Anno | 2023 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | USA, Gran Bretagna |
Durata | 158 minuti |
Regia di | Ridley Scott |
Attori | Joaquin Phoenix, Vanessa Kirby, Tahar Rahim, Rupert Everett, Mark Bonnar Paul Rhys, Ben Miles, Youssef Kerkour, Hannah Flynn, Mamie Barry, Ryan Mann, Scott Caine, Ludivine Sagnier, Ian McNeice, John Hollingworth, Jonathan Barnwell, Scott Handy, Phil Cornwell, Gavin Spokes, Edouard Philipponat, Harry Taurasi, Thea Achillea, Arthur McBain, Rowena Bentley, Richard Leeming, Paul O'Kelly, Paul Riddell, Ed Eales White, Brian Rodger, Michael J. Fellows, Audrey Marie Bartolo. |
Uscita | giovedì 23 novembre 2023 |
Distribuzione | Eagle Pictures |
MYmonetro | 2,77 su 36 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 17 novembre 2023
Argomenti: I migliori film dedicati a Napoleone Bonaparte
Le origini di Napoleone Bonaparte e la sua rapida e spietata scalata al potere. Il film ha ottenuto 3 candidature a Premi Oscar, 4 candidature a BAFTA, 1 candidatura a Critics Choice Award, 1 candidatura a CDG Awards, 1 candidatura a ADG Awards, In Italia al Box Office Napoleon ha incassato 7,9 milioni di euro .
CONSIGLIATO SÌ
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A partire dalla Rivoluzione francese del 1789, Napoleon segue la parabola dell'ascesa al potere supremo di Napoleone Bonaparte da sconosciuto militare, capitano d'artiglieria, a Imperatore. Oltre alle armi, alle battaglie e alle strategie politiche, il film racconta da vicino la burrascosa storia d'amore di Napoleone con Giuseppina.
Come il vero Napoleone, due volte nella polvere e due volte sull'altare, la storia messa in scena da Ridley Scott si divide in due strade, tra straordinarie scene di guerra e una storia d'amore da romanzo d'appendice, che non s'incontrano mai.
Napoleone secondo Ridley Scott. O della sfrontatezza, marchio di fabbrica delle ultime opere del regista britannico, penso a Tutti i soldi del mondo e a House of Gucci.
Con sprezzo del pericolo, anche questa volta, alla prova del fuoco del personaggio mastodontico di Napoleone, cioè il mito che si confonde con la storia e non viceversa, Scott traduce e tradisce per i contemporanei l'ascesa al trono del mondo occidentale di Napoleone Bonaparte, politico e generale francese vissuto tra il 1769 e il 1821 cercando il film definitivo che contenga quelli precedenti, un po' anche quello sognato da Kubrick, con - tutt'insieme - il condottiero, il tiranno, il riformatore, l'imperatore, il traditore della Rivoluzione francese (d'altro canto il cartello iniziale recita che «le persone sono spinte dalla miseria alla rivoluzione» e viceversa) e l'Uomo.
E per farlo non disdegna certo la scorciatoie di una narrazione lineare e precisa nei riferimenti, come una pagina di Wikipedia, che mette in fila (seppur a volte superficialmente come per le vicende delle due isole, Elba e Sant'Elena) tutti gli snodi fondamentali della sua storia, posizionando improvvisamente Napoleone nella scena del crimine sotto la ghigliottina della regina Maria Antonietta.
Già da qui, già dalla prima scena inverosimile, è il mito di Napoleone che si confonde con la storia. Ma il mito va, ancora una volta, decostruito, riportato cioè dall'investitura mistica e divina a quella del cittadino che si autoincorona ritornando al futuro del Gladiatore di Ridley Scott d'inizio millennio con l'imperatore Commodo sempre interpretato da Joaquin Phoenix. Un uomo per di più proveniente dall'isola che fa dannare la Francia, un vero e proprio "delinquente corso" come viene apostrofato anche se il legame, fortissimo, di Napoleone con la sua terra non viene mai approfondito (peccato perché è proprio lì che il futuro sovrano aveva imparato a sparare sulla gente senza tentennamenti come vedremo nel film).
Così ecco che la sceneggiatura di David Scarpa si preme di sottolineare la prosaicità del personaggio e, naturalmente, il suo essere pragmatico che lo porta a vincere la sua prima battaglia a Tolone contro gli inglesi e l'immediata promozione sul campo, con il sangue in faccia, da capitano a generale. Da qui inizia la caratterizzazione del Napoleone secondo Joaquin Phoenix che, potremmo dire con una citazione abusata ma esemplificativa, ha due espressioni, con la feluca e senza la feluca.
Il suo non memorabile Bonaparte è un uomo meditabondo, a tal punto che si assopisce frequentemente facendo sorridere pure Arthur Wellesley, il duca di Wellington nella battaglia di Waterloo, interpretato da un perfetto Rupert Everett.
L'ironia anglosassone sul francese Bonaparte si sente tutta, non sappiamo quanto influenzata dalla geopolitica degli autori (ci sono belle parole anche per noi quando Napoleon dice: «Ho già conquistato l'Italia che si è arresa senza combattere»).
Certo le annotazioni più minime e minuziose disegnano un uomo mammone, l'unico che si tappa le orecchie quando parte la sua artiglieria con la quale, diceva in vita, "si vincono le grandi battaglie", uno che "ama le costolette" e che s'invaghisce di una Giuseppina, all'inizio rappresentata come una punk londinese, che lo invita a vedere la "sorpresa" che ha sotto la gonna e che in seguito lui prenderà sessualmente da dietro con il ritmo di un coniglio, e il particolare viene replicato nel film.
