marezia
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martedì 29 gennaio 2019
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un'avventura umana oltre ogni previsione
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E mi spiego: film sviluppato A TAPPE VOLTE A FOCALIZZARE I MOMENTI SALIENTI DELLA VITA di Freddy Mercury in relazione al suo privato. Detto questo, ad integrazione (e chi lo vedrà capirà quanto la scenegiatura di questo film sia stata NELLA SOSTANZA fedele alla realtà), esiste un docufilm intitolato "Freddy Mercury- The untold story (2000) Part 1-13". Il suo talento, la sua ambizione nata dalla consapevolezza di sé, il suo bisogno di reiventarsi anche attraverso esperienze forti e rischiose, la scoperta della sua sessualità e il vortice di follia suicida in cui cadde per poi riprendersi grazie ai veri affetti sono resi DIVINAMENTE. Se poi chi critica è talmente cretino da essersi aspettato ogni data a puntino e una cantata dal primo all'ultimo pezzo, beh, peggio per lui.
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E mi spiego: film sviluppato A TAPPE VOLTE A FOCALIZZARE I MOMENTI SALIENTI DELLA VITA di Freddy Mercury in relazione al suo privato. Detto questo, ad integrazione (e chi lo vedrà capirà quanto la scenegiatura di questo film sia stata NELLA SOSTANZA fedele alla realtà), esiste un docufilm intitolato "Freddy Mercury- The untold story (2000) Part 1-13". Il suo talento, la sua ambizione nata dalla consapevolezza di sé, il suo bisogno di reiventarsi anche attraverso esperienze forti e rischiose, la scoperta della sua sessualità e il vortice di follia suicida in cui cadde per poi riprendersi grazie ai veri affetti sono resi DIVINAMENTE. Se poi chi critica è talmente cretino da essersi aspettato ogni data a puntino e una cantata dal primo all'ultimo pezzo, beh, peggio per lui. Per fortuna non lo sono stati gli altri! Ah, ancora una cosa: il film si chiude con il Live Aid del 1985 e non col funerale del 1991 passando dal Magic Tour del 1986, il successo di The Great Pretender del 1987 fino alla collaborazione con la Caballè con l'ultima esibizione sul palco dell'8 ottobre 1988 perché quello che vuole comunicare è il conceto di eternità. Un mito è eterno. Freddy Mercury essendo un artista voleva divertire ma lasciando il segno; essere visto da folle oceaniche e acclamato come un performer, non come un semplice esecutore quindi, nell'apoteosi di quel momento, era POETICO far sentire allo spettatore in sala il brivido dell'eternità. Niente ermellino con corona ma occhi puntati sul futuro e un bacio al cielo, alla madre, per chi non lo avesse capito. Tanto difficile?
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venerdì 25 gennaio 2019
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rock ?
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giovedì 24 gennaio 2019
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Io sono fan dei Queen e complimenti per tutto veramente bravi in tutto.È logico non è tutto vera la sua biografia ma all’80% è così!!se pensate che doveva essere al 100% son sarebbe stato un film da 80m dà sarebbe stato di 20000m e questo sarebbe stato impossibile!!
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giovedì 24 gennaio 2019
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rock ?
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Singer fa il suo lavoro senza troppi fronzoli "sottomesso" da voltà altrui. La trama è qualcosa di piatto e per nulla originale con i classici punti di svolta visti e rivisti:"Essere nessuno, difficoltà di sfondare, successo, crisi e rivalsa".
Il problema è che la sua storia è stata esageratamente filtrata per farlo sorbire a chiunque. Dove sono gli eccessi ? Il sesso ? La droga?
Non si possono vedere film sul rock che sono rock.
Averi voluto vedere che si sarebbe inventato Baron Choen con la sua versione...ma aimè qualcuno poteva rimanerci male.
La candidatura di questo film ai vari concorsi rende evidente che tutte queste statuette e scroti d'orati fanno solo da marchetta.
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Singer fa il suo lavoro senza troppi fronzoli "sottomesso" da voltà altrui. La trama è qualcosa di piatto e per nulla originale con i classici punti di svolta visti e rivisti:"Essere nessuno, difficoltà di sfondare, successo, crisi e rivalsa".
Il problema è che la sua storia è stata esageratamente filtrata per farlo sorbire a chiunque. Dove sono gli eccessi ? Il sesso ? La droga?
Non si possono vedere film sul rock che sono rock.
