Titolo originale | Everything, Everything |
Anno | 2017 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | USA |
Durata | 96 minuti |
Regia di | Stella Meghie |
Attori | Nick Robinson, Taylor Hickson, Ana de la Reguera, Amandla Stenberg, Peter Benson Anika Noni Rose, Dan Payne, Farryn VanHumbeck, Danube Hermosillo, Robert Lawrenson, Allison Riley, Fiona Loewi, Sage Brocklebank, Françoise Yip, Marion Eisman, Valareen Friday. |
Uscita | giovedì 21 settembre 2017 |
Distribuzione | Warner Bros Italia |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,89 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 22 settembre 2017
Una giovane ragazza di nome Maddy è costretta a vivere tra le mura di casa a causa di una malattia. Ma l'amore per il vicino di casa stravolgerà la sua vita. In Italia al Box Office Noi Siamo Tutto ha incassato nelle prime 3 settimane di programmazione 3,4 milioni di euro e 1,3 milioni di euro nel primo weekend.
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Madeline è un'adolescente che è praticamente prigioniera della propria casa da 17 anni in quanto affetta da una malattia rara che ha ridotto ai minimi termini le sue difese immunitarie. Un giorno un camion dei traslochi giunge nella sua via e Madeline, dalla finestra chiusa, vede per la prima volta Olly, il nuovo vicino. I loro sguardi si incrociano. Ha inizio così una storia d'amore che dovrà superare ostacoli che sembrano insormontabili.
Le premesse per realizzare un buon film c'erano tutte. Il romanzo di Nicola Yoon è ai vertici delle classifiche di vendita negli Usa da più di un anno e il libro è in corso di pubblicazione in 38 Paesi.
Per i ruoli principali erano stati scelti la più che giovane Amandla Stenberg (molti la ricorderanno nel ruolo di Rue in Hunger Games) e al suo fianco quel Nick Robinson divenuto in breve tempo uno degli attori più amati dalle teenager nonché dalle young adults.
C'era poi il tema della malattia grave in età giovanile che aveva ottenuto un notevole successo internazionale con Colpa delle stelle (bissato nel cinema italiano da Bianca come il latte, rossa come il sangue. A questo si aggiungevano buone aspettative sulla regia della canadese Stella Meghie nel passaggio dal cinema indipendente a una produzione hollywoodiana. Fatto salvo l'interesse che comunque tutti questi elementi possono suscitare nel pubblico di riferimento (il box office Usa è lì a testimoniarlo) va detto però che il film delude. Forse il sentimento che proverà chi ha letto il libro sarà diverso, perché preparato agli sviluppi, ma il colpo di scena che, a un certo punto, fa irruzione comporta lo stesso effetto di una bomba che esploda al largo senza nessuno intorno. È come se quanto funzionava sulla carta (non si spiegherebbe altrimenti il successo editoriale) fosse stato vanificato dalle parole dette e non più scritte o, comunque, dalla sceneggiatura di J.Mills Goodloe. Perché ci si può anche rifugiare dietro la definizione di 'fiaba per youngsters' ma ci sono limiti che neanche alle fiabe è permesso di superare. Le imprese natatorie di Madeline, ad esempio, risultano totalmente inspiegabili per una ragazza che ha vissuto infanzia ed adolescenza reclusa. A un certo punto Olly manifesta la sua ammirazione proprio per la ragazza che 'senza saper nuotare si buttava da una scogliera'. Al termine della visione si ha l'impressione che Nicola Yoon si sia fidato un po' troppo della coppia Meghie/Goodloe i quali trasferiscono il suo romanzo sullo schermo gettandolo dalla scogliera senza dotarlo di un salvagente adeguato.
La storia della diciottenne Maddy, costretta a vivere imprigionata entro le mura domestiche a causa di una grave immunodeficienza, e dell'arrivo imprevisto di un nuovo vicino di casa, Olly, che scatena in lei un desiderio mai conosciuto prima, ha portato fortuna alla giamaicano-americana Nicola Yoon, che l'ha raccontata nel suo romanzo d'esordio, "Everything, Everything". Come nelle più appassionanti storie d'amore di ogni età, non c'è solo un nemico esterno a dividere Madeline da Olly, ma ce n'è uno più subdolo e potente, perché interno ad entrambi: la paura. Paura fa rima con rischio, che fa rima con amore. Madeline, la principessa chiusa da diciassette anni nel suo castello incontaminato di Los Angeles, non doveva conoscere nessuno e non avrebbe perso nulla, ma conosce l'amore e, con esso, la paura di perderlo.
Se l'idea della malattia fatale in materia di romanzi young adult non può non far pensare a Colpa delle stelle, quella di un pericolo insito in particolare nell'intimità, nel contatto, sposta la lancetta verso un altro modello della letteratura giovanile romantica di questi anni: la saga di Twilight.
In tutti questi casi, e ultimo quello di Noi siamo tutto, il cinema ha funzionato da approdo ideale e da ulteriore cassa di risonanza del successo del racconto. Come è stato per gli altri titoli, il pubblico di questi prodotti è andato ben oltre la fascia indicata dai suggerimenti editoriali, quella cioè tra i dodici e i diciotto anni, alle prese con le prime esperienze sentimental-sessuali. Storie come queste hanno incluso perfino i quarantenni tra i loro giovani seguaci, facendo leva su un linguaggio diretto, spesso lirico, e costringendo il mercato ad inventare una nuova categoria, il New Adult, rispetto al quale Noi siamo tutto si situa sulla soglia: pronto ad aprire quella porta, che dà sull'età degli studi universitari e della vita autonoma, ma ancora legato, per il contenuto stesso della narrazione, ad una dimensione protrattamente infantile, suo malgrado.
