Tra kung fu, universo tarantiniano e la Roma multietnica, Mainetti si confronta alla pari con il cinema internazionale. Drammatico, Italia2025. Durata 137 Minuti.
Mei, arrivata a Roma per trovare la sorella scomparsa, incontra Marcello, un cuoco che difende il ristorante di famiglia. Tra pregiudizi e nemici spietati, scopriranno che vendetta e amore sono inseparabili. Espandi ▽
Cina, 1979. Due genitori sfuggono all'obbligo del figlio unico mettendo alla luce le bambine Yun e Mei. Mei, la secondogenita, è però costretta a nascondersi. Da grande Mei si ritrova nella Roma multietnica del quartiere Esquilino, presso il ristorante cinese La città proibita. Quel luogo è la chiave della ricerca che l'ormai giovane donna ha intrapreso per ritrovare la sorella maggiore, che è diventata una prostituta nella Città Eterna. I destini di Mei si incroceranno con quelli di Marcello. In più Annibale cerca di dare loro una mano, anche perché detesta il proprietario di La città proibita e i tentativi degli immigrati di diventare "padroni in casa sua".
Laddove Lo chiamavano Jeeg Robot giocava con l'immaginario audiovisivo dei supereroi applicato alla romanità di margine, La città proibita si muove fra il Kung Fu movie, l'universo tarantiniano e la Roma multietnica. La regia di Mainetti gestisce con destrezza le scene di azione e si confronta alla pari con i più elevati standard di professionalità del cinema internazionale, in particolar modo quello statunitense (più che quello dell'Estremo Oriente), e la fotografia di Paolo Carnera è come sempre impeccabile.
Quello che lascia purtroppo a desiderare è invece la sceneggiatura, una sorpresa essendo il team di scrittura formato dalla formidabile coppia Stefano Bises-Davide Serino, insieme allo stesso regista. Recensione ❯
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Dopo decenni di solitudine, una famiglia benestante che vive in una miniera di sale entra in contatto con una ragazza sconosciuta. Espandi ▽
Anni dopo una catastrofe climatica che ha estinto la vita sulla Terra, una famiglia di ex capitani d'industria vive ancora nel bunker sotterraneo. In un ambiente elegante e confortevole, la Madre, il Padre, un'amica di famiglia, il maggiordomo, il medico e una cameriera si occupano principalmente dell'educazione del Figlio, che ha una ventina d'anni e non ha mai conosciuto la vita di prima. L'arrivo di una ragazza da fuori, sopravvissuta al tentativo della sua famiglia di raggiungere il bunker, porta scompiglio. Come difendere, dunque, un mondo strenuamente costruito?
Joshua Oppenheimer, autore di uno dei documentari più scioccanti degli anni Duemila (L'atto di uccidere), esordisce nel cinema di finzione con un musical che immagina un'umanità oltre la fine del mondo, condannata a vivere senza prospettive. Immerso in atmosfere stranianti per eleganza e composizione figurativa, il film sfiora a più riprese il kitsch per come cerca di dare forma simbolica allo spirito millenaristico di cui è imbevuto.
The End è un film senza subbio coerente. E forse ci dice, non tanto chi saremo o chi potremmo essere, ma chi siamo. Recensione ❯
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Una dramedy che racconta le difficoltà dell'essere genitori ai giorni nostri. Espandi ▽
Blu è un bambino di nove anni che ama vestirsi da femmina e sogna di interpretare la Sirenetta. Suo padre Lucio, voce progressista di una nota trasmissione radiofonica, è spiazzato. Sua moglie Elena, pur con mille timori, tende ad assecondare le richieste di Blu. Ad aiutarli in questo percorso di consapevolezza e accettazione, un gruppo di "Genitori Unicorni", guidato da un'abile psicoterapeuta.
Una fiaba a lieto fine, con uno spessore socioculturale importante, che mira a esplorare il ruolo dei genitori di fronte alle scelte dei figli. Scelte che riguardano la loro identità, il loro corpo, il loro futuro.