La storia d'amore tra i due, senza grande alchimia tra Joaquin Phoenix e Vanessa Kirby memore della principessa Margaret di The Crown, prende la piega del feuilleton facendo capolino anche nelle battaglie più epocali perché Napoleone è in continuo dialogo epistolare e mentale con lei. Infatti, se l'etimologia greca della parola 'storia' ci porta all'idea dell'"ispezione visiva", Napoleon di Ridley Scott costruisce proprio su visioni aneddotiche la descrizione dell'anima di un uomo che pensava in grande e che si voleva eternare, ecco dunque la sequenza dell'imprinting con la mummia sotto le piramidi, quella caduca della mosca nel vino e la problematica del figlio che Giuseppina non gli dà.
Poi certo il film è fatto anche di grandi battaglie che il regista 'colora' (l'autore della fotografia è il fido Dariusz Wolski) a seconda della location, dal bianco di Austerlitz al nero di Tolone con tanto di colonna sonora tra "Kyrie Eleison" e canti polifonici corsi.
Ridley Scott qui cerca l'epica, l'epopea, con le masse in combattimento che rendono bene l'idea dello schifo che è la guerra con un inevitabile rimando all'oggi con i soldati, morti che camminano, spostati come pedine. Ma le due narrazioni, quella austera, giustamente severa delle battaglie, e quella intima, quasi surreale nel kitsch della rappresentazione che cerca il comico, non s'incontrano mai. Inoltre, è bene ricordarlo, dal sublime al ridicolo c'è solo un passo.
Kolossal tutt’altro che celebrativo dell’iconico generale e imperatore francese Napoleone. Quest’epopea storica-romanzata, seppur imperfetta e priva di autentico/intenso pathos, è molto interessante non soltanto per l’allegorico tratteggio del suo protagonista (nonché del psichico/sentimentale legame, tormentato e turbolento, con la moglie Giuseppina), egotista, [...] Vai alla recensione »
Colossale, secondo una moda ormai inarrestabile (dura 159 minuti), è un film che stanca facilmente: a meno che chi lo guarda non sia un amante del feuilleton, del cinema come romanzetto d’appendice, perché tale è, e non altro. Certo, c’è una fotografia accurata, e in più parti si susseguono scene di grande suggestione, come quelle delle battaglie di Austerlitz [...] Vai alla recensione »
Napoleon è praticamente un elenco di robe che succedono nella vita di Napoleone Bonaparte, raccontate con lo stesso coinvolgimento con cui un alunno di seconda media ripete le robe a pappagallo durante l’interrogazione di storia. E con la stessa apparente comprensione dei nessi storici: la sceneggiatura salta di palo in frasca, è un susseguirsi di informazioni che non vengono mai [...] Vai alla recensione »
Attendevo questo film come un ragazzo aspetta le vacanze estive ma purtroppo ne sono rimasto deluso. Quello che ne viene fuori, per qualcuno che ha anche solo una volta aperto un libro di storia, è un racconto un po' romanzato e infarcito di quella propaganda britannica che nell'epoca napoleonica vedeva nel generale il male più assoluto, l'hitler del 1800, il nano malefico [...] Vai alla recensione »
Ridley Scott è uno dei più rinomati registi estremamente versatile ha affrontato vari generi: commedie (Un'ottima annata), fantascienza (Alien, Blad Runner) guerra (Black Hawk Down) horror (Hannibal), anche storici (Le crociate, Il gladiatore, 1492) in cui peraltro storia è massacrata senza pietà, in 1492 appare che solo Colombo aveva capito che la terra era rotonda, [...] Vai alla recensione »
Confrontarsi con Napoleone Bonaparte significa confrontarsi con uno degli uomini più influenti e probabilmente controversi dell'intera storia umana: dunque il compito iniziale che Ridley Scott si è proposto con questo film ha un grado di difficoltà non certo basso (per usare un eufemismo). Detto questo il risultato a me appare abbastanza deludente sotto quasi tutti i punti [...] Vai alla recensione »
Hollywood ci ha abituato a kolossal dove la grande storia viene messa in secondo piano in favore di una narrazione avvincente e adatta alla mentalità di oggi. Così sono comparsi film mitici come Braveheart che di reale non hanno nulla, ma dove un carismatico William Wallace arringa le truppe (ed il pubblico) con memorabili discorsi sulla libertà e ideali rivoluzionari che nel 1300, [...] Vai alla recensione »
Vita splendida e incredibile del grande condottiero insieme ai particolari squallidi della vita privata dell’«uomo di casa». Ennesima prova di capolavoro mal riuscito del grande regista britannico. Senza dubbio, uno dei ritratti più generosi (in termini di impegno e denaro profusi) che il cinema abbia dedicato al “grande francese”.
Una grandissima occasione perduta. Un film che non è nè carne nè pesce.Voleva essere una rivisitazione del mito mostrando il lato oscuro della leggenda, il lato umano. Ma la materia è talmente leggendaria che anche a volerla umanizzare non la si può raccontare senza epicità.O quantomeno, non può mancare l'epicità se il regista è il re dei Colossal storici per eccellenza.
