19ª edizione del Biografilm Festival, il programma dei 67 film. Bologna - 7/17 giugno 2024. Le recensioni, trame, listini, poster e trailer, ordinabili per:
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Un viaggio in America attraverso le tante sette e i tanti culti che la popolano. Espandi ▽
La liceale Lillian fugge durante una gita scolastica e, nel corso dei suoi incontri, attraversa l'intero prisma del radicalismo e del delirio contemporaneo, dai suprematisti agli islamisti, passando per i neopunk e le avanguardie. Una storia all'incrocio tra il racconto, il racconto picaresco e le ballate cinematografiche degli anni '70. Recensione ❯
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La vita - a volte controversa - di un uomo che ha cercato di combattere la diseguaglianza. Espandi ▽
1937. Henri Antoine Grouès viene allontanato dal convento di Crest dei frati Cappuccini perché ritenuto troppo fragile per la dura vita monastica. Settant'anni dopo, con il nome di Abbé Pierre, morirà 94enne dopo essere sopravvissuto a mille peripezie e aver fondato e diffuso in tutto il mondo la rete delle comunità Emmaus, create per accogliere gli ultimi della terra. Il nome "d'arte" gli era stato dato da Lucie Coutaz.
Il protagonista è sempre visto nella sua umanità, mai nel ruolo di "highlander superstar" che avrebbe assunto agli occhi del pubblico. Ciò che nobilita il tutto sono le interpretazioni di Lavernhe, sempre misurato e convincente, e un'inedita e quasi irriconoscibile Emmanuelle Bercot nei panni della Coutaz.
Nota di merito anche ai truccatori che sono riusciti ad invecchiare progressivamente i protagonisti in modo molto credibile, e a far assomigliare il più possibile Lavernhe al vero Abbé Pierre, in tutte le età della sua lunga ed avventurosa vita. Recensione ❯
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La pandemia è agli inizi. Una coppia di fratelli, Etienne e Paul, si rifugia nella casa di campagna dei genitori per isolarsi assieme alle rispettive compagne. Espandi ▽
Nell'aprile 2020, la pandemia è ancora agli inizi e la Francia è in lockdown. Una coppia di fratelli, Etienne e Paul, si rifugia nella casa di campagna dei genitori per isolarsi assieme alle rispettive compagne, Carole e Morgane. Insieme cucinano, fanno lunghe passeggiate e bisticciano sui protocolli di sicurezza e sullo shopping online. Soprattutto Paul, regista di cinema, vive con grande intensità il rapporto con la casa e con il ricordo dell'infanzia, in un ambiente che è sospeso nel tempo come all'epoca di quando era ragazzo.
Il film è una piacevole commedia autobiografica che da un lato cattura bene tutti i riti collettivi e le paure di quei primi mesi di pandemia. Dall'altro, rimanendo pur sempre il parto di una mente raffinata come Assayas, il film sembra ossessionato dalla permanenza visiva dei luoghi, dalla pittura figurativa e la sua capacità di imprimersi su un paesaggio meglio ancora di quanto possa fare il cinema.
Hors du temps è anche una rivisitazione di L'heure d'été, una delle sue opere più riuscite. Stavolta il canale aperto col suo trascorso personale è più limpido e anche più pacato, perfino inconsistente, in un film-curiosità che sarà imprescindibile per i fan del regista ma forse fuori tempo per tutti gli altri. E, senza dubbio, Assayas di questo sarà contento. Recensione ❯
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Il racconto del naufragio di Lampedusa del 2013 in un'opera che riesce a non far spegnere mai l'attenzione. Documentario, Italia2024. Durata 74 Minuti.
La straordinaria storia di otto amici che si ritrovano casualmente coinvolti in uno dei più tragici naufragi di migranti sull'isola di Lampedusa. Espandi ▽
Notte del 3 ottobre 2013. Un gruppo di amici su un’imbarcazione da diporto si trova in prossimità dell’alba davanti a una situazione sconvolgente: il mare intorno a loro è pieno di persone che chiedono aiuto oppure non sono più in grado di farlo perché hanno perso la vita. Questo documentario racconta ciò che accadde. È un’opera che sfida le regole riuscendo ugualmente a non spegnere mai l’attenzione. Davide Lomma con questo suo importante reportage sfida una delle regole non scritte ma vigenti del giornalismo contemporaneo: “No images No news”. Se non ci sono immagini la notizia non c’è. Come realizzare allora un documentario che mantenga desta l’attenzione senza quella che, nella cosiddetta civiltà dell’immagine, risulta essere la materia prima? Lomma ha avuto la consapevolezza che le testimonianze alternate di coloro che si trovavano sull’imbarcazione che per prima avvistò i naufraghi, unite ad immagini di Lampedusa sarebbero state più che sufficienti per descrivere quella tragedia il cui bilancio fu di 368 morti accertati, 20 presunti dispersi e 155 salvati. È esattamente ciò che accade. Grazie alle loro parole veniamo progressivamente accompagnati nell’orrore da loro visto e vissuto. Recensione ❯
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Un'opera che ricorda Michele Perriera che, alla fine del '900, aveva previsto l'attuale disequilibrio ambientale e socio-economico Espandi ▽
L'autore eretico e voce solitaria del teatro italiano Michele Perriera, alla fine del '900, aveva previsto l'attuale disequilibrio ambientale e socio-economico, aprendo gli occhi ai suoi contemporanei con le sue pièces teatrali e i suoi romanzi. Il suo immaginario apocalittico riverbera nel nostro presente pieno di dubbi sul futuro. La compagnia Genovese Beltramo e la regista Emma Dante lavorano alla messa in scena di alcuni suoi testi, i figli Giuditta e Gianfranco provano ad organizzare un evento per ricordarlo insieme alla fotografa Letizia Battaglia. Perriera è stato un maestro troppo presto dimenticato e il film si presta a un'opera di restituzione che mostra la magia e la crudezza della sua eredità culturale. Recensione ❯
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Ferrara documenta la guerra in Ucraina in un gioco di specchi tra sequenze di pura urgenza di cronaca e l'arte di Patti Smith. Documentario, USA, Germania, Gran Bretagna, Italia2024. Durata 77 Minuti.
