Dalla storia del cinema più completa in lingua italiana, una selezione di 9079 film da vedere, dal 1895 al 2025. Scopri le recensioni, trame, listini, poster e trailer. Ordina per:
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Un film che riesce a sorprendere lo spettatore. Dove ciò che conta è l'escalation. Azione, Avventura, Drammatico - 2024. Durata 117 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
L'epico disaster movie ritorna al cinema in una nuova versione per la regia di Lee Isaac Chung. Espandi ▽
Kate Cooper da ragazza ha cercato con un gruppo di amici di trovare una formula chimica che imbrigliasse la devastante forza dei tornado. Le cose non sono andate bene ed ora svolge il suo lavoro di meteorologa dietro le rassicuranti mura di un edificio newyorchese. Quando, dal recente passato, giunge un amico per cercare di convincerla a tornare in azione sul campo si lascia tentare. Incontrerà sul suo cammino Tyler Owens che, con i suoi accoliti, va a caccia di tornado per esibire le proprie gesta su Youtube.
Ci sono film che vanno visti non tanto per ciò che raccontano ma per come lo fanno. Ci si sono messi in tre (Warner, Universal e Amblin) per realizzare questo che non si può propriamente definire un remake del film di Jan De Bont. Perché sono passati quasi trent'anni e nel frattempo nell'ambito del cinema di genere catastrofico abbiamo visto passare numerosi tentativi di ripetizione. Qui siamo piuttosto dinanzi a un test sul passaggio dalla potenza all'atto di nuove tecnologie non disponibili all'epoca e ora non economicamente sostenibili se non da major in coalizione.
Allo spettatore non va tolta la, chiamiamola così, sorpresa. Ma si provi a contare quanti sono i tornado proposti e si osservi a mente fredda come siano collocati su una scala di complessità di devastazione. Recensione ❯
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Un film non sempre risolto ma imprevedibile e affascinante. E con una colonna sonora ipnotica. Thriller, USA2023. Durata 106 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un assassino in pensione viene coinvolto in un gioco crudele messo in piedi da un trio di terroristi assetati di vendetta. Espandi ▽
Il peccato e la ricerca della redenzione. Sospeso tra Belfast e una cittadina costiera, In the Land of Saints and Sinners recupera il clima del cinema sul terrorismo dell’Irlanda del Nord con l’esplosiva sequenza d’apertura. Il realismo, l’intensità, la tensione di questo momento rimandano insieme a Belfast e a Bloody Sunday. Non è tanto la scena che richiama direttamente Branagh e Greengrass ma proprio il clima dove la violenza può esplodere da un momento all’altro e dove la strada può diventare uno spazio di guerra.
In the Land of Saints and Sinners si confronta così dall’inizio con il cinema sul terrorismo nell’Irlanda del Nord con un impatto immediato. Il film non sempre è in equilibrio ma è anche imprevedibile e affascinante soprattutto nel modo in cui prendono forma le atmosfere del cinema Irish (con tracce del cinema di Martin McDonagh e Jim Sheridan) arricchito anche da una colonna sonora che è una specie di danza ipnotica. Recensione ❯
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Un film destinato non solo a chi ha letto e riletto la trilogia, ad alto tasso di spettacolarità ma anche in grado di tradurre un conflitto tutto interiore. Fantastico, USA, Nuova Zelanda2001. Durata 178 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La grande saga tolkeniana ha finalmente raggiunto il grande pubblico. C’era stato in passato un film d’animazione che aveva deluso gli appassionati. Ma questa volta il bersaglio sembra centrato. Espandi ▽
La grande saga tolkeniana ha finalmente raggiunto il grande pubblico. C'era stato in passato un film d'animazione che aveva deluso gli appassionati. Ma questa volta il bersaglio sembra centrato. Le vicende dello hobbit Frodo che con un gruppo di amici della sua razza e con altri compagni d'avventura si trova ad affrontare un'impresa che lo sovrasta, hanno trovato in Peter Jackson un interprete fedele ma non cieco. Recensione ❯