Assolutamente da vedere al cinema questo film che consacra ancora una volta Ridley Scott Re dei kolossal con scene di battaglie vibranti e con le tantissime comparse che riempiono le scene più drammatiche della storia. Il regista inoltre alterna alle predette sequenze di guerra la storia d'amore tra Napoleone e Giuseppina dando luce al lato più umano e intimo del condottiero/imperatore [...] Vai alla recensione »
NAPOLEON di Ridley Scott.Dopo un trascurato, ma profondissimo The Last Duel e un sottovalutato e frainteso House of Gucci, il regista torna a raccontare la sua storia su Napoleone Bonaparte e la sua vita dal 1793 al 1821.Nelle sue 2 ore e 40 di durata si alternano da una parte con scene di battaglie campali, eventi storici, discussioni politiche e prese di potere con un Napoleone sicuro di sé, deciso, [...] Vai alla recensione »
Un film spettacolare anzi spettacoloso e cosa altro si sarebbe potuto pretendere dal venerando Scott, forse una pedante e noiosa ricostruzione storiografica degli avvenimenti complessi dell’epoca, ma allora meglio sarebbe stato rimanere a casa e vedersi un documentario alla Tv, ed invece Ridley ci regala l’emozione del campo di battaglia, mentre scoppia nella sala IMax il fragore delle bombarde, tra [...] Vai alla recensione »
L’anziano e geniale regista inglese, sir Ridley Scott, ha fatto di nuovo centro. Credevo che il suo capolavoro fosse e rimanesse Il Gladiatore, anche grazie alla meravigliosa interpretazione fornita da Russel Crowe, credo, invece che, ancora una volta, il grande maestro si sia superato. Nonostante i suoi 85 anni il celebre regista inglese ha voluto affrontare un personaggio storico davvero difficile [...] Vai alla recensione »
Commento a caldo dopo averlo visto il primo giorno di programmazione. Ci sono andato con un gruppo in cui c'erano degli appassionati di storia Napoleonica e le loro mogli. Facciamo da anni battaglie napoleoniche di soldatini e loro, non io, sono molto preparati sul contesto militare e in genere su tutta la vita di Bonaparte. Da loro sono arrivate le stroncature più definitive.
L'ambizione di raccontare in due ore la complessità di un uomo come Napoleone non paga Scott. Se ci togliamo le scene di battaglie, le uniche belle sequenze memorabili, rimane poco, troppo poco. E per il dipiù l'autore ci ha voluto pure mettere gli aspetti macchiettistici, che rimangono tali e non sfondano il diaframma dello psicologismo d'accatto.
Un film che si salva solo per le scene all'aperto, ma penoso nei confronti di Napoleone. 1. N era molto colto, tanto che per la sua campagna di Russia si era fatto stampare delle edizioni pocket dei suoi libri preferiti. Nel film non si vede uno straccio di libro…. 2. Nella campagna d’Egitto aveva uno stuolo di naturalisti che dipingevano flora e fauna per portare indietro [...] Vai alla recensione »
La parte iniziale - quella della Rivoluzione Francese - e le due battaglie principali sono gli unici punti interessanti del film. Di napoleone non c'è nulla se non il suo rapporto fisico con Giuseppina. Non il genio militare, non il grande fascino, non l'intelligenza, non ciò che ha portato in Europa. Si fa solo alla fine un rapporto contabile dei morti, come se di morti non [...] Vai alla recensione »
Meglio evitare questa versione menomata per la sala ed aspettare la versione completa di 4,30 ore per poter dare una valutazione del lavoro di Ridley Scott. Così conciato film è un'inane bigino napoleonico che può solo irritare/annoiare e il regista e Phoenix non lo meritano.
Il film su Napoleone ha tanti pregi ma moltissimi difetti.Il primo tra tutti è quello di non avere un filo unico di narrazione. Napoleone ha sconvolto la vita del continente Europeo per più di trent'anni, in continuo movimento e con continue modifiche legislative, sociali, militari e personali.Data l'enorme mole di attività (e aneddoti) sul personaggio, raccontarlo 'tutto' sarebbe impossibile e per [...] Vai alla recensione »
Era tanto tempo che aspettavo questo film desideroso come un bambino di vederlo,ma è stata una delusione enorme; non viene esaltata la figura di Napoleone anzi anche l attore che lo interpreta,seppur bravissimo in altri film,in questo caso mi è sembrato molto sterile senza evidenziare la bramosia di potere l audacia e l intelligenza di stratega che lo caratterizzava ;è stato a [...] Vai alla recensione »
Film noioso, caricaturale oltre il grottesco. La coerenza storica è dimenticata a favore di una tesi non condivisa nemmeno dagli storici inglesi (persone serie), che, cioè, la vicenda napoleonica sia riassumibile nei pruriti amorosi di un satiro insoddisfatto. Le inesattezze storiche sono tanto gravi da ascrivere il film a propaganda basata su una rappresentazione priva di radici culturali sufficienti [...] Vai alla recensione »
Un film che si fatica a portare a termine, protagonista che a tratti si rende ridicolo.
Il titolo "Joséphine" sarebbe stato più appropriato.Veramente una delusione, personalmente il peggior film visto sulla vita di Napoleone, mancano la maggior parte dei momenti chiave della sua vita e il film lo fa apparire come un folle anche un po' stupidotto, che lascia che la sua vita e le sue decisioni siano guidate dal fantomatico amore per Giuseppina.Decisamente bocciato.
Un film che si salva solo per le scene all'aperto, ma penoso nei confronti di Napoleone.1. N era molto colto, tanto che per la sua campagna di Russia si era fatto stampare delle edizioni pocket dei suoi libri preferiti. Nel film non si vede uno straccio di libro….2. Nella campagna d’Egitto aveva uno stuolo di naturalisti che dipingevano flora e fauna per portare indietro anche queste meraviglie.
Capisco che Napoleone sia un personaggio controverso, ma questo film minimizza e soprattutto ridicolizza una figura storica di enorme spessore. Il film è raccontato male, da per scontato che lo spettatore sappia cose che non è dato conoscere se non si è un esperto del settore e riassume in pochi secondi momenti o battaglie incredibilmente importanti per la storia del personaggio e di tutta l'Europa [...] Vai alla recensione »
Ho pensato a come potrei sintetizzare, in una sola frase, un giudizio motivato su questo film, che a mio avviso è un (mezzo) fallimento. Potrebbe essere questa: un lungometraggio ch'è errato, quando vuol essere un film storico, e ch'è inverosimile, quando vuol essere un film di fantasia. Perlomeno sul fronte della storicità, suppongo che il difetto stia nel regista: [...] Vai alla recensione »
Ricostruzione storica pessima! costumi belli ma utilizzati male! battaglie completamente sbagliate! tutto arricchito da una storiella d'amore tra due adolescenti Napoleone e Giuseppina... bah RIDICOLO il cecchino a Waterloo...
francamente da storico: x favore basta black washing: nella grande armée non c'erano generali ne uffivciali neri, basta con questo politically correct e le lady in waiting della tascher de la pagerie non erano nere
Brevemente,gli americani dovrebbero occuparsi dalla loro storia e a casa loro.Un personaggio di grande importanza storica enunciato come quello di Napoleone che si rivela invece un flop hollywodiano spettacolare e ambizioso.
