bontropi
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sabato 1 dicembre 2018
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ricordate: è “solo” un film...
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Giungere a conoscenza, grazie a Bohemian Rhapsody, di quanti intenditori dei Queen si celassero da anni in territorio italiano, lo ammetto, è stata un’esperienza catartica: ho scoperto quantità enormi di infinite specie di “queenologi” che non credevo neanche esistessero. Si va dalla fan infoiata che proclama competenze e titoli accumulate a partire dalla tenera età di 6 anni, prima ancora di diventare capace di intendere e di volere, per poi passare al fan che necessita di ripetere come Freddie Mercury sia un’icona Gay dalle 16 alle 29 volte al giorno, di cui 11 necessariamente prima dei pasti, fino ad arrivare all’ immancabile critico dotato di linguaggio arguto e corrosivo in puro stile Scanzi.
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Giungere a conoscenza, grazie a Bohemian Rhapsody, di quanti intenditori dei Queen si celassero da anni in territorio italiano, lo ammetto, è stata un’esperienza catartica: ho scoperto quantità enormi di infinite specie di “queenologi” che non credevo neanche esistessero. Si va dalla fan infoiata che proclama competenze e titoli accumulate a partire dalla tenera età di 6 anni, prima ancora di diventare capace di intendere e di volere, per poi passare al fan che necessita di ripetere come Freddie Mercury sia un’icona Gay dalle 16 alle 29 volte al giorno, di cui 11 necessariamente prima dei pasti, fino ad arrivare all’ immancabile critico dotato di linguaggio arguto e corrosivo in puro stile Scanzi...
Sì, perché, quando si parla di Queen, e quando si parla in specie di un “film” sui Queen, non ci facciamo mancare nulla.
Tra le tante inesattezze, castronerie, grossolane pretese e bislacche critiche che ho letto fin qui, sembra che nessuno si sia preoccupato di sottolineare il fulcro del discorso: Bohemian Rhapsody è un “film”.
Un film, in specie un film biografico, racconta una storia che, per forza di cose, non può (e forse non deve...) essere necessariamente attinente ai fatti realmente accaduti ai quali si ispira. E le ragioni, come detto, possono essere le più disparate: esigenze di copione, limitata disponibilità temporale nella quale condensare accadimenti verificatisi nell’arco di trent’anni, cercare di conferire alla storia un senso di compiutezza, con un inizio ed una fine, e via dicendo...
Bohemian Rhapsody racconta la storia dei Queen, e lo fa concentrandosi sulla storia di Freddie Mercury più nel particolare: ci sono tante inesattezze storiche? Si, ci sono.
Ci sono fatti inventati di sana pianta? Si, ci sono.
Il film poteva esser fatto meglio? Si, certamente: poteva esser fatto meglio.
Ma tutto questo mi porta a poter dire che Bohemian Rhapsody sia un brutto film? No, assolutamente no.
Perché Bohemian Rhapsody è una pellicola che funziona perfettamente: incanta, emoziona e perfino commuove nei terremotanti 15 minuti finali, durante i quali, chi è cresciuto con la musica dei Queen, non potrà fare a meno di rivivere emozioni indescrivibili.
Le licenze poetiche, le inesattezze cronologiche, sono anzi funzionali alla storia, e le conferiscono un’epicitá d’insieme che difficilmente sarebbe stata raggiunta se i fatti fossero stati narrati nella loro crudezza storica.
Detto questo, il film merita senz’altro la visone, Malek è un credibilissimo Freddie Mercury, e la musica dei Queen è il vero valore aggiunto di questa pellicola.
Consigliato senza riserve.
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[+] un biopic non è solo un film
(di colette84)
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[+] bohemian rhapsody è un film
(di erika)
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sabato 1 dicembre 2018
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uno schifo
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Non mi è piaciuto affatto, non lo consiglio
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siras
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sabato 1 dicembre 2018
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freddy
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Da vedere. Film coinvolgente, attori bravi. Freddy ti emoziona e la musica la fa da padrona.
Da brividi
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no_data
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sabato 1 dicembre 2018
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non l'ho visto e non lo vedrò mai.
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Ho visto l'attore che interpreta Freddie Mercury, questo mi basta per tenermi alla larga dal cinema. Rami Malek è un mostro inguardabile, non so con quale criterio hanno scelto questo attore con gli occhi da rana per interpretare una leggenda della musica mondiale.
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sandra
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sabato 1 dicembre 2018
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bello
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Semplice, bello, leggero e scorevole.. forse non ha trasmesso tutto il frizzante di Mercury ma una bella biografia e un omaggio al straordinario esistere dei Queen.