C'è lo sguardo nuovo che la regista Michela Andreozzi invita a indossare, di rimessa in discussione delle proprie certezze, al di là di preconcetti e convenzioni. Uno sguardo che volge verso l'amore senza condizioni. È quello che prova mamma Elena, un'intensa Valentina Lodovini, per Blu, ma anche quello che sente forte papà Lucio, Edoardo Pesce in uno dei suoi ruoli più vulnerabili e apprezzabili, un maschile in piena crisi. Recensione ❯
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L'esilarante avventura di due sorelle che devono salvare il matrimonio della terza sorella. E il rapporto con lei, malgrado i postumi di una sbornia. Espandi ▽
La sahti è una birra molto forte aromatizzata al ginepro, che si trova solo in Finlandia, e che si produce
preferibilmente in casa seguendo metodi secolari. Le due sorelle Taina e Pirkko ne sono apprezzate (e
invidiate) produttrici: ma quando la terza sorella gliene chiede cento litri per il proprio matrimonio,
iniziano i guai. Sensi di colpa inevasi, rivalità quasi letali con i vicini, beffe del destino e irresistibile
voglia di assaggiare il prodotto renderanno la fornitura dei cento litri una vera e propria odissea
tragicomica. Recensione ❯
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Il valore dell'amicizia in una commedia che racconta di una famiglia speciale. Espandi ▽
Melissa e Sabrina sono migliori amiche fin dall'infanzia. Condividono tutto da sempre, e neanche a farlo apposta le gravidanze del loro primo figlio avvengono nello stesso periodo, e le nascite dei due maschietti praticamente nello stesso momento. Purtroppo però le due giovani donne sono insieme anche nel finire vittime di un incidente stradale, e i loro mariti Giorgio e Alessandro si ritrovano soli con i neonati Samuele e Michele.
Dopo qualche mese di battaglia individuale fra notti insonni e montagne di pannolini i due decidono di condividere l'appartamento di Alessandro insieme ai rispettivi figli: dunque Samuele e Michele crescono insieme ai loro papà e affrontano i primi quattro anni di vita come una insolita ma armoniosa famiglia. Quando però Noelle entra nella vita di Giorgio e, a differenza delle avventure casuali di Alessandro, prospetta per lui un cambiamento di vita, i due papà dovranno capire qual è la differenza fra condivisione e codipendenza.
Come fratelli si lascia seguire piacevolmente e mostra le corde recitative soprattutto di Centorame, nonché il lavoro di squadra dell'intero cast e del regista che riesce a creare un'atmosfera di intimità, di leggerezza e di allegria (a dispetto delle circostanze) che scalderanno il cuore degli spettatori. Recensione ❯
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Un film che nel suo apparente disordine sa mostrare l'animo femminile in tutta la sua complessità. Magistrale Valeria Golino. Drammatico, Italia, Francia2025. Durata 115 Minuti.
Roma, 1980. Uscita dal carcere, Goliarda Sapienza cerca un lavoro per evitare lo sfratto. Ignorata come scrittrice, trova conforto solo nelle ex compagne di cella. Espandi ▽
Roma, 1980: la scrittrice Goliarda Sapienza è appena uscita dal carcere, dove è stata rinchiusa per aver rubato e rivenduto dei gioielli. Ora che è fuori, deve trovarsi un lavoro. Nel cassetto ha il manoscritto di “L’arte della gioia”, che sarà pubblicato solo postumo. Nel tempo sospeso dopo la sua scarcerazione Goliarda trova conforto solo nella presenza di due ex compagne di carcere, Roberta e Barbara. Fuori si basa in buona parte sui due romanzi in cui Goliarda Sapienza ha raccontato la sua esperienza carceraria e ricostruisce lo spaesamento della scrittrice, una volta rientrata in quello che la gente perbene chiama la normalità. L’interpretazione di Golino è magistrale nel mantenersi sottotono e nel giocare in sottrazione. Con il suo andamento scomposto e apparentemente distratto, Fuori è il racconto fedele di un percorso interiore che si dipana in modo disordinato ma non casuale, e porta in sé l’eredità di Cassavetes nella capacità di mostrare l’animo femminile nella sua complessità con totale aderenza emotiva, senza inseguire una trama canonica. Recensione ❯
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Il film racconta la storia d'amore tra Francesca Morvillo e Giovanni Falcone, uniti nel coraggio e nella lotta alla mafia fino alla strage di Capaci. Espandi ▽
Palermo, 1979. La sostituta procuratore presso il tribunale per i minorenni Francesca Morvillo vede arrestato un suo ex alunno che ha ucciso il padre. È sposata con un giurista, ma di lì a poco incontrerà l'uomo del destino, il giudice istruttore Giovanni Falcone. L'attrazione è immediata, non solo personale ma anche professionale. Purtroppo la loro dedizione al lavoro e la loro rettitudine li condannerà, insieme, alla strage di Capaci.
Ricky Tognazzi e Simona Izzo dirigono la storia di Morvilllo e Falcone partendo da un'ottica privata - non a caso il loro film da registi e sceneggiatori si intitola con i loro nomi propri, Francesca e Giovanni - ma non ne dimenticano mai la dimensione pubblica e politica, sia perché è stata determinante per la loro formazione individuale, sia perché il pubblico ne deve (ri)conoscere il portato storico imprescindibile nella storia del nostro Paese.
