Diamanti di Ferzan Ozpetek è il Film dell’anno 2025. La cerimonia di premiazione sarà il prossimo 16 giugno a Roma.
Va a Diamanti di Ferzan Ozpetek il ‘Nastro dell’Anno’ assegnato dal Direttivo dei Giornalisti Cinematografici che annunciano le candidature ai Nastri d’Argento da oggi al voto della stampa specializzata che sceglierà i vincitori di questa 79.ma edizione. Il ‘Nastro dell’anno’ sarà consegnato la sera di lunedì 16 Giugno prossimo a Roma, nella serata finale di quest’edizione e andrà al regista, qui anche autore del soggetto e della sceneggiatura, allo straordinario impegno del cast femminile, ai produttori italiani del film e, come ormai tradizione, sarà premiata anche la creatività dei talenti che in un interessante cast artistico e professionale hanno realizzato un film di grande successo anche a livello internazionale.
Spiccano le 10 nomination dei tre titoli più candidati per il ‘Miglior film’: Fuori di Mario Martone – recentemente presentato in concorso al Festival di Cannes – Il tempo che ci vuole di Francesca Comencini lanciato, fuori concorso, a Venezia e Parthenope di Paolo Sorrentino, in Italia e nel mondo dopo il debutto al Festival di Cannes 2024. Ma in un anno particolarmente ricco di opere interessanti per il cinema italiano i Nastri d’Argento hanno ampliato le tradizionali ‘cinquine’ con altri quattro titoli in gara per il ‘Miglior film’: Berlinguer – La grande ambizione di Andrea Segre, Le assaggiatrici di Silvio Soldini, Napoli – New York di Gabriele Salvatores, Vermiglio di Maura Delpero, tutti candidati per un premio che, come sempre, andrà anche alla produzione italiana del film che vincerà.
E sono eccezionalmente sette quest’anno anche i finalisti per la ‘Migliore regia’ e il ‘Miglior esordio’: “una decisione presa dal Direttivo Nazionale dei Giornalisti Cinematografici” spiega Laura Delli Colli, Presidente “per sottolineare la qualità e la varietà di una produzione che da tempo - come nell’annata che si è appena conclusa - non aveva attraversato festival e sale cinematografiche, ma anche il cinema più autoriale come l’intrattenimento o le commedie, riconquistando l’attenzione del pubblico, della stampa e in qualche caso anche del mercato internazionale”. I sette titoli che si contendono il Nastro per la ‘Migliore regia’ sono: Familia di Francesco Costabile, Fuori di Mario Martone, Il tempo che ci vuole di Francesca Comencini, L’orto americano di Pupi Avati, La città proibita di Gabriele Mainetti, Parthenope di Paolo Sorrentino, Vermiglio di Maura Delpero.
Entrando nel dettaglio delle candidature sono sette anche i ‘Migliori esordi’ in voto: L’infinito di Umberto Contarello, Nero di Giovanni Esposito, Il sogno dei pastori di Tomaso Mannoni, Ciao bambino di Edgardo Pistone, La vita da grandi di Greta Scarano, Per il mio bene di Mimmo Verdesca, La casa degli sguardi di Luca Zingaretti.
Cinque invece, come da tradizione, le ‘Commedie’: Cortina Express di Eros Puglielli, Diva Futura di Giulia Steigerwalt, Follemente di Paolo Genovese, La storia del Frank e della Nina di Paola Randi, U.S. Palmese dei Manetti bros. Ed è ancora una cinquina anche per il ‘Soggetto’: per El Paraiso Edoardo Pesce e Enrico Maria Artale, per Hey Joe Claudio Giovannesi e Maurizio Braucci, per Nonostante Enrico Audenino e Valerio Mastandrea, per Una figlia Valentina Ferlan e Ivano de Matteo, per Vittoria Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman.
Dando uno sguardo generale a tutte le candidature, compresi gli attori e le nomination tecniche, sono 42 i film finalisti: alle 10 candidature di Fuori, Il tempo che ci vuole e Parthenope, seguono La città proibita con 7, Berlinguer – La grande ambizione, Follemente, Familia con 5, L’orto americano, Le Déluge – Gli ultimi giorni di Maria Antonietta, Iddu – L’ultimo padrino, Napoli – New York e Vermiglio con 4, ai quali seguono 6 titoli con 3 nomination, 6 con 2 e infine 18 film comunque segnalati con una sola candidatura.