Von Trier ha forse superato una volta per tutte il piacere sottile di cercarsi dei detrattori con la dimostrazione della capacita' di valorizzare un cinema purificato dall'esibizione stilistica e capace di mettersi al servizio degli attori. Espandi ▽
Sfuggita all'inseguimento di due killer, la bella Grace arriva nella sperduta cittadina di Dogville. Grazie all'aiuto di Tom, portavoce della comunità, Grace riesce ad ottenere protezione a patto che sia disposta a lavorare per la comunità. Ma quando si viene a sapere che la donna è una grossa ricercata, gli abitanti di Dogville avanzano nei confronti di Grace sempre maggiori pretese. Ma Grace nasconde un segreto che farà pentire tutta Dogville di aver mostrato i denti contro di lei...
Lars Von Trier ha ripulito il proprio cinema da quel sospetto di manierismo autoreferenziale che lo rendeva inviso a molti. Recensione ❯
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La diciassettenne Johanna si innamora della sua insegnante di francese e scrive tutto ciò che prova. Espandi ▽
Johanne è una diciassettenne che frequenta le scuole superiori. Quando arriva un’insegnante che da subito si presenta come un’artista avverte per lei un sentimento mai provato prima. Finirà con l’avvertire la necessità di parlarne non con una coetanea ma con la nonna scrittrice. Ci sono registi che sanno imprimere alle loro opere un concentrato ad alto tasso di introspezione e sanno come evidenziarlo. È quanto conferma di saper fare Haugerud permettendoci di entrare nell’intimità del sentire di una diciassettenne che si trova per la prima volta a scoprire una vasta gamma di turbamenti che coincidono con un innamoramento quasi a prima vista. Avvertiamo tutta la consistenza ma anche la fragilità di un sorgere e svilupparsi di un sentimento che coinvolge in toto l’adolescente. È quindi un peccato che nell’ultima parte si assista ad una moltiplicazione di finali. Questo comunque non arriva ad inficiare un’analisi del percorso amoroso che resta valida per tutte le età ma sa anche leggere gli elementi precipui di un’infatuazione adolescenziale. Recensione ❯
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Il braccio di ferro di una coppia disfunzionale che dice tanto anche del rapporto tra Stati Uniti e Messico. Drammatico, Messico2025. Durata 100 Minuti.
Un ballerino dovrà affrontare la vera natura della sua relazione amorosa. Espandi ▽
Il giovane Fernando, talentoso ballerino di Città del Messico, emerge dal deserto dopo un pericoloso viaggio oltre il confine americano. Il ragazzo è determinato a raggiungere San Francisco, dove si introduce nel lussuoso appartamento di Jennifer, una donna molto più grande di lui della quale da qualche tempo è amante. Profondamente attuale, il film è l’allegoria perversa di un braccio di ferro in una coppia disfunzionale, che dice tanto del rapporto tra Stati Uniti e Messico per quanto riguarda l’immigrazione, arrivando sugli schermi proprio al culmine della tensione politica sul tema. In un gioco diabolico di prigioni amorose e linee di demarcazione che vanno dal nazionale fino al domestico, Franco si fa tentare da una spirale risolutiva angosciante e brutale, nel pieno spirito delle opere che gli hanno dato il successo. Eppure rimane la sensazione che ci sia una dimensione nuova e inaspettata nella sua poetica. Recensione ❯
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A cent'anni dalla scomparsa di Eleonora Duse, Sonia Bergamasco ci accompagna in un'investigazione sull'attrice che ha cambiato il mestiere dell'attore per sempre. Espandi ▽
Che cosa si può dire di un’artista che Charlie Chaplin ha definito “la più grande che abbia mai vista”, che Lee Strasberg ha descritto come “la migliore attrice di tutti i tempi”, e di cui Marilyn Monroe e Anna Magnani hanno tenuto il ritratto sempre accanto a loro? Tanto, e mai tutto, perché raccontare la Duse fino in fondo è impossibile: anche perché lei ha fatto di tutto per non raccontarsi attraverso interviste o autobiografie. Ma Sonia Bergamasco, per cui la Duse è un’ossessione da quando la sua gigantografia la accoglieva ogni volta che si recava al Piccolo Teatro, riesce a costruire un ritratto caleidoscopico a più voci – con il rimpianto di non poter aggiungere quella dell’attrice stessa – usando come filo conduttore le lettere scritte da Eleonora e interpretate dalla stessa Bergamasco in voce fuori campo. Nel documentario Duse, The Greatest Bergamasco si mantiene fuori campo con pudore e discrezione, preferendo dare spazio alle immagini della protagonista – le foto, i ritagli di giornale, le riprese del funerale, gli spezzoni di Cenere, l’unico film da lei interpretato in età avanzata – e alle interviste fatte a chi l’ha potuta vedere in teatro (tratte da numerosi archivi audiovisivi), dal poeta Langston Hughes a Luchino Visconti, e a chi ne mantiene viva l’eredità, come le attrici Ellen Burstyn e Helen Mirren raggiunte in presenza dalla regista. Recensione ❯