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rear kane
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sabato 1 dicembre 2018
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bohemian rhapsody from outer space
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Era il 2006 quando lessi on-line le prime notizie sulla possibile lavorazione di una bio-pic riguardante i Queen e Freddie Mercury, all'epoca, la bellezza di 12 anni fa, si vociferava del coinvolgimento di Johnny Depp nei panni del carismatico cantante/pianista; passati quattro anni da Depp si passò a Sasha Baron Coehn, poi a Ben Whishaw e addirittura (orrore!) a Daniel Radcliffe. Insomma, sono stata lasciata a rosolare nell'attesa per un tempo infinito, tanto che per un periodo ho smesso completamente di credere alla possibilità del progetto. Il film, uscito a fine ottobre quasi ovunque all'infuori dell'Italia, ha letteralmente sbancato. Non mi sono interessata a sapere altro, perchè volevo arrivare in sala senza alcun tipo di pregiudizio.
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Era il 2006 quando lessi on-line le prime notizie sulla possibile lavorazione di una bio-pic riguardante i Queen e Freddie Mercury, all'epoca, la bellezza di 12 anni fa, si vociferava del coinvolgimento di Johnny Depp nei panni del carismatico cantante/pianista; passati quattro anni da Depp si passò a Sasha Baron Coehn, poi a Ben Whishaw e addirittura (orrore!) a Daniel Radcliffe. Insomma, sono stata lasciata a rosolare nell'attesa per un tempo infinito, tanto che per un periodo ho smesso completamente di credere alla possibilità del progetto. Il film, uscito a fine ottobre quasi ovunque all'infuori dell'Italia, ha letteralmente sbancato. Non mi sono interessata a sapere altro, perchè volevo arrivare in sala senza alcun tipo di pregiudizio. Volevo solo cantare, urlare e piangere. Fan sfegatata dei Queen quando ero bambina, li ho scoperti a sei anni nel 1989 e ho letteralmente divorato tutto ciò che hanno fatto lungo i loro 18 anni di carriera, ogni libro, articolo, ogni intervista, tutti i dischi, le videocassette, tutto. Dopo tanti anni che ho smesso di seguire lo scempio che hanno protratto in seguito alla morte di Mercury, ancora ricordavo tantissimo della loro storia, ed è per questo motivo che a "Bohemian Rhapsody" ho affibbiato un bell'1 di voto, perchè laddove mi aspettavo di emozionarmi, di sentirmi scossa nelle viscere come quando li ascoltavo, guardavo, 'sentivo', qui ho visto nient'altro che un film di pura finzione. In "BR" non c'è quasi nulla di vero, di realmente accaduto, tutto o quasi è stato rimaneggiato, romanzato oltre l'accettabile, eventi completamente riscritti, una spudorata deizzazione del protagonista e in generale un'agiografia putridamente Hollywoodiana, non manca nemmeno la Yoko Ono di turno (Paul Prenter, al quale viene dato decisamente troppo spazio). Il fatto è che il film è piaciuto a moltissimi, a mio dire tutta gente che non aveva idea della loro storia, oppure i fan più die hard, quelli che adorerebbero i Queen pure se si mettessero a duettare con una boy band tipo i 5ive. Che tra l'altro è veramente successo.
Spezzo una lancia a favore dell'ottimo Rami Malek, che nella missione suicida di interpretare un personaggio così particolare, nonostante non ci assomigli neanche con il trucco e parrucco, ho apprezzato l'impegno che ha messo nel cercare di interpretarlo al meglio, non l'ho trovato superlativo ma perlomeno quasi decente. Per il resto, una lunga serie di cazzate, un film montato alla rinfusa, atto a cercare di piacere a tutti, mancando irrimediabilmente di rispetto sia a Freddie Mercury che a John Deacon, che qui viene decisamente maltrattato e in due o tre punti anche rappresentato come macchietta...insomma, aberrante.
Non lo consiglio a nessuno, se volete vedere cosa erano i Queen, guardatevi i concerti, leggetevi più libri che potete, compratevi i dischi, ma non vi fate fregare da questa cagata gargantuesca.
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chiaragolightly
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sabato 1 dicembre 2018
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film commerciale.
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Sinceramente molto delusa. Il film è costruito veramente male e finisce per essere dispersivo e superficilale. Non è un film né sulla Band né sull'Uomo. Gli scivoloni storiografici non possono sicuramente essere giustificati da esigenze di copione. Il taglio registico è quello di un documentario low budget della bbc. I dialoghi sono imbarazzanti e degni di un teen drama; sentire Freddie pronunciare battute come "mi piacciono gli uomoni in divisa" è ridicolo, ed anche un po' offensivo. La malattia viene solamente accennata e il film secondo me perde di spessore. Quello che salva questa pellicolo sono le canzoni originali dei Queen. Un po' pochino per questo c'è già YouTube e Spotify.
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Sinceramente molto delusa. Il film è costruito veramente male e finisce per essere dispersivo e superficilale. Non è un film né sulla Band né sull'Uomo. Gli scivoloni storiografici non possono sicuramente essere giustificati da esigenze di copione. Il taglio registico è quello di un documentario low budget della bbc. I dialoghi sono imbarazzanti e degni di un teen drama; sentire Freddie pronunciare battute come "mi piacciono gli uomoni in divisa" è ridicolo, ed anche un po' offensivo. La malattia viene solamente accennata e il film secondo me perde di spessore. Quello che salva questa pellicolo sono le canzoni originali dei Queen. Un po' pochino per questo c'è già YouTube e Spotify...
