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Un giovane ragazzo si innamora di una prostituta. Quando però suo padre esce dal carcere dovrà scegliere tra l'amore e il genitore. Espandi ▽
Attilio è un diciassettenne che vive nel quartiere Traiano di Napoli. Con il padre appena uscito dal carcere, per guadagnare qualcosa accetta di fare da guardiano ad Anastasia, una giovane prostituta che viene dall'Est Europa. Progressivamente tra i due nasce un sentimento che spingerà il ragazzo a fare delle scelte.
Edgardo Pistone, nel passaggio dal cortometraggio al lungo, conferma le qualità già manifestate. Non nascondendo i propri riferimenti cinematografici (Escalante e il Cuaron delle origini) apre questa ricerca di una possibile speranza con i tuffi di Attilio e dei suoi coetanei. Il gettarsi nel vuoto della vita che li circonda è la forma di rito iniziatico collettivo che hanno trovato.
Il cinema, ancora una volta, si colloca dalla parte degli ultimi senza proclami ma con profonda empatia. Recensione ❯
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Il racconto di un padre premuroso di un bambino malato ma entusiasta della vita, un'onda di tenerezza e commozione. Espandi ▽
Austin, soprannominato Ace Man, ha 13 anni e all'attivo già 27 fratture: è affetto da osteogenesi imperfetta, una malattia genetica che fa sì che le sue ossa particolarmente fragili si spezzino per un nonnulla. Austin ha anche una forma di autismo che lo rende logorroico e ipercinetico, un vulcano incontenibile di emozioni che la sua famiglia - composta dal padre Scott, la madre Teresa (a sua volta affetta da osteogenesi imperfetta) e il fratello minore Logan (che invece non ha nessuna patologia genetica) - fatica a gestire.
La storia di Il bambino di cristallo inizia durante la notte in cui "si è rotto proprio tutto": e questa frase non si riferisce allo scheletro fragile di Austin ma al padre Scott che, completamente ubriaco, ha schiantato l'auto contro un albero, con i due figli a bordo,, rivelando che ad essere fatti "di cristallo" in famiglia non erano solo Teresa e Austin.
L'interpretazione di Zachary Levy, attore alto oltre un metro e novanta e noto come il supereroe comico di Shazam!, è qui davvero commovente, proprio perché fa leva sull'inadeguatezza di un'immagine ostinatamente "leggera" e di un modo superficiale di affrontare la vita. Recensione ❯
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Un dramma romantico, una storia di amore perduto ambientata in un'epoca di crescente difficoltà verso i sentimenti e le relazioni. Espandi ▽
Shun Fujishiro è uno psichiatra in procinto di sposarsi con la veterinaria Yayoi. Quando riceve una lettera da una precedente fidanzata, Haru, la ignora, ma improvvisamente Yayoi sparisce. Il tentativo di ritrovare la sua promessa sposa lo conduce in un viaggio a ritroso intrecciato con la relazione di dieci anni prima con Haru, quando entrambi erano appassionati di fotografia e sognavano di girare il mondo.
Basato sull'omonimo romanzo di Genki Kawamura, autore di "Se i gatti scomparissero dal mondo", April Come She Will è una lieve variazione sul tema.
Il film si sviluppa attraverso quattro linee temporali: il presente solitario di Shun, il suo passato con Yayoi, la sua relazione universitaria con Haru e il viaggio attuale di Haru. Questa struttura narrativa complessa permette di esplorare le dinamiche delle relazioni umane e le difficoltà nella comunicazione emotiva. La regia di Yamada utilizza paesaggi mozzafiato e una fotografia evocativa per sottolineare l'isolamento e la ricerca interiore dei personaggi, indulgendo in ritmi lenti e musiche che tendono all'enfasi. Recensione ❯
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Un ragazzo inizia una tesissima ricerca della sua amata nel Mid West americano, Espandi ▽
L’orto americano è basato sul romanzo omonimo a firma di Pupi Avati, che oltre alla regia cofirma anche la sceneggiatura insieme al figlio Tommaso. La vicenda narrata è misteriosa, anche perché sembra alludere ad un limite sfumato fra realtà e follia, immagini concrete e visioni fantasmagoriche dal possibile risvolto psichiatrico. La ricostruzione d’epoca è precisa ed evocativa non solo di un periodo ma anche di una dimensione magica. Ma ci sono anche aspetti stranianti che vanno al di là delle intenzioni narrative. È soprattutto la trama convoluta e raminga a lasciare perplessi, rendendo arduo per lo spettatore seguire il filo della vicenda. Avati è abilissimo nel creare atmosfere sospese, insinuare dubbi sulla verità delle immagini alle quali stiamo assistendo, e indagare il lato oscuro delle persone e delle cose. Ma L’orto americano rischia di risultare davvero troppo poco comprensibile per consentirne un vero apprezzamento, e l’incantamento passa in secondo piano rispetto al disorientamento. Recensione ❯
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Un sapiente Guillaume Canet in un gioco cinematografico riuscito. Che sarebbe piaciuto anche a Simenon. Drammatico, Thriller - Francia2024. Durata 100 Minuti.
