dekxal
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mercoledì 17 giugno 2020
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bene ma non benissimo
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Bohemian Rhapsody é un film che vuole essere a tutti i costi impattante e potente sotto tutti i punti di vista, e in alcuni momenti lo é veramente, anche grazie ad un Rami Malek strepitoso. Il vero problema é il ritmo davvero discontinuo della pellicola, c'é una netta differenza tra la parte iniziale e centrale del film, con la prima che risulta eccessivamente frettolosa e approssimativa, e la seconda che invece rallenta in modo improvviso la narrazione. Il fatto é che questa differenza di ritmo é troppo palpabile e la mancata caratterizzazione di praticamente tutti i membri della band apparte Mercury , rende davvero difficile provare emozioni o sensazioni quando interagiscono fra di loro.
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Bohemian Rhapsody é un film che vuole essere a tutti i costi impattante e potente sotto tutti i punti di vista, e in alcuni momenti lo é veramente, anche grazie ad un Rami Malek strepitoso. Il vero problema é il ritmo davvero discontinuo della pellicola, c'é una netta differenza tra la parte iniziale e centrale del film, con la prima che risulta eccessivamente frettolosa e approssimativa, e la seconda che invece rallenta in modo improvviso la narrazione. Il fatto é che questa differenza di ritmo é troppo palpabile e la mancata caratterizzazione di praticamente tutti i membri della band apparte Mercury , rende davvero difficile provare emozioni o sensazioni quando interagiscono fra di loro. Il film riesce poi a risollevarsi grazie ad una buona parte finale che comunque non riesce a rendere Bohemian Rhapsody un filmone, anche perché tolta quest'ultima e l'interpretazione di Mali, resta ben poco di memorabile. In sostanza un film senza infamia e senza lode, che rimane comunque apprezzabile per la performance attoriale del suo protagonista e per la ricostruzione presso che perfetta del Live Aid.
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ninocos
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martedì 14 aprile 2020
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nulla di cui non sapevamo già
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Non c'è nulla di inedito, sulla vita di Freddy o le sue opere. Tutto visto e rivisto...Chi vince veramente, è colui che ne interpreta il personaggio...
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johseph
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lunedì 13 aprile 2020
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buona dose di brividi
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È chiaro che tutti gli amanti di Freddy e dei Queen, al passaggio dei brani di maggior successo della band, reagiranno con una lunga serie di brividi interminabili. Il film racconta il breve viaggio di Mercury, accompagnato dai brani più belli scritti dal gruppo rock rimasto nella leggenda. Niente di eclatante, riconducibile a The Doors, stesso filone. Ottima prova di Rami Malek che manco a dirlo gli è valso l'Oscar. Lo ricordo ancora nella serie tv The war at Home, era già visibile il suo talento. Imperdibile per i fan della Star.
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olmo
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martedì 25 febbraio 2020
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rende gloria a freddie mercury
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Il film di per sé biografico, si concentra sopratutto nella metà degli anni '80, anche se vediamo la nascita della band dei primi anni '70. Un film utile sopratutto a chi non conosceva la biografia di Freddie Mercury, per i fan non ci sono grandi novità, ma il film è godibile e l'interpretazione di Malek è strepitosa!
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volont�78
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venerdì 21 febbraio 2020
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passo falso
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L'ennesima opportunità sprecata,per poter raccontare nel modo più degno possibile una band storica.Invece il messaggio che traspare,è superficialtà a tutti i livelli.
In primis la storia,sin da subito troppo fallace,per niente credibile,anche per lo spettatore che conosce poco o nulla la vita privata di Mercury.Focalizzare il tutto sul ripudio delle sue origini e soprattutto sulla sua omosessualità,fa precipitare la pellicola in una stucchevole e noiosa rappresentazione di momenti trash con abbellimenti kitsch.Per non parlare di Rami Malek.
