una sorta di delusione dal padre. Avrà però l'occasione di rifarsi quando la Nissan lancerà un concorso tra i giocatori di Gran Turismo, per reclutare nuovi piloti da far correre in vere corse automobilistiche.
Non l'adattamento di un videogame, bensì la trasposizione di una sorprendente storia vera, ma l'originalità del progetto e l'energica regia di Blomkamp non bastano a superare le indulgenze e le banalità di scrittura.
Ogni cosa come da copione, seguendo tutti gli avanzamenti e gli arretramenti richiesti da un manuale di sceneggiatura, con il risultato che anche un'idea originale come questa finisce per sembrare un enorme déjà vu. Il ruolo del videogame è in fondo minimo, tanto che quando viene chiamato stilisticamente in causa risulta superfluo. Recensione ❯
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Un film da grande pubblico con un chiaro intento sociale raccontato con disarmante semplicità. Commedia, Italia2023. Durata 117 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Di fronte alla mancanza di offerte di lavoro, Antonio, attore appassionato ma spesso disoccupato,
accetta un lavoro offertogli da un vecchio amico e collega come insegnante di un laboratorio teatrale all'interno di un istituto penitenziario. Espandi ▽
Antonio Cerami è un attore di teatro che da tre anni non calca il palcoscenico, vive da solo in un appartamento a Ciampino dove sente il passaggio di ogni aereo e doppia film porno per arrivare a fine mese. Il suo amico Michele gli trova un incarico insolito: sei giorni di lezioni di recitazione presso un carcere di Velletri allo scopo di far mettere in scena ai detenuti una serie di favole. È un progetto finanziato dal Ministero cui la direttrice del carcere, Laura, ha acconsentito senza troppo entusiasmo, ma ad entusiasmarsi sarà Antonio, che deciderà di mettere in scena presso il teatro di Michele un progetto più grande: “Aspettando Godot” di Samuel Beckett, perché i detenuti “sanno cosa vuol dire aspettare: non fanno altro”. Riccardo Milani dirige e adatta (insieme a Michele Astori, entrambi autori di soggetto e sceneggiatura) il film francese Un Triomphe di Emmanuel Courcol, a sua volta tratto dalla storia vera dell’attore svedese Jan Jonson, che mise effettivamente in scena Beckett con un gruppo di detenuti. Grazie ragazzi è il tipo di film che negli Stati Uniti si definisce “crowd pleaser”, cioè disegnato per andare incontro al gradimento del grande pubblico, dunque si risparmia digressioni filosofiche vezzi autoriali per mettersi a servizio del racconto con onestà e gentilezza, e tuttavia si concede un finale non del tutto encomiabile. Recensione ❯
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Agnieszka Holland torna in Patria con una fotografia brutale della crisi dei rifugiati al confine polacco. Drammatico, Polonia, Germania, Francia, Belgio2023. Durata 147 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una famiglia di rifugiati siriani, un insegnante di inglese solitario dall'Afghanistan e una giovane guardia di frontiera, che si incontrano sul confine polacco-bielorusso durante l'ultima crisi umanitaria. Espandi ▽
Il cinema di denuncia sociale e politica di Agnieszka Holland non poteva non interessarsi alle turbolenze del presente che interessano in maniera diretta la sua patria, la Polonia, già in un tumulto interno per le politiche del governo e messa in una situazione ancor più delicata prima e durante l’invasione russa dell’Ucraina. Naturale che uno dei nomi di spicco del cinema polacco moderno abbia deciso di mettere in scena il travaglio umano delle migliaia di persone coinvolte in un sadico gioco di rappresaglia politica tra paesi e tra blocchi globali, in un corposo dramma in bianco e nero che vuole offrire molteplici punti di vista sulla vicenda. Lo fa in quel modo diretto, senza fronzoli e contundente che abbiamo imparato ad aspettarci da lei, autrice guidata dal principio - non privo di un certo didatticismo - che certe cose vadano semplicemente portate alla luce: Green Border è pieno di sofferenza e angherie, non lesina negli appelli diretti alla pietà spettatoriale, cerca emozioni forti costruendo una storia di abusi vergognosi su donne, anziani e bambini. Recensione ❯
