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lunedì 3 dicembre 2018
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piatto superficie scontato noioso
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* Non insegna nulla sui Queen: raccontata non fedelmente. Molti saluti e buchi e parti inventate. * Non da emozioni, non intrattiene e non passa nessuna morale /visione che fa crescere lo spettatore Non approfondisce le emozioni il lato umano le relazioni. ANNOIA
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lunedì 3 dicembre 2018
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fantastico!!
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Uno dei migliori film mai visti, ogni canzone che sentivo mi venivano i brividi.
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lunedì 3 dicembre 2018
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bias
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Recensione prevenuta, piena di luoghi comuni, alla ricerca nostalgica di una finta trasgressione da nuova correttezza politica. Sembra che non abbia mai visto il vero Mercury ma se ne sia creato uno fittizio con cui si rammarica che questo del film, anch'esso fittizio ed eccessivo per motivi diversi, non combacia. Si riguardi i video dei concerti e l'assoluta normalità della sua grandezza, tutta e solo musicale.
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massenzio99
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lunedì 3 dicembre 2018
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bel ricordo di freddie
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Ho visto ieri Bohemian Rhapsody film diretto da Bryan Singer, anche se il regista è stato licenziato a due settimane dalla fine della lavorazione ed il lavoro è stato portato a termine da Dexter Fletcher,nonostante ció la pellicola rimane diretta dal regista statunitense. il Film non è stato acclamato dalla critica, tanto da parlare di buchi di sceneggiatura, forse dovuti al cambio del regista, mentre al contrario è piaciuto al pubblico che lo considera un degno omaggio alla memoria di FreddieMercury.Personalmente reputo Bohemian Rhapsody un buon film, per questo non sono d'accordo con la critica, che a mio parere lo ha punito troppo pesantemente, ma posso capirne alcune perplessità. Il film inizialmente è troppo celere , tanto da sembrare noioso, la trama scorre troppo velocemente e la sceneggiatura ne perde di qualità.
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Ho visto ieri Bohemian Rhapsody film diretto da Bryan Singer, anche se il regista è stato licenziato a due settimane dalla fine della lavorazione ed il lavoro è stato portato a termine da Dexter Fletcher,nonostante ció la pellicola rimane diretta dal regista statunitense. il Film non è stato acclamato dalla critica, tanto da parlare di buchi di sceneggiatura, forse dovuti al cambio del regista, mentre al contrario è piaciuto al pubblico che lo considera un degno omaggio alla memoria di FreddieMercury.Personalmente reputo Bohemian Rhapsody un buon film, per questo non sono d'accordo con la critica, che a mio parere lo ha punito troppo pesantemente, ma posso capirne alcune perplessità. Il film inizialmente è troppo celere , tanto da sembrare noioso, la trama scorre troppo velocemente e la sceneggiatura ne perde di qualità. La pellicola, a mio parere migliora durante il film,fino a raggiungere il suo apice alla fine, nella rappresentazione del concerto Live Aid, fatta magistralmente, perfetta anche l'interpretazione di Rami Said Malek, il quale non avrebbe potuto impersonarsi meglio in un personaggio difficile come il solista dei Queen. Vi consiglio quindi,se non lo avete fatto,di andarvi a vedere Bohemian Rhapsody, non sarà un capolavoro, ma lascia comunque delle belle emozioni.
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lunedì 3 dicembre 2018
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bel ricordo di freddie
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Ho visto ieri Bohemian Rhapsody film diretto da Bryan Singer, anche se il regista è stato licenziato a due settimane dalla fine della lavorazione ed il lavoro è stato portato a termine da Dexter Fletcher,nonostante ció la pellicola rimane diretta dal regista statunitense. il Film non è stato acclamato dalla critica, tanto da parlare di buchi di sceneggiatura, forse dovuti al cambio del regista, mentre al contrario è piaciuto al pubblico che lo considera un degno omaggio alla memoria di FreddieMercury.Personalmente reputo Bohemian Rhapsody un buon film, per questo non sono d'accordo con la critica, che a mio parere lo ha punito troppo pesantemente, ma posso capirne alcune perplessità. Il film inizialmente è troppo celere , tanto da sembrare noioso, la trama scorre troppo velocemente e la sceneggiatura ne perde di qualità.
