Questa è la storia di Fausto e del suo ultimo giorno. Una storia fatta di allegria, passione, amore per i figli, e di una sfacciata mancanza di paura del futuro. Espandi ▽
Fausto è un trentenne di Ercolano in procinto di morire, la cui più grande preoccupazione è a chi affidare i suoi due figli ancora piccoli, Libero ed Ercole. In ballo c'è la madre Lucia, che in gioventù è stata piuttosto irresponsabile, il fratello minore Valerio, che ha avuto trascorsi di droga, e i suoi due amici d'infanzia: Maria, da sempre innamorata di Fausto, e Demetrio, da sempre innamorato di Maria. Fausto li riunisce e comunica le sue intenzioni. Ci si potrà fidare di questa famiglia scombinata?
Storia della mia famiglia parte da una premessa tragica gestita in maniera assai poco convenzionale, innanzitutto perché Fausto fino all'ultimo è pieno di energia vitale e conserva un carattere vulcanico e ottimista, poi perché il gruppetto di adulti che lo circondano è pittoresco e molto sui generis.
Decisamente in positivo è l'attenzione individuale che la sceneggiatura dedica a tutti i personaggi, e l'accento sull'importanza, ai fini della sopravvivenza nel nostro mondo precario e sconclusionato, di una famiglia allargata ed elettiva, e della capacità di esercitare una forma di pietas gli uni verso gli altri. Recensione ❯
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Tra crisi d'ispirazione, sedute di psicologia e prove sperimentali, riuscirà Maccio a ritrovare la creatività e scrivere la sua prossima serie tv? Espandi ▽
Marcello Macchia è in profonda crisi creativa. Disposto a tutto pur di ritrovare l'ispirazione che l'ha reso famoso, si rivolge ad un luminare della psicanalisi, Arnaldo Braggadocio, che lo sottopone ad una serie di prove per uscire dalla sua comfort zone e "appropriarsi del disagio". Ma varrà veramente la pena attraversare quel calvario per recuperare l'ispirazione perduta?
Maccio Capatonda si cimenta con la serialità (poiché "la vita è una serie di serie") mettendo a frutto quell'immaginazione che manca temporaneamente al suo protagonista, e facendo molta autoironia tanto sul suo personaggio pubblico quanto sulla sua persona.
Macchia esce qui davvero dalla sua comfort zone pur mantenendo la sua comicità stralunata, più riuscita in alcuni episodi che in altri e sempre al confine con il grottesco. E ciò che funziona è anche la cura con cui la serie costruisce la sua architettura narrativa. Recensione ❯
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La serie, girata interamente in Puglia, è tratta dai romanzi di Giorgia Lepore editi da Edizioni E/O. Espandi ▽
A Trani, l'ispettore Gregorio Esposito, detto "Gerri", di origini rom e "buono con i buoni", è dotato di un intuito fuori dal comune. Quando una donna rom viene ritrovata brutalmente uccisa, Gerri è tormentato da immagini legate alla sua infanzia. Così si ritrova a indagare non solo sui casi che gli vengono affidati, ma anche sul proprio passato traumatico e sull'abbandono che ancora grava sulla sua identità.
La serie è tratta dai romanzi di Giorgia Lepore e si articola in quattro puntate della durata di circa 100 minuti ciascuna. La regia di Giuseppe Bonito incornicia un poliziesco classico, ambientato in location pugliesi ricercate, con Trani come scenario principale.
Tra i pregi della serie va evidenziata la scelta di location suggestive: grotte, chiese, scorci marini e urbani che valorizzano pienamente la bellezza della Puglia, offrendo una cornice visiva forte e riconoscibile. I dialoghi, infine, riescono a restituire una prospettiva "a misura di bambino", grazie anche all'interpretazione intensa e credibile di Giulio Beranek, sempre coerente nel tratteggiare un personaggio segnato ed empatico. Recensione ❯
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La serie tratta dalla saga letteraria di Maurizio de Giovanni. Espandi ▽
Sara Morozzi è un'ex agente dei servizi segreti che, alla morte del suo compagno e mentore Massimiliano, ha deciso di lasciare la squadra specializzata in intercettazioni per cercare nella polizia mobile una quotidianità più semplice. La sua nuova routine viene però brutalmente spezzata quando suo figlio Giorgio - che aveva abbandonato quando era ancora un bambino e che ora stava per diventare padre - muore a seguito di un investimento, inizialmente classificato come un semplice incidente.
