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giovedì 13 dicembre 2018
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stupendo
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giovedì 13 dicembre 2018
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recensione
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Secondo me uno dei pochi film decenti degli ultimi anni finalmente non sono d accordo con la valutazione della critica
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colette84
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martedì 11 dicembre 2018
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le "correzioni" may e taylor
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Si poteva fare un film migliore sui Queen? Si decisamente Si.
Purtroppo questo film paga lo scotto di una gelosia mai sopita dall'inizio alla fine di quanto la sedicente famiglia Queen (almeno per quanto riguarda Taylor e soprattutto May) hanno covato per decenni.
Freddie, viene tradito dai suoi stessi compagni che ce lo restituiscono decisamente corretto, come il Freddie/Malek dice nel momento di Mea Culpa del Film, prima del Live Aid.
E' un film che non ha il coraggio di guardare alla realtà, alla dura realtà che invece Freddie ha guardato dritto in faccia.
La realtà non è che Freddie ha tradito i suoi compagni per un pò di milioni di dollari, visto che i primi a fare progetti solisti sono stati proprio May e Taylor; La realtà non è quella di un Freddie velato untore.
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Si poteva fare un film migliore sui Queen? Si decisamente Si.
Purtroppo questo film paga lo scotto di una gelosia mai sopita dall'inizio alla fine di quanto la sedicente famiglia Queen (almeno per quanto riguarda Taylor e soprattutto May) hanno covato per decenni.
Freddie, viene tradito dai suoi stessi compagni che ce lo restituiscono decisamente corretto, come il Freddie/Malek dice nel momento di Mea Culpa del Film, prima del Live Aid.
E' un film che non ha il coraggio di guardare alla realtà, alla dura realtà che invece Freddie ha guardato dritto in faccia.
La realtà non è che Freddie ha tradito i suoi compagni per un pò di milioni di dollari, visto che i primi a fare progetti solisti sono stati proprio May e Taylor; La realtà non è quella di un Freddie velato untore. La realtà non è un Freddie deliberatamente insultato sui denti i baffi..., un Freddie che da solo beveva e pippava (si Taylor ce l'ho con te.. le piste di neve le tiravi insieme a Lui dai dischi di platino), La realtà non è un Freddie che da solo organizzava feste che in realtà erano dei Queen...
Sembra che Taylor e May si siano voluto levare dei sassi dalla scarpa per qualcosa di cui nessuno ha colpa: il genio ineguagliato di Freddie Mercury (May, potevi almeno lasciare in pace Bo Rhap... tutte le parti le ha scritte Freddie, si anche il tuo benedetto assolo di chitarra... lo hai detto tu stesso che veniva con la musica per tutti...)
Ma ovviamente bisogna distorcere la realtà... confezionare un prodotto dalle venature omofobe (perchè che strano il tracollo - nel film, non nella realtà - inizia quando Freddie lascia Mary e inizia ad abbracciare la sua sessualità)
Del Freddie paciere (si degli scazzi tra May e Taylor sui diritti di vendita della B-sides di Bo Rhap... un'altra distorsione), del Freddie generoso, gentile, spiritoso, una pallida eco.
Ricostruiscono, e pure male con le date errate di concerti e canzoni, ciò che ogni spettatore può godere meglio in originale.
In effetti dovrei dare una sola stella, ma una è per Malek, che si è impegnato, e l'altra è per Freddie, perchè ammettetelo, se le sale si riempiono è sempre e solo per il suo Mito, che comunque non verrà scalfito da questa valanga di inesattezze, tanto chi vuole la verità (musicale, di certo non personale - quella proprio non l'avremo mai) basta cercarla. Chi non vuole, non la merita.
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folignoli
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martedì 11 dicembre 2018
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attori bravissimi
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Ingiustificate le critiche a questo film, che ritengo il più bello del 2018. Forse non riesco a scindere il valore del film, dalla maestosità della musica dei Queen e per questo livéllo verso l'alto il mio giudizio. Ad ogni modo, le sensazioni, le lacrime ed il piacere fisico che mi ha provocato, significano che il film è veramente emozionante. Rami Malek e soprattutto il suo sguardo un po' triste ed un po' fiero, unito alla sua gestualità e mimica molto ricercata, è riuscito ottimamente a far ricordare un "performer" inimitabile come è stato Freddie Mercury. Parlando del film nello specifico, lasciando da parte gli apprezzamenti per coloro che hanno fatto la storia, è bello soffermarsi sulla bravura degli attori.