La marcia in più del film è l'interpretazione di Ester Pantano, una delle attrici più interessanti del panorama italiano contemporaneo. Recensione ❯
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Un documentario che racconta i pensieri e la filosofia di vita dello scrittore, scultore e alpinista Mauro Corona, attraverso monologhi, voci fuori campo, chiacchierate con amici e incontri con artisti. Espandi ▽
"Qui giace Mauro Corona, uomo iniquo e perverso. Pregare per lui è tempo perso". Mauro Corona, scrittore, scultore e alpinista, conosciuto dal grande pubblico per la sua presenza al talk-show "Carta bianca" condotto da Bianca Berlinguer, viene mostrato sotto una prospettiva più intima, nella quotidianità delle sue giornate quando si sposta, per esempio, con la sua Fiat Panda per le strade di Erto o mentre si trova nella sua abitazione.
In un viaggio avanti e indietro nel tempo, ripercorre alcuni momenti più importanti della sua vita, partendo dall'infanzia difficile ed evidenzia il profondo legame che ha con il territorio e le sue passioni personali.
Diretto da Niccolò Maria Pagani che ha seguito Corona per sette mesi, tra riprese e montaggio, nella vallata di Erto dove vive, rivela il lato più autentico e meno provocatore del personaggio. I testi sono tratti dal suo romanzo "Le altalene", pubblicato da Mondadori nel 2023 in cui lo scrittore si lascia andare al flusso dei ricordi. Recensione ❯
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Elisa Fuksas racconta la sua crisi spirituale e lavorativa. Espandi ▽
Elisa Fuksas racconta in prima persona la sua frustrazione per il fallimento del progetto di un film di finzione ispirato alla sua conversione al cattolicesimo. Mentre cerca di rimettere insieme i cocci della sua vita professionale, sente per la prima volta nella sua testa la voce di qualcuno, forse la Madonna, che la rimprovera di non aver fatto abbastanza. Per il suo film e per la sua conversione religiosa. Decide allora di partire per un viaggio in nave verso Medjugorie.
Il racconto impudico e coraggioso di un fallimento: questo è Marko Polo, film ibrido che fin dal titolo "sbagliato" (è il nome della nave che dovrebbe portare i protagonisti del film in Bosnia, anche se l'imbarcazione sarà poi un'altra...) abbraccia l'imperfezione, l'errore, la prospettiva laterale e scentrata.
Da regista, figlia e nuova credente, Elisa Fuksas cerca sé stessa il più lontano possibile dal proprio mondo, nel tentativo di trovare il cinema proprio laddove è difficile trovarlo. Recensione ❯
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Un film d'animazione incentrato sulle creazioni iconiche di Peyo. Espandi ▽
Al Villaggio dei Puffi tutti hanno un nome, che indica un talento o una caratteristica. Solo un puffo è ancora Senza Nome, e per questo si sente emarginato e inutile. Ma un incontro casuale con il Libro Magico gli conferirà poteri unici che lo aiuteranno a guidare un'impresa indispensabile: salvare il Grande Puffo rapito da Rasamella, il fratello ancora più cattivo del Mago Gargamella. In realtà Rasamella vuole mettere le mani propri sul Libro Magico, che il Grande Puffo aveva nascosto nel Villaggio a insaputa degli strani ometti blu.
I Puffi - Il film è la versione americanizzata del fumetto franco-belga di Peyo, e mette decisamente molta carne al fuoco. I riferimenti all'attualità e al mondo delle tecnologie, così lontani dal Villaggio dei puffi dei nostri ricordi infantili, sono costanti. Il film flirta persino con il genere supereroico.
Fra gli spettatori delle nuovissime generazioni prevarrà il divertimento, ma fra quelle dei loro genitori potrebbe prevalere la nostalgia per la semplicità naïf del fumetto e del cartone (del resto già americano) originari. Recensione ❯
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Colori sgargianti e fotografia luminosa per un'opera che racconta la misoginia attraverso un'icona di seduzione. Drammatico, Italia2024. Durata 120 Minuti.