Ma Sara non è convinta: il suo istinto e l'esperienza maturata sul campo la spingono a indagare più a fondo. Con l'aiuto di Teresa, storica collega della sua vecchia sezione, e di Davide Pardo, ispettore di polizia sottovalutato e con il fiuto investigativo assopito da anni di casi ordinari, Sara si ritrova coinvolta in una fitta rete di intrighi. Tra corruzione e tradimenti, ogni passo verso la verità la costringe a fare i conti con un passato che pensava di essersi lasciata alle spalle.
Tra le atmosfere e i complotti silenziosi, Sara - La donna nell'ombra trova un equilibrio raro, affermandosi come un noir esistenziale capace di unire tensione politica e profondità emotiva. Da sfondo, anche se in modo superficiale, si interroga sul ruolo dei servizi segreti, sul confine sottile tra sicurezza e sorveglianza, tra giustizia e manipolazione dell'informazione pubblica. Recensione ❯
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Tre donne unite da una forte passione per la musica e da un ancor più grande desiderio di rivalsa, fanno il loro ingresso nel mondo dell'Opera. Espandi ▽
La storia di Maria (Vittoria Puccini) e delle sue figlie, Antonia (Caterina Ferioli) e Carolina (Adriana Savarese), e della loro fuga da Napoli per liberarsi dall'oppressione del violento marito di Maria, Iginio (Antonio Gerardi), e inseguire il sogno del canto a Milano.
Le tre donne sono destinate a entrare nel mondo dorato e spietato dell'Opera di metà '800, ma dovranno scontrarsi con inganni, tradimenti e passioni travolgenti. Maria, segnata da un misterioso segreto che nasconde alle figlie, spinge Antonia verso il successo, ma la ribelle Carolina sembra possedere una forza e un carisma che nessuno aveva previsto. Sospese tra sogni di fama, gelosie e lotte di potere, si troveranno a confrontarsi con la durezza del mondo che hanno scelto.
Belcanto è una storia di lotta per la libertà, che spinge le protagoniste a sfidare non solo il destino, ma anche loro stesse. Recensione ❯
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La Val di Susa e diversi comuni delle Alpi piemontesi sono protagonisti assoluti della storia che mette al centro la grande avventura partigiana di quattro giovani sul finire della Seconda Guerra Mondiale. Espandi ▽
1943, Alpi piemontesi. Marta e suo fratello Davide sono sfollati dai nonni, mentre il fratello maggiore Matteo si è unito ai partigiani su per le montagne. Anche il padre dei ragazzi aiuta di nascosto i partigiani. La madre, insegnante di musica svizzero-tedesca, è invece lontana, e i figli non sanno bene perché. Marta e Davide, che ha sviluppato un talento da Giovane Marmotta per la decodificazione dei messaggi criptati, decidono di aiutare la Resistenza insieme a Sara, la migliore amica di Marta, e a Marco, un ragazzo coraggioso di cui Marta si invaghisce, ricambiata.
Fuochi d'artificio si basa sul romanzo omonimo di Andrea Bouchard e racconta in modo inedito la Resistenza vista dalla parte dei ragazzini. Il dato più interessante - forse è nel romanzo, forse no - è che le idee più risolutive e le iniziative più impavide provengono quasi tutte da Marta, cosa non frequente nella letteratura e nel cinema per ragazzi, soprattutto nella fascia di età 12-13 anni.
