Body Odyssey

Film 2023 | Drammatico, +13 104 min.

Regia di Grazia Tricarico. Un film Da vedere 2023 con Jacqueline Fuchs, Julian Sands, Adam Misík, Stefan Sauk, Lukas Loughran. Cast completo Genere Drammatico, - Italia, Svizzera, 2023, durata 104 minuti. Uscita cinema giovedì 11 aprile 2024 distribuito da Revok. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 Valutazione: 3,5 Stelle, sulla base di 2 recensioni.

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Ultimo aggiornamento giovedì 11 aprile 2024

Un film sulla possibile separazione di corpo e pensiero. Un film sulla liberazione che ha come protagonista una bodybuilder.

Consigliato assolutamente no!
n.d.
MYMOVIES 3,50
CRITICA
PUBBLICO
CONSIGLIATO SÌ
L'opera prima di Grazia Tricarico dimostra di aver fatto propria la lezione del grande cinema. E Jacqueline Fuchs offre tutta se stessa.
Recensione di Giancarlo Zappoli
martedì 9 aprile 2024
Recensione di Giancarlo Zappoli
martedì 9 aprile 2024

Mona è una body builder che ha superato i cinquant'anni ma ha ancora un corpo che le può permettere di essere ammessa al Concorso Miss Body Universo. L'allenamento a cui deve sottoporsi è molto duro ma altrettanto complesso è il rapporto con se stessa e le proprie pulsioni. In particolare dopo l'incontro con un ragazzo che ne è attratto.

Grazia Tricarico, in questa sua opera prima, dimostra di avere fatto propria la lezione del grande cinema.

È un film complesso come può esserlo (vedi il titolo) un'odissea interiore in cui il mare da solcare diventa un lago svizzero in cui l'inquinamento può costituire un pericolo analogo all'abuso di steroidi non clinicamente controllati. Jacqueline Fuchs, body builder elvetica cinquantaduenne ancora in attività, ha offerto tutta se stessa alla macchina da presa consapevole anche di quali sono i rischi che corrono gli atleti nell'uso degli steroidi (non solo nella sua specialità) così come dei differenti giudizi e pre-giudizi che ruotano intorno a fisici che, al contempo, possono sembrare appartenere ad entrambi i sessi.

Tricarico si assume l'impegno di entrare in questo mondo compiendo delle scelte estetiche estremamente consapevoli e raffinate. Ogni inquadratura, così come ogni location, è studiata nei minimi particolari al fine di creare un mood in cui, in alcune situazioni, anche lo sdoppiarsi con una voce interiore trova una propria collocazione significante.

A tratti torna alla mente il cinema di Nicolas Winding Refn e, in particolare, Solo Dio perdona - Only God Forgives. Là si trattava di thai boxe ma soprattutto quelle che colpivano erano alcune atmosfere rarefatte in cui la fisicità trovava il modo di manifestarsi in tutta la sua possanza. Così come colpisce l'uso della "Madame Butterfly" di Puccini che era già stata al centro dell'indimenticato film M. Butterfly di David Cronenberg in cui si rifletteva sulla passione di un diplomatico per una cantante lirica che finiva con il rivelarsi come maschio.

Sia chiaro: Tricarico né copia né omaggia. Molto semplicemente il suo background di conoscenza cinematografica emerge con forza in un film che ha anche il coraggio di proporre in più di un'occasione lo schermo nero che, come è noto, rischia di staccare lo spettatore dalla vicenda che si svolge sullo schermo interrompendo la sospensione dell'incredulità. Questo però non accade perché in questo viaggio sul, con e attraverso il proprio corpo Mona mette in luce le aporie di chi ama il proprio fisico e, al contempo, inizia ad avvertirlo come una macchina di cui ci si occupa da un punto di vista fisiologico-meccanico senza porsi il problema di ciò che quel corpo e cioè quella persona prova.

Il compianto Julian Sands si assume il ruolo di colui che si deve occupare delle componenti di quella macchina cercando di aumentarne le prestazioni. Anche la sessualità entra nel suo piano di allenamento, solo però se è priva di qualsiasi elemento che possa andare al di là della soddisfazione di una pulsione. È anche per questo che Mona, nel momento in cui pensa di aver potuto provare e suscitare non un'eccitazione fine a se stessa ma un sentire che possa andare oltre, inizia a porsi delle domande e a desiderare di immergersi nel liquido amniotico lacustre con un vero partner.

Come i pesi, che sta sollevando da sdraiata nel corso di una sessione di allenamento, finiscono con il premerle sul petto anche le sue scelte di vita, fino ad allora condivise. Deve iniziare a chiedersi dove risieda la sua Itaca.

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RECENSIONI DELLA CRITICA
martedì 16 aprile 2024
Giona A. Nazzaro
Film TV

Un oggetto non identificato, Body Odyssey di Grazia Tricarico. Un Viaggio allucinante, per citare il titolo italiano di Fantastic Voyage di Richard Fleischer, che scivolando sulle forme del corpo di Mona (la bodybuilder Jacqueline Fuchs) tenta consapevolmente di dare "corpo" al pensiero dietro la pelle, le ossa e i muscoli. Come se la regista tentasse di carpire il segreto di cosa originino il pensiero [...] Vai alla recensione »

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