In una foresta appaiono animali tassidermizzati, disturbati dal frastuono dei fuochi d'artificio della notte di Capodanno. Espandi ▽
Nel poema georgiano Il mangiatore di serpenti (1901) di Vazha-Pshavela, il protagonista può comprendere il linguaggio della natura. In una foresta appaiono animali tassidermizzati, disturbati dal frastuono dei fuochi d'artificio della notte di Capodanno. Critico nei confronti del carnevale umano che è tossico e fatale per la fauna selvatica, il film riposiziona i fuochi d'artificio come un punto di accesso al lato oscuro e mitologico della foresta, un mondo di piante, animali e fantasmi.