Titolo originale | Momo |
Anno | 2017 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Francia |
Durata | 85 minuti |
Regia di | Vincent Lobelle, Sébastien Thiery |
Attori | Christian Clavier, Catherine Frot, Sébastien Thiery, Pascale Arbillot, Eric Larkin Albert Jeunehomme, Hervé Pierre, Claudine Vincent, Jeanne Rosa, Marie Colapietro, Benoît Tachoires, Samanta Borzi, Dominique Baeyens, Charles Campignion, Frederic Etherlinck, Bruno Georis. |
Uscita | giovedì 20 settembre 2018 |
Distribuzione | Cinema |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,89 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 19 novembre 2018
Patrick si stabilisce dai Prioux dicendo ai genitori di voler far conoscere loro la fidanzata. C'è solo un problema: i due non hanno mai avuto un figlio... In Italia al Box Office Un figlio all'improvviso ha incassato 116 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Andrè e Laurence sono una coppia di mezza età che non ha problemi economici e che si è adagiata in una routine quotidiana. Un giorno al supermercato Patrick, un uomo giovane affetto da sordità si avvicina ad André ritenendolo suo padre. Da quel momento la vita per la coppia cambia. Se Laurence non può essere la madre (è sempre stata sterile) ma vorrebbe esserlo André potrebbe essere il padre ma rifiuta assolutamente l'idea e ritiene che Patrick sia un truffatore. La coppia dovrà confrontarsi con delle situazioni fino ad allora impensabili.
Questa commedia ha origini teatrali ma si è trasformata in cinema tout court grazie a un'interessante accoppiata.
Sébastien Thiéry, che è l'autore del testo e che interpreta il ruolo di Patrick, si è fatto affiancare da Vincent Lobelle e può avvalersi, nei ruoli dei due 'genitori' di una coppia rodata come è quella composta da Christian Clavier e Catherine Frot. Ne deriva una commedia costantemente in equilibrio tra osservazione sul piano sociale e gag divertenti con qualche situazione sopra le righe. Innanzitutto va sottolineato come Thiéry prosegua l'opera di sdoganamento dei temi riguardanti la disabilità che, grazie al politically correct portato all'eccesso, aveva congelato (e di fatto discriminato) qualsiasi rappresentazione di un portatore di handicap.
Anche senza fare spoiler in materia (non mancherà infatti una sorpresa) il personaggio di Patrick è tanto tenero quanto disturbante per il borghese André che si mette immediatamente sulla difensiva come molti fanno di fronte alla 'diversità'. Se poi quell''individuo' pretende anche di essere tuo figlio la chiusura a riccio diventa di livello esponenziale.
Sul versante progressivamente opposto si colloca la rigida responsabile del personale Laurence che probabilmente ha riversato la sua insoddisfazione esistenziale sui sottoposti (situazione che si può riscontrare spesso nella realtà) e che ora vede aprirsi la possibilità di coronare un sogno, seppur con modalità inconsuete.
In questo quadro si inseriscono personaggi minori come il medico di famiglia che contribuiscono alla riuscita di una pièce capace di suscitare più di un sorriso ma anche qualche non secondario elemento di riflessione.
Nel panorama delle commedie francesi in programmazione nelle sale cinematografiche in questo periodo, c’è “Un Figlio all’Improvviso” che, come si evince dal titolo stesso, tratta l’argomento della maternità inaspettata. Più precisamente, qui, si tratta di paternità perché infatti al consorte di una coppia agiata sulla sessantina [...] Vai alla recensione »
Quando la commedia non era terreno di caccia per i censori, la cecità e la sordità e la zoppaggine e la scemenza stavano al centro della scena. Prima di protestare: lo facevano scrittori piuttosto geniali come Aristofane e Plauto, i loro meccanismi e intrighi ancora funzionano. Oggi ci vuole coraggio, per mettere in un film un giovanotto spettinato e malvestito che si esprime a mugugni - il titolo [...] Vai alla recensione »
Andrè, uomo di mezza età, viene avvicinato da Patrick, affetto da sordità: «Tu sei mio padre». Impossibile, perché Laurence, la moglie, è sterile. Per questo, la donna decide di «adottare» il giovane, mentre il marito farà di tutto per farle cambiare idea. Simpatica commedia francese che si interroga sulla presunta «diversità», sul concetto di famiglia e sulla borghesia transalpina.
Una sera il signore e la signora Prioux si ritrovano in casa un tipo bizzarro che dice di essere loro figlio, tornato per presentargli la sua fidanzata. I due coniugi cadono dalle nuvole, anche se sono molte le cose che indicano che Patrick, così si chiama il ragazzo, sia davvero figlio loro. Il regista e interprete Sébastien Thiery ha adattato per il grande schermo la sua commedia teatrale di grande [...] Vai alla recensione »
Coppia borghese senza prole, un giorno il signor e la signora Prioux si vedono capitare in casa tal Patrick, che sostiene di essere loro figlio. Vestito come un senzatetto, il giovanotto parla per borborigmi e si porta appresso la moglie, cieca e incinta. Mentre Madame si scopre l'istinto materno, Monsieur subodora la truffa: però anche lui comincia a provare uno strano senso di tenerezza.
adulti maturi e agiati, i Prioux (Christian Clavier e Catherine Frot), quando -nella loro vita - irrompe un estraneo, anzi uno straniero, forse un mitomane, magari un delinquente (è sempre Thiéry). L'INTRUSO Tutto accade mentre la coppia compie un rito dell'esistenza: la spesa del sabato in un ipermercato, tempio dei consumi, con ritorno a casa, oberati di sacchi di vivande.
Commedia tratta da una pièce teatrale, «Un figlio all'improvviso» prosegue la missione di sdoganare dalla censura del buonismo gli ardui temi della disabilità e riesce a tenersi abbastanza in equilibrio tra gag scacciapensieri e qualche osservazione non banale sulle mentalità e i comportamenti di una borghesia né alta né bassa, né buona né cattiva bensì assolutamente «media».