Averi voluto vedere che si sarebbe inventato Baron Choen con la sua versione...ma aimè qualcuno poteva rimanerci male.
La candidatura di questo film ai vari concorsi rende evidente che tutte queste statuette e scroti d'orati fanno solo da marchetta.
Un film di plastica.
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newalessiomarta
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mercoledì 23 gennaio 2019
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bellissimo
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Davvero un ottimo film, le due ore e mezza passano in un batter d'occhio
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cristiana
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lunedì 21 gennaio 2019
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ho pianto!
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Non so se avrebbero potuto fare meglio, rendere un capolavoro un film che parla di un capolavoro, una band che ha segnato la storia del rock, un "performer" talmente carismatico e unico da essersi guadagnato l'immortalità. Io so che questa sera un'emozione mi ha investito come una valanga, e ho pianto, senza ritegno ho pianto, perché quello che ho visto non è stato un biopic di Freddy e dei Queen, ma la biografia della vita mia e di chi quegli anni li ha vissuti, anni socialmente rivoluzionari, segnati dalla scoperta di una malattia che ha cambiato il mondo, dalle proteste dei neri dell'African National Congress, la Perestrojka, rivoluzioni e guerre. Anni la cui colonna sonora era quella musica meravigliosa e immortale di cui il genio di Freddy e dei suoi compagni ci hanno fatto dono.
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Non so se avrebbero potuto fare meglio, rendere un capolavoro un film che parla di un capolavoro, una band che ha segnato la storia del rock, un "performer" talmente carismatico e unico da essersi guadagnato l'immortalità. Io so che questa sera un'emozione mi ha investito come una valanga, e ho pianto, senza ritegno ho pianto, perché quello che ho visto non è stato un biopic di Freddy e dei Queen, ma la biografia della vita mia e di chi quegli anni li ha vissuti, anni socialmente rivoluzionari, segnati dalla scoperta di una malattia che ha cambiato il mondo, dalle proteste dei neri dell'African National Congress, la Perestrojka, rivoluzioni e guerre. Anni la cui colonna sonora era quella musica meravigliosa e immortale di cui il genio di Freddy e dei suoi compagni ci hanno fatto dono. Non so se avrebbero potuto fare un film migliore, ma io questa sera ho pianto.
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alesimoni
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domenica 20 gennaio 2019
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prince of the universe
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Freddy è immortale. Basta che un film poco più che normale parli di lui,e diventa una leggenda che fa venire i brividi. Bravo a chi lo ha pensato e realizzato, un film forse "ruffiano" che si accattiva facilmente il favore del pubblico con una sequenza finale da pelle d'oca. Tecnicamente ben girato, potremmo scrivere fiumi di parole sulla poca caratterizzazione dei personaggi, sul modo scelto di rappresentarlo, ecc. ecc. Una cosa è certa, anzi due....il film emoziona, Rami Malek è un fenomeno assoluto.
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cinefoglio
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sabato 19 gennaio 2019
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istantanea di bohemian rhapsody
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Che sia uno dei gruppi musicali più famosi del mondo, e trainanti di intere generazioni, è un dato di fatto assodato, un’icona insormontabile della seconda Arte e del fashion da palcoscenico.
Che sia un successo anche al livello di incassi e popolarità è un dato di fatto, ed il Globe per il Freddie di Rami Malek (ri)apre la programmazione nei cinema, addirittura con una versione karaoke per la partecipazione fandomica degli spettatori.
Ed è vero, durante il film si canta. Si canta perché il centro e cuore della pellicola sono le canzoni, le musiche, quei motivi eterni scolpiti nel marmo della memoria uditiva di tutti noi, da “We Will Rock You” a “We are the Champion”, dalla dedica amorosa di “Love of My Life”, allo scandalo visivo di “I Want to Break Free”, se non approdando all’insensatezza visionaria di “Radio Ga Ga”, fino alla perdita discografica seguita al successo assoluto di “Bohemian Rhapsody”.
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Che sia uno dei gruppi musicali più famosi del mondo, e trainanti di intere generazioni, è un dato di fatto assodato, un’icona insormontabile della seconda Arte e del fashion da palcoscenico.
Che sia un successo anche al livello di incassi e popolarità è un dato di fatto, ed il Globe per il Freddie di Rami Malek (ri)apre la programmazione nei cinema, addirittura con una versione karaoke per la partecipazione fandomica degli spettatori.
