Un testa a testa tra due ottimi interpreti per una black comedy sulla diffusa insoddisfazione dei nostri tempi. Commedia, Drammatico - USA2023. Durata 30 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un muratore in crisi e un'imprenditrice insoddisfatta rimangono coinvolti in un incidente causato dalla rabbia al volante. La faida che segue fa emergere i loro istinti più cupi. Espandi ▽
Danny cerca di restituire alcuni acquisti in un grande magazzino della catena Forsters, ma non ha la ricevuta e si deve riportare a casa gli scatoloni. Nel parcheggio, da un suv bianco, qualcuno gli suona violentemente il clacson e poi se ne va mostrandogli il dito medio dal finestrino. Danny non ci sta e dà inizio a un inseguimento in mezzo al traffico. È l'inizio di una faida tra lui e Amy, uno proletario con una piccola impresa di costruzione e riparazione e l'altra con un business prossimo a essere acquisito per una importante cifra proprio dalla catena Forsters. La rabbia che entrambi covano dentro rischia di portare le loro vite a una irreversibile implosione. Prodotta da A24, come Euphoria e il super premio Oscar Everything Everywhere All at Once, Lo scontro è prima di tutto un testa a testa tra due ottimi interpreti. Sono infatti Steven Yuen e Ali Wong a tenere banco per tutti gli episodi con il loro “Beef” - la traduzione italiana non rende il titolo originale, che indica più una prolungata faida in cui cova il rancore che non semplicemente Lo scontro. Recensione ❯
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Una fiaba nera bizzarra e grottesca, con un sottofondo morale tutt'altro che scontato. Commedia, Fantasy - USA1988. Durata 92 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una coppia di giovani sposi muore in un incidente stradale. Tornano come fantasmi nella loro vecchia casa che però è abitata da una famiglia di cialtroni. Espandi ▽
I coniugi Maitland sono una coppia senza figli peculiare, ma unita dall'amore. Dopo un fatale incidente d'auto, si ritrovano di nuovo a casa ma in una condizione di "novelli deceduti", con tanto di apposito manuale per le istruzioni. Mentre comprendono la loro nuova natura, arrivano i nuovi inquilini, i Deetz, che sono il loro opposto: volgari e pieni di pretese, intendono rimettere a nuovo la casa e trasformarla in una attrazione per turisti. Ma la loro figlia, una sensibile ragazzina infelice di nome Lydia, è l'unica che riesce a vedere gli spiriti dei Maitland. Questi ultimi cercano di spaventare i Deetz senza successo, finché fanno ricorso a Betelgeuse, uno spiritello malvagio che pratica il bio-esorcismo contro i viventi e che viene invocato pronunciandone tre volte il nome. L'effetto non sarà quello sperato.
Il cinema del primo Burton dispone di un dono raro nel saper gestire fonti e stili eterogenei. 'animazione per i più piccoli e i tratti fiabeschi si sposano con contenuti per adulti; l'horror gotico e il macabro a loro volta si coniugano con uno stile unico, che ne disinnesca l'elemento di spavento e di moralismo.
Beetlejuice è al contempo una fiaba nera, un omaggio cinefilo e una critica al capitalismo, incarnato dal materialismo dei Deetz, che si affannano a monetizzare qualunque cosa, comprese le paure di Lydia e i fantasmi dei Maitland. Recensione ❯
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Ritratto intimo e pubblico di Dario Bellezza che diventa il mosaico collettivo di una storia italiana irripetibile. Documentario, Italia2023. Durata 78 Minuti.
Il ritratto di un poeta "maledetto" e di una stagione culturale irripetibile, nell'Italia del secondo Novecento. Espandi ▽
Dario Bellezza, poeta italiano del secondo Novecento, morì di Aids il 31 marzo 1996. 27 anni dopo viene ricordato e celebrato in un documentario che, attraverso le testimonianze di amici, ammiratori ed esperti, ne racconta la vita, il lavoro e gli amori ricostruendo anche la straordinaria scena poetica e artistica della Roma anni '60 e '70, la tremenda stagione dell'Aids, la «Sodoma» notturna degli omosessuali spinti prima a nascondersi e poi via via a mostrarsi sempre più e a rivendicare il proprio piacere. A emergere dal film è un uomo orgoglioso e solo, capace di parole potenti e di sentimenti fragili, di impudicizia e di timidezza, autore di una vita tormentata, povera, triste. Bellissima.
