nino pell.
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martedì 11 novembre 2014
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tra scienza, sentimento e fantascienza
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Il film di Nolan che trae naturalmente spunto dal famoso capolavoro degli anni '60 firmato dal regista Kubrick, è sicuramente una pellicola che trasmette un certo fascino, grazie ad una solida regia e a degli ottimi effetti speciali che mai rasentano la mediocrità mielosa, come purtroppo avviene in tanti, inutili polpettoni hollywoodiani degli ultimi decenni. La pellicola di Nolan ha senza dubbio una trama interessante (la crisi delle coltivazioni sulla Terra e la speranza di poter far sopravvivere gli esseri umani trasferendoli su altri Pianeti, se non addirittura in altre Galassie). La prima parte del film è eccellente in quanto è caratterizzata da una chiara componente scientifica: le differenze temporali tra la vita terrestre e quella invece vissuta nello spazio del cosmo; il senso di solitudine degli astronauti e il costante stato psicologico di tensione per il presunto pericolo scaturito nell'andare incontro verso l'ignoto e, in genere, verso ciò che non si conosce.
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Il film di Nolan che trae naturalmente spunto dal famoso capolavoro degli anni '60 firmato dal regista Kubrick, è sicuramente una pellicola che trasmette un certo fascino, grazie ad una solida regia e a degli ottimi effetti speciali che mai rasentano la mediocrità mielosa, come purtroppo avviene in tanti, inutili polpettoni hollywoodiani degli ultimi decenni. La pellicola di Nolan ha senza dubbio una trama interessante (la crisi delle coltivazioni sulla Terra e la speranza di poter far sopravvivere gli esseri umani trasferendoli su altri Pianeti, se non addirittura in altre Galassie). La prima parte del film è eccellente in quanto è caratterizzata da una chiara componente scientifica: le differenze temporali tra la vita terrestre e quella invece vissuta nello spazio del cosmo; il senso di solitudine degli astronauti e il costante stato psicologico di tensione per il presunto pericolo scaturito nell'andare incontro verso l'ignoto e, in genere, verso ciò che non si conosce. E se a questo aggiungiamo un tipo di regia in grado di tradurre tali situazioni in un grandioso impatto realistico, il film, nel corso del suo prosieguo, si avvia tranquillamente al concetto di essere un capolavoro. Tutto sommato, ciò che ho notato in maniera leggermente dissonante è l'eccessiva componente del sentimento umano che predomina praticamente in tutta la pellicola e che anche se da un lato ne rappresenta il motore vitale per la scorrevolezza della sceneggiatura, per un altro verso ne limita e ne circoscrive il racconto, rendendolo limitante tanto da fare risultare quest'opera di Nolan sicuramente di una spanna al di sotto dell'ineguagliabile capolavoro storico "2001-Odissea nello spazio", quest'ultimo straordinariamente "asettico" nei sentimenti ed intellettualmente insuperabile. Addirittura nelle scene finali del film il protagonista di questa storia si viene a trovare in una sorta di buco nero nello spazio caratterizzato da un libero arbitrio della legge tempo-spazio e gravità. Se ciò, come sopra evidenziato, da un lato favorisce il pathos e la fluidità del senso della narrazione, per un altro verso, mi ha lasciato forti dubbi sull'attendibilità dei fatti, pur naturalmente tenendo presente che, in fondo, stiamo parlando di un film di Fantascienza. Questo film in conclusione mi ha lasciato una sensazione controversa e non ben definita, pur dovendo ammetterne la grandiosità della regia e la classe di una sceneggiatura di grande livello.
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clavius
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mercoledì 12 novembre 2014
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"qui è tutto nero"
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Ambizione e presunzione sono due cose differenti. La volontà di confrontarsi con le opere di fantascienza più adulta (alla quale per altro non siamo più abitutati da decenni) traspare in molti punti, ma il risultato è altamente deficitario. Questa pellicola risulta indistinguibile dalla magior parte della produzione hollywoodiana, quella per intenderci dei grandi blockbuster da una stagione, divorati e dimenticati in pochi mesi, incapaci di segnare la memoria. E' inutile continuare a fare di Nolan un feticcio del nuovo cinema, costruire attorno a lui la mitografia autorale che ammanta il nome di altri giganti. In sostanza è una bestemmia vera e propria argomentare critiche basate su analogie improbabili, quando non risibili, con pellicole come "2001: Odissea nello spazio".
