La toccante storia del rover della NASA in un documentario capace di commuovere, interessare e intrattenere allo stesso tempo. Documentario, USA2022. Durata 105 Minuti.
Oppy, che ha esplorato Marte per quasi 15 anni. Espandi ▽
Nel 2004 due rover, Opportunity e Spirit, vengono spediti su Marte dalla NASA per documentare l’eventuale presenza di tracce di acqua liquida. Queste due sonde sul pianeta rosso dovevano svolgere il ruolo di geologi, ed erano state progettate per sopravvivere 90 giorni. Contro ogni previsione ingegneristica, i due rover sopravvissero molto più a lungo del previsto: Opportunity in particolare si spense definitivamente nel 2019, dopo 14 anni di onorato servizio. Gli sforzi dei due rover portarono, dopo anni di ricerche e di esplorazione del suolo marziano, alla cruciale scoperta di acqua liquida sul pianeta rosso. Goodnight Oppy. È la toccante storia di un rover che, con la sua sola resilienza, regala all’umanità una scoperta cruciale sulla vita nello spazio. È un film polytropos, poliedrico, proteiforme: la sua capacità di commuovere, interessare e intrattenere allo stesso tempo è semplicemente invidiabile, sempre tenendo a mente l’imperativo morale di puntare alle stelle. Recensione ❯
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Un doc che riesce a portare nella realtà dell'isola-carcere di Gorgona con la giusta discrezione e il necessario equilibrio. Documentario, Italia, USA2022. Durata 91 Minuti.
Un sguardo sull'isola-carcere della Gorgona, unico esempio europeo di questo tipo di penitenziario. Espandi ▽
Sull'isola di Gorgona, che si trova a 19 miglia dalle coste della Toscana, c'è un penitenziario del tutto particolare che è concepito come una colonia agricola dove i detenuti svolgono diverse attività come quella, per esempio, di coltivare l'orto, fare il pane oppure occuparsi del bestiame. Sul posto non c'è praticamente nulla. L'unica residente è Luisa Citti, discendente di una delle famiglie che hanno vissuto nel luogo dall'Ottocento. Nella casa di reclusione c'è il direttore Carlo Mazzerbo che dialoga con i detenuti. A Gorgona non possono essere ammessi chi fa parte della criminalità organizzata né chi ha problemi di tossicodipendenza.
Sembra un film fermo nel tempo. Gorgona però non è, soltanto, né un documentario carcerario, né sul luogo. Emergono piuttosto le persone che si trovano lì. I volti, le attività quotidiane già raccontano molto della loro storia, integrata poi dai racconti davanti la telecamera.
Premiato come miglior documentario al 63°Festival dei Popoli, Gorgona porta dentro la realtà dell'isola-carcere con la giusta discrezione, il necessario equilibrio. Il documentario, il cinema, sono però soltanto un passaggio temporaneo. Ciò che sembra contare, per Tibaldi, è mostrare un'esperienza che resterà per sempre. Recensione ❯
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Una beffarda e tagliente satira in costume in cui si intravedono stile e marchi di fabbrica del regista gallese. Drammatico, Gran Bretagna1982. Durata 108 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
In una villa della campagna inglese, alla metà del Seicento, un pittore riceve l'incarico dalla proprietaria, Lady Herbert, di eseguire dodici disegni della sontuosa dimora. Espandi ▽
Verso la fine del diciassettesimo secolo, nella cornice dell’Inghilterra rurale, la signora Herbert cerca di convincere un pittore, il signor Neville, a realizzare una serie di dodici dipinti che ritraggono la dimora di famiglia, Compton House. Neville accetta, ma solo a patto di includere nel contratto i favori sessuali della signora mentre il marito è assente. Quando l’uomo viene ucciso, il pittore è il sospettato numero uno. Quarant’anni sono trascorsi dall’uscita de I misteri del giardino di Compton House, un tempo lungo che per nulla ha smussato l’affilatissima lama satirico-grottesca dell’opera seconda di Peter Greenaway. Il restauro appena realizzato e la nuova uscita nei cinema punta i riflettori sul film che per primo portò il regista all’attenzione della scena britannica; fu girato con finanziamenti televisivi - un’altra epoca - ma fece scalpore in quanto ardito ibrido ultra-cerebrale tra giallo in costume, provocazione grottesca e arguta riflessione (come sempre del resto per Greenaway) sul valore e sulla verità dell’immagine attraverso la lente artistica. Lo spettatore intrigato dalla produzione di Greenaway del ventennio successivo ne troverà qui la genesi, che parte dall’idea di paesaggio e della sua rappresentazione. Recensione ❯
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Un capitolo natalizio per i Guardiani della Galassia, tutti a caccia di un regalo perfetto: Kevin Bacon in persona. Espandi ▽
I Guardiani sono preoccupati per la tristezza di Star Lord, dopo la scomparsa della sua Gamora. Cercano quindi di organizzare un Natale per Peter e quindi vanno a caccia di un bel regalo. Mantis e Drax decidono di regalare Kevin Bacon in carne ed ossa. E quindi vanno a casa sua a prenderlo. Il risultato però è demenziale e Bacon urlerà al rapimento. Recensione ❯
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Una seconda stagione che conferma la piacevole leggerezza della prima, con una protagonista vulnerabile ma grintosa. Commedia, Italia2022. Durata 30 Minuti.