A mio avviso a questo film ho dato un voto più basso di quello di Mymovies, della critica e del pubblico, Ridley Scott è l’ingegnere degli effetti speciali e Jaoquin Phoenix a superato Caligola con la sua interpretazione più matura, al contrario, non mi sono piaciute le caratterizzazioni di Vanessa Kirby, Tahar Rahim e Rupert Everett, molto stereotipate.
Film non all'altezza del regista e del personaggio storico. Napoleone è descritto sostanzialmente come un uomo rozzo e violento. La narrazione appare rapsodica, i riferimenti storici risultano anche ad un pubblico non attento palesemente errati, le scene di battaglia sono appena tre, di corto respiro e non reggono né la storia vera né la sua narrazione filmica.
Film schizofrenico, diviso in due parti diseguali. Splendide e spettacolari le ricostruzioni fantasiose delle battaglie. Peccato che occupino non più del 10 % della durata del film, laddove tutto il resto del tempo viene assorbito da una narrazione superficiale, approssimativa e spesso imbarazzante. Non vale la pena di sperare che la versione completa, di oltre quattro ore, prossimamente in [...] Vai alla recensione »
La messa in scena della battaglia di Austerlitz vale sicuramente il prezzo del biglietto: al di là di opinabili utilità di falsi storici ed edulcorazioni varie, la fotografia e la pulizia registica si prendono per mano danzando su una tonalità azzurrina di una freddezza percepibile. Meravigliosa, orchestrata fino all'ultima nota. Ma.. Eccoci arrivati al "ma".
La parabola ascendente e discendente di Napoleone non è semplice raccontarla in 158 minuti di film. Per questo motivo magari si poteva selezionare un limitato numero di avvenimenti per tracciare la personalità di questo incredibile generale invece di buttare tutto in pentola creando, soprattutto nella prima ora di film, un pò di confusione.
Scene di battaglie magistralmente girate e che rimangono impresse. Ma l'imperatore francese che combatte gli inglesi e poi firma il foglio di divorzio scritto in inglese è un dettaglio che non passa inosservato. Ridle Ridle, che combini 😀
Film che va apprezzato per le scenografie che ricostruiscono il periodo in modo assai coinvolgente nel pieno dello stile da Kolossal Holliwoodiano e secondo i temi ricorrenti di Ridley Scott. Purtroppo però la ricostruzione psicologica di Napoleone e Giusepppina non coinvolge. E' evidente la scarsa dimestichezza con la Storia da parte del regista e forse anche del cinema americano. [...] Vai alla recensione »
La domanda se dopo tanti films di Napoleone Bonaparte sia corretta la visione di Ridley Scott?Questo e'il quesito.Ovvio che bisogna vedere i 150 minuti di questo film piuttosto dettagliato sui sentimenti della sua adorata Giuseppina che non poteva(o voleva)dargli un erede.Sul personaggio Napoleone ci sono ombre.Qui viene raffigurato timido,scontroso,impacciato deboluccio con le donne.
Il film "Napoleon" nonostante la sua durata di circa 2 ore e mezza non mi è risultato pesante o particolarmente prolisso nella narrazione. Anzi, ho avuto quasi l'impressione che i 150 minuti di pellicola abbiano sufficientemente reso l'idea nell'evidenziare le diverse fasi della vita dell'Imperatore francese. Ho particolarmente gradito le scene di guerra, tra cui quella [...] Vai alla recensione »
Non sono certo un critico ma devo dire che mentre guardavo il film mi sono più volte fermato a chiedermi:"ma stiamo parlando di Napoleone?" Perché intendiamoci,siamo tutti uomini,fatti di carne e debolezze,con destiji più o meno epico..ma qua si vede un omino piccolo piccolo che saltella di qua e di la senza un filo conduttore e senza che vi sia un filone narrativo adeguato.A [...] Vai alla recensione »
Non è servito a granchè. Ormai da questi film ti aspetti qualcosa di ricco ed invece fra computer e interni la fotografia è sempre mediocre e la storia non è così forte da supplire a questa mancanza.
NAPOLEON... Ridley Scott riporta nelle sale un film storico sperando di tornare ad emozionare il pubblico come ai tempi de "Il gladiatore", in attesa di terminare il tanto ventilato sequel di quest'ultimo che dovrebbe uscire a fine 2024. Peccato però che stavolta di storico ci sia poco sia per l'inesattezza di molti elementi e vicende, nonché di come essi vengono raccontati, ma soprattutto perché la [...] Vai alla recensione »
Ogni film ha i suoi difetti. Anche questo. Ma come tutto, la bilancia da una parte pende: ed in questo caso pende assolutamente dalla parte del positivo.NON SI TRATTA di un DOCUMENTARIO o di una biografia! I film non vanno infatti confusi con queste soluzioni che devono attenersi in maniera scrupolosissima alla storia. Ai film è permesso disboscamenti e reinterpretazioni anche significative dalla realtà [...] Vai alla recensione »
NAPOLEON... Ridley Scott riporta nelle sale un film storico sperando di tornare ad emozionare il pubblico come ai tempi de "Il gladiatore", in attesa di terminare il tanto ventilato sequel di quest'ultimo che dovrebbe uscire a fine 2024. Peccato però che stavolta di storico ci sia poco sia per l'inesattezza di molti elementi e vicende, nonché di come essi vengono raccontati, ma soprattutto perché la [...] Vai alla recensione »
Non l'ho apprezzato, c'erano molte aspettative su questo film ma si è ridotto ad un melodramma storico sugli isterismi di Giuseppina e Napoleone.Molto salottiero, poco avvincente e storicamente frettoloso.Mi è sembrato quasi che Redley Scott volesse proprio sminuire il valore militare storico e portare alla luce un uomo debole e instabile.
