Supersex

Film 2024 | Biografico

Regia di Matteo Rovere, Francesco Carrozzini, Francesca Mazzoleni. Una serie Da vedere 2024 con Alessandro Borghi, Jasmine Trinca, Saul Nanni, Francesco Pellegrino, Adriano Giannini. Cast completo Genere Biografico - Italia, 2024, - MYmonetro 2,50 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. STAGIONI: 1 - EPISODI: 7

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Ultimo aggiornamento giovedì 7 marzo 2024

La serie liberamente ispirata alla vita e alla carriera di Rocco Siffredi, interpretato da Alessandro Borghi.

Consigliato nì!
2,50/5
MYMOVIES 4,00
CRITICA
PUBBLICO 1,00
CONSIGLIATO NÌ
Oltre tutti gli stereotipi. Un'audace opera sul viaggio emotivo di Rocco Siffredi. Stupefacenti le interpretazioni dei protagonisti.
Recensione di Gabriele Prosperi
martedì 5 marzo 2024
Recensione di Gabriele Prosperi
martedì 5 marzo 2024

La storia di Rocco Siffredi, un'icona senza precedenti nel mondo del porno, che ha saputo crearsi un'immagine leggendaria nell'opinione pubblica, rivoluzionando la percezione comune della pornografia e dimostrando che anche in questo ambito possono emergere figure di spicco, che esiste uno stardom, che esiste una profondità professionale, non solo carnale, in questo settore.

L'aspettavamo. Tanto. Non vedevamo l'ora di vedere Alessandro Borghi nei panni (anzi senza i panni) dell'icona del porno nostrana.

La serie Netflix è creata e scritta da Francesca Manieri (Veloce come il vento, Il primo re, Marcel!, We Are Who We Are), prodotta da Grøenlandia e The Apartment, ovvero da Matteo Rovere (Veloce come il vento, Il primo re, Romulus, La legge di Lidia Poët) e Lorenzo Mieli (Boris, The Young Pope, 1992-1993, L'amica geniale). C'è Borghi, c'è Jasmine Trinca, si parla di sesso, si parla di Rocco e vi assicuro che vederla in anteprima è stato un bingewatch compulsivo: le aspettative non erano alte, ma altissime.

Netflix introduce al pubblico una narrazione audace: sette episodi altamente fruibili e sfiziosi, in grado di esplorare la vita di Rocco Siffredi attorno alla sua condizione di pornodivo. Questa produzione originale, presentata in anteprima mondiale alla 74ª edizione della Berlinale, si addentra - inizialmente con un po' di difficoltà, come vedremo, cosa che ne sottolinea la complessità narrativa - nella vita controversa di Siffredi, interpretato, diciamolo subito (sembra scontato ma poteva davvero fare un capitombolo) magistralmente da Alessandro Borghi.

Al contrario di quanto si potrebbe ipotizzare, la serie non indulge nell'erotismo fine a sé stesso. Questo è un grandissimo merito: i primi episodi, in particolare, si concentrano maggiormente sull'evoluzione emotiva del protagonista, delineando la sua trasformazione da semplice ragazzo di Ortona a star mondiale dell'industria per adulti. La narrazione si sofferma sulle dinamiche familiari turbolente di Rocco Tano, soprattutto sul suo rapporto con il fratellastro Tommaso (Adriano Giannini), e sulla scoperta di un talento innato che lo porterà a Parigi, verso il suo destino.

Supersex, nonostante le premesse audaci e il tentativo di raccontare la complessa figura di Rocco Siffredi, inciampa in alcune criticità significative che ne limitano il potenziale impatto. La serie, per quanto ambiziosa, appare dispersiva negli episodi iniziali, che possono risultare piatti e visivamente ordinari, per poi ritrovare una giusta collocazione nella seconda parte della serie, decisamente più efficace e con un ritmo più sostenuto che favorisce il coinvolgimento.