Nulla da eccepire sulla professionalità e l'impegno,ma ciò che appare sullo schermo sin dalle prime inquadrature,non può che indurre ad un mix di sensazioni che vanno dall'imbarazzo,per proseguire con il ridicolo sino a terminare con l'involontariamente comico.
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L'ennesima opportunità sprecata,per poter raccontare nel modo più degno possibile una band storica.Invece il messaggio che traspare,è superficialtà a tutti i livelli.
In primis la storia,sin da subito troppo fallace,per niente credibile,anche per lo spettatore che conosce poco o nulla la vita privata di Mercury.Focalizzare il tutto sul ripudio delle sue origini e soprattutto sulla sua omosessualità,fa precipitare la pellicola in una stucchevole e noiosa rappresentazione di momenti trash con abbellimenti kitsch.Per non parlare di Rami Malek.
Nulla da eccepire sulla professionalità e l'impegno,ma ciò che appare sullo schermo sin dalle prime inquadrature,non può che indurre ad un mix di sensazioni che vanno dall'imbarazzo,per proseguire con il ridicolo sino a terminare con l'involontariamente comico.Assolutamente oltraggioso l'eccessiva protuberanza della dentatura e le infamanti battutine su tale difetto.
Per concludere,una domanda sorge spontanea.
Il progetto supervisionato dal resto della band,cosa voleva restituire al pubblico dell'immagine del gruppoo la figura di Mercury?Rispettando le soggettive valutazioni di chi guarda e soprattutto osserva,ciò che resta di una delle più gloriose band del mondo,è una percezione negativa di primeggiare a tutti i costi tra i componenti stessi.
Definirlo un clamoroso passo falso è più un dovere umano alla memoria oltraggiata di Freddy.
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venerdì 24 gennaio 2020
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davvero bello mi sono commossa
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film molto emozionante assolutamente da vedere
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la camy
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venerdì 10 gennaio 2020
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fenomnale
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Per diventare Leggenda non basta il talento, non basta la fortuna, ma ci vuole estro, genio, determinazione, spirito collaborativo e soprattutto tanto tanto cuore. Il film sui Queen è una toccante descrizione di 4 vite che si incontrano per caso, (anche 5, considerando lei, Mery, l' Amore della vita di Freddie e che lo resterà anche dopo aver scoperto la propria omosessualità), che non si lasceranno mai. Una casualità che li legherà per sempre come una grande famiglia, dove si litiga, si discute, ci si critica ma che resterà pregnante di quell' affetto profondo, intenso, sincero, disinteressato, che Mai ti tradirà.
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Per diventare Leggenda non basta il talento, non basta la fortuna, ma ci vuole estro, genio, determinazione, spirito collaborativo e soprattutto tanto tanto cuore. Il film sui Queen è una toccante descrizione di 4 vite che si incontrano per caso, (anche 5, considerando lei, Mery, l' Amore della vita di Freddie e che lo resterà anche dopo aver scoperto la propria omosessualità), che non si lasceranno mai. Una casualità che li legherà per sempre come una grande famiglia, dove si litiga, si discute, ci si critica ma che resterà pregnante di quell' affetto profondo, intenso, sincero, disinteressato, che Mai ti tradirà. Bohemian Rhapsody è il vero " film di Natale" che ci ricorda che le cose più belle, più straordinarie, più durature, più emozionanti, più indimenticabili, più intense, più vere, più immortali, provengono solo ed esclusivamente dal CUORE che ci metti per crearle. Ciao cinici!!!
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marione
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venerdì 20 dicembre 2019
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concordo totalmente con marzia gandolfi
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Il film banalizza e non racconta come si conviene il talento particolare e dannato di un mito della musica. La "luccicanza" viene completamente oscurata.