Ridley Scott impiega tutta la sua arte cinematografica per raccontarci nel modo più esaustivo possibile la vita di Napoleone. Con qualche pecca tipica della sua filmografia. Dall'ascesa alla caduta fino al breve ritorno e al definitivo esilio. Il tutto, con la continua ossessione per Giuseppina.Scorrevole, dinamico, non indugia troppo sulle battaglie né sui sentimenti.
Si è sicuramente un film da vedere e Ridley Scott ha centrato. Che la storia raccontata sia veritiera o meno o concentrata su alcuni fatti che altri, non toglie quella spettacolarità che ne fa una pellicola Non scadente e lo si dice per svariate critiche negative. Lo si fa molto spesso sul personaggio Napoleone, il quale UOMO perfetto e invincibile e conquistatore, non possa avere debolezze e fragilità. [...] Vai alla recensione »
a volte ritorna. Penetra, invade, ingombra certe teste. Spesso, fino a che non intervenne la... Wehrmacht, meno carnevale, più manicomio. Attrazioni morbose, affezioni perniciose per i soggetti più a rischio. Conseguenze su uno Scott? Cinema splendido, rivisitazione sontuosa. Ricostruzione accurata... o no? Maria Antonietta non è la prima volta che sale sul patibolo.
Non si possono condensare 30 anni di storia in un film di 2 ore e 40. Con tutte le piattaforme che ci sono non si poteva fare una serie su un personaggio tanto complesso come Napoleone? La riflessione che faccio è sulla storia europea: anni e anni passati da Francia, Prussia, Inghilterra, Russia, a fare alleanze e a sterminarsi l'un l'altro.
Ritratto intimo del più grande uomo di guerra della storia. Le guerre e gli intrecci politici rimangono sullo sfondo, mentre in primissimo piano c'è Giuseppina, l'amore immenso di Napoleone, che pur davanti a un tradimento e allo scioglimento del matrimonio, non dimenticherà mai. Un Napoleone privato, dedito alla commozione e, sul finire della vita, addirittura ironico. [...] Vai alla recensione »
I tempi erano quelli , non ci sono alternative ..o si amava o si odiava. Il regista ha messo in evidenza l'uomo distaccato dagli altri , ma che sentiva vedeva e agiva in un modo che era impossibile a tutti. L'ascesa del comandante , Generale e poi Imperatore è disegnata bene, come la fermezza e freddezza del suo carattere , purtroppo trovo ridicole alcune scene con la [...] Vai alla recensione »
Non sarà Francis Ford Coppola o Martin Scorsese ma Ridley Scott, monumento del cinema popolare contemporaneo e inventore di grandi miti moderni, ha lasciato dietro di sé qualche opera memorabile: Blade Runner, Alien, Il gladiatore… E gli storici proveranno un giorno che c’è ancora lui dietro al successo del fratello Tony (Top Gun (guarda la video recensione), Spy Game, Domino), ma questa è un’altra storia. Come Steven Soderbergh, Tony e Ridley adorano i filtri colorati e hanno fiuto per i blockbuster: il primo ama(va) i film “bling bling”, il secondo ha risorse superiori ma mantiene un certo pudore. Al di là di analisi sommarie, se la filmografia di Tony Scott è decisamente eclettica, l’opera di Ridley ha un tema ricorrente: il potere, il suo esercizio, i suoi scacchi, la sua grandezza, la sua decadenza. Una parte non trascurabile dei suoi film racconta di imperi e conquiste.
Una delle scene più belle di Blade Runner evoca la potenza e l’immensità dell’impero che la Terra si è ritagliata nella galassia e le battaglie dantesche che hanno accompagnato la sua marcia. Ma già tre anni prima, in un classico della SF (Alien), lo spazio interstellare era diventato la nuova frontiera per un’umanità capace di prodezze tecnologiche. L’idea di trasporre il nostro sistema economico e sociale su scala galattica verrà illustrata in modo altrettanto straordinario da James Cameron in Aliens – Scontro finale, un sequel con tanto di multinazionali senza scrupoli, marines spaziali e una colonia da difendere da un nemico viscoso e letale. Nel 1992, con 1492 - La conquista del paradiso, Scott offre la sua visione delle prime ore di un impero e della dolorosa presa di coscienza dei suoi ‘conquistatori’ di fronte alla colonizzazione del Nuovo Mondo. Il suo senso dell’epica e la sua capacità di isolare scene intime nel caos della battaglia, fanno del film un’iniziazione convincente ai meccanismi politici dietro alla sete di grandezza. E pazienza i dibattiti teologici caricaturali e l’estetismo eccessivo.
Senza essere direttamente al comando del suo ‘esercito’, Ridley Scott ha continuato questa esplorazione degli intrighi e delle anime segrete dei protagonisti della Storia producendo la serie The Company, un adattamento piuttosto riuscito del capolavoro letterario di Robert Littell. Ma è a partire dal 2000 che la riflessione sugli imperi diventa predominante nella sua filmografia. Con Il gladiatore, primo peplum digitale ficcato alla fine del regno di Marco Aurelio, l’autore inglese dà prova di un raro virtuosismo nella scena iniziale della battaglia e mostra insieme l’ambiguità di questi signori della guerra, tanto affascinati dalla violenza, quanto avidi di pace. Il personaggio di Marco Aurelio, magistralmente interpretato da Richard Harris, illustra a meraviglia il conquistatore disgustato. Gli ‘storici’ eroi di Scott incarnano tutti il pragmatismo, la sete di grandezza, l’ostinazione ideologica, il candore criminale e soprattutto l’elemento umano, decisivo nelle grandi decisioni.