Il cineasta Abel Ferrara si reca a Kiev per scoprire com'è cambiata la città in questi ultimi due anni di conflitto. Espandi ▽
Subito dopo l’invasione russa nei territori ucraini del febbraio 2022, Abel Ferrara raduna la sua troupe più fidata per recarsi nelle zone attorno al fronte e intervistare soldati e persone comuni che raccontano il loro primo contatto con le forze russe. A questi materiali, Ferrara aggiunge pezzi di diario visivo girati in compagnia della cantante Patti Smith, tra l’Italia e la Francia, lasciando che siano le sue declamazioni di versi, poesie e canzoni a fare da controcanto agli orrori della guerra.
Nonostante ci sia nel film una parte di intervista più classica al presidente Zelensky, il resto è un gioco di specchi puramente istintivo che filma il filmato, si distrae, cambia direzione, sfoggia i suoi lati più ruvidi e all’apparenza incompleti come un marchio di fabbrica.
La decisione artistica più problematica è quella di unire due anime molto diverse dell’opera e affiancare uno studio di Patti Smith alle sequenze di pura urgenza di cronaca che includono registrazioni di aperto combattimento. Una scelta che parla dell’arte come mezzo supremo di decodifica e di conforto del reale. Recensione ❯
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Giuseppe, Ursula e Bianca vivono in una comunità psichiatrica di Palermo, in un presente in cui esistono solo come pazienti. Espandi ▽
Giuseppe, Ursula, Bianca. Tre persone che vivono da anni in una comunità per soggetti con difficoltà di carattere psichiatrico vengono seguiti nella loro quotidianità. Hanno così modo di raccontarsi e di farci comprendere quale senso abbiano ora le loro esistenze. Uno sguardo partecipe e al contempo oggettivo su aspetti del vivere troppo spesso rimossi dal sentimento comune. I tre, per trovare una definizione, protagonisti condividono un sentimento comune: la solitudine. Lo sguardo della telecamera li segue e li interroga mettendo in luce come, per ognuno di loro, la comunità rappresenti al contempo la gabbia (per quanto dorata) da cui uscire per rientrare nella vita in società ma anche il liquido amniotico in cui sentirsi al sicuro. Basso e Puglielli hanno saputo trovare la chiave di acceso giusta per far sì che Giuseppe, Bianca ed Ursula potessero mettere in comune il loro sentire senza l’interposizione di diaframmi che ne impedissero la spontaneità anche nei momenti più dolorosi. Non era un’impresa semplice. Recensione ❯
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La complessa storia di una giovane donna che vede sua madre essere arrestata. Espandi ▽
La vita comune di una giovane donna cresciuta a Bologna, fatta di lavoro, sport e serate con gli amici, prende una svolta inaspettata e drammatica quando sua madre, Berta, viene arrestata. Seguiamo non solo le vicende familiari della protagonista, ma anche la sua complessa rete sociale. La storia di Romina potrebbe ripetersi identica in una qualsiasi metropoli occidentale, perché riflette una realtà universale: la precarietà della vita suburbana di oggi. Attraverso la detenzione di Berta, si materializza l'ingiustizia del sistema carcerario, un aspetto controverso della nostra società. Romina offre un ritratto realistico della vita urbana, fatta di fragilità sociale, precarietà e carcere. Recensione ❯
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Esplora la nascita dei Kneecap, un gruppo rap irlandese alla moda e birichino. Recensione ❯
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Un'opera per tornare a riflettere sulla vicenda di Mimmo Lucano grazie alla sua stessa comunità. Documentario, Italia, Francia, Belgio2024. Durata 97 Minuti.
Dopo vent'anni di armonia, l'arresto del sindaco Lucano costringe Riace, modello per l'accoglienza dei migranti, a un doloroso dilemma: resistere o scomparire. Espandi ▽
Mimmo Lucano, accogliendo i primi 200 migranti giunti sulle vicine coste della Calabria ha fato il via ad un modello di integrazione che ha rivitalizzato strutture del paese ormai improduttive. Qualcuno però non apprezzava il modello e, denunciandolo con l’accusa di diversi reati, ha interrotto l’attività costringendo di fatto molti dei nuovi arrivati e ormai integrati ad andarsene. Il documentario segue tutta la vicenda illustrando motivazioni ed accuse.