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Ho visto ieri Bohemian Rhapsody film diretto da Bryan Singer, anche se il regista è stato licenziato a due settimane dalla fine della lavorazione ed il lavoro è stato portato a termine da Dexter Fletcher,nonostante ció la pellicola rimane diretta dal regista statunitense. il Film non è stato acclamato dalla critica, tanto da parlare di buchi di sceneggiatura, forse dovuti al cambio del regista, mentre al contrario è piaciuto al pubblico che lo considera un degno omaggio alla memoria di FreddieMercury.Personalmente reputo Bohemian Rhapsody un buon film, per questo non sono d'accordo con la critica, che a mio parere lo ha punito troppo pesantemente, ma posso capirne alcune perplessità. Il film inizialmente è troppo celere , tanto da sembrare noioso, la trama scorre troppo velocemente e la sceneggiatura ne perde di qualità. La pellicola, a mio parere migliora durante il film,fino a raggiungere il suo apice alla fine, nella rappresentazione del concerto Live Aid, fatta magistralmente, perfetta anche l'interpretazione di Rami Said Malek, il quale non avrebbe potuto impersonarsi meglio in un personaggio difficile come il solista dei Queen. Vi consiglio quindi,se non lo avete fatto,di andarvi a vedere Bohemian Rhapsody, non sarà un capolavoro, ma lascia comunque delle belle emozioni.
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rewind10
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lunedì 3 dicembre 2018
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un senso di vuoto misto a tristezza
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La proiezione del film si è appena conclusa, ho finalmente visto la pellicola che aspettavo da anni e dentro ho un mix di emozioni contrastanti. Esaltazione per il finale che da vero Fan non può non emozionarti, rammarico per ciò che è stato raccontato ( o meglio storpiato ) e vuoto perché quando escono i titoli di coda, ti rendi conto che questo viaggio nel mondo dei Queen si è appena concluso e realizzi quanto ti mancherà. Ne vorresti di più ma non è possibile.
Da questa pellicola salvo poche cose purtroppo, tra tutte l'interpretazione di Malek che senza dubbio ha richiesto tante ore di lavoro all'attore, anche se alla lunga ho trovato la gestualità eccessiva.
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La proiezione del film si è appena conclusa, ho finalmente visto la pellicola che aspettavo da anni e dentro ho un mix di emozioni contrastanti. Esaltazione per il finale che da vero Fan non può non emozionarti, rammarico per ciò che è stato raccontato ( o meglio storpiato ) e vuoto perché quando escono i titoli di coda, ti rendi conto che questo viaggio nel mondo dei Queen si è appena concluso e realizzi quanto ti mancherà. Ne vorresti di più ma non è possibile.
Da questa pellicola salvo poche cose purtroppo, tra tutte l'interpretazione di Malek che senza dubbio ha richiesto tante ore di lavoro all'attore, anche se alla lunga ho trovato la gestualità eccessiva. Freddie nel privato era una persona timida ed estremamente riservata.
Grande enfasi alle parti live che sono state ricreate molto bene, riescono a trasmettere la stessa carica emotiva dei veri concerti. Da questo punto di vista ottimo lavoro a mio avviso. Ho apprezzato anche delle piccole chicche (tra tutte la registrazioni in studio di Bohemian Rhapsody) che, pur non essendo fedeli al 100%, mi hanno fatto sorridere.
Per il resto, buio profondo. La storia è stata reinterpretata in modo quasi scandaloso, inaccettabile per chi ha letto le biografie. Ci sono decine di aneddoti errati o vere e proprie castronerie che mi hanno lasciato decisamente perplesso. Alcune di esse sono quasi imbarazzanti.
