alexaruta95
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lunedì 21 gennaio 2013
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django unchained : la rinascita del western
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L'omaggio di Tarantino allo Spaghetti Western diventerà una pietra miliare del genere stesso.
Dopo un ventennio cinematografico ricco di successi e di critiche,Tarantino decide di rimodellare uno dei suo generi preferiti donandogli una nuova identità,più moderna e decisamente più Pulp.
La pellicola e' ambientata due anni prima dello scoppio della guerra civile negli USA, ricreando l'atmosfera di quegli anni in maniera ineccepibile,superando quanto era stato fatto con "Bastardi senza Gloria";dal film si possono ricavare i sentimenti e il pensiero di Tarantino riguardo quel periodo storico,e lo si puo notare dai contenuti morali,simbolici e dalle metafore presenti nel film,a testimonianza della crescita di Tarantino come regista e del suo distaccamento da quella violenza talvolta fine a se stessa.
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L'omaggio di Tarantino allo Spaghetti Western diventerà una pietra miliare del genere stesso.
Dopo un ventennio cinematografico ricco di successi e di critiche,Tarantino decide di rimodellare uno dei suo generi preferiti donandogli una nuova identità,più moderna e decisamente più Pulp.
La pellicola e' ambientata due anni prima dello scoppio della guerra civile negli USA, ricreando l'atmosfera di quegli anni in maniera ineccepibile,superando quanto era stato fatto con "Bastardi senza Gloria";dal film si possono ricavare i sentimenti e il pensiero di Tarantino riguardo quel periodo storico,e lo si puo notare dai contenuti morali,simbolici e dalle metafore presenti nel film,a testimonianza della crescita di Tarantino come regista e del suo distaccamento da quella violenza talvolta fine a se stessa. Questo non vuol dire che le pistolettate non ci saranno,anzi ...
La trama si dirama in una storia poco elaborata,senza però risultare banale: il protagonista del film si chiama Django(riferimento al Django di Corbucci),uno schiavo "negro" che incontra per sua fortuna un cacciatore di taglie tedesco,Dr.Schultz, che lo rende libero e lo aiuterà a ritrovare sua moglie,Broomhilda,tenuta prigioniera a Candy Land. La presenza dell'uomo tedesco permette di cogliere la differente mentalità tra europei e americani nel XIX sec.,evidenziando come i diritti umani e la tolleranza non fossero ancora contemplate nelle piantagioni del Tennesse e del Mississippi,dove la schiavitù era legalizzata.Oltre al cast d'eccezione,si aggiunge anche l'ottima scelta della colonna sonora che comprende anche le musiche di Ennio Morricone,sinonimo di garanzia. Il film tiene incollati davanti allo schermo e sebbene abbia una durata di circa 3 ore,non annoia mai. L'unico difetto di Django Unchained e' che non ne ha.
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jimromagnoli
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lunedì 21 gennaio 2013
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d is silent
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alexaruta95
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lunedì 21 gennaio 2013
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django unchained : la rinascita del western
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L'omaggio di Tarantino allo Spaghetti Western diventerà una pietra miliare per il genere stesso.
Dopo quasi un ventennio di cinematografia, Quentin Tarantino ha deciso di rimodellare uno dei suoi generi preferiti donandogli una nuova identità,più moderna e decisamente più "pulp".
La pellicola e' ambientata due anni prima dello scoppio della Guerra Civile negli U.S.A.,caricando il film di alti contenuti morali e simbolici,e di una profondità di linguaggio ancora più spiccata di quella raggiunta con "Bastardi senza Gloria",che evidenzia la crescita di Tarantino come regista e scrittore.
La trama si dirama su una storia semplice,ma non banale,ed e' ricca di colpi di scena;il protagonista del film si chiama Django,uno schiavo nero che incontra per sua fortuna un cacciatore di taglie di origine tedesca (Dr.
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L'omaggio di Tarantino allo Spaghetti Western diventerà una pietra miliare per il genere stesso.
Dopo quasi un ventennio di cinematografia, Quentin Tarantino ha deciso di rimodellare uno dei suoi generi preferiti donandogli una nuova identità,più moderna e decisamente più "pulp".
La pellicola e' ambientata due anni prima dello scoppio della Guerra Civile negli U.S.A.,caricando il film di alti contenuti morali e simbolici,e di una profondità di linguaggio ancora più spiccata di quella raggiunta con "Bastardi senza Gloria",che evidenzia la crescita di Tarantino come regista e scrittore.