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Il film segue Yuta che ha ripetutamente disegnato e poi cancellato Gridman nel suo taccuino. Espandi ▽
Il film segue Yuta che ha ripetutamente disegnato e poi cancellato Gridman nel suo taccuino, che ricorda vagamente. Poi ha deciso di confessare i suoi sentimenti a Rikka, e la loro vita in un mondo così pacifico inizia a sgretolarsi con un ruggito. Recensione ❯
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Un finale di trilogia ironico, fedele alle emozioni dei suoi personaggi e con una gran bella colonna sonora. Azione, Avventura, Fantascienza - USA2023. Durata 150 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
L'amato gruppo di improbabili Super Eroi si sta ambientando a Knowhere. Ma non passa molto tempo prima che le loro vite vengano stravolte dal turbolento passato di Rocket. Espandi ▽
Si conclude la trilogia dei Guardiani della Galassia di James Gunn e la maturazione emotiva di molti personaggi arriva a un soddisfacente compimento, accompagnata da ironia, azione e soprattutto da una gran colonna sonora. Sicuramente uno dei più riusciti Marvel Movie della nuova fase, Guardiani della Galassia Vol. 3 è anche del tutto separato dalla trama portante del Multiverso, che ha toccato quasi tutti gli altri film. L'Alto Evoluzionario è infatti una nemesi che vive del tutto in questa galassia e la sua Controterra non è un'altra dimensione, bensì un pianeta modificato fino a sembrare analogo alla Terra. Inoltre, il fatto che egli sia creatore di innumerevoli esperimenti permette al film di sfoggiare una impressionante quantità di creature uniche, uno sforzo immane per i dipartimenti del trucco, che rende il film non solo molto vario ma pure molto concreto. Tra i pezzi forti del film spiccano i due piani sequenza, più che altro per il loro accompagnamento musicale. Guardiani della Galassia Vol. 3 rimane dunque un buon finale di trilogia, fedele alle emozioni dei suoi personaggi, oltre che irresistibile juke box. Recensione ❯
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Il lavoro porta una dirigente del settore turistico americana in Vietnam, dove una guida dallo spirito libero le fa scoprire un meraviglioso e avventuroso stile di vita. Espandi ▽
Dopo una separazione inaspettata, una dirigente del settore turistico (Rachael Leigh Cook) accetta l'incarico di recarsi sotto copertura in Vietnam per scoprire l'industria del turismo locale. Il suo percorso prende una piega avventurosa e romantica quando decide di modificare l'itinerario del bus turistico insieme alla sua guida vietnamita per esplorare la vita e l'amore allontanandosi dal tragitto prestabilito. Recensione ❯
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Un film dalle tinte horror/mistery che racconta un passaggio fondamentale nella vita e nella formazione di ogni individuo: l'accettazione di sé, della propria vera natura e delle proprie ombre. Espandi ▽
1813, in un piccolo borgo rurale italiano. Giacomo, Pilla e Orazio sono i tre figli dei conti Gustavo e Adelaide, proprietari terrieri e punto di riferimento della comunità agricola locale: lui illuminista convinto, lei beghina religiosa. Nelle campagne circostanti gli animali vengono uccisi da una creatura misteriosa che i contadini hanno soprannominato la Bestia: ma lo zingaro Scajaccia sostiene che le uccisioni non siano opera del lupo grigio avvistato nella zona. Orazio, che ha paura del buio ma è incuriosito da tutto ciò che è misterioso, si aggira per la villa padronale. Giacomo invece, è fragile e chino sui libri, ed è di lui che il piccolo Orazio comincerà a sospettare.
Ambra Principato, che ha un diploma al Centro Sperimentale di Cinematografia e un passato di regista pubblicitaria, e il suo duplice approccio è qui evidente: da un lato un'attenzione autoriale non comune, dall'altro una gestione economica delle inquadrature, attenta a non sprecarne nessuna.
Si intuisce una certa fretta nel completare la sceneggiatura e le riprese, ma è compensata dalla confezione elegante portata a casa dall'autrice, un nome su cui investire: con più tempo e maggiori mezzi, e con la possibilità di concentrarsi maggiormente su un paio di piani narrativi, Principato può fare ottime cose, delle quali Hai mai avuto paura? è probabilmente soltanto un assaggio. Recensione ❯
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