stericci85
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martedì 11 novembre 2014
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una nuova pietra miliare
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Per recensire questo film basta una frase: "andate a vederlo al cinema!".
Vi troverete di fronte a qualcosa di unico, un mix di scienza, fantascienza ed emozioni vere. Senza perdite di tempo o inutili rigiri, 169 minuti che scorrono al ritmo incalzante di una delle migliori colonne sonore di sempre. Attori sempre all'altezza dei ruoli e capaci di trasmettere sentimenti diretti al cuore dell'osservatore.
La potenza dell'amore, quello vero che solo un genitore verso i figli può provare, così forte da spezzare le leggi della fisica .. questa è la chiave fantascientifica della trama, questa è l'innovazione che sconvolge piacevolmente al punto che quando partono i titoli di coda e si accendono le luci molta gente nella sala rimane seduta con lo sguardo perso.
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Per recensire questo film basta una frase: "andate a vederlo al cinema!".
Vi troverete di fronte a qualcosa di unico, un mix di scienza, fantascienza ed emozioni vere. Senza perdite di tempo o inutili rigiri, 169 minuti che scorrono al ritmo incalzante di una delle migliori colonne sonore di sempre. Attori sempre all'altezza dei ruoli e capaci di trasmettere sentimenti diretti al cuore dell'osservatore.
La potenza dell'amore, quello vero che solo un genitore verso i figli può provare, così forte da spezzare le leggi della fisica .. questa è la chiave fantascientifica della trama, questa è l'innovazione che sconvolge piacevolmente al punto che quando partono i titoli di coda e si accendono le luci molta gente nella sala rimane seduta con lo sguardo perso.
I fratelli Nolan hanno scritto una pagina che rimarrà indelebile nella storia del cinema. Un film destinato a diventare un cult movie.
Finalmente anche la nostra generazione ha la sua pietra miliare!
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zonagloria
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mercoledì 12 novembre 2014
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l'umanità non è destinata a morire sulla terra
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Mr Cooper,un ingegnere che ha dovuto dedicarsi all'agricoltura per i tempi in cui ha vissuto,vive con il suocero e i due figli in un anno in cui il pianeta Terra è ormai destinato all'aridità,e sul quale la specie umana è destinata a morire di fame.
In questa disperazione, sarà lo stesso Cooper a venire ingaggiato dalla NASA come capo di una spedizione nello spazio, per tentare di trovare tra altre galassie e buchi neri, un nuovo posto dove l'umanità possa continuare a vivere.
La figlia dell'ingegnere, Murph, un genietto testardo come il padre, lo prega di restare, perchè anche il suo fantasmino, a cui solo lei crede e con cui solo lei riesce a comunicare, glie lo ha detto tramite codice Mors: stay!
Ma lui parte, e nello spazio le sue ore passate con il team della NASA (tra cui una bellissima Anne Hathaway nei panni del dottor Brand) sono decenni nella vita Terrena.
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Mr Cooper,un ingegnere che ha dovuto dedicarsi all'agricoltura per i tempi in cui ha vissuto,vive con il suocero e i due figli in un anno in cui il pianeta Terra è ormai destinato all'aridità,e sul quale la specie umana è destinata a morire di fame.
In questa disperazione, sarà lo stesso Cooper a venire ingaggiato dalla NASA come capo di una spedizione nello spazio, per tentare di trovare tra altre galassie e buchi neri, un nuovo posto dove l'umanità possa continuare a vivere.
La figlia dell'ingegnere, Murph, un genietto testardo come il padre, lo prega di restare, perchè anche il suo fantasmino, a cui solo lei crede e con cui solo lei riesce a comunicare, glie lo ha detto tramite codice Mors: stay!
Ma lui parte, e nello spazio le sue ore passate con il team della NASA (tra cui una bellissima Anne Hathaway nei panni del dottor Brand) sono decenni nella vita Terrena.
Chissà se Cooper rivedrà mai la sua amata figlia, chissà se la rivedrà ancora viva o in una bara già morta di vecchiaia.
Ma davvero vale la pena di non viverci la vita, la cosa più bella che la natura ci ha regalato,per provare a sfuggire alla morte? Dopotutto, è dello scorrere del tempo che si ha davvero paura.