Bentornata Alice Bassi, con la seconda stagione Netflix di Guida Astrologica per cuori infranti che si conferma lieve, spensierata e convincente come la prima. Non cambia il mood della serie tratta dal bestseller di Silvia Zucca e diretta da Bindu Stoppani e Michela Andreozzi. È disimpegnata quanto basta per trattare con un sorriso tematiche anche importanti (gender gap, gravidanza, omosessualità, sorellanza, amori sul posto di lavoro e legami famigliari). Non ci sono picchi narrativi o exploit di regia, non si tratta di una seconda stagione che innova, stravolge o mira a stupire il pubblico ma, come Stars of Love (titolo del programma creato da Alice), a intrattenerlo piacevolmente, seguendo le vicissitudini di un personaggio che si conferma riuscito. Recensione ❯
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Un film breve di finzione, che inizia un percorso di indagine sulla generazione nata nel 2000. Espandi ▽
Bianca festeggia i suoi 22 anni il 28 febbraio 2022, in un piccolo appartamento della periferia di Mosca dove vive con la madre. Bianca è Electa per il
mondo digitale, un alter ego ispirato alla protagonista della Sagra di Primavera di Igor Stravinskij. Electa è conosciuta sui social network per le sue toccanti
performance di danza e la sua ossessione per il bianco.
Bianca è nata a Norilsk, in Siberia, una delle città più inquinate del mondo e fa parte di un gruppo di ragazzi, provenienti da tutto il mondo, che si riunisce
online intorno a Radio Esperanza Libre, un canale di podcast fondato da Anita Lopez, giovane speaker ambientalista di Río Gallegos (Argentina). Radio
Esperanza Libre è ispirata ad una radio che è stata disattivata ma che una volta trasmetteva dall'Antartide argentina, da Base Esperanza. Anita ed Electa si
sono incontrate casualmente sull'Internet perché, oltre ad essere accomunate dall'impegno ambientalista, hanno in comune una data di nascita curiosa: il 29
febbraio.
