Anno | 2023 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 87 minuti |
Regia di | Francesco Jost |
Attori | Denise Tantucci, Anita Caprioli, Giorgio Tirabassi, Matteo Olivetti, Anita Kravos Marco Boriero, Nicolò Olivetti. |
Uscita | lunedì 18 novembre 2024 |
Tag | Da vedere 2023 |
Distribuzione | Adler Entertainment |
MYmonetro | Valutazione: 3,50 Stelle, sulla base di 3 recensioni. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 21 novembre 2024
Un'opera cinematografica che spinge i confini della narrativa visiva, affrontando le complesse sfaccettature dell'amore e delle conseguenze emotive della violenza domestica. In Italia al Box Office Deer Girl ha incassato 1,2 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Rachele, ventenne della provincia di Bolzano, ha un rapporto di amore e conflittualità con la madre Anja, che a sua volta sopravvive in un matrimonio tossico (e ventennale) con il marito (e padre di Rachele) Mario, pronto a sottoporre la moglie a percosse e umiliazioni. Rachele stessa non sa come gestire una relazione d'amore, nemmeno con il pacifico scultore Ermes, e attraverso la sua webcam cerca l'attenzione di un pubblico sconosciuto cui racconta di conoscere solo il sentimento del dolore. La spirale della violenza domestica avviluppa tutti i personaggi in scena e si traduce in un corpo a corpo fra esseri umani legati da amore e perversione, incapaci di trovare una via di uscita.
Deer Girl racconta quella violenza domestica in modo insolito e coraggioso, senza mai spiegare o sottolineare troppo gli eventi, anzi, eliminando qua e là qualche tassello che aiuterebbe alla maggiore comprensione della trama, ma che serve a restituire la frammentarietà dei ricordi e delle ammissioni, caratteristica di chi si trova in una situazione che non può, o non vuole, affrontare.
Rachele, interpretata con coraggio e luminosità da Denise Tantucci, si lascia esistere sullo schermo facendo resistenza solo alla violenza che la circonda, mentre Anja, che ha il volto sofferente di Anita Caprioli, acconsente ad un gioco sadomasochistico che la schiaccia e la opprime, ma al quale non riesce a sottrarsi. A Giorgio Tirabassi tocca il ruolo ingrato di Mario, un aguzzino sorridente e a tratti bonario, ma capace di gesti di suprema crudeltà.
Francesco Jost ha scritto questa storia e la dirige procedendo per dettagli, spesso rovesciando la nostra prospettiva, restando aderente ai corpi e alle tensioni fra quei corpi in conflitto. La sua attenzione certosina all'aspetto pittorico delle scene e allo schema di colori di cui è imbevuta tutta la vicenda vanno a supplire alle restrizioni economiche di un cinema fieramente indipendente, e ci restituiscono una composizione filmica sontuosa e raffinata, nella quale le (poche) parole contano molto meno delle immagini ben fotografate dalla DOP Debora Vrizzi. Ed è facile avvertire a pelle "le correnti violente sotto questa superficie mite e colorata", come la descrive Rachele, di fatto definendo anche la cifra estetica e narrativa di Jost.
La tensione latente, la violenza sottaciuta hanno un impatto deflagrante verso un finale sorprendente, ma coerente con le dinamiche di diniego e contraddizione in cui vivono i protagonisti di una violenza famigliare, alternando i ruoli di vittima e carnefice. Le musiche del gruppo Gatto ciliegia contro il grande freddo, già molto amato da Susanna Nicchiarelli, si alternando alle interpretazioni vocali di Anita Caprioli e Denise Tantucci, che cantano "Amato amore" alludendo alla natura elusiva di un sentimento per il quale, in alcuni contesti, non sembra esserci sufficiente spazio.
Rachele guarda in macchina, col sorrisetto ammiccante da camgirl. Scherza, seduce, provoca. Eppure il sesso non è mai stato una cosa semplice, per lei, e ancor meno l'amore: lo apprendiamo poco per volta, tra occhiatacce e mezze frasi, mentre si ricompone un frammento dopo l'altro il puzzle della storia dei suoi genitori, Anja e Mario, e del legame velenoso che incatena la prima al secondo, nonostante [...] Vai alla recensione »
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