Con il suo capolavoro Christopher Nolan ci pone implicitamente questo quesito, in un'opera che è resa un capolavoro: tecnico ,grazie agli effetti speciali, e altrettanto artistico perchè ci dimostra che alla fine, sono i sentimenti l'ultima arma, quella vincente ed esclusiva degli umani, che portano alla salvezza.
L'istinto di sopravvivenza, che un robot TARS non può provare, e che aiuterà Cooper a trattenere il fiato.
E infine l'amore e la fede, che porteranno Murph ormai quarantenne, a non arrendersi proprio quando tutto sembra finito, e ad ascoltare il padre che da una realtà pentadimensionale, le manda la risposta.
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riccardo bassi
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lunedì 8 dicembre 2014
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fantascientifico magnifico
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Per fantascientifici sognatori. Nolan non si smentisce e offre un saggio di tutta la sua infinita fantasia applicandola all'infinito stesso, regalando visioni al limite del capogiro (nel vero senso della parola!) e interpretazioni molto valide. Matthew McConaughey sopra di tre spanne agli altri (e che te lo dico a fare..) anche se io l'ho adorato perdendomi con lui in True Detective. Il film è fantascienza pura, non c'entra niente con 2001 del Maestro perché di Maestro ce n'è uno e perché i mezzi sono altri e gli effetti speciali sono davvero eccezionali.
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Per fantascientifici sognatori. Nolan non si smentisce e offre un saggio di tutta la sua infinita fantasia applicandola all'infinito stesso, regalando visioni al limite del capogiro (nel vero senso della parola!) e interpretazioni molto valide. Matthew McConaughey sopra di tre spanne agli altri (e che te lo dico a fare..) anche se io l'ho adorato perdendomi con lui in True Detective. Il film è fantascienza pura, non c'entra niente con 2001 del Maestro perché di Maestro ce n'è uno e perché i mezzi sono altri e gli effetti speciali sono davvero eccezionali. Ho apprezzato molto i video messaggi per niente tecnologici, disturbati e di scarsa qualità audio. C'è un errore banale che riguarda un orologio che in un'inquadratura fa le nove e nella scena immediatamente successiva fa le otto e quaranta. Sinceramente detesto che con budget così alti ci si perda in un bicchier d'acqua ma è un dettaglio e la trama regge ed emoziona. Il rapporto spazio tempo ti tiene stretto per mano e poi ti lascia andare vorticosamente senza mai darti l'impressione che ci si possa riuscire a fermare.. Se siete genitori, qualche occhio lucido non ve lo toglierà nessuno, alcuni dialoghi sono molto toccanti. Ma non preoccupatevi, siete umani, molto di più di alcuni dei protagonisti..
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dragoneme
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giovedì 16 aprile 2015
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un quasi capolavoro
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Premessa: il film è godibile, gli effetti speciali bellissimi, meravigliosa la colonna sonora, buona la recitazione, buono il ritmo. Mi è piaciuta anche molto la caratterizzazione dei robot umanoidi ma con quella stravagante forma. Ma c'è un MA.....ed è quel MA che secondo me separa questo film dall'essere il capolavoro atteso. Tutti questi elementi sembrano messi lì per tirarne fuori un blockbuster ma la trama ahimè non convince appieno. Attenzione che da qui in poi c'è spoiler. Ci sono nella storia delle trovate abbastanza accattivanti (i warmhole, la diversa velocità del tempo) ma se per un attimo provate a pensare a questo stesso film ma senza queste piccole trovate, cosa resta? La solita storia di un'umanità al collasso che cerca un altro pianeta da abitare.