Ed è vero, durante il film si canta. Si canta perché il centro e cuore della pellicola sono le canzoni, le musiche, quei motivi eterni scolpiti nel marmo della memoria uditiva di tutti noi, da “We Will Rock You” a “We are the Champion”, dalla dedica amorosa di “Love of My Life”, allo scandalo visivo di “I Want to Break Free”, se non approdando all’insensatezza visionaria di “Radio Ga Ga”, fino alla perdita discografica seguita al successo assoluto di “Bohemian Rhapsody”.
La performance del gruppo prende il sopravvento sugli stessi personaggi, sulle reali motivazioni che li spingono ad agire e a dire quello che pensano, al genio creativo dietro i motivi di basso, o l’ispirazione che muove le dita di Roger nei suoi assolo. Tutto ciò si intravede ma non si indaga nel dettaglio: in fondo ciò che importa è ricreare l’illusione di essere presenti (e per i fortunati, i ricordi), e le sensazioni suscitate in un live dei Queen.
La storia è semplice e lineare, con un’accuratezza storica non troppo pervasiva, si articola su di un ritmo che, parafrasando in ambito musicale, si avvicina ad un Vivacissimo e procede incalzante, con sequenze da un’inquadratura per secondo, che ruba il tempo e mangia lo spazio dei personaggi, fino ad eclissarsi in lui, Freddie Mercury, velato ma reale protagonista, e vertice della narrazione.
Qui, Rami Malek, dimostra tutta la sua bravura, riconosciuta anche dalpremio, di attento studioso del suo soggetto: interpretare un idolo non è cosa facile, ma la fisicità nell’uso coreografico del proprio corpo, la teatralità, ela performance on stage, dona un’esemplare tributo a Mercury, che familiarizza e si avvicina al pubblico più per la presenza scenica che per l’introspezione esistenziale, dove la più nociva ed auto-distruttiva lascia il posto a quella più esuberante e narcisistica.
Un film d’intrattenimento, con un tema biografico apparentemente pretenzioso, che si rivolge ad un pubblico vasto ed eterogeneoconfermandosi un grande videoclip dell’opera tutta dei Queen, musicalmente appagante (e fin qui ci basta), e di interpretazione convincente, incoronato da una spettacolare prestazione a Wembley per il Live Aid 1985.
16/01/2019
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venerdì 18 gennaio 2019
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arriva al cuore
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Ti commuove, ti appassiona, ti incanta, ti trascina dal primo frame all' ultimo. Da non perdere.
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vipera gentile
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giovedì 17 gennaio 2019
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il re del rock
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Un film che definirei suggestivo per la musica meravigliosa che avvolge lo spettatore e il carisma di Freddie Mercury, il grande solista del gruppo che lui stesso battezzerà come i Queen. Il cantante è interpretato da un bravissimo Rami Malek dal fisico sottile come un giunco, scattante, versatile, quasi aereo nelle sue performance; sul palco corre, salta, balla, ammicca – semplicemente irresistibile. Se gli altri attori sono bravi, lui è semplicemente fantastico perché trasmette tutta la grande creatività del suo personaggio, la sua carica e la sua instabilità emotiva. La sua sensibilità musicale e la potenza della sua voce impreziosiscono le già elevatissime capacità del gruppo che lo accompagna e lo sostiene, tanto che lui stesso ne parla come della sua famiglia.
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Un film che definirei suggestivo per la musica meravigliosa che avvolge lo spettatore e il carisma di Freddie Mercury, il grande solista del gruppo che lui stesso battezzerà come i Queen. Il cantante è interpretato da un bravissimo Rami Malek dal fisico sottile come un giunco, scattante, versatile, quasi aereo nelle sue performance; sul palco corre, salta, balla, ammicca – semplicemente irresistibile. Se gli altri attori sono bravi, lui è semplicemente fantastico perché trasmette tutta la grande creatività del suo personaggio, la sua carica e la sua instabilità emotiva. La sua sensibilità musicale e la potenza della sua voce impreziosiscono le già elevatissime capacità del gruppo che lo accompagna e lo sostiene, tanto che lui stesso ne parla come della sua famiglia. Il film racconta la storia del gruppo musicale dagli inizi negli anni ’70 fino al grande concerto Live Aid dove trionfano una volta di più. Ha vinto il Golden Globe nel 2019 come miglior film drammatico e miglior attore in un film drammatico a Rami Malek.
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