Andrea Niada esordisce nel lungometraggio con un un horror d'atmosfera dallo sguardo originale. Horror, Italia2023. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Fino a che punto si può spingere il delirio di una mente isolata, privata di qualsiasi contatto con il mondo reale? Espandi ▽
Rachel, ragazza introversa, vive con la mamma Carol e il papà Philip in una casetta al limitare del bosco. Non va a scuola e la sua educazione le viene impartita in casa da sua madre. Il babbo è malato e non può andare al lavoro: al telefono con il principale del marito, Carol minimizza, Philip si sta riprendendo e tornerà presto al lavoro. Rachel ha preparato una poesia appositamente per lui e, sotto lo sguardo compiaciuto della mamma, gliela legge accanto al letto dov'è sdraiato. Ma Philip non è semplicemente malato, è morto. Solo che Carol e Rachel sono convinte che ritornerà e la ragazza, che si ritiene dotata di una speciale sensibilità, pattuglia il bosco con un particolare richiamo che dovrebbe consentire allo spirito del babbo di ritrovare la via per il suo corpo.
All'origine c'è un pregevole cortometraggio omonimo del 2016, ricco di atmosfera e di inquietudine. Andrea Niada esordisce nel lungometraggio riprendendo la tematica di quel suo corto ed espandendone la materia narrativa. Niada conferma buone qualità visuali e la capacità di sviluppare atmosfere inquietanti. Manca ancora forse un po' di equilibrio nel dosare le varie parti del racconto e nel trovare il giusto ritmo narrativo, ma lo sguardo è originale e interessante. Recensione ❯
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Un thriller psicologico raccontato attraverso gli occhi di una giovane donna sola con un passato doloroso. Espandi ▽
Brynn è una giovane donna vitale e piena di passioni. Trascorre le giornate in una casa isolata, la sua casa d'infanzia, dove scrive, si dedica al modellismo, balla e cucina. Quando però deve raggiungere il centro cittadino e relazionarsi con gli altri, qualcosa cambia. Brynn torna così a rifugiarsi nella sua solitudine tra le mura domestiche. Un giorno una creatura misteriosa fa irruzione nella sua casa e nella sua vita, rompendo definitivamente la sua tranquillità. Da questo momento in poi, Brynn non potrà che difendersi e tentare di fuggire a un invasore che sembra riuscire a raggiungerla ovunque.
Con il suo secondo lungometraggio Brian Duffield dirige Kaitlyn Dever in un horror fantascientifico cupo e inquietante che dà il meglio di sé nelle scene d'azione e cade su una sceneggiatura superficiale e zoppicante.
Kaitlyn Dever riesce a reggere il film sulle sue spalle con un'interpretazione potente, ma mai sopra le righe. Se poi si considera che pronuncia soltanto una battuta e che per la maggior parte del tempo si trova a interagire con creature digitali, la sua performance risulta ancora più apprezzabile. Recensione ❯
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L'avvocato islandese Kristin viene trascinata nel vortice di una cospirazione internazionale quando riceve il filmato del relitto di un aereo, ritrovato dopo lo scioglimento di uno dei più grandi ghiacciai d'Islanda. Il vecchio aereo tedesco della Seconda Guerra Mondiale non solo attira criminali spietati sulla scena, ma anche il direttore della CIA William Carr (interpretato da Iain Glen, il Jorah Mormont di Game of Thrones), che sta cercando da molto tempo di rimuovere il relitto in gran segreto. Kristin non si dà pace finché non viene scoperta la chiave che risolverà l'enigma dell'Operazione Napoleon. Un thriller dal ritmo serrato che porta sullo schermo l'omonimo bestseller mondiale di Arnaldur Indridason (1999). Recensione ❯
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Un doc interessante su Klimt, il suo stile bohémien, e un bel confronto con altri grandi maestri. Documentario, Gran Bretagna2023. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia, la sensualità, i materiali abbaglianti e i misteri di uno dei dipinti più suggestivi, conosciuti e riprodotti del mondo. Espandi ▽
Per raccontare una storia si può partire da un unico elemento per poi ampliare la narrazione e comprendere una realtà intera. "Il bacio" (Der Kuss) di Gustav Klimt è il focus da cui si sviluppa un'intrigante vita di un personaggio che, sin dagli esordi della sua carriera di pittore, diventò unico, tra i più grandi artisti della storia.
L'opera da cui inizia il racconto sulle vicende e sui talenti di Klimt è custodita al Belvedere di Vienna. Klimt, attraverso la ripetizione delle figure femminili tipiche delle sue opere, i nudi sensuali, ma sempre moderni per le pose e i colori, i colori frammentati, le influenze dai più classici impressionisti o ritrattisti anglosassoni, attraverso il tema del ritratto e del nudo femminile - quindi di temi piuttosto classici - riesce a rivoluzionare il modo di fare e guardare la pittura.