L’ultimo, in rigoroso ordine di apparizione, è Napoleone, l’officiale divenuto generale, il generale divenuto imperatore, l’imperatore divenuto tiranno. Il regista assolda di nuovo Joaquin Phoenix e promette battaglia e grande spettacolo sullo schermo. Ma il suo Napoleone, possiamo giurarci, non sarà come gli altri, perché il segreto di questo film, che si annuncia per forza monumentale, sarà l’ossessione dell’imperatore francese per la consorte (Vanessa Kirby), sempre in fuga. L’attore sarà al cuore del film senza esserlo. Un’altra maniera per Ridley Scott di sabotare il biopic napoleonico. In occasione dell’uscita di Napoléon, in sala dal 23 novembre, torniamo sui suoi protagonisti, sugli uomini, i navigatori e i cavalieri che fecero l’impresa e la Storia, la sua spettacolare filmografia e gli imperi che si creano e difendono soltanto con la violenza e la sottomissione degli avversari. Che si tratti di ‘ritirare’ un replicante o di eliminare un generale onesto, oppure uno schiavo troppo popolare, di catturare un criminale di guerra o di sacrificare centinaia di soldati per conquistare una città, è sempre una questione di volontà e di forza bruta. La politica non tollera a lungo l’ozio del potere, e a volte bisogna iniziare una guerra per evitarne una più dura, così come qualche volte bisogna saper negoziare. Questa è la storia del debutto di questo secolo, ed è naturalmente quella dei secoli che lo hanno preceduto.
Ridley Scott è un Autore o quello che una volta si chiamava mestierante? Cambia, di film in film, genere, registro, tono, ma rimane riconoscibile? Ha dei tratti, cioè, personali, autoriali che lo caratterizzano? A me sembra di poterne individuare almeno due: 1) riesce (quasi) sempre a destabilizzare e a far discutere con qualcosa che non ti aspetti.
A partire dalla lunga ossessione, durata mezza vita, di Stanley Kubrick, per un'opera tanta sognata quanto mai realizzata dopo 2001 Odissea nello spazio (1968), non si può certo dire che la figura di Napoleone Buonaparte non abbia mai interessato il mondo del cinema. Basti sbirciare - e d'altronde sarebbe stato difficile pensare il contrario - la voce su Wikipedia riguardante i film accostabili più [...] Vai alla recensione »
Il nuovo lavoro cinematografico di Ridley Scott disegnerebbe una circolorità perfetta nella filmografia dell'autore britannico, se solo Napoleon rimanesse l'ultimo film della sua vita. Cosa che probabilmente (e, aggiungiamo, per fortuna) non sarà, considerato che l'inossidabile cineasta, classe 1937, già marcia verso ulteriori orizzonti. È tuttavia curioso come, a distanza di quasi mezzo secolo da [...] Vai alla recensione »
A ottantasei anni, con ventotto film alle spalle, spesso marcatamente diversi tra di loro, Ridley Scott non è nuovo ai viaggi nella Storia - nella Roma imperiale di Gladiator (in arrivo il secondo capitolo), alle crociate con Kingdom of Heaven, nell'America di Cristoforo Colombo (1492), nella bibbia con Mosè (Exodus) e nel Medio Evo rivisto dal Me Too con The Last Duel.
"Napoleone e Giuseppina", questo sarebbe stato il titolo più giusto, dato che è lì che più insiste il biopic di Ridley Scott senza peraltro cavar molto da un lungo amore-non amore scandito dai reciproci «tu non sei nulla senza di me» e da scene di sesso un po' tutte uguali, e carenti di passione. Per il resto, il copione è una sorta di affannato Bignami - con errori marchiani, lamentano gli storici, [...] Vai alla recensione »
Il riassunto di quella che ha tutta l'aria di essere la versione final cut (4 ore) arriva in sala con molta freddezza critica. In verità, considerato che Ridley Scott è da anni un cineasta anti-autoriale, per cui ogni singolo progetto prescinde da quello precedente e da quello successivo in una cocciuta ricerca del pezzo unico, le cose non vanno così male.
Alla sua ventottesima regia, Ridley Scott affronta la figura di Napoleone Bonaparte, narrandone le gesta dalla Rivoluzione Francese del 1789 fino alla sua morte nell'esilio dell'isola di Sant'Elena nel 1921. Bisogna sottolineare il coraggio e la grande passione per il cinema del regista arrivato alle ottantasei primavere e ancora in attività. E non ha avuto alcun timore a mettere in scena la storia [...] Vai alla recensione »
Non ha senso aggiungere il mio smarrimento davanti al Napoleon di Ridley Scott alla messe di stroncature già accumulate dal film. Sarebbe come sparare sulla Croce Rossa. Tanto il pieno nelle sale Eagle Pictures distributrice lo sta facendo comunque, a ennesima riprova del peso azzerato dei critici. Accenno solo al sollazzo feroce della stampa francese, che il regista, ottantasei anni da compiere il [...] Vai alla recensione »
L'imperatore che non ti aspetti. Potrebbe essere questo il sottotitolo di Napoleon, il nuovo kolossal storico da 200 milioni di dollari diretto dall'ottantacinquenne Ridley Scott che, purtroppo, non convince fino in fondo. Il visionario regista de Il Gladiatore e l'ormai quasi cinquantenne attore Joaquin Phoenix tornano a lavorare insieme per un ritratto non completamente convenzionale dell'uomo [...] Vai alla recensione »
Registi a confronto. Ridley Scott smaniava per iniziare questo film con Napoleone in sella, dolorante per le emorroidi (meno male che qualche amico ancora lo salva dalla goliardia). Stanley Kubrick, che dopo lunghe ricerche, un armadio pieno di libri, complesse tabelle riassuntive il suo film non lo fece mai, voleva cominciare con il piccolo Napoleone che dormiva abbracciato al suo orsacchiotto.
