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domenica 9 dicembre 2018
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stupendo
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Il più bel film visto negli ultimi anni. Da premio
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domenica 9 dicembre 2018
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spettacolare
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una trama e degli aneddoti di Freddy MERCURY che anche i più esperti non conoscevano un gran bel film che tocca tutti i temi sociali di quei tempi lo consiglio a tutti
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(di colette84)
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ale0crysis
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domenica 9 dicembre 2018
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consigliato??? obbligato!
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Un film che è un capolavoro di interpretazione, oltre che dalla band in particolare May, Malek è riuscito a impersonificare in modo assolutamente autentico quello che era Freddie. E vincerà l'oscar. Sopra qualsiasi rivale. Ovunque si legge che lo merita per quello che è riuscito a fare. Una interpretazione TITANICA di una Leggenda che non morirà mai nella storia della musica. Ci sono persone come me che lo hanno visto già più di una volta e non ti stanchi mai di vederlo. 2 ore e mezza passano in un fiato.
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rino79
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domenica 9 dicembre 2018
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didascalico e privo di empatia
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Premesso che ho amato i Queen fin da bambino, la mia recensione riguarda esclusivamente l'opera cinematografica, cercando di non lasciare che l'amore per Freddie, per i Queen e per la loro musica ne influenzi il giudizio.
Nonostante Freddie Mercury sia magistralmente interpretato da Rami Malek (già apprezzato in Mr. Robot), con un'interpretazione da Oscar, senza dubbio, nonostante un casting eccezionale ed attentissimo degli attori secondari (Brian May e Deacon erano identici agli originali, così come la madre e il padre di Freddie), l'approccio generale del film risulta troppo didascalico, frettoloso e politcally correct e in fin dei conti, una grande occasione persa di rappresentare davvero la grandezza di Freddie.
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Premesso che ho amato i Queen fin da bambino, la mia recensione riguarda esclusivamente l'opera cinematografica, cercando di non lasciare che l'amore per Freddie, per i Queen e per la loro musica ne influenzi il giudizio.
Nonostante Freddie Mercury sia magistralmente interpretato da Rami Malek (già apprezzato in Mr. Robot), con un'interpretazione da Oscar, senza dubbio, nonostante un casting eccezionale ed attentissimo degli attori secondari (Brian May e Deacon erano identici agli originali, così come la madre e il padre di Freddie), l'approccio generale del film risulta troppo didascalico, frettoloso e politcally correct e in fin dei conti, una grande occasione persa di rappresentare davvero la grandezza di Freddie.
Troppo didascalico, poichè ingabbiato nello schema trito e ritrito della biografia dell'artista "maledetto": l'infanzia modesta, il trauma fondante, l'ascensione con prezzo annesso da pagare quasi sempre con una tossicodipendenza, la caduta, la redenzione a cui segue qualche volta la malattia e la morte. E pur non scostandosi mai da questi clichè, il film non riesce comunque a creare l'empatia tra lo spettatore ed il dramma interiore di Freddie. Tantomeno riesce ad esaltarne la genialità, la forza creativa e l'unicità. Lo spettatore non assiste MAI alla genesi delle canzoni, (per me la pecca più grave della pellicola) ovvero al processo creativo ed alle cause scatenati che portano alla creazione di un'opera d'arte, ma assiste soltanto al fatto compiuto, quando cioè le canzoni sono già in testa di Freddie o di May o di Deacon. Basti pensare alla "nascita" di Bohemian Rhapsody, che Mercury scrisse quasi interamente da solo, rappresentata in maniera frettolosa e priva di dettagli che esaltino la genialità del momento, nella scena in cui Malek suona il pianoforte e sembra colto dall'ispirazione divina. Sembra appunto, perchè tutto il resto è lasciato allo sforzo immagignifico dello spettatore. E del fatto che la canzone sia stata quasi certamente il mezzo utilizzato dal cantante per dichiarare la propria omosessualità? Nemmeno un accenno.
Per la maggior parte del tempo sembra infatti di assistere piuttosto ad un docu-fiction, una ricostruzione cronologica (nemmeno troppo accurata) della nascita della band e di alcune loro celebri canzoni, fino al grande successo planetario Non troppo accurata perchè alcuni fatti narrati sono inesatti e/o confusionari (ad esempio John Decon arrivò nella Band un anno dopo e non insieme a Freddie e i Queen decisero di comune accordo di separarsi per un periodo dal 1982 al 1983, non fu Freddie a lasciare la band per intraprendere la carriera di solista).