Ma Noi siamo tutto è un film che attraversa, però, anche un'altra soglia: la canadese Stella Meghie passa infatti, con quest'opera, dal mondo del cinema indipendente, in cui si era fatta notare con Jean of the Joneses, a quello hollywoodiano, con tutto ciò che comporta in termini di differenze produttive e creative (pare che abbia chiesto due giorni di pausa dal set, per seguire la proiezione del suo primo film nella sua città, ma le siano stati gentilmente negati: la macchina-cinema non si ferma per nessuno, nemmeno per il regista). Mentre la scelta del titolo italiano, parrebbe voler avvicinare, da un punto di vista commerciale, il film della Meghie a Noi siamo infinito, il film del 2012 diretto da Stephen Chbosky che all'epoca della sua uscita ottenne un buon successo, specie nel far incrociare due pubblici diversi, l'aspetto più interessante del progetto sembra venire proprio dalla scelta della regista: il suo sguardo fresco e non americano potrebbe dare al film, per quanto si tratti di un prodotto da studio, un taglio diverso e coraggioso, come coraggioso, e appassionato, è il personaggio femminile che racconta.
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Maddy é un'adolescente sognante e con una fervida immaginazione, affetta da un'immunodeficienza per la quale il suo sistema immunitario é facilmente vulnerabile e che la costringe a vivere costantemente tra le quattro mura di una casa progettata ad hoc per lei in modo da tenerla lontana da qualsiasi agente esterno. A dare un po' di brio alla routine fatta di letture, passatempi digitali e contatti [...] Vai alla recensione »
Dopo aver letto il libro ho aspettato il film con ansia e le aspettative non sono state deluse, anzi.Gli attori mi sono molto piaciuti e hanno interpretato molto bene i personaggi del libro, e l'alchimia fra i due attori è molto palpabile.Il film riprende perfettamente il libro. Ho davvero apprezzato come lo scambio di messaggi sia stato rappresentato!Consiglio di vederlo a tutti poiché emoziona con [...] Vai alla recensione »
The film is about Madeline a teenager who spends her days mainly in front of the computer, a tool she uses to study and review the countless books that are given to her by her mother and Cara, the nurse who takes care of her. Due to the impossibility of exposing oneself to the outside world, she becomes very imaginative. Most of the scenes in the film, in fact, were shot inside a large house characterized [...] Vai alla recensione »
Consiglio questo film agli gli amanti del genere young adult e non. Ambientazioni bellissime.
Un amore apparentemente impossibile, la malattia, la fuga d'amore... Gli ingredienti per una storia coinvolgente, tutti già presenti nel romanzo young-adult di Nicola Yoon da cui il film è tratto, sono qui dosati e miscelati con sapienza ed equilibrio, restituendo un film che appassionerà adolescenti, giovani adulti e non solo.Il tema chiave della paura e del suo superamento, infatti, non ha età e [...] Vai alla recensione »
The film is about Madeline a teenager who spends her days mainly in front of the computer, a tool she uses to study and review the countless books that are given to her by her mother and Cara, the nurse who takes care of her. Due to the impossibility of exposing oneself to the outside world, she becomes very imaginative. Most of the scenes in the film, in fact, were shot inside a large [...] Vai alla recensione »
Il nuovo idolo delle teenager e delle young adults è Nick Robinson, protagonista di Noi siamo tutto tratto dal romanzo di Nicola Yoon che appartiene al genere sick lit (cioè letteratura con protagonisti affetti da una malattia) e che finora aveva la sua punta di diamante in Colpa delle stelle. Ma Nick, nei panni dell'irresistibile Ollie, ha fatto altrettanto breccia sul pubblico femminile di Augustus Waters - un ruolo per cui Nick stesso era stato candidato, prima che Ansel Elgort gli soffiasse la parte.
Oggi Robinson, 22 anni compiuti da poco, è contento di come sono andate le cose, dato che si trova ad affrontare una fama planetaria: al festival di Giffoni, dove presenta Noi siamo tutto in anteprima, Nick è atteso da una folla di ragazze e ragazzine.
Che cosa è cambiato per te in questo ultimo anno?
Tutto e niente. Riesco ancora ad andare in giro indisturbato, soprattutto se indosso gli occhiali da sole. E so che questa celebrità è effimera: oggi tocca a me, domani a qualcun altro.
Nel frattempo però hai girato altri due film.
Sì, i drammi Strange But True e Krystal, diretto da William H. Macy.
Indecente dramma attorno alla solita storiella strappalacrime: lei, lui e un amore impossibile. Una rara forma di immunodeficienza costringe da sempre a casa la diciottenne daddy. Su di lei vigila l'apprensiva mamma vedova Pauline, vietando i contatti esterni. Ma la ragazza freme per il nuovo vicino, il dolce coetaneo Olly: con te fuggirei alle Hawaii.
Blindata nella gabbia dorata, una villa a vetrate con decontaminatore, e assistita dalla madre medico che ha già perso marito e un figlio, l'adolescente musetto di fata afroamericana (per identificazioni solidali) resiste dalla nascita a una immunodeficienza gravissima. Irrompe dalla finestra di fronte un giovanotto destinato a farle scoprire l'amore, ma anche un segreto così segreto.