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Ingiustificate le critiche a questo film, che ritengo il più bello del 2018. Forse non riesco a scindere il valore del film, dalla maestosità della musica dei Queen e per questo livéllo verso l'alto il mio giudizio. Ad ogni modo, le sensazioni, le lacrime ed il piacere fisico che mi ha provocato, significano che il film è veramente emozionante. Rami Malek e soprattutto il suo sguardo un po' triste ed un po' fiero, unito alla sua gestualità e mimica molto ricercata, è riuscito ottimamente a far ricordare un "performer" inimitabile come è stato Freddie Mercury. Parlando del film nello specifico, lasciando da parte gli apprezzamenti per coloro che hanno fatto la storia, è bello soffermarsi sulla bravura degli attori. Tutti. Bravissimi in ogni minimo cenno, in ogni sguardo a far vivere in loro le emozioni che noi (il pubblico) stavamo provando. E' vero, è un film che racconta ciò che la gente voleva veder raccontato. Ma lo fa bene e del resto, per concentrare in 130 minuti la seconda parte di vita di Farrokh Bulsara, era necessario raccontarlo in maniera lineare e semplice. L'amore per Maria, la conoscenza dei Smile (che poi diventano Queen), l'omosessualità, la malattia. Poche cose ma sviluppate e rappresentate degnamente attraverso un grande cinema e degli attori straordinariamente somiglianti ai personaggi reali. Freddie era più alto ... è vero. C'è qualche inesattezza a livello cronologico, ok. Durante il concerto del Live Aid, nell'inquadratura dall'alto si vede che i parcheggi per le auto, attorno allo stadio di Wembley sono semi vuoti. Tutto vero. Piccole cose che non oscurano il grande lavoro di montaggio del suono e ricostruzione dei live, soprattutto quello del 1985. Enozioni autentiche e film da vedere dall'inizio finio alla fine dei titoli, per gustarsi fino alla fine "The show must go on". Io l'ho visto due volte al cinema.
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archita772
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martedì 11 dicembre 2018
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emozionante!
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Io l'ho trovato fantastico, due ore di film che volano in un attimo, sono uscita dalla sala col magone pensando a ciò che la musica ha perso... per me ciò che è importante non era la somiglianza fisica dell'attore ma il racconto della storia della band e se qualche fatto è stato anticipato o posticipato non cambia molto. La storia dei Queen non dipende dalla vita privata di Freddie o da quando abbia deciso di rivelare la sua malattia..
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enzo70
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martedì 11 dicembre 2018
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emozione pura
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Non sono un appassionato dei Queen, preferisco un altro genere di musica. Ma come tutti i cinquantenni so quanto siano trascinanti le loro canzoni e conosco il carisma di Freddy Mercury. Con questo spirito entro nella sala di un cinema grande, tanti pop corn, finalmente una sala piena e un pubblico quanto mai eterogeneo. Giovani, giovanissimi, e, incredibile, non sono nemmeno di quelli più avanzati con l’età; inizia il film, una sorta di musical con la musica dei Queen come colonna sonora; in sala non si sente volare una mosca, solo qualche singhiozzo di tanto in tanto, la storia di Freddy Mercury e della sua band appassiona, emoziona, come la loro musica; il film va avanti, il silenzio della sala diventa assordante, anche se i singhiozzi sono sempre più frequenti; vicino a me ci sono due ragazzine letteralmente in lacrime.
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Non sono un appassionato dei Queen, preferisco un altro genere di musica. Ma come tutti i cinquantenni so quanto siano trascinanti le loro canzoni e conosco il carisma di Freddy Mercury. Con questo spirito entro nella sala di un cinema grande, tanti pop corn, finalmente una sala piena e un pubblico quanto mai eterogeneo. Giovani, giovanissimi, e, incredibile, non sono nemmeno di quelli più avanzati con l’età; inizia il film, una sorta di musical con la musica dei Queen come colonna sonora; in sala non si sente volare una mosca, solo qualche singhiozzo di tanto in tanto, la storia di Freddy Mercury e della sua band appassiona, emoziona, come la loro musica; il film va avanti, il silenzio della sala diventa assordante, anche se i singhiozzi sono sempre più frequenti; vicino a me ci sono due ragazzine letteralmente in lacrime. Il film finisce, applauso e commenti entusiasti del pubblico, quasi tutti con gli occhi lucidi. E’ un film semplice, emozionante, che fa leva sui sentimenti, non ha pretese intellettuali; probabilmente ci sono anche alcuni errori biografici; ma chi se ne frega. A volte basta poco, come dice un altro che il performer lo sa fare.
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angelo
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lunedì 10 dicembre 2018
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capolavoro
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Film mozzafiato.
Non in senso metaforico.
Stavo per uscire dalla sala perché mi mancava il fiato.