Dunque Klimt è una figura complessa, ma anche un osservatore e studioso: una parte interessante del documentario riguarda l'accostamento con altri maestri, contemporanei o del passato, a cui Klimt si ispira; da Monet a Sargent fino a Van Gogh, per poi creare uno stile unico con i suoi irripetibili corpi creati con poche e sensuali linee, attraverso una sintesi ancora moderna. Recensione ❯
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Un'adolescente è entusiasta del fatto che sua madre parta per una vacanza così da lasciarla da sola a casa. La felicità verrà meno quando la giovane si renderà conto che i due sembrano del tutto spariti nel nulla. Espandi ▽
June ha diciotto anni, vive a Los Angeles con sua madre Grace. Sono dieci anni che suo padre James è venuto a mancare per un tumore al cervello, e da quel momento tutto è cambiato - come potrebbe non essere così? Grace ha preso con sé la figlia e ha ricominciato tutto, nuova città, nuovi amici, nuovo lavoro. E da qualche tempo anche un nuovo amore, Kevin, con cui adesso sta per partire per una settimana di vacanza in Colombia. Quando però arriva il momento di andare a riprendere la madre e Kevin all'aeroporto, June si fa trovare lì, ma loro non ci sono...
Il film di Johnson e Merrick, girato in trenta giorni e con quasi due anni di post-produzione, è un altro tassello del lavoro visivo iniziato con Unfriended e culminato con Searching.
Missing pian piano deraglia sotto l'ingombro delle sue premesse come delle sue ambizioni, da un lato non riuscendo a fermare l'incessante innalzamento dei colpi di scena per mantenere viva la storia, e dall'altro sacrificando la coerenza visiva al continuo rilancio narrativo. Recensione ❯
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Un film sci-fi che riflette sull'uso del tempo in una società iper-tecnologica. Espandi ▽
In un futuro distopico non così lontano, l'azienda tedesca Aeon permette di trasferire anni di vita da una persona all'altra (laddove vi sia compatibilità tra i due individui). Tutto ciò è assolutamente legalizzato ed accessibile solo ai più ricchi. Il giovane Max è un dipendente modello di Aeon ma si ritroverà a dover combattere quello stesso sistema quando la moglie Elena dovrà versare 40 anni di vita per ripagare un debito, come stabilito da un contratto stipulato con l'assicurazione. Scoperto che gli anni di Elena sono serviti a ringiovanire la CEO della Aeon, Max tenterà di rapire quest'ultima per sottoporla al trattamento inverso.
Il film si regge principalmente sulla forza e l'originalità del soggetto che rendono subito avvincente la storia, poi sostenuta dall'elemento thriller della sceneggiatura e da una buona confezione.
Quando la scena si sposta da Berlino all'Est Europa dove fuggono Max ed Elena, quei paesaggi da scenario quasi post-apocalittico alimentano l'idea di un mondo dove l'umanità è giunta a un punto di non ritorno e dove il tempo è, letteralmente, denaro. Recensione ❯
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Una donna cambia lavoro sperando di migliorare la sua vita e quella della figlia. Si ritroverà però coinvolta in una cospirazione criminale. Espandi ▽
Florida 2011. Da qui parte la storia di Liza Drake, una giovane donna che, tra un lavoro e l'altro, sogna una vita migliore per lei e la figlia. Tra i suoi diversi impieghi, c'è quello in un locale di lap-dancer dove conosce Pete Brenner che lavora in una start-up farmaceutica sull'orlo del fallimento. Grazie a lui, Liza ottiene un colloquio e riesce a farsi assumere dall'azienda, gestita dal miliardario dr. Neel. Gli inizi non sono facili ma alla fine Liza riesce a convincere diversi medici, a cominciare dal dottor Lydell, a prescrivere il Lonafen, un farmaco che allevia il dolore dei pazienti malati di cancro. In più sia lei che Pete potenziano lo 'speaker program', un programma di corruzione.
Il film si mantiene fedele alla storia originale, con virate tra la commedia grottesca e il dramma, come nella scena dell'attacco epilettico della figlia di Liza. Ha un tono esagitato nel rappresentare il volto del capitalismo e la sua crudeltà ma riesce anche poi a rallentare, a soffermarsi sui dubbi e le paure di Liza.