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Il magnetismo di Jude Law e Ana de Armas anima un film tra il serio e il faceto. Thriller, USA2024. Durata 129 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un gruppo di persone si trova a condividere un luogo disabitato della Galapagos negli anni '30. Espandi ▽
Il medico e filosofo tedesco Friedrich Ritter diventa una celebrità per aver abbandonato la civiltà ed essersi trasferito in un luogo disabitato insieme a Dore Strauch. Il suo esempio motivano poi il vedovo e veterano di guerra Hienz Wittmer a fare altrettanto, in compagnia del figlio e della seconda e giovanissima moglie, Margret. Le due coppie trovano comunque il modo di non darsi fastidio a vicenda. Le cose cambiano, però, quando sbarca Eloise Wagner de Bousquet, presunta baronessa, con al seguito un paio di amanti-schiavi. Per quanto Ron Howard abbia frequentato generi diversi, Eden rappresenta una novità, se non proprio una sorpresa, nella sua filmografia, soprattutto per il tono singolare del film: un survival soft thriller. Tutto troppo sul serio, però, o troppo faceto: il film non sfugge, insomma, a una certa facilità di gusti e di pensiero. Una nota di merito va all’efficacia del casting: Jude Law senza denti e Ana de Armas senza scrupoli sono le creature più magnetiche dell’isola, protagoniste di uno scontro tra titani, quanto a sfoggio di ego. Recensione ❯
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Grandissimo cinema che scorre come un fiume in piena. Uno spettacolo tra musical e polar che invita a reinventarsi. Commedia, Musical, Poliziesco - USA, Messico2024. Durata 130 Minuti.
L'avvocato Rita dovrà aiutare un boss a cambiare sesso e a ritirarsi dalla sua attività. Espandi ▽
Emilia Pérez è un film a misura di Jacques Audiard: smisurato, enfatico, barocco, imprevedibile. Sulla carta, la breve descrizione lasciava forse un po’ perplessi: a Città del Messico un pericoloso narcotrafficante si sogna ‘princesa’ e assolda un avvocato per una missione costosa e assolutamente sorprendente: trovare un chirurgo discreto che ‘corregga’ il suo destino. Il proposito è radicale ma più sottile di quanto sembri. E una canzone di apertura dopo, siamo travolti. Perché Emilia Pérez canta, danza, spara, ama, fa a pugni, arringa, abbatte, si batte, risorge e ripara per due ore e dieci senza tempi morti. È uno spettacolo che si reinventa continuamente, un film pieno e generoso, a fior di pelle, di un’empatia totale, di un humour feroce e un senso consumato del tragico. Si avvita intorno a un doppio conflitto: le due identità di genere del personaggio e i due generi cinematografici, il polar e il musical. Come per il passato maschile di Emilia, Audiard deve liberarsi della gravità del primo per affrontare la levità del secondo. È grande cinema che scorre come un fiume in piena. Di una golosità totale, è un elogio gioioso del primo grado. Recensione ❯
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David Lynch al suo esordio firma questo horror sperimentale, girato in uno splendido bianco e nero, che descrive le allucinazioni, gli incubi e le vicende surreali e grottesche di un uomo pressoché minorato e della sua mostruosa progenie. Espandi ▽
David Lynch al suo esordio firma questo horror sperimentale, girato in uno splendido bianco e nero, che descrive le allucinazioni, gli incubi e le vicende surreali e grottesche di un uomo pressoché minorato e della sua mostruosa progenie. Quasi un cult-movie, adeguatamente ripugnante. Recensione ❯
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Uno scienziato si innamora. Ma sa anche che la fine del mondo è vicina. Espandi ▽
Già nel suo film d’esordio - il rabbioso e potente Sons of Denmark - il danese Ulaa Salim aveva mostrato una prospettiva originale sulla contemporaneità che sfruttava il clima politico europeo di questi anni con vibrante intensità. A confronto, Eternal è un’opera più meditativa e romantica, benché ugualmente originale per come mescola i generi della fantascienza, del disaster movie e del dramma sentimentale. Il cinema di Salim continua comunque a danzare sul baratro della catastrofe, stavolta direttamente, immaginando un evento catalizzatore di un cambiamento climatico ancor più aggressivo di quello che viviamo al momento. E per un’era che fatica a processare emotivamente la posta in gioco, la risposta è sempre quella di legarla a una metafora del sentimento. Sembra infatti una versione scandinava e più pacata di una storia alla Christopher Nolan, che lega i destini del mondo alla dimensione intima e personale, giocando con il tempo e con un futuro non vissuto. Recensione ❯
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Un doc che ci fa entrare all'interno di un cerchio magico, invitandoci a compartecipare dell'allegria contagiosa dei tre protagonisti. Documentario, Italia2025. Durata 100 Minuti.
