angelo bottiroli - giornalista
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domenica 9 novembre 2014
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fil unico nel suo genere, peccato per il finale
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E’ tipico di Christopher Nolan, regista di Inception e della Trilogia del Cavaliere oscuro, cercare il colpo di scena in tutti modi, a volte persino esageratamente. Lo fa anche qui, in questo splendido film di fantascienza, specie nell’ultima scena, forse un tantino esagerata. Chiudere il film alla penultima, sarebbe stato perfetto, ma Nolan abusa della sua teatralità nel colpo di scena finale che si sarebbe potuto francamente evitare anche perché nulla aggiunge e nulla toglie al film. C’erano sicuramente altri modi per spiegare che fine aveva fatto uno dei protagonisti del film.
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E’ tipico di Christopher Nolan, regista di Inception e della Trilogia del Cavaliere oscuro, cercare il colpo di scena in tutti modi, a volte persino esageratamente. Lo fa anche qui, in questo splendido film di fantascienza, specie nell’ultima scena, forse un tantino esagerata. Chiudere il film alla penultima, sarebbe stato perfetto, ma Nolan abusa della sua teatralità nel colpo di scena finale che si sarebbe potuto francamente evitare anche perché nulla aggiunge e nulla toglie al film. C’erano sicuramente altri modi per spiegare che fine aveva fatto uno dei protagonisti del film.
E’ questo l’unico difetto che siamo riusciti a trovare in un film praticamente perfetto, con una trama molto avvincente che mette in gioco tutta l’umanità e il genere umano.
Gli appassionati dei film di fantascienza (ma non soltanto loro) non possono che apprezzare questo vero e proprio capolavoro del genere, che a tratti, in alcune scene, ricorda 2001 odissea nello spazio, anche se i contenuti sono nettamente diversi.
Come dice lo stesso Nolan, “Interstellar” è soprattutto un film d’amore, ma non quello fra un uomo e una donna, ma tra un padre e i suoi figlio e un uomo verso il mondo in cui abita.
Un uomo che suo malgrado è costretto a scegliere una strada con grande sofferenza, ma non dimentica mai di essere un padre.
La storia si dipana fluida, molto veloce, a tratti rallenta per spiegare alcune teorie scientifiche e dare una spiegazione a ciò che avviene nella scena successiva, ma in quasi tre ore di film non c’è un momento di pausa, non c’è un attimo in cui lo spettatore possa allentare la tensione per quello che sta succedendo.
Per la prima volta un film di fantascienza esplora un buco nero e la teoria del tempo, dove un’ora passata su un pianeta equivale a 7 anni sulla Terra. Una teoria molto suggestiva sulla quale si basa gran parte del film e consente a Nolan di avventurarsi in trame complicate che rendono ancora più appassionante il film.
Molto azzeccata la scelta dell’attore principale, Matthew McConaughey, (Dallas Buyer Club, The Wolf of Wall street, Mud) e Mackenzie Foy, la ragazzina di 14 anni già vista in film come l’evocazione e in Twiligh – Breaking Dawn 1 e 2, che da grande è interpretata dall’attrice Jessica Chastain (La madre, Zero Dark Thirty, The Help, The tree of life) che sono forse i due personaggi che hanno maggior spessore nel film, mentre forse ci aspettavamo più spessore dal personaggio interpretato da Anne Hathaway che è una delle protagoniste del film, ma della quale non traspare la personalità.
Ci sarebbero da aggiungere molte altee considerazioni, ma i lettori di questa rubrica, sanno che non vogliamo mai sbilanciarci troppo e anticipare più di tanto, per non togliere allo spettatore che non ha ancora visto il film il piacere di andarlo a vedere e scoprire un poco alla volta ciò che il susseguirsi della trama riserva.
Si tratta, infatti, di uno dei migliori film della stagione, assolutamente da non perdere.