La trama si dirama su una storia semplice,ma non banale,ed e' ricca di colpi di scena;il protagonista del film si chiama Django,uno schiavo nero che incontra per sua fortuna un cacciatore di taglie di origine tedesca (Dr.Schultz),che lo libera dalle catene e aiuterà il buon Django a ritrovare la moglie,Broohmilda,tenuta prigioniera a Candy Land. La presenza dell'uomo tedesco permette allo spettatore di cogliere la differente mentalità tra europei e americani nel XIX sec.,evidenziando come il progresso e la tolleranza culturale non fossero ancora contemplate nelle piantagioni del Mississippi,dove la schiavitù era ancora legalizzata.
Oltre al cast d'eccezione e ad una regia "maniacale",si aggiunge anche l'ottima scelta della colonna sonora,che come sempre si avvale della collaborazione di Ennio Morricone,sinonimo di garanzia.
Il film tiene incollati davanti allo schermo e sebbene il film duri quasi 3 ore,non annoia mai grazie anche ai famosi dialoghi tarantiniani.
L'unico difetto di Django Unchained e' che non ne ha.
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tadde94
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lunedì 21 gennaio 2013
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quentin tarantino: the best of...
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Django Unchained... torna il vecchio Tarantino, ogni sua singola caratteristica, dal colore delle scritte in sovraimpressione, ai dialoghi, allo splatter, alle citazioni continue fino alla colonna sonora. La trama è sempre e solo un pretesto per mostrare come lui vede il cinema ed in questo film è, per motivi evidenti, abbastanza stereotipata. Ma comunque eccellentemente appassionante. La granezza però è nella regia, sembra una sorta di Best Of... ogni caratteristica che ha reso grande il regista viene riportata ed evidenziata (quasi come se qualcuno facesse con Tarantino come lui ha fatto da sempre nei suoi film esagerando le caratteristiche di questo o quel genere).
Questo porta ad essere il film un abcdario del suo stile.
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Django Unchained... torna il vecchio Tarantino, ogni sua singola caratteristica, dal colore delle scritte in sovraimpressione, ai dialoghi, allo splatter, alle citazioni continue fino alla colonna sonora. La trama è sempre e solo un pretesto per mostrare come lui vede il cinema ed in questo film è, per motivi evidenti, abbastanza stereotipata. Ma comunque eccellentemente appassionante. La granezza però è nella regia, sembra una sorta di Best Of... ogni caratteristica che ha reso grande il regista viene riportata ed evidenziata (quasi come se qualcuno facesse con Tarantino come lui ha fatto da sempre nei suoi film esagerando le caratteristiche di questo o quel genere).
Questo porta ad essere il film un abcdario del suo stile.
Gli attori sono stati tutti perfetti, sul podio: Leonardo Dicaprio(meritevole di un Oscar ma neanche candidato dall'accademy -_-); Cristoph Waltz (non delude mai anche se Hans Landa è Hans Landa); e Samuel L. Jackson in una interpretazione degna di nota.
Questo film è grandioso per le citazioni: scena epica quella del passaggio di testimone fra il vecchio (Franco Nero) e il nuovo Django (N.B. la D è muta).
Il finale, col Botto, è una citazione multipla esaltante.
Questo Film è quindi, senz'altro, uno dei migliori di Tarantino, ma non è il migliore:
Pulp Fiction è la scesa in campo, che piu scenografica nn si può.
Django Unchained è appunto un riassunto di una carriera che è diventata un culto.
Ma il migliore è senza dubbio Bastardi Senza Gloria.
In questo film, piu che mai, Quentin Tarantino è riuscito a mischiare la sua tecnica registica e di sceneggiatore che lo rende uno dei migliori registi di sempre ad una vicenda che va oltre i confini della Storia, e che proprio per questo da al film quella marcia in più...d'altronde come disse Aldo Raine(Brad Pitt) alla fine della pellicola, parlando a nome del regista: <>
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no_data
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lunedì 21 gennaio 2013
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inferiore alle aspettative
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Film noioso, troppo lungo e anche inutilmente truculento.
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line79
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lunedì 21 gennaio 2013
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mi piace questo film , giovane
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Film da vedere più di una volta, capolavoro, fine del caso!
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ilgeometra
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lunedì 21 gennaio 2013
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tarantino-western
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Non è uno spaghetti-western , è un Tarantino-western, l'unico Tarantino -western della storia, e anche il migliore....
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tatiana micaela truffa
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lunedì 21 gennaio 2013
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sono persuasa che vi piacerà
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DJANGO ("la D è muta, non si pronuncia") è uno di quei fil difficili da descrivere, è da vedere.
Genio e sregolatezza a livello assoluto, Quentin Tarantino ed i suoi bravissimi attori narrano la piaga dello schiavismo rivisitandola in chiave "western all'italiana".