Un documentario che racconta l'amicizia tra Niccolò Fabi, Daniele Silvestri e Max Gazzè. Espandi ▽
Nel 2014 Niccolò Fabi, Max Gazzè e Daniele Silvestri, amici e collaboratori artistici fin dagli anni Novanta, fondano il gruppo che porta i loro tre cognomi e incidono l'album "Il padrone della festa", lanciandosi poi in un tour europeo. Le registrazioni del megaconcerto di Napoli e quello al PalaLottomatica di Roma del gruppo Fabi Silvestri Gazzé diventeranno un doppio album live nel 2015. A un decennio di distanza, il 6 luglio 2024, il supergruppo ha riportato il concertone al Circo Massimo in una reunion subito sold out.
Ma Fabi Silvestri Gazzé - Un passo alla volta, diretto da Francesco Cordio, è più di un concert movie: è la storia dell'amicizia trentennale fra tre musicisti molto diversi per indole e ispirazione ma uniti da un comune sentire e un affetto profondo, nonché dalla capacità di stimolarsi a vicenda a creare divertendosi.
Nel ricreare quel mitico concerto del 2014, Fabi Silvestri Gazzé si sono preoccupati di "rispettarne la magia", e di fatto l'hanno ricreata, restituendo Un passo alla volta i brani più amati dal pubblico nella loro (quasi) integrità, e interamente nella loro energia. Recensione ❯
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Salce sa cogliere con ironia ma anche con pietas i tratti caratteriali di Fantozzi, facendoci ridere di noi stessi e della nostra ignavia. Comico, Italia1975. Durata 100 Minuti.
Il ragionier Ugo Fantozzi, ineguagliata icona della sopravvivenza alla quotidiana ferocia della vita da impiegato. Espandi ▽
Il ragionier Ugo Fantozzi, dimenticato da molti giorni nei gabinetti murati della società ItalPetrolCemeTermoTessilFarmoMetalChimica viene ritrovato grazie a una 'rispettosa' telefonata della moglie Pina che ha osato finalmente chiedere sue notizie. Da quel momento veniamo a conoscenza della sua vita familiare (ha una figlia, Mariangela, dall'aspetto decisamente poco invitante), del suo segreto amore (la collega signorina Silvani) e soprattutto delle vessazioni a cui è sottoposto (e a cui talvolta si auto sottopone preventivamente) al lavoro. Recensione ❯
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Una ricostruzione dell'impresa di D'Annunzio tra puntigliosa verità storica e progressiva goliardia. Documentario, Croazia, Italia, Slovenia2025. Durata 112 Minuti.
La ricostruzione dell'impresa di D'Annunzio a Fiume tra ironia e documentazione. Espandi ▽
Il docufilm inizia con interviste alle persone che oggi vivono a Rijeka/Fiume. Le domande vertono sulla loro conoscenza o meno di Gabriele D’Annunzio. Si vuole cioè testare quanto può essere rimasto oggi nella memoria dell’impresa compiuta nel periodo che andò dal settembre del 1919 al dicembre del 1920. A seguire si mette in scena per le vie della città odierna quanto accadde in quei sedici mesi. Igor Bezinovic ha un’idea originale per promuovere la memoria del passato ma non riesce a sostenerla fino in fondo. Va dato atto al regista di essersi dotato di un’amplissima documentazione che è sicuramente frutto di lunghe e approfondite ricerche. Il problema sta altrove e viene, non sappiamo quanto consapevolmente, portato alla luce nelle scene finali. La giusta e sana dose di ironia e di grottesco si trasforma progressivamente in un carnevale in cui a divertirsi sono stati sicuramente coloro che vi sono stati coinvolti ma non è detto che lo sia chi guarda. Recensione ❯
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Un pilota è incaricato di trasportare un agente federale e il suo prigioniero al processo. Espandi ▽
Winston, ex-contabile della potente famiglia criminale dei Moretti, si è rifugiato al motel Igloo in Alaska dopo essere diventato informatore di giustizia. Lì viene rintracciato e arrestato dal maresciallo dell'aeronautica Madolyn Harris che viene incaricata di scortarlo da Anchorage a New York per farlo testimoniare contro i suoi ex-datori di lavori. Noleggia così un piccolo aereo. Durante il viaggio Winston nota che sotto il sedile di fronte a lui c'è la licenza di Darryl, ma la fotografia è diversa. Cerca di avvertire Madolyn ma lei non può sentirlo perché indossa le cuffie. Ben presto però Darryl rivela la sua vera identità di sicario.