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Premessa: il film è godibile, gli effetti speciali bellissimi, meravigliosa la colonna sonora, buona la recitazione, buono il ritmo. Mi è piaciuta anche molto la caratterizzazione dei robot umanoidi ma con quella stravagante forma. Ma c'è un MA.....ed è quel MA che secondo me separa questo film dall'essere il capolavoro atteso. Tutti questi elementi sembrano messi lì per tirarne fuori un blockbuster ma la trama ahimè non convince appieno. Attenzione che da qui in poi c'è spoiler. Ci sono nella storia delle trovate abbastanza accattivanti (i warmhole, la diversa velocità del tempo) ma se per un attimo provate a pensare a questo stesso film ma senza queste piccole trovate, cosa resta? La solita storia di un'umanità al collasso che cerca un altro pianeta da abitare. Punto. Senza contare le incongruenze nella trama. Ad esempio: Chi ha creato questo benedetto buco nero che consente al protagonista di contattare se stesso nel passato? Non si capisce! Da alcuni commenti mi pare di aver capito che secondo alcuni sarebbe una specie di invenzione degli uomini del futuro per salvare l'umanità. Ma nel film non si capisce mai chiaramente. SECONDA COSA: Quando è partito il viaggio interstellare tutti si sgolavano a dire che l'umanità avrebbe avuto al massimo un paio d'anni di vita....invece la figlia del protagonista raggiunge tranquillamente la quarantina. TERZA COSA: perchè il protagonista ingaggia se stesso dal futuro? Autostima a valanga eh? QUARTO: a che cavolo serve la storia secondaria del figlio del protagonista che, da grande, litiga con sua sorella? A creare pathos? MAH! QUINTO (è un dettaglio ma davvero non ha senso): PERCHE sull' astronave costruita per salvare l'umanità hanno ricostruito la casa dell' astronauta? Una specie di museo? Certo, devono salvare l'umanità però si concedono il lusso di sprecare spazio sull' astronave. Insomma, nel complesso il film non mi ha convinto. In diversi momenti è troppo palese lo sforzo di "dover stupire" o "dover far commuovere" caricando tutto di un'enfasi esagerata. Al film, che comunque lo ribadisco, è bello e godibile, manca "il cuore". Ho trovato più coinvolgimento in film come Sunshine o Solaris, sinceramente.
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freaks!
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martedì 6 ottobre 2015
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the final countdown
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COME DEL RESTO MOLTI FILM SIANO STATI LA LINEA DI DEMARCAZIONE TRA IL PRIMA E IL DOPO, TRA IL PASSATO E IL FUTURO, TRA L'INIZIO E LA FINE DI UN GENERE,INTERSTELLAR CHIUDE DEFINITIVAMENTE I CONTI CON LA FANTASCIENZA COME L'AVEVAMO IMMAGINATA FINO A QUEL MOMENTO;NON PIU' VIAGGI AVVENTUROSI ALLA SCOPERTA DI VITE OLTRE LA VITA,MA MESSAGGI LANCIATI DA UN UNIVERSO PARALLELO, COSI' VICINO QUASI DA POTERLO TOCCARE,CREATO IN MOMENTI DIVERSI,PIEGATO ALLA LOGICA SPAZIO-TEMPORALE DELLA FISICA QUANTISTICA IN BASE AL PARADOSSO DEI DUE GEMELLI,IL MONITO RESTA SEMPRE LO STESSO:IL CONTEGGIO FINALE E'INIZIATO DA TEMPO,E IL NOSTRO,DI TEMPO,STA SCADENDO,ARRIVATI COME SIAMO AL PUNTO DI NON RITORNO,RESTA LA SPERANZA DI UN VIAGGIO VISIONARIO E APOCALITTICO,DOVE SOLO L'UOMO PUO' METTERE LA PAROLA FINE A CIO'CHE LUI STESSO HA DETERMINATO,PER RICOMINCIARE A SOGNARE UN NUOVO MONDO,UNA NUOVA ETA' DELL'ORO DELL'UMANITA'.
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COME DEL RESTO MOLTI FILM SIANO STATI LA LINEA DI DEMARCAZIONE TRA IL PRIMA E IL DOPO, TRA IL PASSATO E IL FUTURO, TRA L'INIZIO E LA FINE DI UN GENERE,INTERSTELLAR CHIUDE DEFINITIVAMENTE I CONTI CON LA FANTASCIENZA COME L'AVEVAMO IMMAGINATA FINO A QUEL MOMENTO;NON PIU' VIAGGI AVVENTUROSI ALLA SCOPERTA DI VITE OLTRE LA VITA,MA MESSAGGI LANCIATI DA UN UNIVERSO PARALLELO, COSI' VICINO QUASI DA POTERLO TOCCARE,CREATO IN MOMENTI DIVERSI,PIEGATO ALLA LOGICA SPAZIO-TEMPORALE DELLA FISICA QUANTISTICA IN BASE AL PARADOSSO DEI DUE GEMELLI,IL MONITO RESTA SEMPRE LO STESSO:IL CONTEGGIO FINALE E'INIZIATO DA TEMPO,E IL NOSTRO,DI TEMPO,STA SCADENDO,ARRIVATI COME SIAMO AL PUNTO DI NON RITORNO,RESTA LA SPERANZA DI UN VIAGGIO VISIONARIO E APOCALITTICO,DOVE SOLO L'UOMO PUO' METTERE LA PAROLA FINE A CIO'CHE LUI STESSO HA DETERMINATO,PER RICOMINCIARE A SOGNARE UN NUOVO MONDO,UNA NUOVA ETA' DELL'ORO DELL'UMANITA'.ARDENTE.