Ambientato negli anni '80 -'90 il film racconta la storia dell'agenzia di casting e produzione "Diva Futura" fondata nel 1983 da Riccardo Schicchi e Ilona Staller. Espandi ▽
Un film che ricostruisce la vicenda di un personaggio che ha rivoluzionato storia del costume italiano: Riccardo Scicchi, interpretato da Pietro Castellitto, che negli anni '80 ha fondato l'agenzia di casting e produzione "Diva Futura". Intorno a lui molte pornodive dell'epoca, fra cui Cicciolina e Moana Pozzi. Recensione ❯
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Nell'epoca fascista il papà di Emilio cattura un principe africano. Agli occhi del bambino sembra una grande avventura. Espandi ▽
Italia, 1936. Emilio è un bambino fantasioso, con la passione per Sandokan. Un giorno crede di vederlo davvero, quando suo padre, Podestà fascista, cattura e rinchiude in una voliera nel giardino di casa sua il principe africano Abraham Imirrù. Una fiaba contro fascismo e xenofobia, che sostituisce alla denuncia un tono morbido e fiabesco. L’impostazione di commedia favolistica affievolisce e veicola in modo non polemico la denuncia, che resta tra le righe in tutta la narrazione sul rapporto con l’alterità e la (presunta, apparente) diversità. Non esente da diversi difetti, il film ha il grande e indiscutibile pregio di raccontare con un tono lieve un enorme problema universale e contemporaneo: la xenofobia. È un film profondamente politico, nella sua forma teneramente inoffensiva e metaforica. Anche solo per questo Ho visto un re merita di essere visto, discusso, apprezzato. Recensione ❯
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Un thriller distopico che esplora i lati oscuri dell'era digitale. Espandi ▽
Michele, Tiziana, Leo, Antonella, Filippo e Belinda sono i sei content creator selezionati per partecipare a DEDALUS, un nuovo social game che promette di ridefinire il mondo del Web 3.0 e rendere ricco e famoso il vincitore. Rinchiusi in un'arena isolata, i concorrenti partecipano a giochi che via via si rivelano sempre più pericolosi. Quello che sembrava un semplice gioco si trasforma lentamente in qualcosa di completamente diverso, e i creator, da concorrenti, si ritrovano ora ad essere sia carnefici che vittime di un'elaborata vendetta. Recensione ❯
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Un'opera tra il comico e il sentimentale. Sincera e godibile pur nella semplicità della realizzazione. Commedia, Messico, Italia2024. Durata 90 Minuti.
Un giornalista ingigantisce una voce che vorrebbe l'astronauta Neil Armstrong essere nato in realtà in un paesino del Messico. Espandi ▽
Nell’estate del 1969, la corsa allo spazio raggiunge una piccola cittadina del Messico, Comala, dove Simón sogna di diventare un grande giornalista. Per ottenere il posto di cronista a Guadalajara che lo faccia svoltare, decide di rendere memorabile un articolo sullo sbarco dell’Apollo 11 sulla Luna, ingigantendo una voce che vorrebbe l’astronauta Neil Armstrong essere nato in realtà in un paesino del Messico. Mentre l’elemento comico evolve nel sentimentalismo, questa co-produzione tra il Messico e l’Italia rimane sincera e godibile pur nella semplicità della realizzazione, che sfiora il registro televisivo. Tra le varie peripezie è significativo però che emerga un ritratto del “pueblo” e della comunità di un paese, vista attraverso i pilastri che la governano. Tutti lavorano insieme per proteggere i segreti, e quando necessario anche per tutelare una menzogna. Una fiducia incrollabile nel sistema collettivo che guarda con benevolenza a coloro che sono partiti, che sia per l’America o per la Luna. Recensione ❯
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Un documentario sugli attivisti di Ultima Generazione che centra l'obiettivo di mostrare le azioni del movimento. Documentario, Italia2024. Durata 90 Minuti.
La storia e le esperienze di questo gruppo di giovani pieni di volontà e voglia di vivere. BIGLIETTI QUI »Espandi ▽
"A partire dal 2018 sono nati in Europa e nel mondo movimenti di resistenza civile non-violenta che lottano per ottenere dai governi interventi immediati ed efficaci per contrastare la crisi climatica in corso. Uno di questi si chiama Ultima Generazione".
La didascalia sui titoli di testa è già rivelatrice. Le azioni di Ultima Generazione hanno spesso diviso l'opinione pubblica quando, per esempio, gli attivisti si sono stesi per strada e incatenati per bloccare il traffico, hanno colorato l'acqua come quella di Fontana di Trevi a Roma, si sono incollati con le proprie mani al vetro che protegge La Primavera del Botticelli il 22 luglio 2022. Sono anche intervenuti in prima persona, per esempio, in Toscana e in Emilia- Romagna dopo le alluvioni (i cui danni sono stati stimati in circa 11 miliardi di euro) o la tromba d'aria a Jesolo. I numeri riferiti al 2023 sono inquietanti: è stato l'anno più caldo sulla terra, si sono verificati 378 eventi metereologici estremi e l'emissione dei gas serra continua ad aumentare.
Prodotto da Paolo e Ottavia Virzì e Marco Belardi, il documentario diretto da Riccardo Cremona e Matteo Keffer mostra gli attivisti di Ultima Generazione in azione, ma racconta anche il 'dietro le quinte' e squarci della loro vita privata. Recensione ❯
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