Il ritratto di una grande figura della cultura italiana del secolo scorso diventa il mosaico collettivo di una storia italiana irripetibile, segnata dalla grandezza dei suoi protagonisti e perseguitata da un cupo sentimento di morte.
La figura stessa di Bellezza, vanitosa e tragica, resiste a ogni tentativo di santificazione, imprigionata, come si sente dire, in un «teatro dal quale era impossibile uscire» e condannata, come diceva lui stesso fin da giovane, da un sentimento di cupio dissolvi, di angoscia e di morte. «Credo che l'unica speranza sia Dio. Ma siccome non ci credo...». Recensione ❯
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La vicenda di Benedetta Carlini, mistica e suora cattolica italiana vissuta all'epoca della Controriforma accusata di omosessualità ed eresia. Espandi ▽
Alla fine del XV secolo, con la peste che devastò la terra, Benedetta Carlini si unisce al convento di Pescia, in Toscana, come novizia. Capace fin dalla tenera età di compiere miracoli, l'impatto di Benedetta sulla vita nella comunità è immediato e epocale. Recensione ❯
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Nella Casa Circondariale di Milano Bollate è stato aperto il primo ristorante al mondo all'interno di un carcere. Questa è la sua storia. Espandi ▽
Da nove anni nel carcere di Bollate c'è un ristorante aperto al pubblico guidato da uno chef che ha lavorato con Gualtiero Marchesi. Il documentario ne mostra l'attività che continua grazie alla disponibilità dei detenuti e alla professionalità di Silvia Polleri, esperta del settore ristorazione.
Quando il recupero alla vita sociale di chi sta scontando una pena detentiva unisce la creatività all'imprenditorialità il risultato merita di essere documentato.
La narrazione è suddivisa in capitoli nei quali non si nascondono i problemi (fra i quali quello della curiosità inopportuna di alcuni avventori che vogliono essere informati sui reati commessi dal cameriere di turno) ma si mostrano soprattutto i valori e l'importanza che un'attività simile, che chiede fatica ma anche disponibilità alla creatività e all'incontro con il mondo esterno, implica. Recensione ❯
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Paolo Fresu è di Berchidda, dove organizza "Time in jazz", rassegna imperdibile per molti musicisti e
documentata nel corso degli anni. Espandi ▽
Nel 1994 il regista ed etnomusicologo Gianfranco Cabiddu contatta il trombettista e compositore Paolo Fresu per chiedergli di sonorizzare il film Sonos 'e memoria, montaggio di archivi della Sardegna rurale della prima metà del Novecento. Da lì Cabiddu comincia a seguire Time In Jazz, il festival internazionale creato nel 1988 da Fresu a Berchidda, il suo paese di nascita in provincia di Sassari che nelle prime edizioni, grazie a un manipolo di volontari, ospita gli artisti nelle proprie case. In quel borgo di duemilaseicento abitanti, Cabiddu torna da quel momento in poi ogni anno attorno alla metà di agosto a filmare le performance di musicisti di tutto il mondo.
Lungo venticinque anni di riprese, l'elenco di artisti si fa impressionante (nei crediti, indicati come "tutti i musicisti di Berchidda Live, nominarli a uno a uno sarebbe debordante") e l'archivio raggiunge le millecinquecento ore di girato. Queste di recente sono state digitalizzate e rese disponibili alla consultazione e ricerca da Home Movies, l'archivio nazionale del Film di Famiglia con sede a Bologna.
In co-regia con gli amici filmmaker bolognesi Michele Mellara e Alessandro Rossi, Cabiddu condensa in poco più di novanta minuti un'antologia di numeri musicali della storia di Time In Jazz, cadenzati da interviste d'epoca e dichiarazioni in macchina di Fresu e anche da estratti di film di famiglia. Recensione ❯
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Un documentario che mostra il coraggio dei giovani in tema di ambiente. Per smettere di delegare agli altri un problema che riguarda tutti. Documentario, Francia2021. Durata 95 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Melati incontra altri adolescenti come lei che combattono per cambiare il mondo. Espandi ▽
Melati Wilsen, una diciottenne indonesiana, ha iniziato all'età di dodici anni a combattere l'inquinamento da plastica nel suo Paese. Viene ora invitata dalla regista a compiere un giro nel mondo al fine di incontrare altri giovani coetanei che, ognuno in un contesto particolare, operano con il fine di mutare le condizioni di vita di chi li circonda e con l'obiettivo di creare un mondo e una società più responsabili.