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Ambizione e presunzione sono due cose differenti. La volontà di confrontarsi con le opere di fantascienza più adulta (alla quale per altro non siamo più abitutati da decenni) traspare in molti punti, ma il risultato è altamente deficitario. Questa pellicola risulta indistinguibile dalla magior parte della produzione hollywoodiana, quella per intenderci dei grandi blockbuster da una stagione, divorati e dimenticati in pochi mesi, incapaci di segnare la memoria. E' inutile continuare a fare di Nolan un feticcio del nuovo cinema, costruire attorno a lui la mitografia autorale che ammanta il nome di altri giganti. In sostanza è una bestemmia vera e propria argomentare critiche basate su analogie improbabili, quando non risibili, con pellicole come "2001: Odissea nello spazio". Due film che si collocano a distanze siderali. Tuttalpiù Nolan scimmiotta l'opera di Kubrick, ma il confronto è impietoso oltre che improponibile. E mi dispiace registrare il lento declino di un giovane autore che ha fatto cose molte interessanti all'inizio della carriera, ma che sta a mio avviso scegliendo di compiacere un certo gusto dozzinale molto comune a scapito di idee e storie. Vorrei sorvolare sulla scrittura banale, sul troppo detto che impesta tutto il film, su frasi del tipo "qui è tutto nero" esclamate dal protagonista una volta entrato nel buco nero. Disarmante. Involontariamente comico. Eppure sarebbero altre le premesse, altre le ambizioni. Invece il film scivola ed inciampa continuamente in una sceneggiatura vaneggiante, dove i due temi in croce che suggerisce non vengono nemmeno sviluppati. Un trattato di fisica da fumetto tra pentadimensioni e dati quantistici, tra teorie balzane sul tempo e alfabeto morse, echi eterni (?) e contraddizioni delle leggi della fisica. Un guazzabuglio per dirci cosa? Che l'amore salva? Si potrebbe scrivere molto anche sulla pochezza della storia intima, quella privata degli affetti che muovono le scelte, quella banale come la frase "i padri non dovrebbero mai vedere morire i propri figli". Di maturo qui non c'è più niente. La quinta dimensione collassa proprio nel carattere bidimensionale dei personaggi che reggono le fila della storia. Rassicuranti forse per il grande pubblico, insopportabili per me.
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[+] il vecchio nolan non torna più
(di mulholland)
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ceresfelipe
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mercoledì 12 novembre 2014
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"tutto ciò che può accadere, accadrà..."
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E' un film per pochi, pochissimi; d'altronde anche "The Prestige" e "Inception" lo erano. Deve piacere la scienza, e bisogna essere anche piuttosto intelligenti e informati per comprenderlo appieno. Bisogna essere dotati di concentrazione, intuizione e fantasia, tanta fantasia. Il rischio di non possedere queste qualità, è di andare a vedere un film e non capirlo, o peggio ancora PENSARE DI CAPIRLO e giudicarlo per quello che non è. Ho letto infatti molte recensioni che analizzavano tutti i presunti "paradossi scientifici" e i presunti difetti, additando a questi la colpa della "mediocrità" del film (una tra queste, è a dir poco scandalosa "I problemi di Interstellar - Il Post" la trovate online").
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E' un film per pochi, pochissimi; d'altronde anche "The Prestige" e "Inception" lo erano. Deve piacere la scienza, e bisogna essere anche piuttosto intelligenti e informati per comprenderlo appieno. Bisogna essere dotati di concentrazione, intuizione e fantasia, tanta fantasia. Il rischio di non possedere queste qualità, è di andare a vedere un film e non capirlo, o peggio ancora PENSARE DI CAPIRLO e giudicarlo per quello che non è. Ho letto infatti molte recensioni che analizzavano tutti i presunti "paradossi scientifici" e i presunti difetti, additando a questi la colpa della "mediocrità" del film (una tra queste, è a dir poco scandalosa "I problemi di Interstellar - Il Post" la trovate online"). NULLA DI PIù SBAGLIATO!
Ripeto, per capire il finale, anzi, per capire tutto il film, dovete rifletterci su parecchio, magari andandolo a vedere una seconda volta. Dovete INTUIRE, IMMAGINARE, insomma... che è un capolavoro è fuori discussione: trama, scenografia, colonna sonora ecc...io personalmente ho pianto 2 volte, e svariate volte mi sono "irrigidito" dall'emozione: Il film ti porta letteralmente nello spazio e all'interno dell'oggetto -a mio parere- più misterioso della nostra realtà: UN BUCO NERO. Ci sono alcune scene nello spazio completamente silenziose, e nella sala, nonostante la presenza massiccia di persone, non vola una mosca, nemmeno un colpo di tosse o un popcorn sgranocchiato! La bocca è impegnata a fare altro, ad aprirsi per lo stupore...è qualcosa di incredibile, indescrivibile.