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gentlewolf
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giovedì 13 novembre 2014
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capolavoro da non perdere
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E' difficile riassumere una trama così variopinta in poche righe ma l'essenziale è sapere che sulla terra di un futuro non troppo lontano (una decina di anni avanti) una piaga incontrastabile ha colpito la terra destinando l'umanità a eliminare ogni superficialià superflua, a soffrire la fame ed a cercare una nuova casa nello spazio, a questo scopo vengono spediti nello spazio un gruppo di scienziati guidati da cooper (matthew mcconaughey), per esplorare possibili pianeti in grado di ospitare la razza umana. ci sarebbe molto altro da dire ma vorrei dedicare più spazio alla descrizione di altri aspetti come la regia: sempre attenta di nolan, con inquadrature spettacolari che rendono facile il paragone con 2001:odissea nello spazio ma sarebbe limitativo non dire che questo capolavoro va oltre, le interpretazioni degli attori sono precise e molto empatiche (su tutti spicca mcconaughey ma brave anche anne hathaway e jessica chastain).
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E' difficile riassumere una trama così variopinta in poche righe ma l'essenziale è sapere che sulla terra di un futuro non troppo lontano (una decina di anni avanti) una piaga incontrastabile ha colpito la terra destinando l'umanità a eliminare ogni superficialià superflua, a soffrire la fame ed a cercare una nuova casa nello spazio, a questo scopo vengono spediti nello spazio un gruppo di scienziati guidati da cooper (matthew mcconaughey), per esplorare possibili pianeti in grado di ospitare la razza umana. ci sarebbe molto altro da dire ma vorrei dedicare più spazio alla descrizione di altri aspetti come la regia: sempre attenta di nolan, con inquadrature spettacolari che rendono facile il paragone con 2001:odissea nello spazio ma sarebbe limitativo non dire che questo capolavoro va oltre, le interpretazioni degli attori sono precise e molto empatiche (su tutti spicca mcconaughey ma brave anche anne hathaway e jessica chastain).
un film capace di rendere bene concetti coplessi come astrofisica, relatività e quantistica, un viaggio in 5 dimensioni che però non disorienta (incredibilmente) lo spettatore, nonostante una trama che si sviluppa su linee temporali diverse ma sempre ben agganciate e chiare nei loro passaggi. certo è richiesto un buon impegno allo spettatore per non perdersi nei vari passaggi e l'attenzione viene messa a dura prova dalla durata (168') ma sarebbe un crimine pretendere che questo film duri meno, ogni scena è fondamentale e instrinsa di emozione. il finale è chiuso, privando un pò di mistero che a molti spettatori piace ma personalmente ho avuto i brividi nel vedere come tutto combaciava, come ogni cosa avesse uno scopo. un ultima nota deve essere spesa per la colonna sonora del sempre formidabile hans zimmer, a tratti apparentemente scopiazzata dal capolavoro di kubrick citato in precedenza ma profonda ed emozionante nelle scene clou.
per riassumere: un film che sfrutta concetti come il tempo e lo spazio per far risaltare e dare importanza a sentimenti e legami come l'amore che trascende le dimensioni ma anche il male che l'umanità si porta dietro inevitabilmente, un film che infonde un profondo senso di speranza, di appagamento e che manda in estasi gli occhi ed il cuore.
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forgy
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giovedì 13 novembre 2014
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rispetta le mie aspettative
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E' difficile dare un giudizio obiettivo su questo film che infatti ha diviso la critica. C'è chi lo vede come un prodotto sensato, in grado di mischiare ottimamente avventura, effetti visivi e sentimentalismo (in maniera positiva) ; chi invece lo vede come il solito blockbuster americano e sentimentalismo (negativo).
Per me racchiude entrambi i punti di vista.
Il film ha ,secondo me, un'ottima trama basata su uno dei pilastri della fantascienza cioè lo spazio, il suo mistero e la sua esplorazione.
Gli intrecci non mi sono parsi per niente forzati e i pianeti, le scene nello spazio, il worm hole e la stella collassata hanno un ottimo impatto visivo.
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E' difficile dare un giudizio obiettivo su questo film che infatti ha diviso la critica. C'è chi lo vede come un prodotto sensato, in grado di mischiare ottimamente avventura, effetti visivi e sentimentalismo (in maniera positiva) ; chi invece lo vede come il solito blockbuster americano e sentimentalismo (negativo).
Per me racchiude entrambi i punti di vista.
Il film ha ,secondo me, un'ottima trama basata su uno dei pilastri della fantascienza cioè lo spazio, il suo mistero e la sua esplorazione.