Un documentario che ci ricorda che è a partire dal luogo in cui viviamo che si possono iniziare a mutare le condizioni globali dell'esistenza. Iniziando dai giovani che stanno ereditando un futuro molto incerto.
Flore Vasseur, con il sostegno di Marion Cotillard come coproduttrice, ha trovato in Melati la persona giusta. In ogni luogo in cui si trova ha la disponibilità ad ascoltare e a comprendere. Grazie a un supporto tecnico di rilievo Flore Vasseur riesce a mostrarci sia l'individuo in azione che, grazie all'uso di droni, gli spazi in cui agisce e le problematiche ambientali del contesto. Il pregio principale dell'operazione è quello di evidenziare l'interconnessione delle problematiche. Recensione ❯
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Un ragazzo deve trovare la propria strada facendo i conti con il passato e nuovi incontri. Espandi ▽
Billy è sempre in cerca di qualcosa. A nove anni conduceva un podcast musicale, quasi tutto attorno alla scomparsa di un chimerico rocker, Zippo, sparito durante un concerto dopo aver preso un autobus diretto chissà dove. Ora Billy ha diciannove anni, soffre di attacchi di panico e la sua ricerca continua giorno dopo giorno. Billy ha tanto da fare, e la sua vita come quella dell'anonima provincia del nord in cui vive è ora scossa dal ritorno di Zippo, ospite per qualche tempo nella casa-barca sul fiume dell'amico-pompiere Massimo...
Onirico, familiare, pop, autoriale: sorretto da un comparto tecnico eccellente, il film di Mazzacurati è prima di tutto un'opera personale e riconoscibile. Ha messo su un cast scegliendo con cura chi sta davanti, chi sta dietro e chi è più defilato, e ha regalato ad ognuno degli attori un momento di cinema.
Emilia Mazzacurati sa da dove parte e sa dove vuole arrivare. Classe '95, prima fotografa di scena, poi sceneggiatrice, ora diventa un'autrice completa con questo esordio pastello e batticuore. Recensione ❯
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La sesta stagione di questa serie antologica si apre con episodio dedicato ad una donna la cui vita è diventata una serie tv a sua insaputa. E non è l'unica stranezza della serie. Espandi ▽
Una donna che, senza scrupoli, licenzia le impiegate e sembra interessata a tradire il proprio noioso partner, scopre che la sua vita è diventata una serie sulla piattaforma streaming Streamberry. Una coppia di documentaristi decide di raccontare i cruenti fatti che hanno macchiato di sangue il paesino inglese da cui proviene uno di loro. Due astronauti, impegnati per anni nello spazio, possono vivere anche sulla Terra grazie a una replica meccanica. Una fotografa di gossip lascia la professione a causa dei sensi di colpa. Una commessa di un negozio di scarpe di fine anni '70 risveglia il potere demoniaco di un talismano e viene costretta a commettere tre omicidi in tre giorni.
La sesta stagione di Black Mirror si rivela più di genere horror che di fantascienza, ma la qualità della gran parte degli episodi ne fa un'antologia godibile, anche se non certo incisiva come nelle prime stagioni.
Gli episodi hanno infatti poco o nulla della graffiante e paradossale satira fantascientifica delle origini, e sono per lo più ambientati nel passato. Più che una nuova stagione di Black Mirror, questa sembra un'antologia di Charlie Brooker, autore anche di Dead Set e come tale da sempre interessato anche all'horror e ai media. Recensione ❯
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Una parabola travolgente e carica di tensione. Con una protagonista imperscrutabile che ci ricorda Breaking Bad. Drammatico, Bulgaria, Germania2023. Durata 114 Minuti.