D'altronde, però, Supersex si distingue proprio per un approccio riflessivo e umanistico, esplorando temi come la mascolinità tossica, la difficile ricerca di un'identità e di un senso, potremmo dire di uno scopo, di vita. La serie riesce a evitare il sensazionalismo: le scene di sesso ci sono (la vostra pruderie sarà accontentata, ve lo assicuro), ma non sono affatto pornografiche - un esito tutt'altro che scontato, dato il tema e dato il personaggio, che soprattutto nella sua carriera d'attore, prima che da regista e produttore, è stata connotata da uno stile di vita, da una tendenza personale e totalizzante al sesso - più volte raccontata dallo stesso Rocco Siffredi nei termini di una patologia (anche recentemente, penso al programma "Belve"). Viene invece presentata un'analisi intima e complessa di un uomo che si trova ad affrontare dilemmi morali e personali.

Qui potremmo rintracciare il secondo problema della serie che, però, problema non è: l'approccio alla tematica del sesso e dell'industria pornografica potrebbe, di primo acchito, apparire a tratti superficiale o contraddittoria. È difatti assente, per la quasi totalità della serie, un discorso critico costante o profondo sull'industria. Questo deriva principalmente dalla volontà di raccontare la figura umana e dalla necessità di analizzare le relazioni - con i fratelli, con il padre, con la madre e con le donne tutte - di Siffredi.

La regia, affidata a Matteo Rovere, Francesca Mazzoleni e Francesco Carrozzini, insieme alla sceneggiatura di Francesca Manieri, riesce, da un lato, a catturare con sensibilità la dualità di Siffredi: il personaggio pubblico e l'uomo privato, diviso tra le aspettative del suo alter ego e la ricerca di autenticità. Molto percepibile è la mano di una donna, quella di Manieri, in fase di scrittura, estremamente attenta ad analizzare l'uomo, il suo rapporto con il sesso, ma soprattutto, prima di ogni altra cosa - e solo così lo si poteva raccontare in maniera originale e genuina - il suo rapporto con il femminile. Dall'altro lato, però, la rappresentazione delle donne e la scelta di inquadrature che tendono a oggettivizzarle, in contrasto con la promessa di un'analisi più riflessiva e matura, mette un po' in discussione la narrazione. Non prendendo una piena posizione critica nei confronti dell'industria, ecco che quelle inquadrature oggettificanti lasciano lo spettatore focalizzato sul divo, sfiorando talvolta la sua glorificazione senza approdare a una vera e propria introspezione. Perché accade questo? Cosa porta a questa discrepanza?

Un piccolo reminder: Supersex racconta la storia di un pornodivo nei gloriosi anni '80 e '90 del porno. Come possiamo raccontare intimamente l'uomo, il suo rapporto con le donne, in un contesto dove la donna è - per professione - oggetto di desiderio? Inevitabilmente la scrittura dà così adito a una percezione di secondarietà dei personaggi femminili - in primis la madre ma, soprattutto, la cognata Lucia, oggetto (appunto) di un desiderio che "perseguita" il divo fin dall'infanzia, incarnato superbamente da Jasmine Trinca. Un desiderio che viene esplorato quasi esclusivamente dal punto di vista di Siffredi, lasciando l'amaro in bocca quando, finalmente, quell'"oggetto", che oggetto non è, inizia a parlare, a dire la sua.

Il secondo problema di Supersex è in realtà uno dei suoi maggiori valori, o forse è il vero soggetto di questa serie: Jasmine Trinca compare e scompare come uno spettro nel corso dell'intera narrazione, raccontando così - in sottrazione - una fondamentale miopia di Siffredi, e per estensione una miopia ab origine del maschile e dell'industria pornografica di quel tempo nei confronti del femminile. A sostenere questa complessa e voluta discrepanza tra soggetto e resa visiva, che conferma la complessità umana dell'Italian stallion, è il supporto di quello che possiamo considerare il massimo valore artistico di Supersex: le stupefacenti interpretazioni di Alessandro Borghi, Saul Nanni, Adriano Giannini e Jasmine Trinca. È proprio grazie a loro che la serie è in grado di offrire uno sguardo profondo sulla complessità e sulla fallibilità dell'essere umano dietro la figura del divo.