Nella vita reale Bianca è profondamente insicura, non è abituata al contatto con gli altri e fatica a relazionarsi verbalmente anche con la madre. Bianca è
chiusa nell'impeccabile gabbia esibizionistica di Electa; quando il mondo intorno a lei sembra sgretolarsi, non solo a causa del cambiamento climatico, la rete
di connessioni virtuali di Electa diventa l'unica via di fuga possibile per Bianca, l'unica reazione per riscattare la propria voglia di vivere. Il podcast registrato
con Anita lunedì 28 febbraio 2022, a soli quattro giorni dall'invasione russa in Ucraina, costituisce per Electa l'occasione di lanciare un grido di aiuto. A partire
da lì, connessioni apparentemente labili e casuali dimostrano la capacità di cancellare le distanze e aprire inaspettate vie di fuga e speranza. Recensione ❯
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Un giovane ragazzo si trova improvvisamente a dover badare a due sorelle nella Tunisia post-rivoluzione. Espandi ▽
Il film di Lotfy Nathan restituisce con asciutto realismo le criticità della stagione successiva alla Primavera Araba, trasferendo nella storia di Ali quella di una nazione. Ali è un uomo in trappola, costretto all’illegalità per sopravvivere, di fronte a uno Stato impotente (l’ufficio di collocamento non può aiutarlo a trovare lavoro perché lui non ha istruzione) oppure apertamente ostile (gli agenti di polizia pretendono da lui una tangente). La sua storia individuale diventa la storia di un popolo, di una nazione dove nemmeno la caduta del regime e la democratizzazione del sistema politico hanno prodotto i cambiamenti sperati. Nel ruolo di Ali, l’attore franco-tunisino Adam Bessa offre un’intensa interpretazione, portando sul volto i segni di un’insofferenza sempre più pulsante, come una pentola a pressione sul fuoco pronta ad esplodere. Recensione ❯
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Dal secondo romanzo di J. K. Rowling, una trasposizione che riempie gli occhi ma non scalda il cuore. Fantastico, USA2002. Durata 159 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Harry Potter convince meno del primo episodio. Squadra che vince non si cambia, e il film è qua e là spettacolare. Espandi ▽
Harry Potter sta trascorrendo noiose vacanze estive presso gli zii, oltretutto senza aver ricevuto nemmeno un messaggio dagli amici Ron e Hermione. Colpa di Dobby, elfo domestico che ha intercettato la posta per convincere il ragazzo a lasciare la scuola di magia di Hogwarts dove lo attenderebbe un terribile pericolo. L'arrivo all'accademia coincide in effetti con una serie di strani e paurosi fenomeni: esseri pietrificati, scritte di sangue sui muri e soprattutto l'accenno a una misteriosa "camera dei segreti" che conterrebbe qualcosa di malefico. Quando il pericolo comincerà a riguardare i suoi amici Harry saprà risolvere la situazione. Recensione ❯
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Una reunion nostalgica che allarga il cuore dei fan lasciandoli con la voglia di tornare ancora a Hogwarts. Documentario, Family - Gran Bretagna, USA2022. Durata 100 Minuti.
L'attesissima retrospettiva targata Max Original che in Italia sarà in prima tv assoluta su Sky, su un canale interamente dedicato, Sky Cinema Harry Potter e in streaming su NOW. Espandi ▽
Sono passati vent’anni da quando la saga letteraria di Harry Potter ha fatto la sua comparsa sul grande schermo, e oggi il cast principale si ritrova per ricordare gli otto film girati insieme e quel lungo periodo di crescita personale e professionale cominciato nell’infanzia e terminato da giovani adulti. Accanto a loro ci sono i registi degli otto film più gli interpreti di molti dei personaggi che hanno caratterizzato la saga.
Purtroppo ci sono anche molti assenti, i motivi sono vari, e ovviamente mancano alcuni attori purtroppo deceduti.
Forse sono anche queste scomparse definitive e queste riflessioni legate al passare del tempo a imprimere alla riunione un carattere malinconico che si mescola con il timbro nostalgico dei ricordi dei tre protagonisti.
Return to Hogwarts è soprattutto efficace nel ricreare quella magia che si è creata sul set, in mezzo a scenografie piene di meraviglia e grazie alla chimica fra attori che si sono gettati anima e corpo nell’impresa, a cominciare dai tre protagonisti che ancora oggi appaiono legati da qualcosa di misterioso e indefinibile, una sorta di fratellanza istintiva. E l’inevitabile melassa di queste riunioni nostalgiche lascia spazio a momenti di autentica intimità che allargherà il cuore dei fan, lasciandoli con la voglia di tornare a Hogwarts, o anche solo di ritornare bambini. Recensione ❯
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Un esordio di notevole qualità, originale nell'approccio, con una convincente interpretazione delle due protagoniste. Horror, Finlandia, Svezia2022. Durata 86 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una ragazza si trova tra le mani un misterioso uovo che nasconde qualcosa di altamente inquietante. Espandi ▽
La vita di una famigliola apparentemente perfetta - composta da mamma (che documenta il tutto in un video blog), papà, figlia adolescente e ginnasta in erba Tinja e figlio più piccolo e malmostoso Mathias - è turbata dall'improvviso ingresso nel salotto di un corvo che mette a soqquadro la casa prima di essere catturato da Tinja, che lo consegna alla mamma, la quale, con disinvoltura, gli spezza il collo e lo riconsegna alla figlia perché lo getti nel bidone dell'umido. Nottetempo, la turbata Tinja porta il cadaverino nel bosco e lì trova un uovo, che decide di tenere al caldo per farlo schiudere. Dall'uovo esce una creatura che, benché mostruosa, si manifesta molto tenera nei confronti di Tinja.