Ma capirlo, è un'altra cosa...questa volta PER RIMETTERE I PEZZI DEL PUZZLE A POSTO, farete molta più fatica di Inception. Sarà un film che vi entrerà nella testa per ore, giorni...forse vi costringerà a tornare di nuovo al cinema. Fatto sta che quando arriverete alla soluzione, rimarrete esterrefatti e soddisfatti :)
Nolan è un genio, ma questa volta si è superato ....
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(di brian77)
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myddr
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lunedì 17 novembre 2014
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sì, è sopravvalutato
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Recitazione degli attori? Ottima.
Musiche? Perfette, Hans Zimmer si conferma un genio.
Fotografia? Mhmmm. Normale, a volte non ha incontrato il mio gusto, ma accettabile.
Le tanto decantate meravigliose scene nello spazio, i campi lunghi... deludenti, ho visto di molto meglio. Era un film sullo spazio che non è riuscito a trasmettere la spettacolarità dell'ambientazione. I mondi visitati sono stati carini, ma nulla di innovativo. Il primo, il pianeta d'acqua, è molto simile a Solaris. Citazione? Sì, d'accordo, la cosa più interessante in Interstellar ad un certo punto è stata la caccia alle citazioni... tanto di tempo ce ne era da buttare, visto che le scene sono esageratamente lunghe. Capisco il volerle dilatare un po' per dare l'esasperazione dello spazio.
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Recitazione degli attori? Ottima.
Musiche? Perfette, Hans Zimmer si conferma un genio.
Fotografia? Mhmmm. Normale, a volte non ha incontrato il mio gusto, ma accettabile.
Le tanto decantate meravigliose scene nello spazio, i campi lunghi... deludenti, ho visto di molto meglio. Era un film sullo spazio che non è riuscito a trasmettere la spettacolarità dell'ambientazione. I mondi visitati sono stati carini, ma nulla di innovativo. Il primo, il pianeta d'acqua, è molto simile a Solaris. Citazione? Sì, d'accordo, la cosa più interessante in Interstellar ad un certo punto è stata la caccia alle citazioni... tanto di tempo ce ne era da buttare, visto che le scene sono esageratamente lunghe. Capisco il volerle dilatare un po' per dare l'esasperazione dello spazio... ma non è stato fatto in modo soddisfacente. Interstellar voleva essere uno sci-fi drammatico, perfetto, tuttavia il pathos si perde completamente proprio a causa del ritmo del tutto mancante. E non è che se il ritmo è "strano", allora è geniale o innovativo: tutto sta a come viene percepito. Mentre Nolan si dilunga in scene prive di dialoghi, il tuo cervello elabora cosa potrebbe succedere dopo... e nella miriade di possibilità che si pensano, una è sicuramente giusta.
Non è una pellicola che riesce nell'intento di appassionare e di catturare l'attenzione, anzi... raramente ho visto una sala così distratta e infastidita. L'ultima volta che ho visto gente uscire di sala è stato durante la proiezione di La Casa... ma lì era per il genere, il troppo sangue può infastidire.
Interstellar, invece, è risultato fastidioso perché noioso.
Riguardo alla sceneggiatura, oltretutto, c'è da dire che è lacunosa, in alcuni punti senza senso e non sfrutta appieno le potenzialità dei personaggi.
In sostanza, quasi tre ore di film sprecate. Aggiungiamoci che la fantascienza, proprio a causa della lunghezza, risulta annacquata... e si capisce perfettamente come, se fosse stato solo di due ore, sarebbe stato frenetico, ricco e appassionante. E tanto più drammatico. A quel punto avrei potuto accettarlo come "il film che ha riportato in auge la sci-fi nel 2014", frase sventolata da molti, ma che non ha il minimo riscontro. Tutto già scritto, tutto già visto: normale, il cinema, la letteratura, il videogioco (etc) vivono di cliché e rimandi, ma in questo caso non sono stati usati in modo degno o interessante. E avere la sensazione che Nolan citi continuamente Clarke... beh, magari all'inizio ti fa pure piacere, poi però inizi a farti qualche domanda e se la risposta circa l'uso degno o meno e il senso che ha tutto ciò è negativa, automanticamente diventa negativo anche l'impatto emotivo.
Mi spiace che per Nolan sia il secondo film un po' così, mi chiedo sinceramente cosa abbia intenzione di fare questo regista, che ai tempi di Inception e The Prestige era un ottimo artista.
