Anno | 2012 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 97 minuti |
Regia di | Bernardo Bertolucci |
Attori | Jacopo Olmo Antinori, Tea Falco, Sonia Bergamasco, Pippo Delbono, Veronica Lazar . |
Uscita | giovedì 25 ottobre 2012 |
Tag | Da vedere 2012 |
Distribuzione | Medusa |
MYmonetro | 3,29 su 12 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 28 marzo 2022
Liberamente tratto da un romanzo breve di Niccolò Ammaniti. Ha vinto 2 Nastri d'Argento, Il film ha ottenuto 6 candidature a David di Donatello, In Italia al Box Office Io e te ha incassato 1,7 milioni di euro .
Io e te è disponibile a Noleggio e in Digital Download
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Il quattordicenne Lorenzo ha palesi difficoltà di rapporto con i coetanei tanto che si avvale dell'aiuto di uno psicologo. Un giorno coglie al volo un'occasione unica: finge di partire per la settimana bianca con la sua classe mentre invece si rifugia nella cantina di casa con una ben organizzata scorta di cibarie e le letture preferite. Non sa che di lì a poco proprio nel suo dorato rifugio irromperà Olivia, la sorellastra venticinquenne che non vede da lungo tempo. Olivia è tossicodipendente e sta tentando di ripulirsi. Nel frattempo soffre di crisi di astinenza e non fa nulla per lasciare tranquillo Lorenzo.
Bernardo Bertolucci torna a fare cinema dopo una lunga assenza causata dalle conseguenze della malattia che lo ha costretto su una sedia a rotelle. Se il suo sguardo non può più avvalersi direttamente della posizione eretta il suo cinema sembra avvantaggiarsene. È come se il suo occhio interiore avesse deciso di mettersi al livello dei giovani soggetti presi in considerazione invece di guardarli dall'alto di una memoria troppo vincolata dalla forma come in The Dreamers.
Grazie a un casting accurato, che gli ha permesso di scegliere due corpi e due volti che si imprimono immediatamente nella memoria dello spettatore, Bertolucci può tornare a uno dei suoi temi preferiti: quello dell'irruzione di un elemento esterno (sia esso storico o individuale) che mette in discussione uno status quo imponendo una revisione totale di ciò che si riteneva acquisito o l'esplosione di ciò che era stato accuratamente ricoperto da ipocrisie o autoconvincimenti. A differenza delle formiche dalla vita sociale rigidamente strutturata Lorenzo e Olivia sono due personalità che hanno cercato, ognuna a suo modo, di sfuggire al vivere comune.
Sarà una cantina (luogo delegato alla paura e/o alla morte nel cinema di genere) a riaprirli se non al mondo almeno alla possibilità di prendere in considerazione opzioni diverse. Se Lorenzo, come un armadillo in gabbia, era convinto di salvarsi compiendo un ripetitivo percorso solitario, Olivia aveva cercato di annullarsi nel confondersi con i muri ai quali sovrapponeva la propria immagine fotografica. Una polvere simile alla calce di quegli stessi muri ma dai micidiali effetti aveva invece cominciato a confondersi con lei finendo per confonderla.
Bertolucci, in un prologo in cui accenna a un immaginario rapporto incestuoso madre/figlio, sembra voler prendere le distanze da un certo suo cinema avviluppato su se stesso (vedi La luna) per affermare la necessità di guardare invece alle tante (troppe) solitudini di cui il mondo adulto a volte sembra non cogliere la confusa ma pressante richiesta di aiuto. Se questo è l'inizio di una nuova fase del suo fare cinema non le si può che dare il benvenuto.
IO E TE disponibile in DVD o BluRay |
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Ho letto, in un commento al film scritto dalla Aspesi, che Bertolucci è da anni immobilizzato su una carrozzella elettrica. Al di là del dispiacere provato nell'immaginare un gigante del cinema moderno che perde l'uso delle gambe, questa notazione mi è parsa illuminante rispetto ad alcune sequenze del suo ultimo lavoro, "Io e te", tratto da un romanzo di Ammanniti.
