Anno | 2021 |
Genere | Drammatico, |
Durata | 75 minuti |
Regia di | Guarducci Fabrizio |
Attori | Sandra Ceccarelli, Andrea Muzzi, Desiree Noferini, Sebastiano Somma . |
Uscita | lunedì 13 dicembre 2021 |
Distribuzione | Fair Play |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,63 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 10 dicembre 2021
Ciò che siamo e ciò che diventeremo dopo l'affievolirsi dell'epidemia che ha colpito drammaticamente il mondo intero. In Italia al Box Office Una Sconosciuta ha incassato nelle prime 4 settimane di programmazione 2 mila euro e 1,7 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO NÌ
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Beatrice riappare in città dopo molto tempo e rivede Daniele mentre sta preparando uno spettacolo teatrale. Il loro rapporto è finito dopo il grave lutto che li ha colpiti. L'uomo poi le racconta la storia di un'affascinante donna misteriosa che un giorno compare in una cittadina ormai deserta, dove per strada si incontrano solo persone tristi che si evitano e non si salutano. Nel bar nel parco che lui ha rilevato, ogni giorno si siede sempre nello stesso posto, ordina un tè e legge un libro. Sorride ma non parla con nessuno e comunica solo con lo sguardo. La sua presenza però fa riprendere vita al luogo che ricomincia a popolarsi. Persone di tutte le età vanno da lei e le raccontano i problemi della loro vita e la sconosciuta li aiuta a trovare le risposte alle loro domande. Mentre il giornale locale ha cercato di fare uno scoop sulla donna, un giorno anche Daniele si convince ad andare a parlare con lei.
Nella città dei sogni. A Chianciano ci sono ancora le tracce di 8½ nelle foto di Federico Fellini e Marcello Mastroianni. Probabilmente Una sconosciuta è soltanto un grande sogno, un momentaneo risveglio di un luogo in cui il tempo sembra essersi fermato per sempre e i personaggi sono avvolti nel loro dolore.
Comincia con Beatrice che si aggira in una cittadina spettrale anche se c'è la luce e la vista della campagna toscana. Il personaggio interpretato da Sandra Ceccarelli torna dopo molto tempo, cerca di mantenere una distanza emotiva ma poi non riesce a entrare nel cimitero.
Fabrizio Guarducci, dopo aver diretto Mare di grano, contempla il luogo dove si svolge la vicenda e porta sullo schermo il suo romanzo omonimo. Una sconosciuta insiste in maniera così evidente a costruire la situazione di momentaneo incanto, soffermandosi spesso sul volto della 'sconosciuta' portata sullo schermo da Desirée Noferini, che perde di vista invece una progressione narrativa che invece non provoca meraviglia e immedesimazione e dove si avverte soltanto la ricerca di un'autorialità esibita e vuota.
È un film che vorrebbe parlare di speranza, di dolore, di ritorno alla voglia di vivere. Però spesso la recitazione, tranne nel caso di Sandra Ceccarelli e Sebastiano Somma, co-autore della sceneggiatura assieme al regista, e sotto ai livelli standard e alcune situazioni, come il dialogo tra il direttore del giornale e una cronista, hanno il sapore vintage di una soap d'inizio anni '80.
Intasato nei suoi dialoghi letterari, affidato alle musiche di Pino Donaggio che diventa la principale soluzione per riempire le scene, tira in ballo Shakespeare e Pirandello come nella citazione sul muro proprio per cercare di puntare in alto, non essere banale ma profondo. L'obiettivo però appare fallito. Una sconosciuta è un film così esasperatamente sovraccarico da non risultare mai spontaneo. Guarducci ha dato l'idea di essere così legato al suo romanzo che non è riuscito ad allontanarsene. Così il film paga completamente proprio questa mancanza di giusta distanza.
Giudizio senza alcun senso logico, volto solamente a minare e affondare un film d'essai, che ha ovviamente il suo stile e i suoi tempi.Io personalmente l'ho trovato di un'armonia incredibile, leggero ma intenso.La descrizione di un critico che non ha capito minimamente il mondo del cinema, soffermandosi sui difettucci e non lasciandosi trascinare dalla trama ma analizzando ogni singolo aspetto distaccatamen [...] Vai alla recensione »
Ho trovato il film molto leggero nonostante la malinconia che pervade la trama, un lungometraggio che tocca tutte le sfaccettature dell'animo umano, passando dalla sofferenza alla gioia, dalla disperazione alla speranza, descrivendo le storie di personaggi molto diversi tra loro, incontreremo infatti da ragazzi felici e innamorati a malavitosi attirati dal danaro.
In un paese dell'Italia centrale, chiuso nel silenzio del lockdown, arriva una donna misteriosa. Traendolo dal proprio romanzo omonimo, Guarducci (anche sceneggiatore con l'attore principale Sebastiano Somma) vorrebbe disegnare una mappa di sentimenti e relazioni colpiti dalla pandemia. Se le atmosfere cercano di cogliere lo spleen che ci accompagna da tempo, non convince la scrittura, che contempla [...] Vai alla recensione »
Una città deserta, orfana di Fellini, 8½ e di un benessere che è ormai un lontano ricordo. L'alone di mistero che ha avvolto Chianciano e le sue terme sembra essersi perso da tempo. Una sconosciuta, adattamento cinematografico dell'omonimo libro scritto da Fabrizio Guarducci, cerca in tutti modi di riportare alla luce questa pura condizione di benessere collettivo.
Fra le strade scoscese della piccola Chianciano passeggia una donna dallo sguardo spento e dal volto impassibile. È un freddo mattino primaverile, l'aria del borgo pare ancora intrisa di sonno. Le case di pietra si ergono immobili, come se nessuno fosse ancora pronto ad affrontare il peso dell'ennesima giornata che avanza, imperturbabile, verso l'ennesimo pomeriggio di sole.
"O mia bela Madunina, che te brillet de lontan..."cantano i milanesi, e non solo, per omaggiare la città di Milano ricordando la statua della Madonna che, dall'alto del Duomo, veglia sul destino dei suoi abitanti: quasi un faro che illumina la vita spirituale ed economica della grande metropoli lombarda. Per quelli di Chianciano Terme, diventata una città fantasma, a seguito dei "tristi giorni", mostrati [...] Vai alla recensione »