Altra grande lacuna a mio avviso rimane l'assenza di una vera introspezione dei personaggi, troppo stereotipata nei componenti della band e troppo superficiale nel personaggio di Freddie: i suoi drammi interiori non coinvolgono mai davvero lo spettatore: nè la presa di coscienza dell'omoessualità, nè il rapporto conflittuale con il padre, nè la notizia della malattia. In questo a mio avviso il regista Bryan Singer avrebbe potuto osare di più, sfruttando magari qualche scena onirica e simbolica. Sarà che il mio metro di paragone per il cinema biografico rimane The Doors di Oliver Stone, dove l'introsprezione di Jim Morrison è allo stato dell'arte.
Troppo frettoloso dicevo: troppe le cose da raccontare per una pellicola di sole due ore. Un film sui Queen avrebbe richiesto perlomeno un'altra ora ed arrivare almeno al loro concerto più celebre, quello di Wembley nel 1986.
Politcally Correct poichè di tutta quel periodo importante nella vita di Freddie durante i primi anni 80, gli eccessi, l'omosessualità libertina, rimane un accenno frettoloso e pudico, quasi una tacita censura, a voler pensar male.
Tuttavia il film merita comunque di essere visto. Al cinema certamente, per godere appieno della colonna sonora e perchè ha il grande pregio di riportare in vita Freddie per qualche ora.
La scena finale invece merita un giudizio a parte, poichè la ricostruzione delll'intera esibizione dei Queen al Live Aid del 1985 a Wembley, seppur un copia-incolla della performance originale - è davvero un capolavoro cinematografico (e tecnologico) che ricongiunge sia i membri della band tra loro che lo spettatore ai Queen, restituendo a Cesare quel che è di Cesare e cioè Freddie, in tutta la sua grandezza, al suo pubblico.
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[+] magari fosse stato almeno didascalico
(di colette84)
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mauro
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domenica 9 dicembre 2018
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la leggenda di mercury
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Il film non si discosta molto da quelli riguardanti la vita delle star della musica che lo hanno preceduto, ovvero: si propongono di fare una biografia esaustiva e possibilmente non banale della vita di un gruppo musicale, o di un solista ed inevitabilmente affondano in una narrazione antologica, per la verità in questo anche sbagliata, in alcuni casi, di fatti ormai arci noti, in una invenzione di dialoghi molto privati che nessuno può aver riportato, perchè come in questo caso non c'erano testimoni e alcune persone tirate in ballo sono pure decedute da ormai molti anni. Si tende a mitizzare ancora maggiormente qualcosa che non ha bisogno di trovare ua dimensione superiore a quella che abbia già, voglio dire: c'è forse bisogno di lucidare il tesoro dei Queen? Ma non penso proprio, si lustra automaticamente tutte le volte che si apre lo scrigno della loro fantastica musica.
