viola
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mercoledì 26 dicembre 2018
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my movies
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Questa volta non sono per niente daccordo, quel ni potevate evitarlo. Emozione, buona musica, bravi attori e una storia che ci ridà un Freddy Mercury che forse avevamo dimenticato. Andate a vederlo,merita.
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mercoledì 26 dicembre 2018
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bohemian rapsody
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Un capolavoro con applauso finale. Emozionante e coinvolgente non solo per appassionati dei Queen Era da tanto che non vedevo un film così bello e commovente Indimenticabile!!
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dariobottos
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lunedì 24 dicembre 2018
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un percorso di redenzione
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Ho rivisto il film una seconda volta a breve distanza dalla prima, per un'occasione, ma ne è valsa la pena, perchè ho capito (intuito?) il meccanismo del film che adesca lo spettatore. La prima volta ci sono andato con un pregiudizio non del tutto positivo, influenzato dalla critica che non lo esaltava a differenza del giudizio esaltante del pubblico. Ne sono uscito conquistato, pur non essendo un grande conoscitore dei Queen. Perchè ero stato travolto da quell'onda emotiva? La seconda visione mi ha dato la risposta.
E' un film catartico, un percorso di purificazione sia del protagonista sia dello spettatore.
L'attore che interpreta Freddy Mercury è decisamente bravo e dà l'anima, ma non è un bel film, specialmente la prima parte che sembra un "docu-film" contemporaneo ai fatti che registra.
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Ho rivisto il film una seconda volta a breve distanza dalla prima, per un'occasione, ma ne è valsa la pena, perchè ho capito (intuito?) il meccanismo del film che adesca lo spettatore. La prima volta ci sono andato con un pregiudizio non del tutto positivo, influenzato dalla critica che non lo esaltava a differenza del giudizio esaltante del pubblico. Ne sono uscito conquistato, pur non essendo un grande conoscitore dei Queen. Perchè ero stato travolto da quell'onda emotiva? La seconda visione mi ha dato la risposta.
E' un film catartico, un percorso di purificazione sia del protagonista sia dello spettatore.
L'attore che interpreta Freddy Mercury è decisamente bravo e dà l'anima, ma non è un bel film, specialmente la prima parte che sembra un "docu-film" contemporaneo ai fatti che registra. Però la vicenda personale di Freddy Mercury è intrigante perchè fruga nelle pieghe di una personalità border-line, tipo drag-queen, scoprendo un mondo ai più probabilmente poco noto, a quelli che dei Queen importava soprattutto la musica. Il comportamento trasgressivo di FM è impietosamente messo sotto i riflettori, anche se in forma soft, e fino alla rivelazione della sua malattia, al tempo inguaribile e fatale, è una discesa agli inferi. Ma c'è una possibilità di riscatto, ed è la partecipazione al grande concerto Live Aid in aiuto dell'Etiopia, cui partecipano i più importanti gruppi e cantanti dell'epoca (il 1985). FM che si era messo in proprio ritorna in seno al gruppo (la sua vera "famiglia") previo richiesta di perdono, e il gruppo riesce in extremis ad iscriversi all'evento. Qui, nel film, avviene la piena redenzione di FM. E' un'apoteosi, cui partecipa emotivamente il pubblico nelle sale, in tutto solidale col pubblico del Wembley Stadium di Londra dove suonano i Queen. Canzone dopo canzone, l'onda emotiva si trasmette dallo schermo alla sala, e scatta il processo liberatorio, l'adesione completa al film, l'atto catartico nel vero ed originale senso della parola, non solo catarsi estetica ma filosofica e psicoterapeutica.
La redenzione è avvenuta, e si esce come sollevati e palpitanti dalla sala (oltre che per la bellezza delle canzoni).
In questo senso il film è stato costruito magistralmente.
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carlaas
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sabato 22 dicembre 2018
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vuole essere troppo e finisce per essere poco!