Gli intrecci non mi sono parsi per niente forzati e i pianeti, le scene nello spazio, il worm hole e la stella collassata hanno un ottimo impatto visivo.
Gli attori fanno il loro lavoro, non sono degni di lode ma neanche di infamia.
Secondo me il vero punto debole del film sono i dialoghi per nulla indimenticabili, prevedibili e in alcuni casi veramente terribili come quello fatto dalla Hathaway sull'amore (trito e ritrito in centinaia di film).
Il film in alcuni casi è toccante come la parte dei videomessaggi ma in altri, come il rapporto tra il protagonista e la figlia, è simile ai tanti blockbuster americani e a me è risultato banalotto. Sicuramente è un film che sa osare con le sue teorie e il suo svolgimento ed è molto diverso dai soliti film apocalittici.
E' un film che consiglio, che ti sa trasportare nello spazio e che ti coinvolge per tutta la sua durata (elevata ma passata velocemente).
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nineteen
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mercoledì 19 novembre 2014
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stellare ...
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Da tempo non si vedeva un film così, fantascientifico ma allo stesso tempo scientifico.
Un film che procede con un ritmo crescente: si parte da un genere umano destinato all'estinzione a causa di un pianeta che non riesce più ad offrire cibo in abbondanza per tutti a causa di varie piaghe che affliggono i frutti della terra.
L' uomo ritorna all' agricoltura ma è troppo tardi e serve una soluzione diversa, serve una nuova casa, un nuovo pianeta.
Ma qualcuno, " gli altri", hanno lasciato una porta aperta vicino a Saturno, un passaggio mai visto prima che proietterà diverse spedizioni di astronauti verso mondi lontanissimi ognuno candidato a divenire il nuovo pianeta terra.
Il viaggio degli astronauti dovrà tener conto del famoso "paradosso dei gemelli" di Einstein ed il concetto di tempo non sarà più uguale per tutti.
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Da tempo non si vedeva un film così, fantascientifico ma allo stesso tempo scientifico.
Un film che procede con un ritmo crescente: si parte da un genere umano destinato all'estinzione a causa di un pianeta che non riesce più ad offrire cibo in abbondanza per tutti a causa di varie piaghe che affliggono i frutti della terra.
L' uomo ritorna all' agricoltura ma è troppo tardi e serve una soluzione diversa, serve una nuova casa, un nuovo pianeta.
Ma qualcuno, " gli altri", hanno lasciato una porta aperta vicino a Saturno, un passaggio mai visto prima che proietterà diverse spedizioni di astronauti verso mondi lontanissimi ognuno candidato a divenire il nuovo pianeta terra.
Il viaggio degli astronauti dovrà tener conto del famoso "paradosso dei gemelli" di Einstein ed il concetto di tempo non sarà più uguale per tutti. Alla fine attraverso una dimensione creata "dagli altri" fatta di forze gravitazionali, un padre, grazie all' amore per sua figlia, riuscirà a comunicare con lei muovendo come fili di una marionetta forze gravitazionali oltre lo spazio e il tempo.
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luca cinemaniacs
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mercoledì 19 novembre 2014
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un film immenso con pochissimo cgi
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Siamo sulla Terra in un futuro prossimo in cui una piaga uccide i raccolti. La società è devoluta e con essa l’ambizione della gente che non cerca più di progredire ma di sopravvivere. Al mondo non servono più ingegneri, spiega il preside di un liceo al protagonista Joseph Cooper, interpretato dal grande Matthew Mcconaughey, ma agricoltori. Mentre la gente tenta di accontentarsi col poco cibo rimasto, il nostro Matthew intraprende il primo viaggio interstellare al fine di trovare una nuova casa per l’umanità ormai sull’orlo dell’estinzione.
Se un anno fa Gravity sembrava azzardato nella creazione di un universo sconfinato in grado di suggestionare lo spettatore, Christopher Nolan va persino oltre toccando i concetti di relatività e wormhole.
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Siamo sulla Terra in un futuro prossimo in cui una piaga uccide i raccolti. La società è devoluta e con essa l’ambizione della gente che non cerca più di progredire ma di sopravvivere. Al mondo non servono più ingegneri, spiega il preside di un liceo al protagonista Joseph Cooper, interpretato dal grande Matthew Mcconaughey, ma agricoltori. Mentre la gente tenta di accontentarsi col poco cibo rimasto, il nostro Matthew intraprende il primo viaggio interstellare al fine di trovare una nuova casa per l’umanità ormai sull’orlo dell’estinzione.