In merito ho letto scusanti del tipo: "è solo un film", oppure "dura 2 ore è impossibile riprodrre tutto". Prima cosa non è solo un film, stai producendo la ricostruzione della vita di una delle più celebri e carismatiche rock star di tutti i tempi! No dico, scusate se è poco. Secondo con i giusti ritmi sarebbe potuto durare anche un'ora in più. Il film a tratti sa anche trasmettere delle emozioni ma se sai che ciò che stai vedendo è finto, il tutto ti crolla addosso come un castello di carta.
E quindi cosa mi rimane di tutto ciò? Ascolto le loro canzoni, rileggerò i libri, riguarderò per l'ennesima volta i concerti rammaricandomi per l'occasione persa. Malgrado tutto ho apprezzato di rivivere la loro leggenda per 2 ore, forse è questo ciò che conta realmente.
The show must go on..
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(di colette84)
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daniele marsero
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lunedì 3 dicembre 2018
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il mito continua
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Un film atteso da tantissimi anni, pensato, ripensato, lavorato e ricomposto numerose volte con l’obiettivo di portare sul grande schermo la vita professionale e privata dei Queen e del suo frontman. Il lavoro di questa pellicola ricorda la costruzione affannosa e magistrale della hit Bohemian Rhapsody, che dà volutamente il titolo al film, quasi a volerne sottolineare la difficoltà dell’impresa. Se da un lato ha avuto un pathos e una gestazione faticosa, con cambio di regia, sceneggiatura e attori, dall’altro l’impegno profuso nel raccontare una storia così complessa c’è.
E’ impossibile inserire in due ore di nastro il travaglio di Mercury e il carisma dei Queen, snocciolare ogni singolo momento di vent’anni di attività, incidere in particolari privati inutili ai fini della conoscenza.
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Un film atteso da tantissimi anni, pensato, ripensato, lavorato e ricomposto numerose volte con l’obiettivo di portare sul grande schermo la vita professionale e privata dei Queen e del suo frontman. Il lavoro di questa pellicola ricorda la costruzione affannosa e magistrale della hit Bohemian Rhapsody, che dà volutamente il titolo al film, quasi a volerne sottolineare la difficoltà dell’impresa. Se da un lato ha avuto un pathos e una gestazione faticosa, con cambio di regia, sceneggiatura e attori, dall’altro l’impegno profuso nel raccontare una storia così complessa c’è.
E’ impossibile inserire in due ore di nastro il travaglio di Mercury e il carisma dei Queen, snocciolare ogni singolo momento di vent’anni di attività, incidere in particolari privati inutili ai fini della conoscenza. I 134 minuti sono sufficienti però a regalare allo spettatore un sommario e ben fatto biopic, al netto di alcune imprecisioni che non cambiano però il senso che si voleva assegnare a quello che rimane un film, una pellicola di celebrazione di una delle più grandi rock band della Storia.
La sceneggiatura finale di McCarten risulta monca, costretto a rinchiudere una sorta di storia magica e complicata in poco spazio e terminandola nel 1985. Il lavoro arduo è però ricompensato da un racconto abbastanza fedele, a tratti lieve e delicato, a tratti solo in superficie ma mai superficiale. La fedeltà cade su alcuni errori evidenti di date, ma che non cambiano l’osservazione generale della pellicola.
La regia di Singer, licenziato a quasi fine riprese, è terminata da Fletcher, che contribuisce in piccola parte: il regista punta a un biopic commerciale e a una ricerca di celebrazione totale, con riprese classiche senza azzardi e con la costante paura dell’errore. Riesce nell’intento e trasporta la sceneggiatura in modo pedissequo. L’ultima parte, forse lo zampino di Fletcher, ha rilanci più energici.
La fotografia di Sigel è perfetta, senza sbavature e intercetta le emozioni nei tempi giusti.
Il montaggio di Ottman segue il regista e forse si poteva fare di più, se non fosse stato impegnato anche alla colonna sonora: le musiche ripensate insieme ai Queen toccano i più grandi successi e fanno sognare.
