Fra tensione e (dis)tensione, grandi prove di regia
Il pomeriggio domenicale si apre con un'apologia dell'intrigo e della tensione vecchio stampo firmata da quell'abile mano, che è un'assicurazione, di Alfred Hitchcock il quale in L'uomo che sapeva troppo (La7, 13.30) insieme a Leslie Banks e Peter Lorre ci porta fra rapimenti e studiati inseguimenti dentro alle trame di un complotto ai danni di un politico inglese. Appena il tempo di riprendere fiato con Guillermo del Toro e il suo fumettistico divertissement Hellboy (Italia 1, 19.00), con il quale ci si può rilassare e divertire in un classico pastone yankee di effetti speciali e buoni sentimenti, che già va riaccesa l'attenzione per godere appieno del nostro orgoglio nazionale Gomorra (Sky Mania 21.00) che con la mente di Garrone e il volto camaleontico di Toni Servillo riesce a renderci consapevoli e partecipi dei loschi meccanismi della malavita di casa nostra, attraverso cinque storie ritratte con stile raffinato e innovativo; una pellicola di importanza capitale per la nostra cinematografia recente. Il lunedì ci aspetta un palinsesto altrettanto ricco di stimoli che inizia e si conclude in compagnia di un Martin Scorsese in due diverse età: per gli anni '80, Toro Scatenato (Sky Cinema Mania, 13.50), la storia del pugile Jake LaMotta e della sua tormentata vicenda che ha valso l'Oscar a un De Niro in una delle sue più alte interpretazioni, fra monologhi ormai divenuti iconici e scene di lotta che hanno trasformato indelebilmente il genere. Più tardo, 2002, il crudo e vertiginoso Gangs of New York (Rete 4, 23.15) dove con sanguinarie lotte territoriali tra americani e irlandesi, Leonardo DiCaprio e il sempre in forma Daniel Day-Lewis ci trascinano con veemenza verso l'atavico concetto della violenza come fonte dei popoli. Fortuna che fra le due pellicole c'è il tempo di svagarsi con Non è mai troppo tardi (Premium Cinema, 21.00), una frizzante commedia dove Jack Nicholson e Morgan Freeman, entrambi malati terminali, fanno divertire con classe e spensieratezza tentando di realizzare tutti i sogni che in vita non hanno avuto il coraggio di realizzare.

Onirismo ed emozioni allo stato di cult Il martedì presenta una prima serata un po' affollata: se si ha l'impegno di lasciarsi andare, David Lynch ha il potere di penetrare e sconvolgere intimamente i sensi e l'intelletto con il suo ultimo e assoluto Inland Empire (Studio Universal, 21.20) attraverso la storia, destrutturata e poi ricomposta con in nuce altre regole, dell'attrice Nikki e del film che è in procinto di girare. Sicuramente meno impegnativo è lo spielberghiano Incontri ravvicinati del terzo tipo (Sky Mania, 21.00) che ha il potere illusorio di far vivere una fiaba, quella in cui finalmente l'uomo incontra il non-uomo, l'extraterrestre, e lo fa con struggente magia. L'altra grande opzione della serata è In the mood for love (Cult, 21.00) di Wong Kar-Wai, un capolavoro assoluto della storia del cinema che con la storia delicatissima di due anime ferite, ma pronte per amarsi e della fotografia del maestro Christopher Doyle non può lasciare indifferenti. Mercoledì si può scegliere se perdersi nei rivoli drammatici delle quattro vicende scritte e, per la prima volta, anche dirette da Guillermo Arriaga per The Burning Plain (Premium Cinema, 21.00), pellicola dove la straordinaria consistenza dei personaggi porta a vivere intensamente la narrazione, o nella fresca commedia Juno (Sky Mania, 21.00) che riesce a trattare la complessa vicenda della protagonista, ha sedici anni ed è rimasta incinta e non sa scegliere fra l'aborto o la maternità, con una semplicità e una sincerità disarmanti. A per chi la notte non porta sonno corre in soccorso Brian De Palma col celebre Scarface (Studio Universal, 24.00), la vicenda dell'immortale