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pao_1093
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venerdì 7 novembre 2014
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immenso e confuso allo stesso tempo
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Immenso ovviamente per il cast, la scenografia, le musiche, la suspance finale che riesce a creare un'attrazione allo schermo esorbitante. Ancora una volta i protagonisti si rivelano essere attori di serie A con la consapevolezza di recitare all'interno di infiniti dubbi e perplessitá. Altrettanto bisogna dire delle riprese: come al solito Nolan non lascia nulla al caso e nessuna scena/immagine é posizionata a caso all'interno dell'intero puzzle. Confuso peró perché cerca di rispondere ad interrogativi interstellari con la fisica quantistica (non a tutti chiara ovviamente), ma allo stesso tempo inserendo dei tasselli al di sopra delle capacitá cognitive di una persona media.
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Immenso ovviamente per il cast, la scenografia, le musiche, la suspance finale che riesce a creare un'attrazione allo schermo esorbitante. Ancora una volta i protagonisti si rivelano essere attori di serie A con la consapevolezza di recitare all'interno di infiniti dubbi e perplessitá. Altrettanto bisogna dire delle riprese: come al solito Nolan non lascia nulla al caso e nessuna scena/immagine é posizionata a caso all'interno dell'intero puzzle. Confuso peró perché cerca di rispondere ad interrogativi interstellari con la fisica quantistica (non a tutti chiara ovviamente), ma allo stesso tempo inserendo dei tasselli al di sopra delle capacitá cognitive di una persona media. Non tutti riescono a cogliere il tutto alla prima vista. Va rivisto almeno 2-3 volte. Detto questo rimane comunque uno dei film che si candida per essere tra i top fantascientifici del nuovo millennio indubbiamente. Probabilmente ricopre la prima posizione.
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luigiruf
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venerdì 7 novembre 2014
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il film del decennio
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Dopo Contact (nel quale il protagonista aveva già svolto un eccellente interpretazione) ecco finalmente che viene affrontato il vero problema dell'umanità. Dopo 45 anni dallo sbarco sulla Luna siamo arrivati a "volgere lo sguardo dal cielo al fango". Tagliate le spese per le missioni spaziali ("quante persone si potebbero sfamare nel terzo mondo" era la giustificazione di allora) siamo diventati schiavi dell'economia.
Il film mette a nudo tutto queste cose, con in più le problematiche umane dei voli spaziali, le teorie cosmologiche derivate dalla teoria della relatività di Einstein.
Un vero e proprio pugno nello stomaco il trascorrere degli anni sulla terra rispetto ai tempi (risibili) nello spazio.
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Dopo Contact (nel quale il protagonista aveva già svolto un eccellente interpretazione) ecco finalmente che viene affrontato il vero problema dell'umanità. Dopo 45 anni dallo sbarco sulla Luna siamo arrivati a "volgere lo sguardo dal cielo al fango". Tagliate le spese per le missioni spaziali ("quante persone si potebbero sfamare nel terzo mondo" era la giustificazione di allora) siamo diventati schiavi dell'economia.
Il film mette a nudo tutto queste cose, con in più le problematiche umane dei voli spaziali, le teorie cosmologiche derivate dalla teoria della relatività di Einstein.
Un vero e proprio pugno nello stomaco il trascorrere degli anni sulla terra rispetto ai tempi (risibili) nello spazio. Poche ore su un allagato pianeta remoto con equivalenza di decenni sulla terra.