Fuochi d'artificio è una serie vintage con molte ricadute sul presente, un "coming of age" che comporta un'acquisizione di consapevolezza anche politica da parte dei giovanissimi protagonisti, e un invito a decidere da che parte stare: possibilmente quella giusta della Storia. Recensione ❯
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Una donna capace di intuire i pensieri delle persone viene ingaggiata a lavorare per i Servizi Segreti. Espandi ▽
Daria è una giovane donna con la preziosa abilità di "leggere" le persone: una competenza allenata dal padre attraverso il gioco del poker, sin da quando era una bambina. Proprio per questa capacità i Servizi Segreti le propongono una collaborazione sotto copertura affinché agganci Gemini, un esponente della criminalità internazionale appassionato del gioco d'azzardo. Recensione ❯
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La prima serie italiana d'animazione Amazon Original, ambientata nel mondo della stand-up comedy. Espandi ▽
Maurizio è il burbero e disincantato titolare dello storico locale di comici Il Baracchino, che versa in una crisi nerissima ed è pronto a chiudere per essere trasformato in una kebabberia. La giovane Claudia, idealista e coraggiosa, non ci sta e recluta un gruppetto di comici per rilanciare il locale. Tutti improbabili: si va dalla Morte a un piccione tabagista, da Leonardo Da Vinci a un triceratopo punk, passando per la leggenda della comicità Larry Tucano. Tra gli spettatori, un'entusiasta ciambella con tutta la sua famiglia al seguito. Tra battute, fragilità condivise, ricordi e un lutto difficile da elaborare, proveranno a salvare insieme ciò che resta del Baracchino.
Una serie comica irriverente, brillante, disimpegnata e con un tocco di malinconia. È intrattenimento di ottimo livello quello che propone Il Baracchino, la prima serie creata e diretta da Nicolò Cuccì e Salvo Di Paola, tutta di animazione, tutta italiana e in bianco e nero. La scelta delle voci è un plus non da poco, sono tutte conosciute e riconoscibili, oltre che amate dal pubblico. Recensione ❯
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Una serie molto realistica nel mettere in scena l'azione della squadra di celerini, dove,
però, tutto viene "sporcato" per raccontare qualcosa che striscia dal di dentro. Azione, Italia2025.
Una notte di feroci scontri in Val di Susa. Una squadra del Reparto Mobile di Roma resta orfana
del suo capo, che rimane gravemente ferito. Quella di Mazinga (Marco Giallini), Marta
(Valentina Bellè) e Salvatore (Pierluigi Gigante), però, non è una squadra come le altre, è
Roma, che ai disordini ha imparato ad opporre metodi al limite e un affiatamento da tribù, quasi
da famiglia. Una famiglia con cui dovrà fare i conti il nuovo comandante, Michele (Adriano
Giannini), figlio invece della polizia riformista, per cui le squadre come quella sono il simbolo di
una vecchia scuola, tutta da rifondare. Come se non bastasse il caos che investe la nuova
formazione nel momento di massima fragilità interna, si aggiunge quello dato da una nuova
ondata di malcontento della gente verso le istituzioni. Un nuovo "autunno caldo" contro cui
proprio i nostri sono chiamati a schierarsi e in cui ogni protagonista è costretto a mettere in
discussione il significato più profondo del proprio lavoro e della propria appartenenza alla
squadra. Recensione ❯
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Un racconto di avventura e di amore, in cui i protagonisti scopriranno se stessi e capiranno di appartenere a una storia molto più grande, fatto di rivoluzione, di amore per la natura e di lotta per la libertà. Espandi ▽
Borneo, metà del 1800. Un paradiso abitato dalle tribù native dei Dayak, che vivono secondo le loro antiche tradizioni, ma dominato dalla spietata legge degli inglesi, all'apice del loro potere coloniale. Sandokan vive alla giornata, senza schierarsi: combatte per se stesso e per la sua ciurma di pirati, tra cui il fidato Yanez. Ma la sua vita cambia quando, durante un'incursione, incontra Marianna, la bella figlia del console britannico di Labuan. È l'inizio di una storia d'amore impossibile tra due anime inaspettatamente simili: Marianna, di sangue nobile, ma con lo spirito selvaggio di chi è cresciuto in un paradiso tropicale, e Sandokan, leader pirata e avventuriero, che porta in sé il sangue di re guerrieri. Sulle loro tracce si metterà il leggendario cacciatore di pirati, Lord James Brooke, che non si fermerà davanti a niente pur di catturare Sandokan e conquistare il cuore di Marianna. Recensione ❯
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Più che una caccia all'uomo, la serie mette in scena una galleria di mostri e perversioni privilegiando l'introspezione all'azione. Drammatico, Italia2025.