Tony Montana e la sua scalata nel mondo della malavita: un affresco cinematografico delle follie del potere, un cult. Più tranquilla è la preserata di giovedì, quando Eddie Murphy aspetta di divertire con il suo, perché è il suo talento comico il nodo centrale del film, Piacere Dave (Sky Cinema 1 HD, 19.10) che lo vede nelle vesti di un alieno in via di umanizzazione dedito al salvataggio del nostro pianeta dalle minacce del suo stesso popolo. Sempre di popoli e di figure 'alienate' si parla nell'esordio hollywoodiano di Gabriele Muccino Alla ricerca della felicità (Premium Cinema, 21.00) nel quale, con una sceneggiatura dalla retorica esemplarmente statunitense, ma letta dagli occhi di un europeo, si dipana la difficile esistenza del povero ma geniale Chris Gardner, un Will Smith ormai a suo agio con ruoli drammatici, e del figlio Christopher, due delle tante figure mal integrate nel contesto metropolitano americano. Se dopo tutta questa realtà c'è bisogno di un bagno nell'occulto, Poltergeist – Demoniache presenze (Axn, 24.00) di Tobe Hooper saprà spaventarvi a dovere con un ammaliante esoterismo, in buona parte visibilmente derivante dalla mano di Spielberg che lo ha scritto e prodotto. Leggende e profumi gotici si sposano in un ring Mentre venerdì nello stesso momento va in onda il celebre documentario di Leon Gast sull'incontro del '74 fra Muhammad Ali e George Foreman, Quando eravamo Re (Studio Universal, 21.05), si può scegliere se seguire la storia di un altro boxeur, James Braddock, che compì la sua difficile carriera nella New York degli anni '30, stavolta sotto la supervisione non documentaristica, ma creativa di Ron Howard in Cinderella Man (Rai Due, 21.05), con Russell Crowe in una prova all'altezza del suo nome. Di un altro tipo di leggenda vivente si parla in Io sono leggenda (Joi, 22.45), letteralmente uno one man show di Will Smith, che stavolta è Robert Neville, un virologo ritrovatosi unico sopravvissuto a un'epidemia che ha desertificato New York, ora popolata unicamente da Zombie suscettibili ai raggi Uv. Una volta goduto dell'imponenza di una città deserta, di gare in solitudine al volante di una possente Shelby Mustang e di esserci sentiti dei 'leggendari' unici sopravvissuti a una pandemia, si è pronti a passare a Sleuth - Gli insospettabili (Sky Cinema Hits HD, 1.10), un piccolo capolavoro, tratto da un testo teatrale, firmato da Kenneth Branagh, alla regia, e dal premio Nobel per la letteratura Harold Pinter, per la sceneggiatura, e interpretato dai magnifici Jude Law e Michael Caine. La dark comedy ruota intorno al confronto virile fra i due uomini, di età opposte, che si scontrano intellettualmente e fisicamente per il possesso di una donna, avendo come unica ambientazione l'ipermoderna, inquietante dimora di Andrew Wyke (Michael Caine). Il sabato sera è all'insegna dell'horror d'autore firmato prevalentemente dalla mano di Tim Burton che con La sposa cadavere (Italia 1, 19.30) ci introduce nel suo universo gotico e grottesco attraverso la storia di Victor e delle sue pene d'amore incorniciate in un'ambientazione equilibratamente in bilico fra musical e commedia horror. Il regista spinge ancora di più l'affondo con Sweeney Todd – Il diabolico barbiere di Fleet street (Steel, 21.00), ancora più gotico grazie anche all'abilità trasformista del pupillo Johnny Depp, che interpreta la parte di Benjamin Barker, un barbiere portato alla vendetta e all'omicidio seriale dal losco giudice Turpin, rappresentante inconsapevole di buona parte dei mali della società. Ancora horror con Underworld Evolution (Italia 1, 22.50), secondo appuntamento settimanale con la saga, che continua la sfida fra licantropi e vampiri con il risveglio di Marcus il quale vuole liberare il potente fratello William imprigionato da secoli.