Napoleon, l'ultima fatica di Ridley Scott, è un film biografico di stampo classico, un'epopea cinematografica in stile vecchia scuola. Si tratta di un'opera che merita di essere vista per la cura scenica visivamente sbalorditiva, ma che poggia su di una sceneggiatura non all'altezza. L'attore protagonista, poi, ovvero il premio Oscar Joaquin Phoenix, si rivela una scelta impropria sia sulla carta, [...] Vai alla recensione »
Vertiginosa ascesa e caduta definitiva di Napoleone Bonaparte, capitano d'artiglieria dell'esercito francese, che scala posizioni ai tempi della Révolution grazie all'acume militare, diventando in pochi anni imperatore. Una parabola che si concentra più sul privato che sul pubblico, ed ha il suo culmine nel divorzio per i superiori interessi di Stato dalla ormai sterile Giuseppina di Beauharnais, che [...] Vai alla recensione »
Napoleone Bonaparte è un nome che ancora oggi suscita un certo timore reverenziale. Qui viene posta l'attenzione sull'inizio della carriera nell'esercito francese fino all'esilio a Sant'Elena, passando per l'ascesa come Imperatore. Riassumere 52 anni di vita tumultuosa di uno dei personaggi storici al contempo più grandiosi ed enigmatici non era sicuramente un'impresa facile.
Tanto, troppo, tutto: dal 1789 al 1821, anno della sua morte, il capitano, il generale e l'imperatore Napoleone Bonaparte raccontato da un Ridley Scott travolto (e sconfitto) dalla sua proverbiale incontinenza. L'ascesa e la caduta del guerriero che perse tre milioni di soldati nelle sue battaglie. L'uomo che, prima di esalare l'ultimo respiro, pronunciò solo tre parole: Francia, esercito, Giuseppina. [...] Vai alla recensione »
Napoleone, il provinciale. Napoleone soldato impavido e spietato. Napoleone eterno innamorato. Napoleone amante bambinone con creature sadomaso. Napoleone il parvenu, temuto e disprezzato dalla grande nobiltà europea. Napoleone grande stratega che ad Austerlitz adesca e stermina i nemici cannoneggiando un lago ghiacciato (già un classico, Ridley Scott è uno specialista).
L'ultimo film di Ridley Scott può essere visto come una dimostrazione di autostima napoleonica, visto che porta a termine l'impresa mai riuscita a Stanley Kubrick e si presta al paragone con la pietra miliare di Abel Gance del 1927. Senz'altro Napoleon conferma lo status di Scott come generale cinematografico al comando di legioni di attori e tecnici: nella ricostruzione delle battaglie, le riprese [...] Vai alla recensione »
Spettacolare e appassionante, non solo per il fascino del personaggio divenuto da ufficiale dell'esercito a Napoleon I'imperatore dei francesi, il grandioso "Napoleon" di Ridley Scott scava nell'intimo dell'uomo. Nel realizzare quello che era anche il sogno di Stanley Kubrick, Scott racconta l'epica ascesa e caduta di Napoleone, interpretato dal premio Oscar Joaquin Phoenix, quanto mai adatto al ruolo. [...] Vai alla recensione »
Destinato al la grandezza secondo mito; destinato alla caduta, come ci ricorda ogni destino di grandezza. Scott filma tra queste ali della Storia: le iper-batta- glie e il volto fatale di Phoenix (ottimo), neo- Gladiatore. Errori e manierismi. Se un "vero" Napoleone oggi al cinema è irraccontabile, per l'inevitabile distorsione nella nostra enfatica e satura cultura dello spettacolo, forse resta solo [...] Vai alla recensione »
Ancora lui? La mitografia bonapartista non prevede pause. Nel cinema di Ridley Scott, inoltre, l'immagine di "Napoleon" aleggia fin dal suo primo lungometraggio del 1977, "I duellanti", ambientato negli anni del mandato di Primo Console. L'incontro era dunque scontato, tuttavia il regista britannico ha aspettato sino al 2020 prima di lanciarsi nell'impresa: avviato inizialmente con la 20th Century [...] Vai alla recensione »
Di Ridley Scott si è già detto tutto, e a più riprese: geniale creatore di pietre miliari del cinema d'intrattenimento come Alien o Blade Runner, intrappolato ormai da decenni in una bolla di mitomania e delirio di onnipotenza. Con il passare degli anni (e soprattutto con l'aumento progressivo ed esponenziale dei fondi a disposizione) l'ormai 85enne regista inglese è andato via via peggiorando, finendo [...] Vai alla recensione »
Ci sarà un motivo se la vita di Napoleone ha sempre affascinato tanti registi e insieme ben pochi l'hanno portata sullo schermo, a partire dal "Napoleone" di Abel Gance nel 1927 al "Waterloo" di Sergej Bondarcuk, con Rod Steiger del 1970, passando per Woody Allen ("Amore e guerra", 1975) e Paolo Virzì ("Io e Napoleone", 2006). Ora Ridley Scott ne dà una sua versione che non è un classico biopic, ma [...] Vai alla recensione »
L'affascinante vita di Napoleone Bonaparte, uno dei più grandi condottieri militari di tutti i tempi, rivive sul grande schermo, dal 23 novembre con Sony Pictures, nell'epico Napoleon diretto da Ridley Scott e scritto da David Scarpa (qui il trailer). Napoleone fu uno dei primi nella storia a dimostrare che il talento al comando poteva provenire da qualsiasi classe sociale.