Se un anno fa Gravity sembrava azzardato nella creazione di un universo sconfinato in grado di suggestionare lo spettatore, Christopher Nolan va persino oltre toccando i concetti di relatività e wormhole. Il regista di Inception riesce a creare un’atmosfera sublime, utilizzando al minimo la CGI sfruttando, invece, modellini e giochi di luce al contrario del film di Alfonzo Cuaron in cui perfino la tuta della Bullock era in computer-grafica.
Nel tema del viaggio spaziale Nolan è costretto a fare i conti con il genio di Kubrick, in una pellicola che mescola sapientemente narrazione e componente scientifica. Dove Odissea nello spazio ha lasciato dubbi, Nolan, come da tradizione, ci porta per mano fino alla fine in cerca di risposte. Come accadeva anche in Inception, Memento e The Prestige, il finale è ben spiegato e lascia poco all’interpretazione.
Nolan si addentra nel genere sci-fi forte della consulenza di Kip Thorn, uno dei fisici teorici più famosi al mondo. “Il suo lavoro”, ha commentato lo stesso Nolan a New Scientist, “è stato più eccitante e importante della mia attività di sceneggiatore”.
Le storie dei personaggi raccontate in parallelo, in particolare quella del protagonista Cooper e della figlia Murphy, rendono il film, già di per se molto movimentato, uno spettacolo capace di lasciare lo spettatore incollato alla poltrona, senza mai annoiarlo.
In conclusione Nolan con questo film ha sicuramente superato se stesso. Non ha avuto paura di sbagliare, di pretendere troppo, creando un capolavoro che farà parlare di se ( si spera) ancora per molto tempo.
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sandy halles
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sabato 22 novembre 2014
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oltre lo spazio-tempo,l'amore
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Uno dei film più belli dell'ultimo anno.
Bello, non solo,per gli effetti speciali, per l'accuratezza di alcuni dettagli, per la bravura che, alcuni componenti del cast mostrano nel trasmettere allo spettatore, le emozioni del personaggio da loro interpretato, ma bello SOPRATTUTTO per il messaggio che il film vuole comunicare: un messaggio innovativo di amore inteso come unico elemento che trascende spazio e tempo, un amore quantizzabile ,un amore che, più di ogni altro fattore, rende possibile l'evoluzione.
Questo messaggio si estrinseca attraverso il susseguirsi di eventi, ma è anche inequivocabilmente evidenziato da alcune frasi pronunciate dai protagonisti:
-Brand: "L'amore è l'unico elemento che trascende il tempo e lo spazio".
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Uno dei film più belli dell'ultimo anno.
Bello, non solo,per gli effetti speciali, per l'accuratezza di alcuni dettagli, per la bravura che, alcuni componenti del cast mostrano nel trasmettere allo spettatore, le emozioni del personaggio da loro interpretato, ma bello SOPRATTUTTO per il messaggio che il film vuole comunicare: un messaggio innovativo di amore inteso come unico elemento che trascende spazio e tempo, un amore quantizzabile ,un amore che, più di ogni altro fattore, rende possibile l'evoluzione.
Questo messaggio si estrinseca attraverso il susseguirsi di eventi, ma è anche inequivocabilmente evidenziato da alcune frasi pronunciate dai protagonisti:
-Brand: "L'amore è l'unico elemento che trascende il tempo e lo spazio".
La protagonista seguendo un istinto irrazionale, vorrebbe raggiungere il pianeta dove si trova l'uomo che ama e sebbene dal pianeta di questi, giungano dati non soddisfacenti, lei, spinta dal sentimento e carpendo in esso, qualcosa di tangibile e non solo etereo, un qualcosa di equiparabile quasi all'accuratezza di dati scientifici ed evidenziando a sostegno della sua tesi, come l'amore sia quell'unico elemento che sussiste al di là delle dimensioni da noi conosciute, al di là dello spazio e del tempo, ricordando come sia possibile amare anche nella distanza ed anche chi non c'è più, prescindendo, appunto, sia la lontananza (spazio) che la morte (tempo), ritiene che la scelta di andare sul pianeta dove è il suo uomo sia la scelta migliore da compiere...E proprio questa scelta , non attuata da Cooper, si rivelerà, invece, alla fine del film, la migliore che avrebbero potuto compiere, perché proprio su quel pianeta, contrariamente a quanto i dati trasmessi facevano pensare, era possibile la vita. L'intuizione di Brand, basata sull'amore era corretta!