Resta un'operazione dignitosa nell'affrontare una storia realmente accaduta che trova le soluzioni più originali nelle testimonianze in bianco e nero dei personaggi coinvolti. Recensione ❯
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L'adattamento cinematografico della serie televisiva omonima con Idris Elba. Espandi ▽
Un ispettore, inizialmente in prigione, è alle prese con uno spietato serial killer che terrorizza Londra. Per fermarlo dovrà anzitutto evadere. Recensione ❯
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La storia della mitica dinastia di armatori e imprenditori protagonista di un'epoca d'oro della Sicilia dell'800. Espandi ▽
1802. Paolo Florio fugge da Bagnara Calabra devastata dal terremoto insieme alla moglie Giuseppina e al fratello Ignazio. La famiglia si rifugia a Palermo dove i Florio aprono un'aromateria che raggiunge il successo nonostante l'ostilità dei potenti locali. Alla morte di Paolo suo figlio Vincenzo rileva una tonnara ed espande i suoi affari - compresi i prestiti ad alto interesse - accrescendo la sua reputazione di imprenditore di intuito. L'incontro con Giulia Portalupi, giovane di estrazione borghese, gli farà mettere in discussione il proposito di acquisire un titolo nobiliare.
Nella figura di Florio si concentra il divario sociale insanabile nella Sicilia dell'Ottocento, e il desiderio di rivalsa di chi ritiene di meritare dalla vita un risarcimento per ciò che non ha avuto in dote. Il suo personaggio è ben delineato in sceneggiatura e molto bene interpretato da Michele Riondino, che tiene sempre a mente il Gattopardo di Burt Lancaster ma non se ne lascia dominare, proprio come farebbe Vincenzo Florio.
In generale, pur gestendo con coraggio il ricco materiale del romanzo su cui è basata, la sceneggiatura sembra non approfittare fino in fondo del respiro ampio della serialità televisiva, affidando più agli attori che al testo il compito di inserire nuance e scollineamenti. Recensione ❯
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Il regista cinese torna sulle scene con un action thriller che ha tinte di melò. Espandi ▽
Vigilia di Natale. Durante uno scontro a fuoco per le strade della città tra due gang di narcotrafficanti, un proiettile colpisce un bambino, uccidendolo. Il padre, Brian, insegue i narcos per le strade e viene ferito alla gola, perdendo la voce. Dopo la convalescenza in ospedale la sua unica ragione di vita sarà vendicarsi e sterminare la gang che ha causato il massacro.
Immagini e simboli ossimorici, contrasti evidenti rimarcati dalla colonna sonora di Marco Beltrami, tonitruante ma comunque appena udibile quando incombe la tempesta di piombo della guerra tra gang. Un incipit dallo stile inconfondibile, che ci cala in medias res nel mondo di John Woo e di un cinema fatto di iperboli e paradossi, di mélo esasperato e action a rotta di collo.
Silent Night assomiglia alla rivendicazione di una firma autoriale nel contesto di un'industria cinematografica che di John Woo non sa più che farsene. È una radicale dichiarazione di coerenza, di rifiuto di ogni compromesso. Recensione ❯
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Un trio di comici per una commedia che scorre sulle tappe di un'esilarante caccia al tesoro. Espandi ▽
Napoli. Biagio e Francesco sono due vicini di casa che non vanno mai d'accordo. I loro litigi coinvolgono spesso l'intero condominio, dove abitano pure una contessa, un notaio e il portiere dello stabile che viene chiamato per ogni tipo di lavoro, a cominciare dalla riparazione dell'ascensore che è spesso guasto. Durante le riunioni, gestite controvoglia dall'amministratore Paolo che sognava di fare altro nella sua vita, i toni tra i due sono spesso accesi. Il conflitto si esaspera ulteriormente quando Biagio e Francesco scoprono che tra i loro due appartamenti c'è un vano segreto dove, dietro a un quadro, c'è una cassaforte.
L'idea di partenza è anche intrigante, almeno fino al momento della scoperta della cassaforte. In questo caso il centro dell'azione si disperde in più storie che allentano il ritmo e finiscono per renderlo blando, tranne forse in un finale più movimentato dove però l'effetto sorpresa rischia di svanire perché cerca troppi colpi di scena.