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Un'opera compatta da un punto di vista drammaturgico, poderosa da quello descrittivo, in grado di superare l'evidente carica ideologica grazie a una mano registica che ha pochi eguali. Drammatico, Italia1960. Durata 180 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
La storia di cinque fratelli lucani immigrati a Milano con la madre dà modo al regista di realizzare un potente affresco, che ha i toni della tragedia greca, sullo sradicamento dei meridionali. Espandi ▽
Alla morte del marito, la lucana Rosaria Parondi si trasferisce a Milano, dove abita il primogenito Vincenzo, con gli altri quattro figli maschi: Simone comincia una carriera nella boxe, Rocco fa il garzone in una stireria, Ciro va a lavorare in fabbrica e Luca, il minore, rimane a casa con la madre. L'ossessione di Simone per la prostituta Nadia, della quale si invaghirà anche Rocco, porterà alla tragedia e alla disgregazione della famiglia Parondi. Recensione ❯
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Una commedia sull'allunaggio che incuriosisce, diverte e fa riflettere sulle manipolazioni della politica. Commedia, Drammatico - Gran Bretagna, USA2024. Durata 132 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Scritto da Rose Gilroy e basato sulla storia di Bill Kirstein e Keenan Flynn, un film sull'allunnaggio e la manipolazione politica. Espandi ▽
Cole Davis è il direttore del programma di lancio dell'atteso viaggio sulla luna dell'Apollo 11. Kelly Jones è una spregiudicata esperta di marketing che viene assunta per promuovere l'impresa spaziale il più possibile, per fomentare il popolo americano a seguire con passione la missione e gli sponsor a investirvi. Nel mezzo c'è la politica del governo Nixon, determinata a mostrare al mondo - con ogni mezzo a disposizione, oltre l'etica - che l'America approderà sulla luna ben prima della Russia.
Un film-caleidoscopio, con dentro commedia, love story, dramma, metacinema e una spruzzata di thriller politico. L'opera è ambiziosa, traccia tante, forse troppe, piste narrative con una regia non particolarmente efficace, che tuttavia riesce nell'intento di intrattenere, incuriosire, divertire, commuovere e far riflettere sulle manipolazioni multiple di una politica spregiudicata, decisa a calpestare ogni etica pur di mostrare al mondo intero la sua volontà di grandezza.
Channing Tatum è credibile per quanto eccessivamente ingessato, Scarlett Johansson risulta perfettamente aderente al suo ruolo. Menzione speciale infine per il villain interpretato da Woody Harrelson, che riesce nell'impresa non scontata di far piacere al pubblico un personaggio sulla carta assolutamente detestabile. Recensione ❯
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I fratelli D'Innocenzo vanno controcorrente e affrontano la serialità senza falsi pudori. Lo spettatore scaverà nel proprio abisso. Drammatico, Italia2024. Durata 279 Minuti.
Un poliziotto è alla caccia di uno spietato omicida seriale, soprannominato Dostoevskij. Espandi ▽
Enzo Vitello è un poliziotto che vive profondi tormenti causati soprattutto dal difficile rapporto con la figlia Ambra da lui abbandonata da tempo e pericolosamente avviata sulla via della tossicodipendenza. Il suo lavoro lo obbliga a confrontarsi con un serial killer, che lui e i suoi colleghi hanno soprannominato Dostoevskij perché dopo gli omicidi lascia messaggi con riflessioni sul senso della vita. Apparentemente non esistono moventi per le uccisioni e le vittime non offrono elementi per creare collegamenti tra di loro. Enzo assume su di sé la responsabilità di catturare Dostoevskij quasi come un'ossessione dettata forse da una inconfessabile vicinanza di pensiero.