La scenografia di Haye, interamente ricostruita in modo ostinato e perfetto, viaggia in coppia con i costumi di Julian Day: tutto identico come nella realtà. Il tentativo del trucco di Hounslow è il massimo che si poteva fare sui personaggi ed è ricompensato da alcune angolazioni che fanno venire i brividi per la somiglianza.
Le interpretazioni sono tutte ottime: Ben Hardy, Gwilym Lee, Joseph Mazzello sanno fare il loro lavoro e lo fanno con trasporto, portando una copia meravigliosamente identica dei Queen. Ma la vera star della pellicola è quel tumultuoso sussulto teatrale di Rami Malek che riesce a indossare -in panni stretti- il fisico scultoreo di Mercury, seguendone mosse, cadenze, passi, espressioni e sguardi che lo potrebbero portare immediatamente a un desiderato e meritato Oscar come miglior interpretazione maschile.
Gli ultimi venti minuti del film si ricongiungono ai primi, immergendo lo spettatore in quello che rimane uno degli eventi live più incredibili della storia della musica; al termine le frasi a nero riempiono i sei anni mancanti e mettono alcuni dei puntini sulle “i” che difettavano nel lavoro, lasciando il groppo in gola su The Show Must Go On, quasi a volersi scusare di ciò che non si è potuto concludere.
Quasi a voler dire: il mito continua.
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lunedì 3 dicembre 2018
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da vedere
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Film stupendo,grande recitazione di Malek. Si impara anche qualcosa
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aerobronz
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lunedì 3 dicembre 2018
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ci voleva consapevolezza di cosa è stato offerto?
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Cara Rear, ho riletto ogni singola riga della tua recensione, e mi sono ritrovato in quello che i Quenn sono per te. Sono stati il gruppo che mi hanno fatto scavallare dall'essere bambino al diventare ragazzo. Il primo amore, viscerale, morboso, intenso avuto con la musica. E come te ho assorbito tutto quello che i Queen sono e sono stati. Forse il tuo problema, è stato che non ti sei informata per tempo,come da tua ammissione, su cosa avrebbe offerto questo film, e ti sei recata a vederlo inconsapevole di cosa avresti potuto trovare. Quando ho saputo che sarebbe stato fatto un film sui Queen, mi sono informato per tempo e ci sono andato consapevole che comunque non avrei visto un DOCUMENTARIO, ma un intrattenimento che avrebbe descritto in due ore la vita di un gruppo.
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Cara Rear, ho riletto ogni singola riga della tua recensione, e mi sono ritrovato in quello che i Quenn sono per te. Sono stati il gruppo che mi hanno fatto scavallare dall'essere bambino al diventare ragazzo. Il primo amore, viscerale, morboso, intenso avuto con la musica. E come te ho assorbito tutto quello che i Queen sono e sono stati. Forse il tuo problema, è stato che non ti sei informata per tempo,come da tua ammissione, su cosa avrebbe offerto questo film, e ti sei recata a vederlo inconsapevole di cosa avresti potuto trovare. Quando ho saputo che sarebbe stato fatto un film sui Queen, mi sono informato per tempo e ci sono andato consapevole che comunque non avrei visto un DOCUMENTARIO, ma un intrattenimento che avrebbe descritto in due ore la vita di un gruppo. Quindi, consapevole che ci sarebbero state comunque grosse disfrepanze con la realtà (in primis la data della scoperta della malattia, addirittura risultata negativa al primo test fatto in prossimità del live aid) e diverse ingiustizie storiche (Deacon entro nei Queen più di un anno dopo Freddie), mi sono comunque goduto un film che a mio avviso NON merita il voto che hai lasciato. Buona continuazione :)
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lunedì 3 dicembre 2018
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un film impetuoso
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Bohemian Rhapsody rende alla perfezione, attraverso la capacità interpretativa del suo protagonista, la prorompente personalità di Freddie Mercury. Ben ricostruito anche il complesso percorso artistico della band. Un capo d'opera del genere bio.
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