La produzione riesce a mantenere un equilibrio tra gli elementi biografici e la necessità di trattare con rispetto la vita di Siffredi, evitando sia l'idealizzazione che la demonizzazione, attraverso una quasi totale mancanza di posizionamento nel discorso etico sulla pornografia. Ma lo fa soprattutto grazie alle sottili evoluzioni corporee, alle leggere variazioni espressive che gli attori e le attrici dipingono sui loro volti, che di episodio in episodio raccontano la crescita dei personaggi. Il risultato è un'opera che sfida il pubblico a riflettere sulle molteplici sfaccettature della vita di Siffredi, dal suo impatto culturale al suo personale viaggio emotivo, offrendo una prospettiva nuova e più umanizzata sul mondo della pornografia, che va oltre il semplice stereotipo, mettendo al centro - sottraendola dal centro - la donna.

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La vita e la carriera di Rocco Siffredi. Ma anche una riflessione su cosa sia la mascolinità.
Overview di Silvia Guzzo
martedì 13 febbraio 2024

Supersex, la serie originale Netflix liberamente ispirata alla vita e alla carriera di Rocco Siffredi, prende il suo titolo dalla rivista erotica che alimentò le prime fantasie del pornodivo più celebre del Paese. Il racconto attinge alle testimonianze dirette di Siffredi per esplorarne i sentimenti più profondi e portare sullo schermo la sua formazione lavorativa e personale. Supersex ripercorre così le tappe della vita del pornoattore partendo dalla sua infanzia, quando era un ragazzino della provincia di Chieti, sino all'incoronazione a Re del porno. Gli spettatori conosceranno la sua famiglia, le sue origini, il suo rapporto con l'amore e i motivi che lo hanno portato a intraprendere la carriera nella pornografia. Non mancheranno le pagine più drammatiche dell'esistenza di Siffredi, dalla morte del fratello a soli dodici anni, alla grave depressione che afflisse la madre.

La serie non intende limitarsi a mettere a nudo l'anima e le vicende personali del suo protagonista, la sua crescita e la sua scoperta dell'amore e dell'intimità, ma allarga lo sguardo affrontando tematiche attuali e universali. Nel corso dei suoi 7 episodi Supersex riflette infatti su cosa sia la mascolinità e sulla possibilità di conciliare sessualità e affettività.

A interpretare il Rocco Siffredi adulto ci sarà la star del cinema italiano Alessandro Borghi, che l'anno scorso ha recitato al fianco di Luca Marinelli nel pluripremiato Le otto montagne, vincitore del Premio della giuria al Festival di Cannes e di quattro David di Donatello. Al suo fianco ci saranno Jasmine Trinca nei panni di Lucia - donna-simbolo delle diverse figure femminili che hanno costellato la vita del pornoattore - e Adriano Giannini nel ruolo del fratellastro del protagonista, Tommaso.

A dare il volto al giovane Rocco Siffredi sarà invece Saul Nanni, attore emergente del grande e del piccolo schermo, che si era fatto notare già da giovanissimo con la sitcom di Disney Channel Alex & Co. Da allora Nanni ha recitato in molte fiction e serie televisive accanto a note star del cinema italiano, sino al recente lavoro sotto la guida del celebre scrittore e regista Donato Carrisi nel thriller Io sono l'abisso.

La mente dietro all'atteso prodotto di intrattenimento dedicato a Rocco Siffredi è quella di Francesca Manieri, creatrice e ideatrice della serie. Già candidata a due Nastri d'argento, nel 2013 e nel 2017, e a un David di Donatello, nel 2017, Manieri ha firmato le sceneggiature di lungometraggi pluripremiati come Veloce come il vento - liberamente ispirato alla vita del pilota di rally Carlo Capone - e Il primo re, film epico sperimentale dedicato al mito di Romolo e Remo, quest'ultimo interpretato proprio da Alessandro Borghi. Ma Manieri ha già lavorato anche per il piccolo schermo: ha collaborato con lo scrittore Niccolò Ammaniti alle serie Il miracolo e Anna; ha co-scritto, insieme a Luca Guadagnino e Paolo Giordano, la miniserie televisiva italo-statunitense We Are Who We Are ed è tra le ideatrici della miniserie fantasy al femminile Luna Nera.

