Ciò che siamo e ciò che diventeremo dopo l'affievolirsi dell'epidemia che ha colpito drammaticamente il mondo intero. Espandi ▽
Fabrizio Guarducci, dopo aver diretto
Mare di grano, contempla il luogo dove si svolge la vicenda e porta sullo schermo il suo romanzo omonimo.
Una sconosciuta insiste in maniera così evidente a costruire la situazione di momentaneo incanto, soffermandosi spesso sul volto della ‘sconosciuta’ portata sullo schermo da Desirée Noferini, che perde di vista invece una progressione narrativa che invece non provoca meraviglia e immedesimazione e dove si avverte soltanto la ricerca di un’autorialità esibita e vuota. Intasato nei suoi dialoghi letterari, affidato alle musiche di Pino Donaggio che diventa la principale soluzione per riempire le scene, tira in ballo Shakespeare e Pirandello come nella citazione sul muro proprio per cercare di puntare in alto, non essere banale ma profondo. L’obiettivo però appare fallito.