A parte i due protagonisti che appaiono affiatati, gli altri personaggi non appaiono adeguatamente messi a fuoco a cominciare da Paolo Conticini. Non mancano delle illuminazioni improvvise e quella più riuscita è l'entrata in scena dello scassinatore Caianello che sembra arrivare da La casa di carta. Recensione ❯
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L'incredibile storia del tour che creò un ponte tra Melpignano e Mosca, passando per la rossa Emilia. Documentario, Italia2023. Durata 96 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Andata e ritorno dal 1988, quando da Melpignano partì il tour che squarciò la cortina di ferro tra Occidente e Urss, a suon di rock e punk. Espandi ▽
Tutto nasce da un sogno, quello che gli organizzatori del festival “Le idi di marzo”, Antonio Princigalli e Sergio Blasi – che in seguito avrebbe dato vita alle Notti della Taranta – fanno nel 1988: invitare alcuni gruppi musicali sovietici a suonare a Melpignano, e portare alcune band italiane a suonare in Russia. La cosa incredibile è che ci riuscirono: le band sovietiche arrivano in Salento. E i CCCP finiranno a suonare a Mosca e a Leningrado. Il film ricostruisce la parte italiana e quella sovietica di quel doppio tour, con materiale d’archivio, le testimonianze di testimoni di quel momento, come i giornalisti Alba Solaro, Francesco Costantini e del critico musicale Gino Castaldo. E con la testimonianza dei componenti storici dei CCCP, che per la prima volta dopo anni rivediamo insieme. Una reunion per il film, a casa di Giovanni Lindo Ferretti sull’Appennino tosco/emiliano. Ma che potrebbe anche preludere ad altri progetti. È prezioso, questo film. Per chi c’era. E per chi non c’era. Per chi c’era, senza avere avuto l’occasione di andare al di là della cortina di ferro, a toccare con mano quello sfacelo, quel disastro economico e di ideali. Per chi non c’era, per sapere che c’erano ragazzi che sognavano, e sognavano forte, e avevano coraggio. E sapevano fare spettacoli folli, senza paura di niente. I nostri Clash, i nostri Einstürzende Neubauten. Chiedi chi erano i CCCP. Recensione ❯
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Un esordio divertente, con una grandiosa Catherine Deneuve nei panni di una donna che cerca l'emancipazione. Drammatico, Francia2023. Durata 92 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Bernadette si aspettava di ottenere finalmente il posto che meritava una volta arrivata all'Eliseo perché aveva sempre lavorato alle spalle del marito per eleggerlo presidente. Espandi ▽
Bernadette Chodron de Courcel, moglie del Presidente Jacques Chirac, è la protagonista di una narrazione che sin dall'inizio dichiara di rifarsi ai momenti salienti della storia recente della Francia prendendosi però ampie libertà. Ne seguiamo il progressivo affrancarsi dalla figura dominante del marito al cui successo politico ha contribuito in misura notevole.
La regista sceglie di punteggiare la sua commedia di datazioni che accompagnano la narrazione rendendo tutto più semplice. Catherine Deneuve si muove con grande agio e divertimento nei panni di una donna che impara ad emanciparsi.
Léa Domenach, che scrive il film insieme a Clémence Dargent, sa anche come affrontare la vita di una donna che era a sua volta impegnata sul versante politico ma doveva confrontarsi con due figlie molto diverse. Mentre una sentiva ancora su di sé i segni dell'anoressia l'altra si era dedicata totalmente alla carriera del padre di cui era diventata l'assistente. Nei colloqui con loro la commedia lascia il posto a dinamiche che forse solo una sceneggiatura pensata al femminile poteva cogliere. Recensione ❯
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Un omicidio misterioso, un detective esperto e una verità più pericolosa di quanto si potesse immaginare. Espandi ▽
Nichols, un detective incallito del New England, è determinato nella sua ricerca di un caso in cui nulla è come sembra, che inizia a smantellare le illusioni nella sua stessa vita. Recensione ❯
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La cinefilia incontra ancora una volta il piacere dell'affabulazione. Veltroni ci ricorda la grandezza di Lucio Dalla. Documentario, Italia2023. Durata 90 Minuti.
Un film che nasce riportando alla luce una storia d'amore a più strati: quella napoletana di Caruso e quella che lega Dalla a Napoli e Sorrento. Espandi ▽
Il 23 marzo 1986 Lucio Dalla teneva al Village Gate di New York un concerto di cui si pensava si fossero perse le riprese che ora vengono invece proposte in un'edizione restaurata e rimasterizzata. Ad esse si aggiunge in apertura la ricostruzione della creazione di "Caruso" avvenuta pochi mesi dopo a Sorrento.
Un ritrovamento prezioso che, unendosi alla rievocazione di come è nato un classico della canzone, ci ricorda la grandezza di Lucio Dalla. Ancora una volta Walter Veltroni torna a offrirci l'occasione di assistere a un concerto del tutto particolare con le riprese di Ambrogio Lo Giudice che si ritenevano ormai perdute. Lo fa con il suo stile che unisce la cinefilia al piacere dell'affabulazione finalizzata ad ampliare la conoscenza del protagonista.
Alla fine del film (suggeriamo di vedere i titoli di coda perché c'è una sorpresa) compare un ringraziamento a un particolare commendatore. Chi non ne conoscesse il motivo potrà successivamente documentarsi scoprendo un ulteriore aspetto dell'ironia di Lucio. Recensione ❯
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