I fratelli D'Innocenzo affrontano la serialità senza falsi pudori e con la consapevolezza di stare andando controcorrente. Di fronte a questo passaggio dei registi alla serialità c'è da apprezzare che, sia loro che la produzione, non si siano piegati alle forche caudine della novelization globalizzata offrendo, a chi voglia coglierla, un'opportunità differente.
Filippo Timi si carica sulle spalle Enzo Vitello e ci costringe ad accompagnarlo, con il peso delle sue ossessioni e con i tempi necessari per leggergli dentro, in un percorso che, grazie alle scelte di una regia capace di leggere e far emergere ogni singolo dettaglio, non può essere abbandonato. Recensione ❯
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Un poema visivo ammaliante sull'importanza dell'equilibrio in natura. Animazione, Francia2014. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Le sorti della galassia nelle mani di un fauno, che tenterà di sottrarre il Sole al protettore dell'oscurità. Espandi ▽
I guardiani della luna e del sole sono ormai anziani ed è ora che designino il loro successore. Le redini del sole passano a Sohone, che si allena da sempre allo scopo, mentre la custodia della luna viene affidata inaspettatamente al piccolo fauno Mune, che non si sente all'altezza e non sa dove mettere le mani. Al punto che combina un guaio e mette il guardiano delle tenebre nella condizione di rubare il sole. Mune e Sohone si alleano, dunque, per partire alla ricerca dell'astro perduto. Con loro c'è la bella e fragile Glin, fatta di cera, in pericolo al caldo come al freddo, ma più coraggiosa che mai. Recensione ❯
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Due attori, un solo corpo in scena. Il nero interminabile della pandemia in un road movie in modalità vivavoce. Drammatico, Italia2023. Durata 92 Minuti.
In piena pandemia, una donna riceve una telefonata. Si tratta del suo ex che ha deciso di farla finita. Espandi ▽
Manfredi Lucibello, a suo agio nel buio conduce due attori rari nel nero interminabile della Pandemia di Covid, che incalza l’automobile di Irene e rode quello che resta di una relazione sentimentale divorante. Tra road movie e coup-de-fil, accomoda una donna in un viaggio al termine della notte e della sua vita, stravolta da una telefonata. In modalità ‘vivavoce’, Non riattaccare ha il suo punto di forza nel suo unico personaggio, seduto al volante e presente in ogni piano. La presenza di Barbara Ronchi e la regia di Lucibello sono sufficienti a creare un dramma in tempo reale, a produrre una tensione che purtroppo si sgonfia nei dialoghi mai all’altezza dei suoi interpreti. Avanzando sulla strada e nella conversazione le chiavi dei personaggi vengono svelate e il mistero che avvolgeva lo stress (e le attese) del debutto si dissolve. Da un dialogo all’altro la storia si tratteggia, le motivazioni sono rivelate e il destino doloroso invertito come nella ‘migliore’ (e routinaria) delle commedie romantiche. Recensione ❯
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Un poliziotto indaga su degli omicidi della Cina degli anni '90. Espandi ▽
Cina, primi anni 90. Il capitano di polizia Ma Zhe, trasferito in una località della Cina rurale, trova sistemazione per il suo ufficio in una sala cinematografica dismessa. Questa sede improvvisata diverrà il fulcro delle indagini su una serie di delitti insoluti, avvenuti tutti in riva a un fiume. Il sospettato sembra essere un uomo infermo di mente, adottato dalla prima vittima, ma le successive morti confondono le idee su alibi e moventi degli indagati, rivelando nel contempo segreti a lungo taciuti presso la comunità del villaggio. Le pressioni politiche spingono Ma Zhe a chiudere il caso nel modo più semplice, ma il detective vuole andare fino in fondo.
Dopo alcuni dialoghi surreali, e l'espediente narrativo della stazione di polizia collocata in un cinema, si comincia a comprendere che le ambizioni del regista vanno ben oltre. Wei Shujun adatta un racconto di Yu Hua e lo trasforma in un omaggio cinéphile a certo cinema onirico anni 70.