Oltretutto, gli incassi parlano chiaro: enormi nella prima settimana, buoni in seguito. Il che significa che spentosi l'interesse iniziale, il passaparola non è stato granché positivo. Per un film così tanto pubblicizzato e osannato si sarebbe sperato molto di più, sia sul frangente tecnico, che su quello di riscontro economico.
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hitman97
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giovedì 20 novembre 2014
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l' odissea nello spazio secondo christopher nolan
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Dopo "Inception" e la trilogia de "Il cavaliere oscuro" il regista britannico Christopher Nolan torna dietro la macchina da presa per dirigere il
film più ambizioso e atteso dell' ultimo anno. Prima destinato a Spielberg, "Interstellar" ultima fatica dei fratelli Nolan, racconta la storia di un
pianeta ormai pronto ad estinguersi e insieme ad esso l' umanità intera che farnetica a trovare risorse alimentari, anche queste praticamente
esaurite. Di fronte a questa tragica situazione, il nucleo composto dai personaggi principali del film capisce che bisogna fare qualcosa per salvare
il genere umano. Sembra davvero semplice e già sentita la trama del film, ma in realtà Interstellar racconta la storia di un padre, ex pilota costretto
a lavorare come agricoltore, e del rapporto con i suoi figli dai quali è però costretto ad allontanarsi in quanto lui si definisce "destinato
a viaggiare".
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Dopo "Inception" e la trilogia de "Il cavaliere oscuro" il regista britannico Christopher Nolan torna dietro la macchina da presa per dirigere il
film più ambizioso e atteso dell' ultimo anno. Prima destinato a Spielberg, "Interstellar" ultima fatica dei fratelli Nolan, racconta la storia di un
pianeta ormai pronto ad estinguersi e insieme ad esso l' umanità intera che farnetica a trovare risorse alimentari, anche queste praticamente
esaurite. Di fronte a questa tragica situazione, il nucleo composto dai personaggi principali del film capisce che bisogna fare qualcosa per salvare
il genere umano. Sembra davvero semplice e già sentita la trama del film, ma in realtà Interstellar racconta la storia di un padre, ex pilota costretto
a lavorare come agricoltore, e del rapporto con i suoi figli dai quali è però costretto ad allontanarsi in quanto lui si definisce "destinato
a viaggiare". E' difficile parlare del film senza fare spoiler, perchè in questi 168 minuti succede così tanto che se ne potrebbe parlare per ore...
Ma passiamo al giudizio: E' un Capolavoro? E' il miglior film di Nolan? Rispondendo alla prima domanda... no, non è un capolavoro anche se
questa parola non è poi così lontana. Andiamo nello specifico: Nolan ha sempre dimostrato di essere un abile sceneggiatore, insieme al fratello Jonathan
anche se, specialmente negli ultimi anni, ha preso l' abitudine di inserire quelli che il pubblico definisce come "buchi di sceneggiatura"... io continuo
a sostenere che non sono buchi di trama ma preferisco chiamarle "forzature" ( un paio ce ne sono in Inception oppure nell' ultimo Batman ) che fanno perdere
il fascino e l' originalità che avevano i suoi film precedenti come Memento o The Prestige (ad oggi il suo film più riuscito). La sceneggiuatura di Interstellar
è tutt' altro che perfetta, è un pò zoppicante soprattutto nella prima parte ma mica tanto... le forzature che ci sono all' inizio e la fretta con la quale
i personaggi salgono nello spazio si perdonano anche dopo pochi minuti. Quello che resta intoccabile nel film è il comparto tecnico: la regia e la spettacolarità
in alcune sequenze offrono uno spettacolo visivo che veramente pochi altri film del genere possono invidiare e gli echi di "2001: odissea nello spazio" si sentono
per la maggior parte delle sequenze ambientate nello spazio... quindi dal punto di vista visivo (e sottolineo VISIVO) e di regia, Nolan ci offre il suo miglior lavoro e
quindi da quest' ottica si può anche menzionare la parola capolavoro, esattamente come l' ultimo film di Cuaron "Gravity" (che visto senza ascoltare i dialoghi
a tratti imbarazzanti si può parlare di Capolavoro visivo). Rispondendo alla domanda numero 2 ovvero: è il miglior film di Nolan? No. A mio parere il suo miglior
film resta The Prestige, ma parlando di Interstellar è chiaro che si tratta di uno dei suoi migliori film, superiore ad Inception e alla trilogia su Batman, che segna
un decisivo passo avanti nella carriera del cineasta inglese. Concludo con una piccola precisazione visto che la maggior parte delle critiche legate al film
sono state sul fronte scientifico: prima di tutto va ricordato che a curare il soggetto del film è il fisico teorico statunitense Kip Thorne specializzato in fisica
della gravitazione e astrofisica e uno dei maggiori esperti di relatività generale... quindi mi sembra davvero difficile che la parte scientifica del film sia errata.