Tratto dal romanzo "La morte di Belle" di Georges Simenon, amatissimo scrittore belga e celebre giallista tradotto in 47 lingue con 550 milioni di copie vendute in tutto il mondo. Espandi ▽
Pierre e sua moglie Cléa conducono un'esistenza tranquilla in una piccola città di provincia. Lui è un insegnante, mentre lei gestisce un negozio di ottica. La coppia ospita Belle, la figlia di un'amica. La loro vita viene completamente stravolta quando la ragazza viene trovata morta nella loro casa. Poiché Pierre era l'unico presente nell'abitazione al momento della tragedia, diventa l'unico sospettato. Subisce interrogatori umilianti dalla polizia, l'ostracismo dei colleghi e l'ostilità dei residenti della cittadina, dove tutti sanno tutto. Perché la domanda sulla bocca di tutti è la stessa: chi ha ucciso belle? Recensione ❯
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Una fiaba indimenticabile, ambientata all'indomani di un generico conflitto, che esplora le verità universali sulla guerra, il trauma, la memoria e la guarigione. Espandi ▽
Da qualche parte nel mondo e alla fine di una guerra mai precisata, un uomo è assediato. Riparato in casa, Manuel Roca nasconde la sua bambina sotto le assi del pavimento e chiede al figlio maggiore di trovare un rifugio sicuro. Ma il destino ha la meglio su di lui e sul suo ragazzo. Nina, scoperta e subito nascosta ai compari dal giovane Tito, è l’unica sopravvissuta al massacro. Anni dopo, una donna matura si presenta da Tito. Come nei suoi debutti, Angelina Jolie rivisita la Storia, attraverso un destino individuale, un racconto edificante messo in scena secondo i codici più standard del genere. Le premesse sono promettenti, la prosa di Baricco, un cast ispirato, il destino fuori norma di una donna e un debutto che mette a ferro e fuoco la vita della protagonista. Poi il film sprofonda in un torpore confidenziale, si allenta fino all’inerzia. L’adattamento di Angelina Jolie è un dramma ‘da caffè’ quasi toccante nella sua naïveté. Nessun colpo di scena, nessuna scossa a scuotere la superficie liscia. Recensione ❯
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Una donna cinese vive per sé in silenzio, celebrando la prospera Belle Epoque con canti e danze. Espandi ▽
Autoreferenziale fino all'ermetismo, Caught by the Tides è un film per iniziati: senza conoscere la filmografia di Jia Zhang-ke, grande regista della sesta generazione cinese e vincitore di un Leone d'oro con Still Life, è difficile seguire i risvolti della trama di un film con pochissimi dialoghi. È come se Jia rivisitasse in continuazione la propria filmografia e la ripercorresse per estrarre nuovi significati e leggere in tralice la storia della Cina. Era stato così per I figli del fiume giallo, in cui riannodava i fili lasciati in sospeso da Unknown Pleasures e Still Life per raccontare una nuova storia d'amore tradito. Ma se allora il regista si serviva del reenactement - rimettendo sostanzialmente in scena la stessa storia, osservata da nuove angolazioni - in Caught by the Tides Jia eleva il dispositivo a sistema, riutilizzando elementi dei suoi film precedenti come found footage per raccontare venti anni di trasformazione della Cina. Recensione ❯
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Una storia vera di resilienza e trasformazione, di cui Salles offre una declinazione trattenuta e personale. Drammatico, Storico - Brasile, Francia2024. Durata 135 Minuti.