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elgatoloco
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martedì 15 ottobre 2019
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probo film biografico-musicale
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Quando si gira un film biografico-musicale, c'è sempre la tentazione di privilegiare una componente(biografica)o l'altra(musicale). Qui si evita il rischio dato che c'è, in questo"Bohemian Rhapsody"(2018, Bryan Singer)sia la vita dei Queen e soprattutto del loro leader"maximo", Freddy Mercury, in maniera documentata, salvo qualche errore, ma anche la musica si ascolta, almeno nei passaggi più importanti(tutto, tutti i concerti non"ci stavano", in un film solo), dove personalmente lamento solo l'assenza(ma appunto, cfr.sopra)del duetto quasi in exitu con Monserrat Caballè-ma il film comunque si "salva in corner", accennando alla passione per l'opera, alla concezione quasi wagneriana della musica(ossia concezione totale, per cui parola, dramma, ossia azione teatrale e musica si fondono dialetticamente).
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Quando si gira un film biografico-musicale, c'è sempre la tentazione di privilegiare una componente(biografica)o l'altra(musicale). Qui si evita il rischio dato che c'è, in questo"Bohemian Rhapsody"(2018, Bryan Singer)sia la vita dei Queen e soprattutto del loro leader"maximo", Freddy Mercury, in maniera documentata, salvo qualche errore, ma anche la musica si ascolta, almeno nei passaggi più importanti(tutto, tutti i concerti non"ci stavano", in un film solo), dove personalmente lamento solo l'assenza(ma appunto, cfr.sopra)del duetto quasi in exitu con Monserrat Caballè-ma il film comunque si "salva in corner", accennando alla passione per l'opera, alla concezione quasi wagneriana della musica(ossia concezione totale, per cui parola, dramma, ossia azione teatrale e musica si fondono dialetticamente). che l'indiano parsi nato a Zanzibar Faruk, poi in arte ma anche nella vita Freddy Mercury aveva effettivamente sempre coltivato per l'opera. Qualche errore, dicevo, come il lasciar credere che il complesso dei!Queen"si sia sciolto dopo la morte di Mercury-dove non è propriamente un errore, quello di Singer, ma , diciamo meglio, fa credere che dopo la morte del"leader assoluto"qualcosa sia successo, di simile a uno scioglimento. Un po'come la leggende sui "doors"che, dopo la morte di Jim Morrison, sotto la guida di Ray Manzarek. si sono ricostiutii anche con presenze important in vari festival. Straordinario, Mercury, ossia extra-ordinario anche nelle bugie come quando, imitando Jim Morrison, dice a una giornalista"rompi"essere morti in suoi genitori in un incidente d'auto... Per il resto, ci siamo, nella rappresentazione dell'apsetto musicale e nella sottolineatura degli stravizi ma anche della scelta omosex(bisex, sarebbe meglio dire, ma con prevalenza omosex), rivelata alla moglie come quella poi di "averlo preso"(intendendo l'AIDS)detto alla band. Che poi ci sia un eccesso di "mercuryismo"nel film è/era inevitabile, come successe anche per"The Doors"(1991, Oliver Stone)con la predominanza di Jim Morrison. Non mi scuso per l'abbinamento dei due grandi protagonisti della scena musicale, perché essa è inevitabile, certo fatte salve le differenze. L'interprete scelto è"perfetto", per la somgilienza sisica, tutti gli altri/le alrre intepreti sono decisamente in parte. E del resto un obiettivo simile non lo si doveva/poteva assolutamente mancare.... El Gato
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wathan
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lunedì 2 settembre 2019
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per quanto mi riguarda....
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Per quanto mi riguarda inutile, personalissimo parere intendiamoci, ma non sono un fans dei Queen inoltre un film biografico su una band mi lascia alquanto indifferente pur amando la musica rock. Che dire di più, non ci vuole una grande intelligenza per capire che è una commercialata bella e buona, la cosa che non capisco però è come mai tutte le volte mi lascio convincere ad andare al cinema a vedere certe inutilità, in quanto i film che propongo io vengono quasi sempre snobbati dagli amici. Basta o deciso, meglio che vada al cinema solo più spesso.
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