Una donna viene rapinata. Dovrà inventarsi qualcosa per andare avanti. Espandi ▽
Capitolo finale di una trilogia dedicata all’esplorazione del degrado sociale in Bulgaria, Blaga’s Lessons racconta la capitolazione morale di una donna imperscrutabile, splendidamente interpretata dalla star del cinema bulgaro Eli Skorcheva. Il film segue il breaking bad di un’ex insegnante in pensione incapace di sottrarsi alla crudeltà del mondo che la circonda. Portata a dissanguarsi economicamente per acquistare un lotto di terra abusivo dove seppellire il marito e costretta ad arrotondare la sua misera pensione impartendo lezioni di bulgaro, Blaga si trova inaspettatamente risucchiata in un implacabile vortice di violenza. Come una novella Walter White, l’anziana donna è immersa in un contesto sociale in cui sembra impossibile poter vivere un’esistenza dignitosa. La parabola discendente di Blaga ci travolge impetuosamente: l’ottima interpretazione di Skorcheva e il frequente utilizzo della camera a mano contribuiscono infatti ad aumentare il senso di spaesamento e tensione. Il finale, poi, colpisce dritto allo stomaco, lasciandoci inermi e disorientati di fronte all’irreversibilità degli eventi mostrati. Recensione ❯
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L'opera prima di Grazia Tricarico dimostra di aver fatto propria la lezione del grande cinema. E Jacqueline Fuchs offre tutta se stessa. Drammatico, Italia, Svizzera2023. Durata 104 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un film sulla possibile separazione di corpo e pensiero. Un film sulla liberazione che ha come protagonista una bodybuilder. Espandi ▽
Mona è una body builder che ha superato i cinquant'anni ma ha ancora un corpo che le può permettere di essere ammessa al Concorso Miss Body Universo. L'allenamento a cui deve sottoporsi è molto duro ma altrettanto complesso è il rapporto con se stessa e le proprie pulsioni. In particolare dopo l'incontro con un ragazzo che ne è attratto.
Grazia Tricarico, in questa sua opera prima, dimostra di avere fatto propria la lezione del grande cinema. È un film complesso come può esserlo (vedi il titolo) un'odissea interiore in cui il mare da solcare diventa un lago svizzero in cui l'inquinamento può costituire un pericolo analogo all'abuso di steroidi non clinicamente controllati. Jacqueline Fuchs, body builder elvetica cinquantaduenne ancora in attività, ha offerto tutta se stessa alla macchina da presa.
Tricarico si assume l'impegno di entrare in questo mondo compiendo delle scelte estetiche estremamente consapevoli e raffinate. Ogni inquadratura, così come ogni location, è studiata nei minimi particolari al fine di creare un mood in cui, in alcune situazioni, anche lo sdoppiarsi con una voce interiore trova una propria collocazione significante. Recensione ❯
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Questa è la storia di Borromini, un uomo che si priva di tutto per inseguire un sogno, che si fa tutt'uno con la sua arte. E della sua sfida artistica con Bernini. Espandi ▽
Le controversie tra grandi personalità sono sempre esistite. Se poi i soggetti sono due artisti allora la sfida si fa più interessante. Basta giungere al barocco, per seguire le vicende e le azioni di due grandi personalità: Borromini (1599-1667) e Bernini (1598-1680). Un architetto e uno scultore in gara nella Roma più attiva di sempre dal punto di vista culturale. Una città dove vige il potere in particolare di tre papi che, per più di quarant'anni, si sono susseguiti lasciando tracce importanti alle loro spalle. La Roma di Urbano VIII, Innocenzo X e Alessandro VII rappresenta lo scenario più vivido dal punto di vista culturale del periodo.
Il film di Giovanni Troilo racconta questa storia focalizzandosi sulla personalità dei due artisti, concentrando l'attenzione sulle diverse peculiarità che li hanno poi resi immortali, trattando fragilità e punti forza, enfatizzandone tormenti e talento.
Borromini qui è il più spalleggiato anche dai critici, studiosi e appassionati che intervengono durante la narrazione, rendendo i codici visivi più chiari e poetici. Simbologie e misteri, equilibri e drammaticità, pieni e vuoti, triangoli, quadrati e croci: la narrazione è composta da immagini di opere e architetture speciali. Recensione ❯
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Un'opera di approfondimento importante ed originale sull'uso delle immagini nel processo di colonizzazione. Sperimentale, Belgio2023. Durata 75 Minuti.