Siamo di fronte a un reportage di una lunga, troppo lunga, vicenda di diffamazione (così è di fatto visto che in definitiva tutte le accuse tranne una minore sono state alla fine ritenute prive di fondamento) che si schiera nettamente dalla parte di Lucano.
Ci sono documentari che consentono di ripercorrere in sintesi ciò che la cronaca ci aveva proposto un po’ alla volta. Permettono così di tornare a riflettere sull’accaduto e assumere una nuova e più circostanziata lettura perché offerta, in questo caso, dall’interno di una comunità attiva e, come suggerisce il titolo, resistente. Un paese di resistenza appartiene alla categoria. Recensione ❯
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Una storia di indagine interiore, che scava nell'incubo personale e in quello collettivo delle vittime di un genocidio. Espandi ▽
Sul tavolo del suo studio, la psicoterapeuta Eva Pattis Zoja tiene un contenitore di sabbia. La sabbia registra le immagini che le dita tracciano sulla sua superficie, ma non le parole: il trauma psichico è una frattura che impedisce ai sentimenti di emergere e al racconto di fluire. I traumi di pazienti vittime di guerre e di calamità naturali ma anche, forse, il trauma della stessa Eva. Le immagini delle sabbie si mescolano così a quelle della Storia e a quelle della sua vita.
Un'indagine interiore, che scava nell'incubo personale e in quello collettivo delle vittime di un genocidio. Perché un trauma non è mai solo una questione individuale: si trasmette fra le generazioni, si riflette nella Storia. Recensione ❯
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I ragazzi do una scuola assegna un tema che mette in crisi gli studenti. Espandi ▽
In una classe, uno scherzo stupido ha conseguenze più serie del previsto. La professoressa di italiano non è interessata a trovare il responsabile per punirlo, ma ribalta la prospettiva. Assegna un tema: "Qual è la parte più bella di voi?" Inizia così un viaggio tra incomprensioni, apparenze, sensibilità e bellezza. I ragazzi dell'ITE Salvemini di Casalecchio di Reno mettono in scena una storia realmente accaduta. Il gioco di interpretare il compagno permette di mettersi nei panni dell'altro e fare i conti con le emozioni. La valorizzazione delle proprie caratteristiche positive si rivela un espediente educativo molto più efficace di ogni provvedimento punitivo o repressivo. Recensione ❯
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Un ritratto di Elsa Morante e del suo romanzo "La storia" che cambiò la letteratura italiana. Espandi ▽
Nell'estate del 1974, il romanzo "La Storia" di Elsa Morante suscitò un lungo dibattito che divise l'opinione pubblica. Per Natalia Ginzburg "il romanzo più bello di questo secolo", la storia di persone ordinarie durante la Seconda Guerra Mondiale e gli anni immediatamente successivi toccava dei nervi ancora scoperti per la società e la cultura del tempo, e il suo impatto andò ben oltre la sola scena letteraria. La regista Silvia Luzi ritrae una straordinaria scrittrice e ci permette di riscoprire uno dei capolavori della letteratura del ventesimo secolo. Un nuovo sguardo a un'epoca particolarmente feroce della storia italiana, importante anche per comprendere il nostro tempo. Recensione ❯
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La storia dell'ascesa di una band, alla scoperta di un fenomeno musicale e del suo contesto geografico. Espandi ▽
Nel 1991, la band indie degli Uzeda spedisce una demo a Steve Albini. Il produttore discografico di Chicago scomparso da poco, una leggenda della scena alternativa americana e già leader di alcuni dei gruppi più radicali nella storia del rock, risponde alla chiamata e vola a Catania per registrare con gli Uzeda l'album Waters. È l'inizio della svolta per gli Uzeda, che registrano per la BBC e vengono chiamati a suonare in tutto il mondo. Ma, alla fine di ogni tour, tornano sempre a casa, nella loro Catania. Recensione ❯
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Il capitolo finale della vita di un grande studioso: Toni Negri, considerato cattivo maestro in Italia, riconosciuto come maestro di filosofia politica nel mondo. Espandi ▽
Considerato cattivo maestro in Italia, riconosciuto come maestro di filosofia politica nel mondo, vediamo Toni Negri nella sua ultima intensa intervista. Novantenne e malato, nella sua casa di Parigi, tiene in mano tutti i fili che lo legano alle sue tante vite. Negli anni Settanta è stato ritenuto responsabile della degenerazione violenta di decine di migliaia di giovani. Testimone di un momento storico denso e carico di fermento, contraddizioni e drammi, la sua critica del capitalismo ha impregnato il discorso accademico contemporaneo. Toni Negri si è stabilito in Francia e ha portato avanti il suo pensiero fino a gettare le basi per il futuro della filosofia politica europea con il suo testo Impero, scritto con Michael Hardt. Il film mostra il capitolo finale della vita di un grande studioso del secondo '900. Recensione ❯
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