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paolorol
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sabato 1 dicembre 2018
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ignobile amerikanata
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Grottesco e a tratti ridicolo tentativo fallito di costruire un bioptic impossibile. Il povero Freddie, ad uso e consumo di un pubblico facilmente entusiasmabile, puritano e bacchettone come quello americano, fa una gran brutta fine, diventando un balbettante "bisessuale" dall'orientamento sessuale vago. L'icona gay diventa un romantico eterosessuale tenace depositario di un ricordo amoroso immortale. Il film oscura il wild side e ci presenta un tenero adolescente innamorato di una donna, il più grande suo amore mammà a parte. Già questo basterebbe per far sprofondare il filmetto nel ridicolo ma ci si mette pure il tentativo, fallimentare, di costruire un "Tale & Quale" poco convincente.
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Grottesco e a tratti ridicolo tentativo fallito di costruire un bioptic impossibile. Il povero Freddie, ad uso e consumo di un pubblico facilmente entusiasmabile, puritano e bacchettone come quello americano, fa una gran brutta fine, diventando un balbettante "bisessuale" dall'orientamento sessuale vago. L'icona gay diventa un romantico eterosessuale tenace depositario di un ricordo amoroso immortale. Il film oscura il wild side e ci presenta un tenero adolescente innamorato di una donna, il più grande suo amore mammà a parte. Già questo basterebbe per far sprofondare il filmetto nel ridicolo ma ci si mette pure il tentativo, fallimentare, di costruire un "Tale & Quale" poco convincente. Non basta un'ingombrante protesi dentaria per ricreare un personaggio della stazza scenica di Freddie Mercury, nè la pedissequa imitazione della sua gestualità. Il film scorre lento e piatto, esclusa qualche scena live che, in ogni caso, nulla ha a che fare con una qualsiasi delle testimonianze live dell'artista.Ne abbiamo di quelle tante che davvero non sappiamo che farcene di queste pretenziose ed inefficaci ricostruzioni. La noia impera quasi quanto il pressapochismo massimalista. Un pastrocchio da dimenticare, per chi non lo ha visto da non vedere.
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(di michele voss)
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sabato 1 dicembre 2018
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per niente d'accordo con questa recensione
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Una visione assolutamente limitata di un film che invece sa emozionare e fa comprendere la personalità di un uomo grande come pochi... L'interpretazione dell'attore poi è ottima. Io lo consiglio vivamente.
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bia1978
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venerdì 30 novembre 2018
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bellissimo
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Ieri ho visto il film e posso dire che è davvero emozionante nonostante le tantissime inesatezze presenti al film, tra queste la data delle canzoni inserite.... Molte canzoni sono state presentare in ordine cronologico sbaglaitissimo addirittura anche canzoni rilasciate dopo il 1985 sono state incluse nel film che, da quanto pare, è finito al live aid del luglio 1985.... Esempio è la famosissima WHO WANTS TO LIVE FOREVER.... che è stata lanciata dopo il live aid e che era presente nel film quando Freddie esce dall'ospedale con la supposta diagnose della sua malattia.... Altro errore è la canzone FAT BOTTOMED GIRLS uscita nel 1978 e colocata nel film prima di quest'anno.
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Ieri ho visto il film e posso dire che è davvero emozionante nonostante le tantissime inesatezze presenti al film, tra queste la data delle canzoni inserite.... Molte canzoni sono state presentare in ordine cronologico sbaglaitissimo addirittura anche canzoni rilasciate dopo il 1985 sono state incluse nel film che, da quanto pare, è finito al live aid del luglio 1985.... Esempio è la famosissima WHO WANTS TO LIVE FOREVER.... che è stata lanciata dopo il live aid e che era presente nel film quando Freddie esce dall'ospedale con la supposta diagnose della sua malattia.... Altro errore è la canzone FAT BOTTOMED GIRLS uscita nel 1978 e colocata nel film prima di quest'anno... Per non parlare della sua malattia e quando ha detto ai memebri della sua band... Due anni dopo il 1985 è successo il fatto e nel film lo hanno messo come prima del live aid. Sinceramente il film è stupendo, emozionante, fa piangere, ridere, commuovere, fa amare i Queen per quello che sono stati e rappresentati per la musica, ma gli errori ci sono. E tanti che passano inosservati ai fans che conoscono le loro canzoni piu belle e famose. Come il discoro del suo compagno non che amante, che in realtà faceva tutt'altro che il cameriere (basta leggere Wikipedia per rendersene conto). Con questo film si piange, si emoziona, è da pelle d'oca, se uno non sta li a guardare i minimi detagli... poi chi sono io per dire qualcosa se manco gli integranti stessi dei Queen hanno detto nulla. Va bene così, va benissimo cosi. Un'interpretazione da Oscar per quanto riguarda il concerto Live Aid, emozionante, bellissimo. E la gente che era in sala anche ai titoli di coda ad ascoltare THE SHOW MOST GO ON parla per se. Bellissimo. Ho amato questo film come amo i Queen da quando ero una bambina. Freddie nel cuore per sempre!
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