Dietro alla macchina da presa ci sono invece Matteo Rovere, Francesco Carrozzini e Francesca Mazzoleni. Sia Rovere sia Carrozzini avevano già lavorato con Alessandro Borghi in passato: Rovere sul set de Il primo re (2019) e Carrozzini per il thriller noir tratto dal best seller di Jo Nesbo The Hanging Sun (2022), presentato alla Mostra del Cinema di Venezia. Prima di Supersex, la regista Francesca Mazzoleni aveva invece diretto molteplici cortometraggi presentati in vari festival internazionali, oltre al lungometraggio adolescenziale Succede e al documentario Punta Sacra, premiato ai Nastri d'Argento.

Insomma, dopo Pamela Anderson Netflix dà la parola a Rocco Siffredi: chissà se tra professionisti affermati, promesse emergenti e un racconto inedito della vita e dell'intimità del pornoattore la serie saprà soddisfare le curiosità del pubblico.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
domenica 7 aprile 2024
esco_nonesco

Una serie tv che non è riuscita a sfruttare appieno il proprio potenziale. Un prodotto dal quale ci aspettavamo il classico "o bene bene o male male" e che invece, purtroppo, si è stabilizzato sulla media esatta di elementi sublimi e scelte agghiaccianti. L'idea era ottima: un racconto di formazione che vede protagonista Rocco Siffredi, un uomo il cui nome fa sentire tutti [...] Vai alla recensione »

venerdì 8 marzo 2024
JonnyLogan

La vita di Rocco Tano, in seguito Siffredi, è scandagliata sin dalle sue origini, e precisamente dall’infanzia trascorsa nella natia Ortona, fino all’incontro con una serie di fotoromanzi che nei ’70 e fino ai primi anni ’80, hanno rappresentato uno dei lati proibiti della nostra nazione. Perché il titolo della fiction prodotta da NetFlix, altri non è [...] Vai alla recensione »

giovedì 28 marzo 2024
Cristian Piccoli

Borghi interpreta magistralmente un uomo tra il lato buio e la luce della vita. chi ha pregiudizi cambi strada.......

venerdì 8 marzo 2024
Zeno

Preferisco non dare voti, ma nell'insieme ho trovato super sex un lavoro buono e soprattutto dignitoso. Mi spiace per quelli che si aspettavano 7 episodi di puro sesso. Una cosa che però non ho capito, è  il ersonaggio di Tommaso Tano, se è solo immaginario, e quindi di fantasia. Se è così l'ho trovato troppo presente nella vita di Rocco.

Frasi
O arriva il potere, o il dolore abbatte il cuore...
Rocco Siffredi (Alessandro Borghi)
dalla serie Supersex - a cura di Alessandra
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martedì 5 marzo 2024
Gabriele Prosperi

Una serie che ha il grandissimo merito di non indulgere nell’erotismo fine a sé stesso. E al centro c'è sempre la donna. Dal 6 marzo su Netflix. Vai all'articolo »

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martedì 13 febbraio 2024
Silvia Guzzo

Il pornoattore viene messo a nudo. E si riflette su cosa sia la mascolinità. In anteprima al Festival di Berlino e dal 6 marzo su Netflix. Vai all'articolo »

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giovedì 8 febbraio 2024
 

Regia di Matteo Rovere, Francesco Carrozzini, Francesca Mazzoleni. Una serie con Alessandro Borghi, Jasmine Trinca, Adriano Giannini, Saul Nanni, Vincenzo Nemolato. In anteprima al Festival di Berlino e dal 6 marzo su Netflix. Guarda il trailer »

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lunedì 15 gennaio 2024
 

Regia di Matteo Rovere, Francesco Carrozzini, Francesca Mazzoleni. Una serie con Alessandro Borghi, Jasmine Trinca, Adriano Giannini, Saul Nanni, Vincenzo Nemolato. Dal 6 marzo su Netflix. Guarda il trailer »

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mercoledì 20 dicembre 2023
 

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martedì 27 settembre 2022
 

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