Una delle più lunghe e complesse indagini italiane su uno dei serial killer più brutali della storia del Paese: Il Mostro di Firenze. Espandi ▽
Otto duplici omicidi.
Diciassette anni di terrore.
Sempre la stessa arma.
Una beretta calibro 22.
Una delle più lunghe e complesse indagini italiane sul primo e più brutale serial killer della storia
del Paese: Il Mostro di Firenze.
Una serie basata su fatti realmente accaduti, testimonianze dirette, atti processuali e inchieste
giornalistiche.
Tutto terribilmente vero.
Perché crediamo che il racconto della verità, e solo quello, sia l'unico modo per rendere
giustizia alle vittime.
In una storia dove i mostri possibili, nel corso del tempo e delle indagini, sono stati molti, il
nostro racconto esplora proprio loro, i possibili mostri, dal loro punto di vista.
Perché il mostro, alla fine, potrebbe essere chiunque. Recensione ❯
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La serie tratta dai romanzi di Alessia Gazzola. Espandi ▽
La vita di Costanza, paleopatologa e madre single, cambia quando si trasferisce a Verona. Lì incontra di nuovo, dopo sette anni, Marco, padre di sua figlia. Cercando un equilibrio tra vita privata e un lavoro insolito, Costanza prova a far luce su un antico mistero le cui scoperte vengono raccontate in un podcast. Recensione ❯
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Nel 1983 Enzo Tortora, celebre conduttore TV, viene accusato ingiustamente di camorra. Inizia per lui un'odissea giudiziaria che segnerà l'Italia intera. Espandi ▽
1982. Enzo Tortora è all'apice del successo. Conduce Portobello e raggiunge 28 milioni di spettatori in prima serata, tutti in attesa del concorrente che riuscirà a far parlare il pappagallo, ospite d'onore della trasmissione. Pertini lo nomina Commendatore della Repubblica. Tortora è il re della Tv anni '80 e il suo programma racconta e conforta il Paese. In quegli stessi anni il terremoto dell'Irpinia dà l'ultima scossa agli equilibri già fragili della Nuova Camorra Organizzata. Giovanni Pandico, uomo di fiducia del boss Raffaele Cutolo e spettatore assiduo di Portobello dalla sua cella, decide di pentirsi. Interrogato dai giudici fa un nome inatteso: Enzo Tortora. Quando il 17 giugno 1983 i carabinieri bussano alla sua stanza d'albergo Tortora pensa a un errore. Ma è solo l'inizio di un'odissea che lo trascinerà dalla vetta al baratro. Recensione ❯
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Una miniserie in cui viene raccontata la storia di un giannizzero ottomano che dopo l'assedio di Vienna finisce in Italia. Espandi ▽
Yenicer Hasan Balaban è un militare turco sopravvissuto all'assedio di Vienna e alla sconfitta dell'impero ottomano guidato dal sultano Solimano il Magnifico. Sfuggito alla morte e in fuga, il giannizzero finisce in Italia a Moena dove viene salvato da Gloria, la sapiente del suo villaggio. Dopo un'iniziale diffidenza viene accolto tra gli abitanti di Moena e alla fine si troverà a capeggiare una rivolta contro chi li opprime con tasse esorbitanti mentre esplode l'amore per Gloria. Recensione ❯
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