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Il film “Bohemian Rhapsody” è indubbiamente un progetto ambizioso, forse così tanto da perdere di vista l’obbiettivo che intende perseguire. Che poi… Qual è il vero obbiettivo di questo film? È il racconto biografico del superbo Freddie? È un omaggio alla musica e al genio dei Queen? È un film “musicale”? Vuole raccontarci la genesi e l’evoluzione della band? Delle due ore e tredici minuti di film, ciò che emerge è un calderone in cui il regista Bryan Singer mescola troppe cose diverse che perdono - purtroppo - di consistenza. Alcune scelte di regia risultano ridondanti, alcune inquadrature ripetitive. La trasmissione dal significante al significato non opera come dovrebbe e le “figure retoriche di regia” non generano un adeguato feedback emotivo nello spettatore divenendo così un arido esercizio di stile che non aggiunge valore al film.
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Il film “Bohemian Rhapsody” è indubbiamente un progetto ambizioso, forse così tanto da perdere di vista l’obbiettivo che intende perseguire. Che poi… Qual è il vero obbiettivo di questo film? È il racconto biografico del superbo Freddie? È un omaggio alla musica e al genio dei Queen? È un film “musicale”? Vuole raccontarci la genesi e l’evoluzione della band? Delle due ore e tredici minuti di film, ciò che emerge è un calderone in cui il regista Bryan Singer mescola troppe cose diverse che perdono - purtroppo - di consistenza. Alcune scelte di regia risultano ridondanti, alcune inquadrature ripetitive. La trasmissione dal significante al significato non opera come dovrebbe e le “figure retoriche di regia” non generano un adeguato feedback emotivo nello spettatore divenendo così un arido esercizio di stile che non aggiunge valore al film. In medio stat virtus. La struttura del film è un crescendo consueto, per certi aspetti banale, nessuna deviazione in corsa. La narrazione procede lineare e l’acme del film è nella parte finale, in quel ritrovato sodalizio (musicale e non) della band. La morte del protagonista non scalfisce questa evoluzione, dal momento che è semplicemente accennata nei titoli finali film. Lo spettatore è silenziosamente rasserenato. Il film ha però un pregio: riesce a cogliere il carisma, il vigore del performer, riesce a raccontare la straordinaria presenza scenica, la sensualità universale di Freddie Mercury, il pahtos e l’intensità di questo artista. Tuttavia l’analisi psicologica dei personaggi è poco profonda così come l’evoluzione degli stessi che risulta impercettibile. Vagamente accennata è anche la tematica della consapevolezza sessuale di Mercury. Nel complesso è un film che piace ma, come direbbe il nostro Dante Alighieri, è un film “Sanza 'nfamia e sanza lodo”. Un film che, innegabilmente, coinvolge lo spettatore grazie alle numerose parti (forse troppo lunghe) dedicate alla riproposizione fedele delle esibizioni dei Queen, un film capace di destare nel pubblico il forte desiderio, una volta uscito dalla sala e tornato a casa, di riascoltare i successi della band. Ma non sarebbe bastato allora andare a riguardare il concerto del “Live Aid” del 1985 per ricevere questa iniezione di adrenalina? Un film dunque senza una identità chiara e univoca. Vuole essere troppo e finisce per essere poco. Piace in quanto prodotto di massa. Piace decisamente meno ai fan che ritengono intollerabili errori e inesattezze storiche e musicali. A chi conosce la storia dei Queen la “sapiente” miscellanea di verità e finzione disturba.
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flyanto
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venerdì 21 dicembre 2018
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il bioopic di un mito
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“Bohemian Rhapsody” , evocando un grosso successo musicale del gruppo dei Queen, è il titolo del film biopic su questo famoso complesso rock, capitanato dal grande ed istrionico cantante Freddy Mercury. Pertanto il film è, ovviamente, tutto incentrato sulla figura di questo talento della musica rock, dagli esordi sino, all’apice della propria carriera, al concerto Live Aid tenuto a Wembley. Da qui l’annuncio alla stampa della sua contrazione della malattia dell’Aids che lo condusse poi nel 1991, all’età di 45 anni, ad una morte prematura.