Sembrerebbe con ciò, che l'autore del film ci voglia ricordare come, la scelta di seguire il cuore, sia sempre la migliore da attuare e sembra, inoltre, volerle conferire quasi un certo ché di razionalizzabile, di comprovabile.
Gli stessi concetti si ritrovano e si amplificano poi, nelle parole di Cooper:
-"L'amore è quantizzabile (...) l' evoluzione è possibile solo attraverso l'amore! "
Frasi queste, pronunciate dal protagonista quando trovandosi bloccato in un ipercubo, sa che l'unico modo per salvare se stesso e l'umanità sarebbe inviare sulla Terra i dati raccolti, ma non sa come. Ad un tratto,però, realizza che l'unico modo per poterlo fare è comunicare con la figlia mediante codice morse. Egli capisce che ciò sarà possibile, non solo grazie all'apertura mentale che la figlia conserva e che le era stato inculcata dal lui stesso, quando da bambina le ripeteva che: "la scienza è anche ammettere ciò che non sappiamo", ma sarà reso possibile soprattutto grazie a quel legame profondo, a quell'amore profondo che li lega nonostante il tempo e lo spazio e che indurrà la ragazza a ricercare e cogliere i segnali che il padre le invierà.
Ecco quindi che l'amore e i legami d'amore consentono e veicolano l'evoluzione.
Rilevante nel film è ovviamente anche il rapporto uomo-natura.
Il pensiero di Nolan credo sia sintetizzato nella frase di Brand:
"Non c'è malvagità nella natura"
Ed infine il leitmotiv del film, un invito a non arrendersi mai :
-Brand Senior: "Infuriati contro il morire della luce! "
Coinvolgenti poi,come sempre,le musiche di Hans Zimmer
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(di franco1206)
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dave69
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lunedì 24 novembre 2014
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film notevole
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Opera nr 9 per il celebre cineasta inglese, "Interstellar" è il primo film da lui realizzato che puö esser dichiaratamente inserito nel genere fantascientifico. Per un regista che come Nolan ama "inventare mondi" (vedi "Inception"), l'esplorazione dello spazio è probabilmente il campo di gioco ideale. E si vede: pur essendo ancora azzardato qualunque paragone con "2001, Odissea nello spazio", i rimandi al capolavoro di Kubrick (nel ritmo lento ma intenso dell'opera, nella fusione tra musica e immagini, e in modo particolare nel "contatto finale" con una dimensione in cui spazio e tempo si annullano) sono più che evidenti.
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Opera nr 9 per il celebre cineasta inglese, "Interstellar" è il primo film da lui realizzato che puö esser dichiaratamente inserito nel genere fantascientifico. Per un regista che come Nolan ama "inventare mondi" (vedi "Inception"), l'esplorazione dello spazio è probabilmente il campo di gioco ideale. E si vede: pur essendo ancora azzardato qualunque paragone con "2001, Odissea nello spazio", i rimandi al capolavoro di Kubrick (nel ritmo lento ma intenso dell'opera, nella fusione tra musica e immagini, e in modo particolare nel "contatto finale" con una dimensione in cui spazio e tempo si annullano) sono più che evidenti. Un film notevole, di grande impatto visivo, con effetti speciali davvero straordinari, le cui uniche pecche sono più che altro da ricercare nella sceneggiatura, che si perde in qualche passaggio logico poco chiaro e non convince del tutto nel finale, quando pretende di spiegare fin troppo l'intervento degli "alieni" laddove forse sarebbe stato meglio lasciarlo avvolto nel mistero. Piccole smagliature di un film comunque molto riuscito. Da vedere.
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gadoraid
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martedì 2 dicembre 2014
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un pretesto interstellare
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Interstellar è un pretesto.
Definirlo un film di fantascienza non sarebbe sbagliato.
Ma rimane un pretesto. Qui si parla di fisica allora ?