Sembrerebbe quasi un film prettamente per l'Italia: l'amichevole partecipazione di Franco Nero - lo storico Django - le musiche meravigliose e spiazzanti di Ennio Morricone, canzone scritta insieme ad Elisa e da Elisa stessa interpretata, e soprattutto dialoghi esilaranti, che onestamente non so se in altre lingue rendano tanto quanto in italiano.
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DJANGO ("la D è muta, non si pronuncia") è uno di quei fil difficili da descrivere, è da vedere.
Genio e sregolatezza a livello assoluto, Quentin Tarantino ed i suoi bravissimi attori narrano la piaga dello schiavismo rivisitandola in chiave "western all'italiana".
Sembrerebbe quasi un film prettamente per l'Italia: l'amichevole partecipazione di Franco Nero - lo storico Django - le musiche meravigliose e spiazzanti di Ennio Morricone, canzone scritta insieme ad Elisa e da Elisa stessa interpretata, e soprattutto dialoghi esilaranti, che onestamente non so se in altre lingue rendano tanto quanto in italiano. Sublime il parlar forbito del dottor Schultz, cacciatore di taglie che coinvolge nel suo "mestiere" lo schiavo Django.
Fra i due si instaurerà un profondo e sincero rapporto umano, che li porterà e ritrovare l'amata moglie di Django, Broomhilda.
Per il resto...non resta che andare al cinema a godersi questo brillante western, intriso di ironia.
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hidalgo
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lunedì 21 gennaio 2013
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il west, django e tarantino
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Chiariamolo subito: Django Unchained non è un capolavoro. Sostenere il contrario significa non rendere giustizia al genio di Tarantino. Altrimenti bisognerebbe mettere questo film sullo stesso piano di di pellicole memorabili come Kill Bill, Pulp Fiction e Bastardi senza gloria. Personalmente non mi sembra il caso. L'ultima fatica di Quentin è indubbiamente un buonissimo prodotto, divertente e piacevole da seguire nonostante l'eccessiva durata e qualche "colpo sparato a salve." Tarantino denuncia a suo modo l'ignobile periodo della schiavitù americana, trovando nel granitico Foxx il giustiziere simbolo di libertà e ribellione.
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Chiariamolo subito: Django Unchained non è un capolavoro. Sostenere il contrario significa non rendere giustizia al genio di Tarantino. Altrimenti bisognerebbe mettere questo film sullo stesso piano di di pellicole memorabili come Kill Bill, Pulp Fiction e Bastardi senza gloria. Personalmente non mi sembra il caso. L'ultima fatica di Quentin è indubbiamente un buonissimo prodotto, divertente e piacevole da seguire nonostante l'eccessiva durata e qualche "colpo sparato a salve." Tarantino denuncia a suo modo l'ignobile periodo della schiavitù americana, trovando nel granitico Foxx il giustiziere simbolo di libertà e ribellione. Significativa a tal proposito è la scritta che scorre enorme sullo schermo - MISSISSIPI - quando Django e il dottor Schultz ( uno straordinario Christoph Walz in odore di Oscar ) giungono nello stato più razzista d'america, dove neri in catene incontrano la figura di un uomo a cavallo dal loro stesso colore di pelle ma da loro diverso perchè libero. Il western si dimostra un genere difficile da tarantinizzare. Il genio del regista del Tennessee si (intra)vede nei dialoghi brillanti e nelle inquadrature ricercate, nella sua capacità di tirare fuori il meglio da tutti gli attori e nel montaggio impeccabile del film. Quello che manca, a mio avviso, è il sapore di memorabile che Django Unchained non ha, la sensazione di assistere a un'opera d'arte mancata, a un "falso" di pregevolissima fattura. Tarantino è lontano dai suoi classici standard e dal suo classico modo di proporre cinema, tanto che a tratti sembra che ci sia qualcun altro dietro la macchina da presa. Forse, ripeto, il western è un genere impermeabile a certe "modifiche" estrose e non lo si può stravolgere più di tanto, cosa che in effetti Tarantino non fa. Per scelta o per necessità, non lo sappiamo. La sceneggiatura è priva di punti deboli ma anche di trovate particolarmente esaltanti o particolari. Questa non vuole essere una critica e non lo è, perchè come ho già detto lo screenplay non presenta difetti; mancano però quelle genialate tipiche, vedi la svastica incisa nella fronte in Bastardi senza gloria, o L'Orso Ebreo o Brad Pitt che parla "italiano" sempre nel medesimo film. Django Unchained va visto perchè è un bel film, ma non è il solito Tarantino. Questa volta la sua opera non da consigliare "ai soli fan" ma a tutti, e non so se sia un bene o un male.
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coenbl50
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lunedì 21 gennaio 2013
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tarantino vince
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Tarantino si conferma grande narratore, di sicuro uno dei registi più importanti di oggi
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