Vladi Antonevicz nel 2007 vede su Youtube uno shockante video virale dal titolo «Decapitazione di un daghestano e di un tagiko» a opera di naziskin russi, creduto "dalla rete" un falso fino a quando un giovane non riconosce in una delle due vittime suo fratello... L'inchiesta della polizia s'insabbia, confermando la fondatezza delle denunce degli attivisti per i diritti umani sulla corruzione delle forze dell'ordine russe, che agevola
il prosperare di queste formazioni di estrema destra.
Due anni dopo, il regista - ebreo - decide di infiltrarsi per sei lunghi anni in uno di questi gruppi di neo nazisti e mostrare al mondo le atrocità compiute quotidianamente nella totale impunità, e con la collusione di Putin.