Gli effetti speciali sono di ottima qualità e il design della creatura è molto azzeccato e curioso, mescolando aspetti quasi da cartone animato con altri puramente orrorifici, per poi accompagnare in modo molto efficace la continua trasformazione e umanizzazione del mostro.
La finlandese Hanna Bergholm, all'esordio nel lungometraggio per il grande schermo, mostra originalità nell'approccio e notevoli qualità sia nella messa in scena sia nel tratteggio dei personaggi, aiutata, in quest'ultimo compito, dalla convincente interpretazione delle due protagoniste: Sophia Heikkilä è simpaticamente sopra le righe nel ruolo della mamma e Siiri Solalinna è brava nel rendere sia la sensibile adolescente sia la sua controparte animalesca. Recensione ❯
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Faenza trova un protagonista a cui dover "restituire qualcosa" e lo fa in un film pieno di speranza. Drammatico, Italia2022. Durata 104 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una madre e un figlio vengono divisi dalla guerra. Si ritrovano e iniziano una nuova vita in America. Espandi ▽
Mario ha 5 anni, un padre fascista inviato in Libia e una madre americana che non ama il regime e cerca di opporvisi. Quando la donna viene arrestata dai fascisti il bambino, finisce con il trovarsi per strada. A guerra terminata in maniera del tutto inattesa ritrova la madre che lo porta con sé negli Stati Uniti in una comunità di quaccheri che si chiama "Hill of Vision". I problemi per lui non sono terminati perché il percorso di integrazione non si presenta per nulla semplice. In un susseguirsi di vicende che avrebbero dell'incredibile se non fossero invece tutte vere e documentate si comprende come la parola speranza non sia un contenitore vuoto utilizzato solo dai cosiddetti buonisti ma possa invece trovare una sua concretezza almeno nella vite dei singoli. Faenza torna ora sul tema delle modalità ed asperità del crescere trovando in Mario Capecchi un protagonista a cui dover, come avvenne per quel film, "restituire qualcosa" di una infanzia e adolescenza vissute nella precarietà economica e morale più assolute. Recensione ❯
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Un uomo intraprende la missione, a suo modo di vedere divina, di uccidere tutte le prostiute della sua città. Espandi ▽
Siamo a Mashhad, seconda città più grande dell’Iran e importante sito religioso. Nel 2000, un serial killer locale inizia a prendere di mira le prostitute per strada, strangolandone diciassette dopo averle attirate una ad una a casa sua. L’uomo si rivelerà essere Saeed Hanaei, ex-militare convinto che Dio gli abbia affidato la missione di liberare la città dalle donne indegne che vendono il proprio corpo. Il thriller e in particolare il sottogenere relativo agli assassini seriali si arricchiscono con Holy Spider di un esemplare affascinante, che grazie al cinema “ibrido” dell’autore di sensibilità europea Ali Abbasi mescola spunti narrativi familiari al grande pubblico con una proficua esplorazione della misoginia radicata nella società iraniana. Il risultato è un’opera lucida e metodica che non somiglia a nessuno dei suoi ingredienti. Agli antipodi della precisione estrema di Fincher e del suo Zodiac, questo film di serial killer intriga attraverso l’ambivalenza, le cose che non dovrebbero essere, e quelle che non sono ciò che aspettavamo. Recensione ❯
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Un cinema ampio e adulto che sfida la tentazione dell'abbandono alla malattia. Drammatico, Norvegia, Svezia2019. Durata 126 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La vita di una donna viene stravolta quando le viene diagnosticato un tumore al cervello. Espandi ▽
La cinquantenne Anja è una regista teatrale norvegese e danni vive con Tomas, un produttore dal quale ha avuto tre figli, che si sono uniti agli tre nati da un precedente matrimonio dell'uomo: insieme formano una famiglia allargata numerosa e serena. La vigilia di Natale, tornata da una trasferta di lavoro, Anja si fa visitare per un fastidioso problema all'occhio e scopre così di avere un tumore al cervello. Nei giorni che porteranno all'inizio dell'anno nuovo, tra cene con i figli, regali e visite di parenti, Anja attraverserà con Tomas il calvario di consulti medici, esami e discussioni sul loro futuro che la avvicineranno all'inevitabile confronto con l'idea della morte.