La solitudine, infinita del superamento dell'orizzonte degli eventi (visto in serata devo ammettere che ho dormito poco per come mi hanno impressionato alcune situazioni).
Qualcuno banalmente troverà dei riferimenti sia con il su citato Contact, sia con il celeberrimo 2001 di kubrick, ma non ritengo che si possa parlare neppure di inspirazione in quanto essendo gli argomenti simili e le nostre conoscienze sostanzialmente identiche ad allora, giocoforza alcuni scenari possono essere associati gli uni agli altri. In questo caso il viaggio finale del protagonista può solo essere associato superficialmente a quello del capolavoro di Kubrick. Quì entra in gioco il multiverso speculare dello spazio/tempo in un gioco veramente stimolante e coinvolgente, dove lo spettatore è realmente parte attiva di un disegno quasi divino.
Insomma finalmente la fantascienza ha fatto un deciso salto avanti, sia dal punto di vista teorico/quasi teologico, sia da quello introspettivo ed umano.
E Christopher Nolan entra di diritto nella storia come l'erede di kubrick, con un'opera che speriamo stimoli altri a tentare di dare qualcosa di più che pistolettate e scazzotate o, peggio le solite storie sentimentali da quattro soldi.
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melvin ii
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domenica 9 novembre 2014
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l'amore valica lo spazio e il tempo
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Il biglietto d’acquistare per “Interstellar” è: 4)Ridotto
“Interstellar” è un film del 2014 diretto da Christopher Nolan, scritto da Christopher e Jonathan Nolan, prodotto dalla Paramount Pictures e Warner Bros, con: Matthew McConaughey, Anne Hathaway,Michael Caine, Jessica Chastain, Mackenzie Foy, Matt Damon.
Il cinema come il calcio vive di passioni, emozioni, suggestioni e soprattutto dell’amore dei fan che più e meglio dei critici riescono a capire e comprendere se un film o un calciatore è degno di applausi o di fischi.
Intestellar è uscito in Italia solo giovedì balzando subito in testa al box office e ha già fatto scrivere fiumi di inchiostro a critici e spettatori, facendo gridare nell’ordine al capolavoro, al miglior film del 2014 e opera più riuscita di Nolan.
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Il biglietto d’acquistare per “Interstellar” è: 4)Ridotto
“Interstellar” è un film del 2014 diretto da Christopher Nolan, scritto da Christopher e Jonathan Nolan, prodotto dalla Paramount Pictures e Warner Bros, con: Matthew McConaughey, Anne Hathaway,Michael Caine, Jessica Chastain, Mackenzie Foy, Matt Damon.
Il cinema come il calcio vive di passioni, emozioni, suggestioni e soprattutto dell’amore dei fan che più e meglio dei critici riescono a capire e comprendere se un film o un calciatore è degno di applausi o di fischi.
Intestellar è uscito in Italia solo giovedì balzando subito in testa al box office e ha già fatto scrivere fiumi di inchiostro a critici e spettatori, facendo gridare nell’ordine al capolavoro, al miglior film del 2014 e opera più riuscita di Nolan.
Di fronte a questi giudizi e osanne sarebbe più facile unirsi al coro e scrivere elogi e complimenti al film, ma io sono di natura bastian contrario e soprattutto sono di gusti difficili.
Quindi mi dispiace per Nolan, il suo film è bello, spettacolare, grandioso, ma personalmente non è un capolavoro e soprattutto non è il miglior film del 2014.
I fratelli Nolan hanno scritto una sceneggiatura quasi perfetta dal punto di vista tecnico, narrativo, scientifico, razionale. Immaginate una storia circolare che inizia sulla Terra in un’ azienda agricola per poi passare per l’universo e l’ignoto e infine di ritornare al punto iniziale con scene mozzafiato e facendoci nello stesso tempo riflettere su quanto sappiamo delle leggi della fisica.
Il concetto di tempo e le tre dimensioni finora conosciute sono il cuore del film che i Nolan ci invitano a rivedere e osservare con una diversa prospettiva.
Non sono uno appassionato di film di fantascienza,lo confesso, ma l’anno scorso ho amato molto Gravity di Cuaron. Se vogliamo Interstellar è una versione di Gravity più costosa e più ambiziosa nei contenuti e nello sviluppo scenico. Eppure Gravity mi ha convinto di più rispetto al film di Nolan. Il primo colpisce, Interstellar incuriosisce.