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no_data
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lunedì 10 dicembre 2018
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film da non perdere
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Racconta la storia dei GRANDI Queen e del loro cantante solista Freddy Mercury in modo grandioso. Il tema della omosessualità e della malattia sono trattati con delicatezza, rispetto ed equilibrio. In certi momenti regala emozioni da pelle d'oca. Musica ovviamente fantastica. Attori bravissimi. LO CONSIGLIO...se trovate posto ;-)
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lucascialo
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lunedì 10 dicembre 2018
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emozionante, ma pecca di troppe licenze poetiche
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Produrre un Biopic su una leggenda non è mai facile. Occorre trovare il giusto equilibrio tra la coerenza con la realtà, le aspettative di chi l'ha amata e il gusto commerciale del pubblico. Affinché arrivi a quante più persone possibile e non faccia piangere la casa di produzione in termini di incassi. Bohemian Rhapsody c'è riuscito? Poco, pendendo soprattutto dalla parte dell'ultimo fattore. Risentendo soprattutto del racconto di parte che ne ha dato Brian May. Il quale negli anni ha avuto pure il coraggio di continuare a pubblicare col marchio Queen senza Freddie Mercury. Il film è emozionante, ti resta. Esalta quanto basta una icona immortale quale è stata Freddie Mercury, trasposto in maniera mostruosa da Rami Malek.
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Produrre un Biopic su una leggenda non è mai facile. Occorre trovare il giusto equilibrio tra la coerenza con la realtà, le aspettative di chi l'ha amata e il gusto commerciale del pubblico. Affinché arrivi a quante più persone possibile e non faccia piangere la casa di produzione in termini di incassi. Bohemian Rhapsody c'è riuscito? Poco, pendendo soprattutto dalla parte dell'ultimo fattore. Risentendo soprattutto del racconto di parte che ne ha dato Brian May. Il quale negli anni ha avuto pure il coraggio di continuare a pubblicare col marchio Queen senza Freddie Mercury. Il film è emozionante, ti resta. Esalta quanto basta una icona immortale quale è stata Freddie Mercury, trasposto in maniera mostruosa da Rami Malek. Così come mostruosamente uguali sono gli altri membri del film. Su tutte, è proprio la sequenza finale, quella del Live Aid, ha spiazzare di più. Il privato di Freddie Mercury viene ben miscelato col suo profilo pubblico. Ma al netto delle emozioni e dei facili entusiasmi, si passa alle note dolenti. E non sono poche. In primis l'inizio, che fa già temere in una profonda bocciatura. La pellicola scorre con troppa fretta, tanto che dopo 10 minuti già ci troviamo la band formata. Della vita privata di Freddie sappiamo poco, così come del fatto che John Deacon si fosse aggiunto solo un anno dopo dalla formazione iniziale, che era inizialmente un trio. Confermando tutto ciò, la eiaculazione precoce della quale troppo spesso soffre il Cinema: quella di arrivare al punto troppo in fretta. Tanto da chiederti: "e cosa farà vedere per il resto del film?". Poi ci sono le tante, troppe, licenze poetiche. Abbiamo detto del primo incontro dei membri, al quale va aggiunto il fatto che Mercury già si esibisse nei locali. Inoltre, importunò gli altri due membri per mesi e non bastò una piccola esibizione canora fuori al locale. E poi l'incontro con Mary Austin e il loro rapporto non andarono proprio così. E ancora, John Deacon ha una presenza molto marginale, quasi come fosse una presenza fastidiosa. Per molti si tratta di una rivalsa di May e Taylor per come sia uscito dalla band alla morte di Freddie. Anche il licenziamento del manager John Reid e l'allontanamento di Paul Prenter non sono andati così. Come il fatto che la band non si sia mai sciolta, ma ci furono solo dei progetti solisti paralleli. Anche il Live Aid viene enfatizzato come un successo dovuto alla presenza dei Queen. Ma non andò così. Loro diedero un contributo come i tanti altri grandi artisti che si alternarono sul palco. Infine, volendo sorvolare qualche altra discrepanza con la realtà, resa anche necessaria dal dover romanzare la storia per confezionarla per il cinema, arriviamo all'aspetto più toccante: quando Freddie scopre ufficialmente di avere l'Aids e lo comunica al resto del gruppo. In realtà ciò accade nel 1989 e non prima del Live Aid. Che diventa così per loro l'ultima grande esibizione insieme. Insomma, dimenticando la storia ufficiale, e volendo godere soprattutto della interpretazione di Malik, Bohemian Rhapsody è un film godibile, da non perdere. Inoltre, è servito sicuramente a rispolverare l'interesse nei confronti di un gruppo che ha fatto la storia della musica. E alimenterà, come spesso accade in questi casi, la curiosità dei più giovani. Sempre più persi e smarriti in generi e personaggi che accostati ai giganti del passato, appaiono nani insignificanti.
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onufrio
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lunedì 10 dicembre 2018
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queen
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Il film ripercorre gli eventi avvenuti dal 1970, anno della nascita dei Queen, sino al famoso concerto Live Aid del 1985. Un arco di 15 anni in cui si racconta a suon di musica e di eccessi, la storia di questo famoso gruppo guidato da Freddie Mercury, star assoluta in tutti i suoi eccessi. Tanta musica coinvolge lo spettatore e lo attira in un vortice di emozioni. I fan più legati alla band hanno storto un pò il naso notando delle varie incongruenze che si differenziano con la reale storia dei Queen. Ma Bohemian Rhapsody regala senza dubbio emozioni allo stato puro.
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