Ma comunque, anche se fosse... che importa? La scienza viene solo usata da Nolan per dimostrare quanto l' amore sia "una grandezza quantificabile" in
quanto condiziona le scelte e porta in definitiva a modificare il corso degli eventi. Ricordare che "il cinema è finzione"!
Grandi complimenti vanno fatti all' intero cast, in particolare a Matthew McConnaghey nel ruolo di Cooper (il protagonista) il quale ha un trasporto umano
ed emotivo nel film che riesce a far commuovere in più di una sequenza. Mentre ancora una volta quello a stupire è Hans Zimmer che crea una colonna sonora
incredibile capace di far viaggiare lo spettatore solo attraverso il semplice ritornello del tema principale.
Insomma Nolan stupisce ancora una volta e lo fa sempre con una maestria e un talento che ormai pochi riescono a mostrare, regalandoci oltre a uno dei migliori film
dell' anno, uno dei film di fantascienza più riusciti dell' ultimo decennio. Voto 8/10
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massimo
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domenica 23 novembre 2014
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non buono
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A questo film“interstellar “
la critica ha dato un voto molto alto si arriva fino a 5 stelle ….ma la domanda che si pone e se a interstellar si dà 5 stelle a film come “ easy rider “ o “arancia meccanica” quanto diamo? Ormai le persone sono state abituate a vedere film di bassa qualità …di film buoni se ne vedono sempre meno. Questo non è solo dovuto al fatto che intorno alla cinematografia girano meno soldi ma anche che molti film che si vedono nelle sale sembrano finti la regia sembra monca…. per ragioni che esulano nel lasciare fare vera cinematografia si preferisce fare un prodotto fatto in un certo modo e questo sempre più spesso si vede e si capisce un registra deve assere libero di fare il suo prodotto non condizionato.
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A questo film“interstellar “
la critica ha dato un voto molto alto si arriva fino a 5 stelle ….ma la domanda che si pone e se a interstellar si dà 5 stelle a film come “ easy rider “ o “arancia meccanica” quanto diamo? Ormai le persone sono state abituate a vedere film di bassa qualità …di film buoni se ne vedono sempre meno. Questo non è solo dovuto al fatto che intorno alla cinematografia girano meno soldi ma anche che molti film che si vedono nelle sale sembrano finti la regia sembra monca…. per ragioni che esulano nel lasciare fare vera cinematografia si preferisce fare un prodotto fatto in un certo modo e questo sempre più spesso si vede e si capisce un registra deve assere libero di fare il suo prodotto non condizionato.
Questo detto cosa ha a che fare con un film di fantascienza, non è un genere social politico …non è un film di Pasolini che ti costringe a pensare.
Il genere fantascienza e formato da due parole “ fantasia + scienza “ e chiaro che in questo spazio le capacità del registra si possono esprimere , si deve inventare per tutto quello che riguarda la parte che sta fuori da questo pianeta,faccio un esempio.. nei primi film di fantascienza si inventavano extraterresti piuttosto buffi,
ora invece nella tecnica si e migliorati ma l’originalità del film il modo di raccontare e di mandare un tema trattandolo con qualità e sempre uguale e prioritario alla riuscita, del film, non e il caso di questo film dove invece di fare un SUO film il regista pesca da altri a piene mani.. ma pescando non fa meglio fa peggio.
L’altra cosa che si nota è la continua presenza della famiglia con le sue sofferenze, la quale tiene la prima parte del film in continui dialoghi dialoganti,il film in quello che dice risulta poco credibile, il ritorno, l’umanita che si salva alla fine su un arca che non si vede, il messaggio sulla gravità trasmesso alla figlia attraverso un spazio tempo , il film non ha un senso compiuto sembra un miscuglio di idee che stanno a fatica insieme,confrontato con 2001 di Kubrick siamo molto in basso , per quelli che obbiettano che oggi c’è una fotografia ci sono gli effetti speciali o un linguaggio più carico o i film di ieri sono semplici si possono andare a vedere un film sempre di fantascienza uscito da poco ma molto migliore…under the skin, una trama che sta in piedi con poche parole.