Ambientato nel 1971 in Brasile, un paese stretto nella morsa della dittatura militare, il film racconta la storia di una madre costretta a reinventarsi quando la vita della sua famiglia viene sconvolta da un atto di violenza arbitraria. Espandi ▽
Brasile, 1971. Rubens Paiva, ex deputato laburista, vive con la moglie Eunice e i cinque figli a Rio de Janeiro. Il colpo di stato del 1964 lo ha espulso dalla scena politica e ha instaurato una dittatura militare che spaventa Eunice e le fa temere per l’incolumità della figlia maggiore Veronica, simpatizzante dei movimenti studenteschi antigovernativi. Ad essere portato via da casa, un giorno in fretta e furia, da un manipolo di sconosciuti armati, è invece Rubens. Non farà mai più ritorno. Il film è la storia della donna, Eunice, raccontata nel mémoire dell’unico figlio maschio, Marcelo Rubens Pavia, oggi giornalista e scrittore. La porta sulle spalle e sul volto l’attrice Fernanda Torres, che si fa contenitore in carne e ossa della dignità della persona reale che rappresenta. Ricordare questa vicenda e mettere pubblicamente al bando certe pratiche è necessario perché non continuinino a esistere. Ma Ainda estou aqui non è solo una storia di denuncia o di memoria: è anche un racconto di trasformazione. La tragedia che colpisce Eunice ribalta ogni cosa e la costringe a reinventarsi, con una nuova consapevolezza. Recensione ❯
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L'opera prima di un nipote d'arte che mostra una sensibilità personale che non si rifà a quella degli illustri parenti. Drammatico, Norvegia2024. Durata 100 Minuti.
Un bambino è accusato di aver oltrepassato i limiti con il suo migliore amico. Espandi ▽
Halfdan Ullmann Tøndel porta sulle spalle il nome di due nonni non di poco peso: Ingmar Bergman e Liv Ullman.
Questo però non ha inficiato per nulla la realizzazione della sua opera prima che mostra una sensibilità personale che non si rifà a quella degli illustri parenti. Il plot di base può inizialmente far pensare a Carnage di Roman Polanski ma la contestualizzazione nell'edificio scolastico (unica location del film) ne modifica totalmente gli sviluppi. Innanzitutto perché il regista ha insegnato nella scuola elementare e conosce bene le dinamiche che intercorrono al suo interno. Poi perché l'ambientazione norvegese fa sì che da subito si crei un clima particolare. Grazie ad uno Stato che interviene molto e positivamente sul sociale, il personale della scuola ha a disposizione dei protocolli di intervento studiati sul piano pedagogico. In questa occasione però nessuno aveva previsto una molestia sessuale a sei anni e la povera insegnante, delegata inizialmente dal direttore a gestire il caso, non sa da che parte incominciare. Recensione ❯
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Un'opera attuale sulla difficoltà, o addirittura impossibilità, di un dialogo. Vincent Lindon sempre una garanzia. Drammatico, Belgio, Francia2024. Durata 110 Minuti.
Pierre, operaio nelle ferrovie, ha due figli uno dei quali, il maggiore, si avvicina a gruppi di estrema destra che rappresentano l'esatto contrario dei principi del padre. Espandi ▽
Pierre, ferroviere cinquantenne, alleva i suoi due figli da solo. Quando Louis, il più giovane, lascia casa per studiare alla Sorbona di Parigi, Fus, un po' più grande e non molto bravo negli studi, diventa sempre più riservato. Affascinato dalla violenza, si ritrova coinvolto in gruppi di estrema destra, antitesi dei valori di suo padre. Recensione ❯
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Un tredicenne spera ancora di trovare chi sia suo padre e inizia a lavorare di fantasia. Espandi ▽
A La Paz tutte le mattine, Martín, lustrascarpe di professione, cammina percorrendo i ripidi vicoli verso il centro della città. L'infanzia è per lui un lontano ricordo e, come tutti i suoi colleghi, indossa un passamontagna per nascondere il viso ed evitare così ogni forma di discriminazione. Martín condivide una stanza con l'amico Sombras, suo compagno di sventure ed entrambi sono ospitati di nascosto nella casa di una anziana aristocratica grazie al sostegno della domestica. La loro condizione è precaria e il suo animo tormentato dal desiderio di una vita migliore ma la sua sofferenza più grande è legata al fatto di non avere genitori. Da tempo sospetta che uno dei suoi clienti migliori, il signor Novoa, sia suo padre. L'uomo è un sarto solitario molto devoto al suo pastore tedesco, Astor, che tratta come un figlio. Martín escogita un piano: rubare Astor per avvicinarsi al signor Novoa, con la speranza di ottenere finalmente il riconoscimento paterno. Recensione ❯