Un'analisi sul nostro intrinseco sguardo coloniale, come persiste nel tempo e plasma il nostro modo di vedere, di pensare e di parlare del passato. Espandi ▽
Gli studi post-coloniali incontrano la storia della visualità. Così si potrebbe sintetizzare il film-saggio che con notevole estro visivo ma serio approccio antropologico indaga sulla natura e le modalità dello sguardo e della costruzione dell'altro. In particolare si parte dall'invenzione della lanterna magica, e come questa sarebbe stata impiegata per "vendere" il progetto coloniale, non solo nel regno belga ma anche ai colonizzati stessi. Per quanto fragili, queste immagini di vetro sono giunte a migliaia fino a noi. Riccamente colorate a mano, corrotte, orribilmente affascinanti, sono la materia principale del film, insieme a diapositive, fotografie e filmati d'epoca, illustrando la tensione fra esperienza estetica e ricaduta dell'ideologia coloniale. L'autore tenta di mappare lo sguardo coloniale da una broken view, una veduta incrinata, analizzando come esso persista nel tempo e plasmi il nostro modo di vedere, di pensare e di parlare del passato. Recensione ❯
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Shyamalan riesce ancora una volta a utilizzare il cinema di genere per indagare nella paura che attanaglia la specie umana. Thriller, Horror - USA2023. Durata 100 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Durante una vacanza, una ragazza ei suoi genitori vengono presi in ostaggio da sconosciuti armati che chiedono alla famiglia di fare una scelta per scongiurare l'apocalisse. Tratto da un romanzo di Paul Tremblay. Espandi ▽
Eric e Andrew sono i due papà felici della piccola Wen, perspicace ben al di là della sua tenera età. Stanchi di subire atti di intolleranza omofobica, si ritirano in un cottage nei boschi per godersi un po' di pace. Un giorno quattro sconosciuti, guidati dal gigantesco Leonard, bussano alla loro porta. Le loro intenzioni sembrano bellicose ma le loro azioni sono contraddittorie, finché Leonard rivela la ragione della loro visita: a Eric e Andrew tocca compiere una scelta dolorosa e insostenibile, senza la quale il mondo è destinato a finire.
L'uomo deve ancora una volta arrendersi all'inspiegabile e accettarlo, per ritrovare la fiducia e un fine ultimo nella comunità dei propri simili. La morale cristiana, sempre più ricorrente in Shyamalan, si mescola alla classicità greca e alla riproposizione del dilemma inestricabile che caratterizza Ifigenia in Aulide di Euripide in una riflessione che sa di definitivo sui pericoli del nostro presente e sulla totale inadeguatezza della nostra capacità di discernimento dei medesimi.
Tra le scelte felici di casting, impossibile non citare quella dell'ex wrestler Dave Bautista che incarna alla perfezione il ruolo da orco della fiaba, che irrompe a spezzare l'idillio della famiglia. In un film che si concentra sull'inganno delle apparenze la sua presenza e il suo ruolo sono semplicemente perfetti. Recensione ❯
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Un esordio autoriale e divulgativo che è pura emanazione dei codici etici ed estetici della sua autrice. Drammatico, Italia2023. Durata 118 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Paola Cortellesi fa il suo esordio alla regia con un originale dramedy in bianco e nero ambientato nel Secondo Dopoguerra. Espandi ▽
Delia è “una brava donna di casa” nella Roma del dopoguerra: tiene il suo sottoscala pulito, prepara i pasti al marito Ivano e ai tre figli, accudisce il suocero scorbutico e guadagna qualche soldo rammendando biancheria, riparando ombrelli e facendo iniezioni a domicilio. Secondo il suocero però “ha il difetto che risponde”, in un’epoca in cui alle donne toccava tenere la bocca ben chiusa. E Ivano ritiene sacrosanto riempirla di botte e umiliarla per ogni sua “mancanza”. Per fortuna fuori casa Delia ha qualche alleato. E soprattutto, ha un sogno nel cassetto, sbocciato da una lettera ricevuta a sorpresa. C’è ancora domani è l’esordio alla regia di Paola Cortellesi, ed è una pura emanazione della sua persona. Il tono è divulgativo, pensato per raggiungere il più ampio pubblico possibile, ma questo non va a scapito della sua vocazione autoriale. L’aspetto più sorprendente del film è che, di fatto, è un horror, ma raccontato attraverso il filtro gentile della sensibilità di Paola Cortellesi, nel suo stile riconoscibilmente “leggero” che riassume ciò che abbiamo finora appreso di lei: la capacità di parlare di cose serissime rendendole appetibili, il rispetto della propria e altrui dignità. Recensione ❯
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