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[+] risposta a massimo
(di jayan)
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[+] un commento realistico e veritiero
(di franco1206)
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storie di cinema
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lunedì 24 novembre 2014
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continua il grande spettacolo di nolan, ma...
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Christopher Nolan è da considerarsi ormai di diritto uno dei registi più importanti di questo nuovo millennio. Basta citare Memento, The prestige, Il cavaliere oscuro e Inception per capire il senso di questa affermazione. Il suo è un cinema di grandi numeri, complesso, cerebrale, capace di plasmare immagini sbalorditive, di fornire una sottile rappresentazione dei tormenti umani e di giocare, abilmente, con i meccanismi del tempo, fornendone una lettura misteriosa e affascinante.
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Christopher Nolan è da considerarsi ormai di diritto uno dei registi più importanti di questo nuovo millennio. Basta citare Memento, The prestige, Il cavaliere oscuro e Inception per capire il senso di questa affermazione. Il suo è un cinema di grandi numeri, complesso, cerebrale, capace di plasmare immagini sbalorditive, di fornire una sottile rappresentazione dei tormenti umani e di giocare, abilmente, con i meccanismi del tempo, fornendone una lettura misteriosa e affascinante. E l’ultima fatica del regista britannico, nella logica di questa nutrita struttura filmica, non fa di certo eccezione. Interstellar è infatti un progetto titanico, ambizioso, dove la ricercata ingegneria stilistica non è fine a se stessa, ma, anzi, affianca e supporta un aspetto etico e umano mai secondario, riscontrabile in un individuo diviso tra il dovere di padre verso la famiglia e quello di uomo verso l’intera umanità. La Piaga sta sfinendo il mondo. Tempeste di sabbia rendono il pianeta arido e via via più inospitale. Il mais è l’ultima risorsa alimentare coltivabile e Cooper (Matthew McConaughey), astronauta a riposo, dedica anima e corpo alla coltivazione di questo. Vive col padre della moglie defunta e con i suoi due figli. Ma in un posto non troppo lontano qualcuno – quel che resta della NASA – sta lavorando ad una soluzione. Interstellar è uno film nato per catturare l'attenzione, costruito e sviluppato per puntare in alto, in cui un alternarsi più o meno costante di sequenze affette dal tipico gigantismo nolaniano non fa che ribadire l’intento elevato, quasi epico, dell’opera. Tuttavia, qualcosa, non convince appieno. L’impianto emotivo, relazionale, dove l’azione vera va in pausa, ad esempio, scricchiola in più di una situazione. Dopo una prima parte molto terrena, piacevole, in cui l’infinito dello spazio è ancora lontano e uno spirito di arrangiamento sembra ormai l’unica soluzione a cospetto di un contesto familiare che si tinge di realismo e sincerità, il film cambia marcia e lo scenario stellare diventa epopea, con il suo bel carico di speranze, avventure, visioni e, appunto, rimpianti. Qui l'angoscia di Cooper - dal lancio all’ultimo incontro con la figlia - , i dialoghi con i compagni di viaggio, la loro caratterizzazione, l'attesa logorante di chi a terra aspetta notizie, somigliano molto a qualcosa di convenzionale, fatto su misura, non molto dissimile dagli standard di matrice hollywoodiana. La figura di Cooper ricalca fin troppo quella dell’eroe moderno, competente all'occorrenza, non estraneo a debolezze ma comunque sempre a suo agio e capace di escogitare qualcosa di ultra intelligente proprio nel momento in cui tutto o quasi sembra essere perduto. In questa specie di sentimentalismo diretto, mai velato, raccontato con l’ottica del grande pubblico, Nolan riesce sicuramente di meno. Potente, visionaria, incantevole, invece, la parte strettamente tecnica e fantascientifica del film. La partenza dello shuttle, il graduale distaccamento in volo dello stesso, l’abbagliante bianco degli scenari, l’agganciamento in rotazione, le onde gigantesche di uno sperduto pianeta alieno e la discesa infinita all’interno del buco nero sono momenti di alta spettacolarità, visivamente emozionanti. Sequenze che inchiodano lo sguardo allo schermo, che distolgono dalla realtà e che svolgono magistralmente la loro azione persuasiva sull’immaginario, fonte di incanto e forti sensazioni. Il viaggio verso nuovi mondi di Nolan è un percorso labirintico, qua e là manierista, carico di tensione, paura, amore, illusione e ricco, fino alla ridondanza, di tecnicismi fisici e di un denso lessico scientifico. Bravo, come sempre, McConaughey; meno convincenti Caine e la bella Anne Hathaway, assai meno brillante della gatta Selina del secondo Cavaliere Oscuro. Interstellar è un film che dà una certa continuità all’eccelso lavoro di Nolan. È un’opera lontana dalla perfezione del capolavoro, ma lo stesso importante, capace di trasmettere passione e capace di muovere, nel suo ampio raggio tematico e rappresentativo, congetture sul mondo, sui nostri spettri e sul destino dell’umanità. Da vedere.