Corretto ma rimane sempre un pretesto.
Per capire il senso di Interstellar bisogna aver capito Inception e aver visto gli altri film di Nolan.
La ricerca di quel qualcosa dentro noi stessi. I meandri della nostra mente, i fantasmi multidimensionali che vivono in noi.
Qui i multilivello dell'anima si confondono con i multilivello della fisica quantistica, come in Inception nei multiuniversi dell ' inconscio. Chi cerca in Interstellar il nuovo Odissea nello Spazio, non vada a vederlo, chi cerca l'Alieno si riguardi il mai datato Alien, magari anche il seguito Aliens, chi cerca il nuovo Stargate aspetti ancora.
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Interstellar è un pretesto.
Definirlo un film di fantascienza non sarebbe sbagliato.
Ma rimane un pretesto. Qui si parla di fisica allora ?
Corretto ma rimane sempre un pretesto.
Per capire il senso di Interstellar bisogna aver capito Inception e aver visto gli altri film di Nolan.
La ricerca di quel qualcosa dentro noi stessi. I meandri della nostra mente, i fantasmi multidimensionali che vivono in noi.
Qui i multilivello dell'anima si confondono con i multilivello della fisica quantistica, come in Inception nei multiuniversi dell ' inconscio. Chi cerca in Interstellar il nuovo Odissea nello Spazio, non vada a vederlo, chi cerca l'Alieno si riguardi il mai datato Alien, magari anche il seguito Aliens, chi cerca il nuovo Stargate aspetti ancora.
Questo film non centra niente ..Qui si esplorano mondi nuovi per ritornare all'essenza vera di ciò che alla fine ci interessa veramente: l'Amore. Che sia l'Amore per un figlio o l'amore per la scienza, alla fine il messaggio morse che ci arriva è quello.. La quinta dimensione cercare in noi ed è quella che dovremo cercate di capire e comprendere.
Gli attori sono credibili, tutti ..ma è la sceneggiatura che regge dall'inizio alla fine. La regia è impeccabile anche nei suoi silenzi.
Non e' un film facile..è un pretesto per conoscere un po' di più di noi stessi.
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degiovannis
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sabato 21 febbraio 2015
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un'umanità rinnovata
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Il film ha un primo grande merito: fa discutere; quindi, non fosse che per questo, vale la pena di vederlo. Ma non è solo per questo. Infatti si rimane attaccati alla poltrona per quasi tre ore perché le immagini sono belle, la storia scorre con ritmo, si rimane affascinati e un po' sconcertati dai problemi scientifici che il film pone e affronta come se fossimo in un futuro molto prossimo. E questa è la prima caratteristica interessante: non si tratta di fantascienza pura, perché l'ambientazione e la collocazione temporale fanno in modo che noi possiamo sentire la storia come molto plausibile e che ci riguarda da vicino. Siamo cioè portati ad immedesimarci nei protagonisti non solo perché facciamo il tifo per uno o per l'altro, ma perché i problemi che affrontano potrebbero essere i nostri problemi di un domani non molto lontano.
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Il film ha un primo grande merito: fa discutere; quindi, non fosse che per questo, vale la pena di vederlo. Ma non è solo per questo. Infatti si rimane attaccati alla poltrona per quasi tre ore perché le immagini sono belle, la storia scorre con ritmo, si rimane affascinati e un po' sconcertati dai problemi scientifici che il film pone e affronta come se fossimo in un futuro molto prossimo. E questa è la prima caratteristica interessante: non si tratta di fantascienza pura, perché l'ambientazione e la collocazione temporale fanno in modo che noi possiamo sentire la storia come molto plausibile e che ci riguarda da vicino. Siamo cioè portati ad immedesimarci nei protagonisti non solo perché facciamo il tifo per uno o per l'altro, ma perché i problemi che affrontano potrebbero essere i nostri problemi di un domani non molto lontano.