Nolan ci porta in mondi sconosciuti, ci racconta come l’uomo debba guardare oltre il proprio ombelico e alzare gli occhi al cielo, perché il nostro futuro presto sarà lassù.
Interstellar è anche monito e un’ accusa nei confronti di come noi uomini stiamo gestendo le nostre risorse naturali e ambientali. Nolan dipinge un futuro non troppo lontano in cui saremo costretti a cercare nuovi mondi per sopravvivere.
C’è tanta carne sul fuoco in questo film, forse troppa, cucinata probabilmente da uno dei migliori chef del pianeta, ma poi assaggiandola ti rendi conto che doveva stare ancora a cuocere.
Gravity coinvolgelo spettatore fino alla fine grazie alle intense e riuscite interpretazioni d Clooney e Bullock. La coppia funzionava e c’era alchimia artistica ed emotiva.
Il cast di Intestellar è sulla carta di primo livello con la presenza di tre Premi Oscar(McConaughey, Hathaway, Caine),ma non sfonda il muro dell’emozione, svolge il compito senza quel guizzo artistico che lo spettatore si sarebbe aspettato da questi talentuosi e importanti attori. Recitano con professionalità , ma manca la profondità e la sincerità dei sentimenti nei loro personaggi creando poca empatia con il pubblico.
Merita però una menzione la Mackenzie Foy nel ruolo della giovane Murphy figlia di Cooper, davvero brava e toccante.
Interstellar è anche una storia d’amore tra padre e figlia, ben recitata, ma nei momenti clou rimane una fredda interpretazione. L’Amore è il vero motore che spinge l’uomo a compiere imprese straordinarie e uniche come il protagonista del film Cooper(McConaughey) che per amore di tornare a casa della figlia supera i limiti dello spazio e del tempo, ma sebbene dal punto visivo e creativo sia stato ben costruito da Nolan, il risultato finale lascia tiepidi.
La regia di Nolan è sontuosa, elegante, incisiva, innovativa, ma la sensazione è che nel chiudere il suo cerchio narrativo cercando di mantenere una ferrea coerenza scientifica e logica, perda smalto con un finale paradossalmente frettoloso e a lieto fine per soddisfare le esigenze di botteghino.
Il nostro mondo è solo un puntino nell’infinto universo dove probabilmente ci sono civiltà più evolute della nostra, ma finché conserveremo la forza dei sentimenti e l’amore per la nostra famiglia saremo capaci di grandi imprese.
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[+] ritenta, sarai più fortunato
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fabrizio costa
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lunedì 10 novembre 2014
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tanti buoni propositi ma...... 5 non glielo do
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Si certo un film di pregevole fattura, con ottime originalità e saccenti riflessioni su teoria della relatività e viaggi in cunicoli spazio-temporali alla ricerca di pianeti in lontane galassie dove poter trasferire la specie umana a rischio estinzione per un letale effetto-serra; ma appunto per questo Nolan , come ha detto qualcuno, per correre dietro ad una smodata ambizione mette dentro troppa carne al fuoco ed il film diventa confuso a meno di non essere dei novelli Rubbia. Iniziando dall'interprete principale MC CONAUGHEY che mi fa rimpiangere la deliziosa Bullock di Gravity, passando per le ispirazioni, per non dire scopiazzature di 2001 Odissea nello spazio, film cult degli anni 50, Nolan confeziona, come ha detto giustamente NIOLA un film dal taglio eccessivamente ingegneristico in cui lo spettatore non può che inchinarsi di fronte a tanta scienza.