Il film, che si presenta come una semplice e mera biografia di un personaggio talentuoso, molto originale, istrionico, alquanto teatrale, parecchio discusso per le proprie ambivalenti tendenze sessuali (con una preferenza per le relazioni maschili) e della sua ascesa professionale, nonostante sia stato attaccato negativamente dalla critica per essersi limitato soltanto a ciò, in realtà è una testimonianza che ben documenta e presenta la figura di Freddy Mercury, delineandone un ritratto vero e profondo (per quanto possibile dalle rigide ‘censure’ imposte dai restanti compagni del gruppo).
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“Bohemian Rhapsody” , evocando un grosso successo musicale del gruppo dei Queen, è il titolo del film biopic su questo famoso complesso rock, capitanato dal grande ed istrionico cantante Freddy Mercury. Pertanto il film è, ovviamente, tutto incentrato sulla figura di questo talento della musica rock, dagli esordi sino, all’apice della propria carriera, al concerto Live Aid tenuto a Wembley. Da qui l’annuncio alla stampa della sua contrazione della malattia dell’Aids che lo condusse poi nel 1991, all’età di 45 anni, ad una morte prematura.
Il film, che si presenta come una semplice e mera biografia di un personaggio talentuoso, molto originale, istrionico, alquanto teatrale, parecchio discusso per le proprie ambivalenti tendenze sessuali (con una preferenza per le relazioni maschili) e della sua ascesa professionale, nonostante sia stato attaccato negativamente dalla critica per essersi limitato soltanto a ciò, in realtà è una testimonianza che ben documenta e presenta la figura di Freddy Mercury, delineandone un ritratto vero e profondo (per quanto possibile dalle rigide ‘censure’ imposte dai restanti compagni del gruppo). Il regista statunitense Bryan Singer, analizzando, e portando sullo schermo, attentamente il carattere e la personalità di Mercury, consegna allo spettatore un ritratto di un uomo molto sensibile, spesso solo, consapevole del proprio talento ma per nulla arrogante, amante degli eccessi in tutti i sensi e piuttosto promiscuo sessualmente. Inoltre, il film si avvale dell’ottima interpretazione del giovane attore statunitense, di origine egiziana, Rami Malek che, debitamente truccato per ciò che riguarda l’aspetto fisico da farlo assomigliare come una fotocopia al reale Freddy Mercury, è stato anche capace di imparare attentamente ed in maniera precisa le movenze, la postura nel corso dei concerti, le espressioni del volto ed anche il modo di parlare del cantante che, avendo origini indiane ed avendo soggiornato durante l’infanzia in più svariate località della Terra, possedeva un inglese parecchio ‘imbastardito’ dalle inflessioni straniere (il pubblico italiano, ascoltando la versione doppiata del film, purtroppo, non può verificarlo). In conclusione, molto della riuscita, e del conseguente successo, della pellicola va senza alcun dubbio attribuito a Malek, in aggiunta, ovviamente, alla colonna sonora composta dai brani più famosi dei Queen che risultano sempre e per tutte le generazioni un piacevole ascolto.
Sicuramente consigliabile.
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venerdì 21 dicembre 2018
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bohemian rhapsody
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Un film emozionante ed estremamente equilibrato nel racconto, con un attore protagonista che ipnotizza.
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lauren
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venerdì 21 dicembre 2018
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da alcune inesattezze, è nato un capolavoro
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Ci sono delle inesattezze cronologiche che a noi fan storici fanno un po' storcere il naso. Tuttavia non si tratta di un documentario ma di un film, in cui lo scopo non è solo quello di raccontare ma anche di colpire e coinvolgere lo spettatore, per cui gli "stravolgimenti" sono stati effettuati per rendere il tutto più "lineare". E il risultato è stato spettacolare: un film coinvolgente, entusiasmante, commovente, in grado di far amare ancora di più Freddie e i Queen a chi già li amava, ma anche di accendere l'interesse e la passione a coloro che li conoscevano solo superficialmente.