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albydrummer
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martedì 25 novembre 2014
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..il nuovo monolito..
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Nolan stavolta ha sfidato con la sua genialità,il genio Kubrick,nel suo viaggio fantastico,un pò più moderno nello spazio,e forse nell infinito,dove sempre e forse una realtà diversa.
Il viaggio di Nolan,davvero ti incolla nelle sue quasi tre ore di vero e ottimo spettacolo visivo,che da tempo non si vedeva,forse un pò in competizione e vincitore di oscar il film Gravity,entrambi,considrrando la nuova tecnologia cinemotrafica,computerizzata e gli infiniti effetti speciali,si vive una visione quasi realistica del nostro spazio,ovviamente studiato,nei minimi particolari,choìi ne conosce le leggi di gravità,e i vari fenomeni interstellari e delle galazzie,senza sbagliare le leggi fisiche.
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Nolan stavolta ha sfidato con la sua genialità,il genio Kubrick,nel suo viaggio fantastico,un pò più moderno nello spazio,e forse nell infinito,dove sempre e forse una realtà diversa.
Il viaggio di Nolan,davvero ti incolla nelle sue quasi tre ore di vero e ottimo spettacolo visivo,che da tempo non si vedeva,forse un pò in competizione e vincitore di oscar il film Gravity,entrambi,considrrando la nuova tecnologia cinemotrafica,computerizzata e gli infiniti effetti speciali,si vive una visione quasi realistica del nostro spazio,ovviamente studiato,nei minimi particolari,choìi ne conosce le leggi di gravità,e i vari fenomeni interstellari e delle galazzie,senza sbagliare le leggi fisiche.
E' sempre un film di fantascienza,e si va oltre,anzi nella cinematografia,si può fare,e chi solo,è nel campo,può capire i vari errori che ci sono in questo tipo di film.
Un film ingegneristico,aerospaziale,il fascino,la storia di Nolan,quella di scovare tra le galassie e le stelle,un nuovo pianeta,dove vivere meglio..l'originalità del tempo che passa..la vita,la figlia ormai anziana...e questo il mistero,e la genialità di Nolan,sta proprio,come faceva Kubirick,di fare analizzare lo spettatore il film,di dare una propria interpretazione,copme è successo nel capolavoro Memento e Inception. Il tempo fondamentale. la memoria che ci fa analizzare la nostra vita,i nostri errrori....e questo è la magia del cinema,che ti fa andare oltre tutto,senza regole,senza dubbi.
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bacieabbracci
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mercoledì 3 dicembre 2014
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fantascienza vera, non solo action e sfx
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Vederlo è stato un vero piacere per me, appassionato di fantascienza da sempre, e alla continua ricerca di film di genere che non siano solo azione, fantasia e grandi effetti speciali. Film che non facciano rimpiangere i capolavori della letteratura fantascientifica. Film che non siano sequels, due volte su tre (per essere generosi) peggiori del film originale. Interstellar è quello che mi aspettavo. E mi ha subito catturato nelle prime scene, quando Mackenzie Foy (la mia preferita nel cast) maneggia modelli in scala del progetto Apollo. Io ho gli stessi modelli nella mia camera!!! che emozione… Tutti gli aspetti scientifici e estrapolativi del futuro sono plausibili. Il film segue la struttura classica della fantascienza: se oggi assistiamo a questi trend, cosa succederà nel futuro se continueranno, se si accentueranno? Global warming, desertification, space travel…… e poi black holes, wormholes, relatività, dilatazione temporale, spazi multidimensionali…c'è tutto, in una trama coerente.