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Si certo un film di pregevole fattura, con ottime originalità e saccenti riflessioni su teoria della relatività e viaggi in cunicoli spazio-temporali alla ricerca di pianeti in lontane galassie dove poter trasferire la specie umana a rischio estinzione per un letale effetto-serra; ma appunto per questo Nolan , come ha detto qualcuno, per correre dietro ad una smodata ambizione mette dentro troppa carne al fuoco ed il film diventa confuso a meno di non essere dei novelli Rubbia. Iniziando dall'interprete principale MC CONAUGHEY che mi fa rimpiangere la deliziosa Bullock di Gravity, passando per le ispirazioni, per non dire scopiazzature di 2001 Odissea nello spazio, film cult degli anni 50, Nolan confeziona, come ha detto giustamente NIOLA un film dal taglio eccessivamente ingegneristico in cui lo spettatore non può che inchinarsi di fronte a tanta scienza. Nolan corre troppo a mio avviso : poteva scegliere tra sviluppare una trama che avesse come obiettvo la cosiddetta "colonizzazione dello spazio" diciamo sul genere del capostipite e mai dimenticato Alien I e ricorrere invece ad una goliardica incursione nella fisica della relatività, per giunta con una impressionante scopiazzatura del tentativo di Einstein di risolvere il mistero della riunificazione , cosa peraltro che non gli riuscì per tutto il resto della vita; ebbene Nolan sceglie questa seconda ipotesi barando con il pubblico pagante e meritando una solenne sforbiciata al suo pur originale film di una durata "monstre". Per ultimo, a causa del mio udito carente, non mi è riuscito di capire chi sarebbero questi fantomatici padroni dell'universo che avrebbero collocato un worm-hole nei pressi di Saturno per permettere alla specie umana di spiccare il balzo verso lontane galassie.
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the_diaz_tribe
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lunedì 10 novembre 2014
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un'odissea spaziale e un amore padre-figlia
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Un presente sulla Terra non più vivibile e un futuro in attesa di essere esplorato, attraverso un viaggio – al limite del pensabile – nelle galassie di un pilota con grande spirito d’avventura e sacrificio, legato da un rapporto con la figlia, sviluppato con sconvolgimenti temporali, come non si erano mai visti al cinema. Christopher Nolan è arrivato a dirigere, dopo i tre cortometraggi, il suo nono lungometraggio, il quarto sceneggiato insieme al fratello Jonathan:Interstellar.
Lo sci-fi Interstellar riporta la società a una condizione pre-industriale, in cui l’economia non domina più, e l’unico modo per riuscire a sopravvivere è ritornare braccianti, se non fosse per i raccolti che sono distrutti sistematicamente da una nuvola di polveri di portata gigantesca.
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Un presente sulla Terra non più vivibile e un futuro in attesa di essere esplorato, attraverso un viaggio – al limite del pensabile – nelle galassie di un pilota con grande spirito d’avventura e sacrificio, legato da un rapporto con la figlia, sviluppato con sconvolgimenti temporali, come non si erano mai visti al cinema. Christopher Nolan è arrivato a dirigere, dopo i tre cortometraggi, il suo nono lungometraggio, il quarto sceneggiato insieme al fratello Jonathan:Interstellar.
Lo sci-fi Interstellar riporta la società a una condizione pre-industriale, in cui l’economia non domina più, e l’unico modo per riuscire a sopravvivere è ritornare braccianti, se non fosse per i raccolti che sono distrutti sistematicamente da una nuvola di polveri di portata gigantesca. La Terra non è più un pianeta abitabile e le garanzie per la salvezza della sua popolazione si estendono a solo una generazione successiva. Non si tramandano più le imprese eroiche nello spazio, come quella del 1969 sulla Luna, e non c’è più posto per la scienza e per gli astronauti. Cooper – Matthew McConaughey, con la carriera sempre in ascesa dopo l’Oscar di Dallas Buyers Club e la serie tv True Detective – è un ingegnere ed ex pilota spaziale, vedovo, costretto all’agricoltura per mantenere due figli. Entra poi in contatto, insieme alla figlia Murph (la giovane Mackenzie Foy, qui bravissima, già vista negli ultimi due film conclusivi di Twilight), con un gruppo segreto di scienziati della NASA, capitanati dal Professor Brand (Michael Caine, alla sesta collaborazione con il regista) che ha scoperto l’esistenza vicino a Saturno di un wormhole, un cunicolo spazio-temporale che permetterebbe di raggiungere altre galassie alla ricerca di nuovi pianeti abitabili. Cooper sarà poi spinto a lasciare suo malgrado la famiglia per salvare l’umanità futura, intraprendendo la lunga spedizione esplorativa, con un gruppo composto anche dalla figlia del professore, Amelia Brand (Anne Hathaway).