La malattia al cinema è da sempre un tema scivoloso, a rischio di patetismo o di ricatto morale. Maria Sødahl riesce però a restare a debita distanza dai pericoli del genere, raccontando non il decorso del male, ma i pensieri, le paure, i conflitti interiori di chi sa di dover affrontare l'imponderabile.
L'abilità di Maria Sødahl sta nel costruire situazioni - una telefonata in macchina, una cena, un dialogo in una stanza d'ospedale - in cui le parole e le azioni degli interpreti, assecondate dalla macchina da presa, definiscono poco a poco conflitti e sentimenti. Recensione ❯
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Tra reale e rappresentato, il film di Grabsky racconta Hopper attraverso le più diverse angolazioni. Documentario, Gran Bretagna2022. Durata 94 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il pittore che più di ogni altro ha saputo raccontare la geografia delle emozioni, la solitudine, il silenzio e l'attesa. Espandi ▽
Le opere pittoriche di Edward Hopper hanno sempre rappresentato un momento particolare della storia dell'arte. Il film di Phil Grabsky inizia proprio da qui: dal contesto storico in cui un talento americano sviluppa i primi passi nel mondo dell'arte. Nei primi del Novecento, quando il giovane studente americano inizia a dipingere le sue tele di piccole dimensioni, e a creare illustrazioni che narravano il quotidiano, le avanguardie artistiche si stavano facendo strada attraverso sperimentazioni e forti rotture formali ed estetiche.
Una storia d'amore americana va in profondità nell'analisi di Hopper, analizzandone gli aspetti più privati. Grabsky fa intervenire professionisti dell'arte che raccontano di Hopper attraverso le più diverse angolazioni.
Piccole tracce di bellezza, di paesaggi americani, di riflessioni visive e introspezioni dell'anima, soprattutto femminile; i tetti, gli abbaini, i campi, le pompe di benzina, i bar semi vuoti, i colori accesi degli abiti delle donne, gli sguardi e pose immobili rivolte all'esterno.... questi sono i frammenti che Hopper ha, traccia dopo traccia, lasciato nel suo percorso, da pittore rigoroso di un quotidiano immobilizzato. Recensione ❯
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Dopo aver subito un trauma, una giovane appassionata di danza classica incontra altre donne che hanno vissuto situazioni simili alla sua. Insieme troveranno un modo creativo per perseguire la loro passione. Espandi ▽
Houria è una giovane donna in Algeria, un paese che assolve i suoi terroristi e avalla il maschilismo tossico. Ballerina radiosa di giorno, la notte scommette sui combattimenti clandestini di arieti per comprare un'automobile alla sua mamma. Alla vigilia del "Lago dei cigni", è aggredita da uno sconosciuto e si risveglia in ospedale, traumatizzata nello spirito e nel corpo. Non potrà più danzare, non potrà più parlare. Qualcosa si è spezzato in lei e adesso va riparato. Nell'impresa la aiuteranno la madre, la sua migliore amica e una comunità di donne indomite che guerre, attentati e violenze domestiche non hanno piegato. Con loro, Houria troverà un nuovo corpo e un nuovo senso, artistico ed esistenziale. Mounia Meddour, autrice di Non conosci Papicha, si lancia nel suo secondo film con la stessa energia del suo debutto. Il suo cinema corre da tutte le parti con la sua eroina, incosciente del pericolo e al di sopra delle peripezie che accumula la sceneggiatura. Un limite che non impedisce a Houria di andare al cuore del suo soggetto, (ancora una volta) la perdita della libertà. Se l’Algeria di Non conosci Papicha era quella della guerra civile, che ha devastato il Paese negli anni Novanta, quella di Houria non è meno tragica e sospettosa verso una donna al volante e alla guida della sua vita. Il film è attraversato da un’idea di libertà che non si basa su discorsi articolati ma sullo slancio, la vitalità e la spontaneità della sua protagonista, interpretata da Lyna Khoudri. Recensione ❯
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