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Ci sono delle inesattezze cronologiche che a noi fan storici fanno un po' storcere il naso. Tuttavia non si tratta di un documentario ma di un film, in cui lo scopo non è solo quello di raccontare ma anche di colpire e coinvolgere lo spettatore, per cui gli "stravolgimenti" sono stati effettuati per rendere il tutto più "lineare". E il risultato è stato spettacolare: un film coinvolgente, entusiasmante, commovente, in grado di far amare ancora di più Freddie e i Queen a chi già li amava, ma anche di accendere l'interesse e la passione a coloro che li conoscevano solo superficialmente. Strepitosi gli attori che interpretano i membri della band, Rami Malek da Oscar.
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stramonio70
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giovedì 20 dicembre 2018
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bello ma incompleto
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Se come me amate la Musica (con la emme maiuscola) dei Queen il film va visto assolutamente. Bohemian Rhapsody è fatto molto bene non c'è che dire, gli attori hanno dato tutti veramente il massimo, in primis il bravissimo protagonista Rami Malek. Io però ho notato troppe inesattezze cronologiche (che non starò ad elencare) che potevano benissimo essere evitate con un po' più di attenzione. La cosa che più mi ha deluso però e che il film abbraccia un arco narrativo che va dal 1970 al 1985. Ebbene Freddie Mercury è morto nel novembre del 1991, non dico concludere la pellicola con lui sul letto di morte ma qualche anno più avanti potevano anche andare.
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Se come me amate la Musica (con la emme maiuscola) dei Queen il film va visto assolutamente. Bohemian Rhapsody è fatto molto bene non c'è che dire, gli attori hanno dato tutti veramente il massimo, in primis il bravissimo protagonista Rami Malek. Io però ho notato troppe inesattezze cronologiche (che non starò ad elencare) che potevano benissimo essere evitate con un po' più di attenzione. La cosa che più mi ha deluso però e che il film abbraccia un arco narrativo che va dal 1970 al 1985. Ebbene Freddie Mercury è morto nel novembre del 1991, non dico concludere la pellicola con lui sul letto di morte ma qualche anno più avanti potevano anche andare. I Queen in quei sei anni mancanti realizzarono tre dei loro album più belli ("A Kind of magic", "The miracle" e "Innuendo" senza contare "Barcelona" di Freddie con Montserrat Caballé e l'album postumo "Made in heaven"). Forse però la durata sarebbe stata eccessiva e avrebbe appesantito troppo il film. Pazienza... accontentiamoci.
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emanuele 1968
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giovedì 20 dicembre 2018
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pelle d'oca!
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Inizio film ore 20:00 finalmente riesco ad entrare per vedere questo film! qui numeri da capogiro, multisale sempre piene! fa strano vedere tanti giovani, molti visibilmente di nazionalità diversa ammirare questa band musicale. Tante cose non sapevo di Freddie Mercury sicuramente una vita emozionante, ricca, di eccessi, dal scaricatore di valige ad un incontro fortuito e voluto che li porteranno a diventare i queen, una leggenda......
Nonostante la popolarità quasi modiale, amaramente consola e la dice lunga di quanto sia veramente difficile trovare una persona che ti vuole bene, comunque che era gay si mormorava già da quando cantava Bohemian Rhapsody.
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Inizio film ore 20:00 finalmente riesco ad entrare per vedere questo film! qui numeri da capogiro, multisale sempre piene! fa strano vedere tanti giovani, molti visibilmente di nazionalità diversa ammirare questa band musicale. Tante cose non sapevo di Freddie Mercury sicuramente una vita emozionante, ricca, di eccessi, dal scaricatore di valige ad un incontro fortuito e voluto che li porteranno a diventare i queen, una leggenda......
Nonostante la popolarità quasi modiale, amaramente consola e la dice lunga di quanto sia veramente difficile trovare una persona che ti vuole bene, comunque che era gay si mormorava già da quando cantava Bohemian Rhapsody.
Bohemian Rhapsody, nonostante l'eta, e ancora oggi emoziona! alza il volume!
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mercoledì 19 dicembre 2018
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stellare
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Il film sulla vita del più grande cantante di tutti i tempi, che anche per merito suo, furono resi i Queen la più fantastica rock band della storia, mi ha emozionato e divertito, Non vedo l’ora di tornare al cinema a vedere
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