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Il film non si discosta molto da quelli riguardanti la vita delle star della musica che lo hanno preceduto, ovvero: si propongono di fare una biografia esaustiva e possibilmente non banale della vita di un gruppo musicale, o di un solista ed inevitabilmente affondano in una narrazione antologica, per la verità in questo anche sbagliata, in alcuni casi, di fatti ormai arci noti, in una invenzione di dialoghi molto privati che nessuno può aver riportato, perchè come in questo caso non c'erano testimoni e alcune persone tirate in ballo sono pure decedute da ormai molti anni. Si tende a mitizzare ancora maggiormente qualcosa che non ha bisogno di trovare ua dimensione superiore a quella che abbia già, voglio dire: c'è forse bisogno di lucidare il tesoro dei Queen? Ma non penso proprio, si lustra automaticamente tutte le volte che si apre lo scrigno della loro fantastica musica. Del resto è questa la parte che accende l'entusiasmo dello spettatore, la nostalgia di non avere avuto ancora la possibilità di godere della genialità di questo gruppo musicale. Non mi è piaciuta per niente la lettura che viene data del personaggio Mercury, in rapporto con il gruppo, sì è detto abbiano collaborato attivamente alla pellicola, beh allora io non ci casco, qui sembrano chierichetti dediti alla famiglia e alla musica, morigerati lavoratori che lavorano e poi vanno a letto la sera presto dopo aver raccontanto la favola ai figli, mentre Mercury un egoista sesso dipendente, malato di solitudine. Mmmm a me sembra che si sia fatto un torto più che un omaggio al leader dei Queen, sono stati scorretti. Una brava persona non toglie la maschera in pubblico ad un amico, specialmente se questo non c'è più e non si può difendere, prima di tutto perchè è scorretto e secondariamente è solo la sua versione dei fatti è quindi anche un'operazione piuttosto arrogante e presuntuosa. Diciamolo questo film è memorabilia!!! Questa abitudine di ricreare le ambientazioni perfette di un certo periodo storico, o, come in questo caso ricercare somiglianze stupefacenti con gli originali, anche se nel caso di Mercury, riuscita a metà poichè fino ad una certa data aveva molto più fisico del protagonista, ormai non sa più di niente, oggi è facile affidarsi a professionisti in grado di ricreare perfettamente qualsiasi momento storico, non stupisce più questa abilità e poi è una carta regalo, il succo è altrove e qui non c'è. Il problema è che non si riesce ad accettare che dietro al rock star ci sia un uomo, si deve per forza guardargli dentro, sezionarlo, non ci bastano i Queen? Dobbiamo avere per forza una cronologia perfetta degli eventi? Per farci cosa? Per capire magari il segreto del loro talento? Eh mi dispiace non c'è un segreto, ci si nasce, oppure no, punto! Il film è bello nei momenti musicali perchè i Queen erano indiscutibilmente fantastici. Per il resto mi è sambrata l'ennesima operazione, poco artistica e molto economica di accendere i riflettori per vendere dischi e sfruttare ancora una volta l'immagine di Freddie.Invece di vedere il film consiglio di mettere sullo schermo un bel live vero dei Queen, molto meglio! Volete sapere chi era Freddie Mercury, ecco era quello lì, a me basta e avanza!
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power76
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sabato 8 dicembre 2018
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bohemian rhapsody adatt
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Si...È adatto ai bambini
perlomeno sopra i dieci anni
Non per scene "particolari " ma per percepire meglio il significato del film
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ludwigzaller
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sabato 8 dicembre 2018
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il più bel "musicarello" della storia
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Ad uno sguardo più attento la struttura narrativa di questo film rivela inquietanti somiglianze con quella di quei film degli anni sessanta interpretati da Al Bano e Gianni Morandi, dei cosiddetti cioè "musicarelli". Il punto di partenza di queste storie è un giovane dotato di mezzi vocali immensi e mai espressi (Al Bano, Freddy Mercury) che proviene da una famiglia povera. La sua ascesa è favorita dalla presenza di una ragazza che lo sostiene (Laura Efrikian, Romina Power), e da un gruppo di amici generosi e fedeli (Franco e Ciccio, Raffaele Pisu), nel ruolo favolistico dell'aiutante magico. Fondamentale anche il ruolo del manager (Nino Taranto, Gino Bramieri). Ma raggiunta la fama il protagonista si isola, tradisce la fidanzata con una più bella ma dal cuore durissimo, possibilmente cinese, si allontana dagli amici e va in crisi.
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Ad uno sguardo più attento la struttura narrativa di questo film rivela inquietanti somiglianze con quella di quei film degli anni sessanta interpretati da Al Bano e Gianni Morandi, dei cosiddetti cioè "musicarelli". Il punto di partenza di queste storie è un giovane dotato di mezzi vocali immensi e mai espressi (Al Bano, Freddy Mercury) che proviene da una famiglia povera. La sua ascesa è favorita dalla presenza di una ragazza che lo sostiene (Laura Efrikian, Romina Power), e da un gruppo di amici generosi e fedeli (Franco e Ciccio, Raffaele Pisu), nel ruolo favolistico dell'aiutante magico. Fondamentale anche il ruolo del manager (Nino Taranto, Gino Bramieri). Ma raggiunta la fama il protagonista si isola, tradisce la fidanzata con una più bella ma dal cuore durissimo, possibilmente cinese, si allontana dagli amici e va in crisi. Questa tormentata parentesi si chiude allorché il cantante si riconcilia con amici e parenti e si esibisce, di fronte a loro, in un concerto trionfale (Canzonissima, Wembley). Certo, le immagini sono di più alta qualità e i protagonisti più bravi. Ed è per questo che parlerei di più bel musicarello della storia del cinema.