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Vederlo è stato un vero piacere per me, appassionato di fantascienza da sempre, e alla continua ricerca di film di genere che non siano solo azione, fantasia e grandi effetti speciali. Film che non facciano rimpiangere i capolavori della letteratura fantascientifica. Film che non siano sequels, due volte su tre (per essere generosi) peggiori del film originale. Interstellar è quello che mi aspettavo. E mi ha subito catturato nelle prime scene, quando Mackenzie Foy (la mia preferita nel cast) maneggia modelli in scala del progetto Apollo. Io ho gli stessi modelli nella mia camera!!! che emozione… Tutti gli aspetti scientifici e estrapolativi del futuro sono plausibili. Il film segue la struttura classica della fantascienza: se oggi assistiamo a questi trend, cosa succederà nel futuro se continueranno, se si accentueranno? Global warming, desertification, space travel…… e poi black holes, wormholes, relatività, dilatazione temporale, spazi multidimensionali…c'è tutto, in una trama coerente. I dettagli sono pressoché perfetti. Due anni per arrivare a Saturno: assolutamente verosimile, mai visto in un filml di fantascienza. E visivamente: il buco nero, perfetto; le dimensioni schiaccianti dello spazio interstellare e interplanetario su un'astronave che diventa appena visibile. l'unico errore che ho notato ma scommetterei dovuto alla traduzione del doppiaggio è la distanza della stella più vicina di "migliaia" di anni luce…. ma poco importa. La trama intelligente e mai scontata. Gli attori danno una buona performance; per qualche motivo mi ha colpito soprattutto Mackenzie Foy, ma anche Michael Caine, Casey Affleck and Matt Damon sono ottimi. Matthew McConaughey d'altra parte è per me un po' troppo texano, ma suppongo adatto alla parte…. Naturalmente ho trovato riferimenti a capolavori passati di Scifi come 2001 (peraltro insuperabile) (alieni ci mandano segnali per aiutarci, una porta spaziotemporale intorno a Saturno - come era nella stesura originale di 2001) e tanti altri - solo per citarne uno, Demon Seed con Julie Christie ha un robot frattale simile a quelli stupendi di questo film.
A volte il ritmo è un po' lento, ma non compromette il risultato finale.
Per finire voglio ricordare la scena che mi ha commosso di più, credo la migliore rappresentazione del dramma che può creare una asincronia temporale quando il padre ancora giovane dopo il suo viaggio nel buco nero incontra la figlia restata nello spaziotempo normale ormai vecchia e morente. Questo film merita di essere nominato agli Oscar e sicuramente è il migliore scifi movie del 2014
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alex22
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giovedì 4 dicembre 2014
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un successo ma non troppo!
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Vorrei porre come argomento centrale della mia recensione il genere del film. Sembrerebbe molto banale attribuire al film in questione un genere fantascientifico ma con le dovute precauzioni devo dire che non mi è parso un film di questo genere. Il pregio o difetto da che punto si voglia guardare è proprio questo, Nolan grande esperto di cinema ha saputo riadattare le proprie conoscenze cinematografiche in un genere mai affrontato prima d'ora salvo alcuni film diretti da registi leggendari (vedi Kubrik).
Interstellar può essere considerato il paziente zero di questo nuovo genere affrontato con perizia scientifica e laddove non ce ne fosse si lascia spazio all'immaginazione e alla discussione.
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Vorrei porre come argomento centrale della mia recensione il genere del film. Sembrerebbe molto banale attribuire al film in questione un genere fantascientifico ma con le dovute precauzioni devo dire che non mi è parso un film di questo genere. Il pregio o difetto da che punto si voglia guardare è proprio questo, Nolan grande esperto di cinema ha saputo riadattare le proprie conoscenze cinematografiche in un genere mai affrontato prima d'ora salvo alcuni film diretti da registi leggendari (vedi Kubrik).
Interstellar può essere considerato il paziente zero di questo nuovo genere affrontato con perizia scientifica e laddove non ce ne fosse si lascia spazio all'immaginazione e alla discussione. In fondo il cinema è proprio questo! Discutere per giorni e giorni delle possibili teorie fisiche o finali alternativi con il malcapitato di turno. Come ogni innovazione lo scetticismo prende il sopravvento ed è piu che normale. Nolan lascia molta carne a cuocere senza sviluppare niente in modo definitivo ma come ho gia detto ha avuto il carisma per mettersi in gioco e tuffarsi in avventura tutt'altro che scontata. Lunga vita ai registi come lui che hanno ancora la voglia di sorprendere l'occhio attento degli spettatori.
Il comparto audio è senza dubbio di grande caratura come del resto anche il comparto tecnico e degli effetti speciali , ben riusciti.
Tuttavia secondo il mio parere ho trovato diversi buchi nella sceneggiatura e risulta ( se visto con poca concentrazione) poco comprensibile in alcuni punti.
Per concludere la mia esperienza è stata positiva e spero sia stata quanto piu obiettiva possibile, consiglio di guardare il film anche ai piu pigri per stimolare la loro curiosità. E se poi devono criticare almeno lo facessero dopo aver visto il film.
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