Un'umanità fragile e impaurita sembra inconsapevole del proprio destino, protesa a nascondere la propria natura per preservare le maschere dello status quo. Un lavoro suggestivo, destinato a rivelarsi più compiutamente in una seconda visione, che aiuta a comprendere i simbolismi dell'ultimo ed enigmatico segmento. Recensione ❯
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Un film emozionante in cui si sente tutto il peso del messaggio che porta. Non si fa dimenticare in fretta. Drammatico, Francia2023. Durata 101 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un attivista locale e un giovane sindaco in erba si scontrano sulla strada migliore da percorrere per il loro povero sobborgo. Espandi ▽
Haby vive nel Bâtiment 5, l’edificio 5, un enorme palazzo della periferia parigina. Alla morte improvvisa del sindaco la carica viene trasferita su un uomo ingenuo e spaventato, Pierre Forges, un pediatra senza grande esperienza politica che intende riqualificare il quartiere a suo modo e risponde alle provocazioni con la repressione. La giovane Haby gli tiene testa, avviando una battaglia politica per evitare l’abbattimento dell’edificio 5. Gli indesiderabili riprende il discorso cominciato da I Miserabili, con alcune importanti differenze di impostazione. Lo sguardo del film è quello di Haby, una prospettiva femminile, dunque, che rifiuta tanto la logica del conflitto violento quanto l’esercizio della rassegnazione. Tramite questa acuta osservatrice di una realtà che ribolle, Ladj Ly vuole recapitare un messaggio, e sa farlo arrivare a destinazione, perché il film emoziona e non si fa dimenticare in fretta, ma paga il prezzo di doversi conformare a un obiettivo predominante. Recensione ❯
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Una metafora ecologista ricca di sfumature, che partendo dal folklore giapponese si fa universale. Animazione, Giappone1994. Durata 119 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
La lotta dei tanuki per riconquistare la collina di Tama, nei pressi di Tokyo, strappata agli animali per farne un quartiere residenziale. Espandi ▽
Verso la fine degli anni Sessanta, lo sviluppo urbano indiscriminato di Tokyo inizia a mettere a rischio la sopravvivenza degli animali che abitano il territorio circostante, e in particolare dei tanuki, cani-procioni molto diffusi in Giappone oltre che creature del folklore nipponico. All'inizio dell'era Heisei (dopo l'ascesa al trono giapponese dell'Imperatore Akihito), nei primi anni Novanta, i tanuki sono ormai allo stremo e decidono di ricorrere all'antica arte del trasformismo - una capacità metamorfica di assumere qualsiasi sembianza - per respingere gli umani e frenarne l'opera di disboscamento e cementificazione. Tra scherzi e agguati, la resistenza dei tanuki si scontrerà con un processo di urbanizzazione ormai irreversibile.
La lotta dei tanuki antropomorfi si carica di molti significati in un film raffinato e profondo che il maestro Isao Takahata mantiene in equilibrio tra commedia e dramma, dimensione politica e malinconica.