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paola d. g. 81
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sabato 8 dicembre 2018
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sublime
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Semplicemente meraviglioso. Commovente, emozionante, merita tutto il successo che sta avendo.
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cruella
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sabato 8 dicembre 2018
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tale e quale?
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Brian May in un'intervista ha detto che Rami Malek ha abitato Freddy...Bah...penso abbia fatto tutto sommato un lavoro discreto (certo non da nominato ai Globes né tanto meno come mi immagino sarà agli Oscar). Nulla nulla nulla del carisma di Freddy. Non so come Freddy fosse nel privato e quindi non posso fare un confronto...ma sicuramente le riprese del concerto a Wembley e il logico raffronto me ne hanno restituito una versione notevolmente ridimensionata nei gesti (paradossalmente troppo eccessivi e per niente naturali), nella mimica, una versione direi quasi infantile nell'imitazione e non nell'interpretazione. Ecco direi che Malek abbia imitato Freddy, non certo interpretato.
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Brian May in un'intervista ha detto che Rami Malek ha abitato Freddy...Bah...penso abbia fatto tutto sommato un lavoro discreto (certo non da nominato ai Globes né tanto meno come mi immagino sarà agli Oscar). Nulla nulla nulla del carisma di Freddy. Non so come Freddy fosse nel privato e quindi non posso fare un confronto...ma sicuramente le riprese del concerto a Wembley e il logico raffronto me ne hanno restituito una versione notevolmente ridimensionata nei gesti (paradossalmente troppo eccessivi e per niente naturali), nella mimica, una versione direi quasi infantile nell'imitazione e non nell'interpretazione. Ecco direi che Malek abbia imitato Freddy, non certo interpretato. Hanno scelto un ragazzo per la parte di un uomo così pieno di vissuto come lo è stato Freddy. E quegli occhi...dov'è il magnetismo di Freddy? Chapeau invece all'attore che ha interpretato Brian May...somiglianza impressionante.
Il film se pure pieno di inesattezze penso sia da suggerire a chi non conosce i Queen e voglia cominciare a farsene un'idea, ma senza troppe aspettative dal punto di vista della resa filmica.
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lu binetti
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sabato 8 dicembre 2018
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you're the victim of you crime
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No, non si può scegliere un attore così distante dall'originale. Perché scritturarne uno che non ha nulla, nè nella fisicità, nè nei tratti, tantomeno nelle doti vocali, che si avvicini lontanamente all'originale? Probabilmente comandano logiche di tipo commerciale che un amante di Freddy non può comprendere nè accettare. Qualunque altro attore con una fisicità armonica e prestante, con un viso dai tratti regolari, non dico che avesse il naso o gli zigomi perfetti e leggendari di Freddy, o i suoi occhi neri e pazzeschi, ma almeno dei tratti più armonici, sarebbe stato preferibile perché opportunamente truccato avrebbe raggiunto una certa somiglianza.
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No, non si può scegliere un attore così distante dall'originale. Perché scritturarne uno che non ha nulla, nè nella fisicità, nè nei tratti, tantomeno nelle doti vocali, che si avvicini lontanamente all'originale? Probabilmente comandano logiche di tipo commerciale che un amante di Freddy non può comprendere nè accettare. Qualunque altro attore con una fisicità armonica e prestante, con un viso dai tratti regolari, non dico che avesse il naso o gli zigomi perfetti e leggendari di Freddy, o i suoi occhi neri e pazzeschi, ma almeno dei tratti più armonici, sarebbe stato preferibile perché opportunamente truccato avrebbe raggiunto una certa somiglianza. Invece no. Si è scelto un uomo con occhi chiari e inespressivi, che ripete in modo eccessivo il vezzo di Freddy di nascondere la leggera sporgenza degli incisivi, che nulla avevano a che vedere con la protesi indossata dall'attore. Un triste parodia. Inaccettabile. Il voto non è il minimo perché il film scorre, nonostante l'imitazione insopportabile del grande Freddy.
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