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Il racconto di una coppia nell'arco di dieci anni, dai momenti più alti a quelli più bassi. Espandi ▽
Si incontrano in un ospedale. Lui è Tobias Durand, lei è Almut Brühl. Tra loro nasce una forte attrazione e dopo poco vanno a vivere insieme. Da lì parte la loro storia che attraversa circa dieci anni, tra alti e bassi, momenti di grande felicità culminati con la nascita della figlia ad altri tragici quando Almut scopre di avere un cancro e deve scegliere un trattamento che può allungarle la vita ma farla soffrire di più oppure sfruttare al meglio il tempo che le rimane. Andrew Garfield trova un’intesa perfetta con Florence Pugh. Sono loro i principali punti di forza di un film caratterizzato da una drammaturgia solida, quasi di stampo teatrale nei dialoghi della sceneggiatura di Nick Payne che trova a sua volta un magnifico contrasto con un cinema che prova a immortalare la fuggevolezza del tempo. We Live in Time cammina sospeso, potrebbe cadere da un momento all’altro, diventare troppo sentimentale oppure al contrario cercare un taglio più brillante. Trova invece un miracoloso equilibrio. Recensione ❯
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Colori sgargianti e fotografia luminosa per un'opera che racconta la misoginia attraverso un'icona di seduzione. Drammatico, Italia2024. Durata 120 Minuti.
Ambientato negli anni '80 -'90 il film racconta la storia dell'agenzia di casting e produzione "Diva Futura" fondata nel 1983 da Riccardo Schicchi e Ilona Staller. Espandi ▽
Un film che ricostruisce la vicenda di un personaggio che ha rivoluzionato storia del costume italiano: Riccardo Scicchi, interpretato da Pietro Castellitto, che negli anni '80 ha fondato l'agenzia di casting e produzione "Diva Futura". Intorno a lui molte pornodive dell'epoca, fra cui Cicciolina e Moana Pozzi. Recensione ❯
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Un film che parte da una buona premessa per prendere una direzione confusa, indecisa e spiazzante. Drammatico, Italia2024. Durata 89 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia di Camillo Favara detto Milo che a 8 anni chiede a una stella cadente una grossa torta al cioccolato. Espandi ▽
Il piccolo Camillo Favara (Milo per gli amici) abita insieme ai genitori, panettieri di mestiere, in una tranquilla cittadina affacciata sul mare. Pieno di speranze e desideri per il futuro, una sera d’estate Milo rivolge gli occhi al cielo e scorge una luminosa stella cadente. Subito, decide di esprimere due richieste: fare colazione con una torta al cioccolato e avere da grande un lavoro che non lo costringa ad alzarsi presto. Poco più tardi il bambino riceve un misterioso pacchetto giallo e blu, arrivato per posta e indirizzato personalmente a lui. Al suo interno, un bigliettino su cui appaiono scritti i desideri espressi la sera prima. Chi lo avrà spedito e perché? Milo non si fa troppe domande, ma il mattino seguente gli viene recapitata una grande torta al cioccolato…
Tratto dall’omonimo romanzo di Patrizia Vicari, Il ladro di stelle cadenti racconta una storia sospesa tra realtà e fantasia. Muovendo da uno spunto interessante, il film si dimostra tuttavia incapace di sfruttare a pieno le potenzialità dell’elemento magico al centro della narrazione, scegliendo una direzione confusa, a tratti iper drammatica e spiazzante. L’eccessiva drammaticità delle vicende mostrate, anziché avvicinare gli spettatori, finisce con il creare una distanza, rendendo poco credibile la piega presa dalla narrazione. Ad un simile straniamento contribuisce la superficialità con cui vengono raccontate le relazioni tra i personaggi e affrontate alcune tematiche complesse, che avrebbero sicuramente richiesto un maggiore approfondimento Recensione ❯
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Il dramma di una morte inaspettata e l'incontro con un killer. Espandi ▽
Mentre Lucie e Samuel stanno celebrando il loro matrimonio insieme a cinque invitati tra le montagne dell'Alvernia, un fulmine li colpisce e lo sposo muore sul colpo. Il trauma lascia strascichi profondi nei superstiti, che due anni dopo, in occasione dell'anniversario della tragedia, dovranno affrontare anche l'incubo di uno spietato killer. Recensione ❯
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