Nolan ritorna al genere fantascientifico, dopo Inception, misurandosi con e omaggiando quel colosso di Kubrick che è 2001: Odissea nello spazio: lo si vede bene nell’intelligenza artificiale mobile, TARS, della navicella Endurance, che ricorda per forma – e per fortuna non per intenzioni – il monolite dell’incipit di 2001; un’altra scelta, coerente al capolavoro di Kubrick, sta nel contrasto tra le musiche (orchestrali e da requiem) di Hans Zimmer, per momenti didascalici o al contrario più epici e concitati, e la totale assenza di suoni nelle inquadrature dei moti quasi danzanti della navicella Endurance, con campi lunghi e lunghissimi, nell’infinità e nel vuoto assoluto dello spazio.
Il regista della trilogia del Cavaliere oscuro ricrea però una fantascienza in cui il viaggio è pura esplorazione, come se Cooper fosse un “cowboy spaziale” alla ricerca di terre selvagge da colonizzare, le quali, per ironia della sorte, non si trovano più come una volta sul nostro pianeta, un tempo perfetto alla vita e allo sfruttamento, ma altrove: finzione cinematografica che non sembra poi così distante da quello a cui stiamo andando incontro. Il parallelismo si può fare anche con l’Ulisse di Omero, per il viaggio intrapreso dall’astronauta, costretto a lasciare i suoi figli per perseguire l’obiettivo più nobile, con il desiderio però forte e costante di ritornare a casa per riabbracciarli. Se Ulisse non conosceva i rischi dell’impresa che doveva compiere, Cooper al contrario ne è ben consapevole, e lo dimostra l’ottima e sicura performance di McConaughey, che in un suo primo piano sensibilmente più lungo diventa struggente e fenomenale nei panni del padre, diviso dalle distanze che lo separano dal figlio e ancora più dalla figlia Murph che non ha mai voluto che il genitore lasciasse casa: le scene intimistiche più riuscite sono infatti quelle delle visualizzazioni dei videomessaggi inviati a Cooper e ai membri dell’equipaggio. Perciò merita molto citare l’inconsueto rapporto padre-figlia del film, che è il leitmotiv dell’intera vicenda, pur essendo un film che è impregnato delle teorie scientifiche del fisico teorico Kip Thorne (tra i produttori esecutivi del film) – anche se, chi scrive, ha letto che gli aspetti scientifici nel film sono stati trattati da Nolan con una certa dose di licenza poetica. Sicuramente, essendo uno sci-fi e soprattutto un film di finzione, è difficile capire perché dovrebbero essere prese di punta le incongruenze scientifiche.
Dopo l’amore, parlando di tunnel spazio-temporali si va così irrimediabilmente a sbattere nella seconda tematica del film: il tempo. Esso diventa fondamentale a due livelli: da una parte, all’interno del racconto, essendo una tematica che ritorna più volte nelle conversazioni e nelle sfide degli astronauti; dall’altra, nell’uso particolare di una narrazione, che costruisce un tempo del discorso affidandosi a un montaggio tipicamente “nolaniano”, già sperimentato in Inception, e qui potenziato. È un montaggio che fa procedere due linee della trama in modo parallelo, permettendoci di vedere quello che accade sulla Terra e quello che accade a Cooper e i suoi compagni, intrecciando e facendo dialogare in maniera fluida eventi distanti. Parlando ancora del montaggio, il suo ritmo non è omogeneo, tutt’altro rispetto a Inception, perché in certi momenti è particolarmente lento e in altri subisce delle forti accelerazioni che portano alla concitazione delle scene più dinamiche e/o drammatiche.
Tralasciando un finale che occupa poco spazio e, forse, troppo sbrigativo rispetto alla durata complessiva del film, di quasi tre ore (il più lungo di Nolan), ci si trova di fronte a un quasi capolavoro. Un quasi capolavoro segnato, oltre da quanto detto sopra, ancora una volta da una narrazione originale in cui la concentrazione è cercata e richiesta per piacere dello spettatore, da una fotografia con splendidi giochi di luce e una scenografia non aiutate dalle tecniche digitali e rimaste fedeli alla tradizione analogica: quello che si vede è, come sempre ha agito il regista, quasi solamente il frutto di una messa in scena sul set, e non di materiale aggiunto con la computer grafica in fase di post produzione.
Davvero un ottimo lavoro Nolan.
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