Il respiro da B-movie, teso ed efficace, anima il sesto film da regista di Mel Gibson, realizzato a nove anni dal bellico La battaglia di Hacksaw Ridge. Flight Risk concentra gran parte della vicenda quasi tutta sul volo con soli tre personaggi ad alta quota.
Ma è Mark Wahlberg la vera sorpresa. Perfido, senza scrupoli, gioca con la morte ad alta quota come se quel viaggio fosse una sfida alla roulette russa. Qui è in uno dei rarissimi ruoli negativi della sua carriera. Recensione ❯
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Un film dichiaratamente da grande pubblico, divertente e attento alle nuove (iper)sensibilità maschili e femminili. Commedia, Italia2025. Durata 97 Minuti.
La nostra mente è un posto molto affollato, siamo tutti pluriabitati con tante diverse personalità che devono convivere tra di loro. Razionali, romantiche, istintive, a volte folli. Ma chi comanda veramente? Espandi ▽
Piero, insegnante di Storia e Filosofia recentemente divorziato e con una figlia piccola, intenzionato a rimettersi in gioco con le donne ma ancora scottato dalle delusioni del passato. Lara, la giovane donna single reduce dalla relazione infelice con un uomo sposato che vorrebbe un partner affidabile che l'aspetti sotto casa, e invece tende a cadere nella trappola di amori senza futuro. Lara e Piero si incontrano per il loro primo appuntamento, si piacciono ma non osano confessarlo. Riusciranno a zittire quel chiacchiericcio incessante e a trovare la strada verso una relazione finalmente appagante?
FolleMente inventa uno scenario in cui, da spettatori, assistiamo sia all'incontro fra Piero e Lara che alla battaglia che si svolge nelle loro menti, dato che le varie personalità battibeccano senza sosta, ognuna intenta a portare il discorso (e le decisioni che ne conseguono) dalla propria parte.
Alcuni dettagli sono cinematograficamente ben riusciti (anche se reminiscenti di Inside Out), come la ricerca affannosa delle parole che ci vengono a mancare al momento giusto attraverso i cassetti della nostra memoria. L'energia cinetica fra gli attori funziona, così come funziona il copione scritto a cinque mani. Recensione ❯
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La Val di Susa e diversi comuni delle Alpi piemontesi sono protagonisti assoluti della storia che mette al centro la grande avventura partigiana di quattro giovani sul finire della Seconda Guerra Mondiale. Espandi ▽
1943, Alpi piemontesi. Marta e suo fratello Davide sono sfollati dai nonni, mentre il fratello maggiore Matteo si è unito ai partigiani su per le montagne. Anche il padre dei ragazzi aiuta di nascosto i partigiani. La madre, insegnante di musica svizzero-tedesca, è invece lontana, e i figli non sanno bene perché. Marta e Davide, che ha sviluppato un talento da Giovane Marmotta per la decodificazione dei messaggi criptati, decidono di aiutare la Resistenza insieme a Sara, la migliore amica di Marta, e a Marco, un ragazzo coraggioso di cui Marta si invaghisce, ricambiata.
Fuochi d'artificio si basa sul romanzo omonimo di Andrea Bouchard e racconta in modo inedito la Resistenza vista dalla parte dei ragazzini. Il dato più interessante - forse è nel romanzo, forse no - è che le idee più risolutive e le iniziative più impavide provengono quasi tutte da Marta, cosa non frequente nella letteratura e nel cinema per ragazzi, soprattutto nella fascia di età 12-13 anni.
Fuochi d'artificio è una serie vintage con molte ricadute sul presente, un "coming of age" che comporta un'acquisizione di consapevolezza anche politica da parte dei giovanissimi protagonisti, e un invito a decidere da che parte stare: possibilmente quella giusta della Storia. Recensione ❯
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Una donna cinese vive per sé in silenzio, celebrando la prospera Belle Epoque con canti e danze. Espandi ▽
Autoreferenziale fino all'ermetismo, Caught by the Tides è un film per iniziati: senza conoscere la filmografia di Jia Zhang-ke, grande regista della sesta generazione cinese e vincitore di un Leone d'oro con Still Life, è difficile seguire i risvolti della trama di un film con pochissimi dialoghi. È come se Jia rivisitasse in continuazione la propria filmografia e la ripercorresse per estrarre nuovi significati e leggere in tralice la storia della Cina. Era stato così per I figli del fiume giallo, in cui riannodava i fili lasciati in sospeso da Unknown Pleasures e Still Life per raccontare una nuova storia d'amore tradito. Ma se allora il regista si serviva del reenactement - rimettendo sostanzialmente in scena la stessa storia, osservata da nuove angolazioni - in Caught by the Tides Jia eleva il dispositivo a sistema, riutilizzando elementi dei suoi film precedenti come found footage per raccontare venti anni di trasformazione della Cina. Recensione ❯
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