È anche un film ambiziosamente politico, per il suo messaggio ecologista ancora attualissimo, per come ragiona sulle differenze tra classi sociali (non solo tra tanuki e uomini, ma anche tra i tanuki capaci di trasformarsi e quelli non in grado) e per come mette a confronto le diverse modalità di opposizione all'espansione urbana. Recensione ❯
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Coinvolgente caleidoscopio di emozioni, la seconda puntata del supereroe più amato ai botteghini migliora, laddove era possibile, il già ottimo primo episodio, e si propone come raro esempio di blockbuster d'autore. Espandi ▽
Coinvolgente caleidoscopio di emozioni, la seconda puntata del supereroe più amato ai botteghini migliora, laddove era possibile, il già ottimo primo episodio, e si propone come raro esempio di blockbuster d'autore, in uno scenario segnato dalla sistematica crisi di idee e contenuti in cui versa l'attuale cinema d'intrattenimento made in Hollywood. Recensione ❯
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Un film intenso che sa arrivare al grande pubblico ricordandogli un passato che si vorrebbe forse gettare alle spalle. Drammatico, Italia1960. Durata 110 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Tratto dal romanzo di Moravia. Durante l'ultima guerra Cesira, giovane vedova coraggiosa e battagliera, si rifugia con la figlia adolescente nel paese natale. Espandi ▽
1943. Cesira ha una figlia adolescente, Rosetta, ed è vedova. In seguito ai bombardamenti decide di lasciare la città per tornare al paese d'origine in Ciociaria. Qui conosce Michele, un giovane intellettuale che si innamora di lei. Dopo l'8 settembre gli alleati risalgono la penisola e sia lei che la figlia vengono violentate da un plotone di soldati marocchini. Recensione ❯
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Un primo capitolo efficace e romantico che ha il pregio di rimettere in sella Kevin Costner. Western, Drammatico - USA2024. Durata 181 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il film racconta un arco di 15 anni sfaccettato di espansione e insediamento dell'ovest americano prima e dopo la guerra civile. Espandi ▽
Primo capitolo di una saga divisa in tre, Horizon: An American Saga è costruito secondo il principio di una serie, ma all’antica. Perché il western di Kevin Costner avanza coi tempi delle sue carovane, alternando i destini dei suoi numerosi personaggi. Come Coppola, anche Costner ipoteca le sue fortune e scommette sul suo genere di predilezione per produrre un film che nessuno voleva. Tutto è in gioco, tutto è davanti agli occhi dello spettatore che accompagna i pionieri verso la conquista di una terra chiamata “Horizon”.
Montato di nuovo a cavallo, rivisita ancora una volta da attore e d’autore i territori che ha esplorato nei suoi giorni di gloria, accecanti per tutti, compreso lui. Ma non c’è nostalgia nel suo approccio, soltanto l’aria consapevole di girare un western onesto, governato dalla sua imperiale presenza e diffuso di un amore sincero per il genere.
Struttura narrativa classicamente efficace e romantica, Horizon, con le sue strade pieno di fango, i suoi convogli carichi di speranza e la sua terra da conquistare, prima e dopo la guerra civile, non ha il fascino ambiguo dei migliori Eastwood e nemmeno la potenza evocativa di Ford ma ha il pregio di rimettere in sella Kevin Costner. E tanto basta. Recensione ❯
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Bilanciata e precisa, un'opera che entra dentro per pungolare a lungo. Azione, Commedia - Finlandia, Italia2023. Durata 98 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
I conducenti più economici nel settore dei carri funebri. Espandi ▽
Risto e Arto sono vicini di casa ma non potrebbero essere più lontani di così. La ruota gira per entrambi nel modo più inaspettato quando Risto si ritrova schiacciato dai debiti e ad Arto viene diagnostica una condizione più unica che rara, cioè l'essere dotato di solo il 15% del cervello. Da vicini di casa, Risto e Arto, divengono così una strana coppia di becchini che deve svolgere il lavoro sporco per un'attività illegale molto particolare.
Teemu Nikki continua a macinare film e serie tv senza arretrare di un passo nella costruzione della sua poetica. La morte è un problema dei vivi srotola perfettamente questa formula, forse rinunciando ad un pizzico di troppo di vivace umorismo come della partecipazione più diretta, ancorandosi più all'uomo senza cuore Risto che all'uomo senza cervello Arto.
C'è, insomma, tanta più speculazione in La morte è un problema dei vivi di quanto si possa afferrare distrattamente, e se la cornice intagliata da Nikki è così attraente e fuorviante, tanto meglio perché tutto questo ti entra dentro per poi pungolarti a lungo. Recensione ❯
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