Ascesa e caduta dell'Imperatore francese, con magnifiche scene di battaglia e una storia d'amore, con Giuseppina, che non crea empatia. Il Napoleone di Ridley Scott dà un colpo al cerchio e uno alla botte, strizzando l'occhio a uomini e donne in sala. Meglio la parte «politica» di quella romantica, nonostante una grande Vanessa Kirby che sovrasta il piatto Joaquin Phoenix.
Negli Usa dove arrivò ampiamente mutilato, il Napoleon di Abel Gance (1927) venne bollato da Variety come un film fatto dai francesi a uso dei francesi. Di certo nessuno potrà dire la stessa cosa del Napoleon di Ridley Scott, da oggi al cinema: centrato sulla relazione fra il geniale condottiero e Giuseppina di Beauharnais - dal matrimonio al divorzio imposto dalla necessità di avere un erede - il [...] Vai alla recensione »
Kolossal senz'anima, che vorrebbe raccontare il Napoleone forte in battaglia e quello fragile in amore, ma non riesce ad appassionarci con l'azione né a coinvolgerci con i sentimenti: un compitino diligente e frammentario, così algido da anestetizzare anche il carisma di un grande attore come Joaquin Phoenix. Attaccato dagli storici che giudicano il film pieno di errori e bugie, Ridley Scott, come [...] Vai alla recensione »
Un classico, un flop colossale, un grosso punto interrogativo. Abel Gance, Sergej Bondarcuk, Stanley Kubrick. La vita di Napoleone Bonaparte, al cinema, come un dramma in tre atti. Almeno fino a oggi, almeno fino a Napoleon, regia di Ridley Scott su soggetto di David Scarpa, con Joaquin Phoenix e Vanessa Kirby, nelle sale italiane il 23 novembre 2023.
Ritratto di uomo ma anche di un concetto astratto: l'ambizione. Il Napoleon di Ridley Scott racconta quello che nella sua epoca è stato il più potente degli uomini, mettendone in luce i difetti, le fragilità e la dipendenza che lo porterà alla rovina: quella dalla gloria. Nell'atteso nuovo film del regista del Gladiatore, che esce nelle sape italiane giovedì 23 novembre con Eagles Picrtures, a incarnare [...] Vai alla recensione »
E' il 1789 e la regina Maria Antonietta, in piena rivoluzione francese, viene condotta alla ghigliottina in mezzo alla folla parigina che l'insulta. Tra il pubblico c'è il giovane ufficiale d'artiglieria Napoleone Bonaparte (Joaquin Phoenix), desideroso di servire al meglio la nuova repubblica la quale, con grande spargimento di sangue voluto da Robespierre, ha preso il posto dell'odiata monarchia. Sono [...] Vai alla recensione »
Inizia e finisce con una morte Napoleon. La prima, in pubblica piazza davanti a una folla inferocita, la seconda quasi in sordina, nel fuori campo della Storia. Due morti per certi versi antitetiche, quindi. Poi, quando scorrono i titoli di coda vengono ricordate altre morti. I numeri che riepilogano le vittime della battaglie combattute da Napoleone Bonaparte: Tolone, Borodino, Austerlitz, Waterloo. [...] Vai alla recensione »
"C'era una volta un imperatore, si chiamava Napoleone. E quando non aveva torto di sicuro aveva ragione"; così poco meno di cinquant'anni fa Sergio Endrigo cantava e musicava - insieme a Luis Bacalov - uno dei testi scritti da Gianni Rodari per quel capolavoro per l'infanzia che risponde al nome di Ci vuole un fiore. Tornando con la memoria storica ancora venti anni addietro ci si può imbattere anche [...] Vai alla recensione »
Ci sono due film nella vita di Napoleone: quello pubblico, del magnifico soldato, il geniale stratega, il piccolo borghese camaleontico divenuto imperatore, e quello privato, del seduttore, dei molti amori, le passioni, le amanti, Giuseppina, il divorzio. Ed entrambi implicano la caduta, il malinconico tramonto. Mettere tutti insieme quei 52 anni di vita tumultuosa, vorace e ancora enigmatica è probabilment [...] Vai alla recensione »
Non saremo tanto antipatici da sgridare il grande regista (che fece il bel film I duellanti nel 1977, ma anche il quasi inguardabile House of Gucci nel 2021), perché quello di segnalare gli errori nei film storici fa parte del cinema, e se non ci fossero sembrerebbero inventati quelli veri. Ridley Scott, mai sazio di film a 85 anni, doveva aspettarlo da tempo: fare un film costoso (200 milioni di dollari), [...] Vai alla recensione »
Più Napo Orso Capo che Leone, questo Napoleone. Ridley Scott che il talento l'ha, ma sovente tamarro, qui opta per il distanziamento sociale dal condottiero francese, per il raffreddamento poetico, per la sordina alle trombe dell'epica. C'è di che stupirsi, e ancor più interrogarsi: questa mezza misura, questa giusta distanza si confà alle ragioni dello spettacolo, alla tenuta drammaturgica, alla [...] Vai alla recensione »
Napoleon, ovvero l'ascesa, la caduta e la morte di Napoleone Bonaparte. Tralasciando la vita prima della Rivoluzione Francese del 1789, il regista Ridley Scott (Alien, Blade Runner, Il Gladiatore, tra i tantissimi) su sceneggiatura di David Scarpa (Il castello, Ultimatum alla Terra, Tutti i soldi del mondo), mette in scena la vita di un personaggio storico che ancora oggi, dopo oltre 200 anni dalla [...] Vai alla recensione »
In soli 3 giorni Manzoni compose Il Cinque Maggio, ode a Napoleone morto esule sull'Isola di Sant'Elena. In quasi centotrenta anni di storia, invece, il cinema ha provato in più di un'occasione a catturarne lo spettro, non sempre riuscendo, altre volte accantonando l'idea (celebri i progetti dei vari Kubrick, Chaplin, mai portati a termine): Abel Gance è stato l'unico cineasta francese che - ormai [...] Vai alla recensione »