Tuttavia l'aspetto che mi ha colpito di più è che il film è molto ambizioso e che in realtà, parlando del domani, parla dell'oggi. I vari personaggi infatti sono sottoposti a situazioni che scuotono la loro coscienza e la nostra. Per es. è giusto cercare di risolvere un problema collettivo, dando la precedenza ai nostri affetti? e' giusto comprimere i nostri sentimenti nell'illusione che ciò possa servire alla causa? E'giusto sacrificare vite umane, quando si è certi che il sacrificio è inutile? E si potrebbe continuare, in quanto il film ambisce a parlare dell'uomo: delle sue debolezze e delle sue risorse che sono enormi e che potrebbero essere meglio utilizzate per risolvere i problemi della nostra convivenza. Alla fine l'impressione è che, nonostante tutto, prevalga la fiducia nella bontà della nostra specie e nella possibilità di farcela. In sostanza: l'uomo può commettere errori, come ha fatto e continuerà a fare sicuramente, ma ha gli strumenti per porvi riparo e cercare di garantirsi un futuro dignitoso e possibilmente sereno
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thega
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venerdì 6 marzo 2015
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l'arte non è perfezione
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Quando ci si avvicina ad un film di Nolan ci si dovrebbe attrezzare mentalmente come quando ci si avvicina ad un'opera d'arte.
Con quest'ottica le inesattezze e le mancanze di questo film non hanno più il ruolo centrale, ma diventano accessorie all'aspetto artistico di questa opera.
L'apparato scientifico del film è debole senza dubbio, Il personaggio interpretato da Caine non rende onore in termini di profondità psicologica alla sua bravura interpretativa e l'eccesso filosofico attribuito ai personaggi li rende tutt'altro che realistici (come succede ormai nella quasi totalità dei film di produzione statunitense). Sicuramente ci sono numerose altre cose che Nolan potrà migliorare.
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Quando ci si avvicina ad un film di Nolan ci si dovrebbe attrezzare mentalmente come quando ci si avvicina ad un'opera d'arte.
Con quest'ottica le inesattezze e le mancanze di questo film non hanno più il ruolo centrale, ma diventano accessorie all'aspetto artistico di questa opera.
L'apparato scientifico del film è debole senza dubbio, Il personaggio interpretato da Caine non rende onore in termini di profondità psicologica alla sua bravura interpretativa e l'eccesso filosofico attribuito ai personaggi li rende tutt'altro che realistici (come succede ormai nella quasi totalità dei film di produzione statunitense). Sicuramente ci sono numerose altre cose che Nolan potrà migliorare.
Ma restiamo al prodotto artistico: si tratta di una pellicola indiscutibilmente unica. Un racconto poetico e ricco di azione, in cui l'equilibrio non è un elemento presente nell'arco dell'intero film, ma che caratterizza le singole scene, spostando l'accento emotivo su questa o quella emozione. Una scenografia ed una fotografia di classe e di qualità accompagnano il protagonista, immergendoci in ambienti che sono specchio e produttore di emozioni: in questo modo ogni scena risulta bilanciata, armonica, ma completamente slegata dalle altre; la mia sensazione è stata quella di vedere una serie a puntate, più che un film singolo. Considero questo aspetto positivo.
La magistrale colonna sonora firmata Zimmer non fa che completare, ma forse dovrei dire "rendere possibile", questa opera di immersione e coinvolgimento totale in ogni scena come se fosse l'ultima.
La sceneggiatura risulta prevedibile in alcuni aspetti, soprattutto quelli legati ai personaggi: ne soffre la qualità dei profili di ciascuno di essi. Tuttavia le prove d'attore convincenti aiutano a far passare questo limite in secondo piano (ed anche questa cosa è praticamente una costante nel cinema statunitense degli ultimi anni: grandi attori che riescono a tirare in piedi personaggi scarsamente approfonditi). Ma in ogni caso la grande forza della sceneggiatura è la sua ambizione, il coraggio di portarci con le mani e coi piedi su altri pianeti, di spingerci dentro un buco nero, in mezzo a cinque dimensioni spaziali. Siamo nel cuore della fantascienza, quella d'altri tempi. Il paragone con Kubrik è scontato ed è legittimo. Quella di Kubrik non è un'opera sacra ed ha essa stessa i suoi difetti, di cui non sono degno di fare nota. Di certo i film sono diversi e forse Nolan paga qualcosa nel voler dare una chiusura comprensibile al film ed al suo messaggio a tutti i costi. Ma d'altra parte Nolan vince nella capacità di spingersi oltre nella fantascienza rispetto a Kubrik, regalandogli anche alcune godibili scene di omaggio.
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