In bilico tra l'illusione e la realtà, tra la poesia e il cinema stesso, il ritorno dietro la m.d.p. di Bertolucci scardina ogni volontà di resistenza critica. Lorenzo (Jacomo Olmo Antinori), quattordicenne introverso e solitario, dal volto devastato dai brufoli, compie la sua ennessima fuga dalla vita, trincerandosi in cantina,mentre, racconta ai genitori di essere partito in settimana bianca con [...] Vai alla recensione »
Ma quanto si vede quando dietro ad una macchina da presa c'è un grande professionista della regia, uno che riesce a dare dinamismo, ritmo, vivacità e colore ad una storia che in altre mani sarebbe stata banale e scontata! Quanto si vede la maestria di un regista capace di prendere due ragazzi sconosciuti e plasmarli a suo piacimento riuscendo a ricavarne due interpretazioni degne di attori dalla consumata [...] Vai alla recensione »
Dopo trenta anni il magico Bertolucci ritorna su una storia di tossicodipendenza e problemi dell'anima. Gli anni passano le storie cambiano ma i sentimenti e il dramma di una società sempre più affaticata a cercare felicità e solidità nell'effimero si rivolge alle droghe e al ìisolamento. Un padre inesistente la madre la nonna e la sorella che usao il sonnifero come via di fuga al loro isolamento. Vai alla recensione »
Un ragazzino problematico per evitare la fatica sociale della settimana bianca si chiude in cantina. Fuori dal mondo, in pace, solo lui, tanto narcisista ''da non avere bisogno degli altri'', qualche libro, un adorato terrario di formiche. Ma il mondo (la vita, la realtà, gli altri) lo scova perfino là sotto, nella persona della sorellastra, instabile, sgradevole, ''malata'', ma anche ricca di colori [...] Vai alla recensione »
Possono due giovani attori esordienti tenere viva l'attenzione, emozionare e coinvolgere il pubblico, chiusi per tutta, o quasi, la durata del film, in una cantina? se sono guidati da Bernardo Bertolucci sì. In quella cantina, grande e piena di oggetti stravaganti, in una protettiva penombra, trova rifugio Lorenzo, un adolescente lontano dalla realtà dei suoi coetanei. [...] Vai alla recensione »
Bertolucci torna, e lo fa con la storia di una doppia, tentata, cura. Lorenzo è un quattordicenne con problemi nel relazionarsi con i suoi coetanei e per questo va da uno psicologo che dovrebbe "curarlo". Olivia è invece la sorellastra di Lorenzo, venticinquenne, tossicodipendente, che cerca di ripulirsi ed è in piena crisi d'astinenza.
“Quando sei qui con me , questa stanza non ha più pareti... O E TE , un film di Bernardo Bertolucci , dall'omonimo libro di Niccolò Ammanniti. “Quando sei qui con me , questa stanza non ha più pareti...” . una celebre canzone degli anni ’60 di Gino Paoli, sembra il sottofondo di questa storia di ribellione e voglia di cambiamento, [...] Vai alla recensione »
Sono passati nove anni da un (Insolitamente) bella stagione del nostro cinema, che si distinse per titoli come "Buongiorno, notte", "Cantando dietro i paraventi", "The Dreamers", ed in misura minore "Il miracolo" di Winspeare. Tra la scorsa stagione e questa, tre di questi quattro registi sono tornati dietro la macchina da presa; per Olmi rimando ad un'altra [...] Vai alla recensione »
“IO E TE”, L’ULTIMO FILM DI B. BERTOLUCCI Età fragile, quella dell’adolescenza. Paura del mondo circostante, dubbi sulla propria identità, desiderio di evadere anche artificialmente da opprimenti e vuote abitudini, dallo sguardo e dal giudizio dell’adulto, ma anche dallo sguardo e dal giudizio del coetaneo nel quale si vede non sempre l’amico [...] Vai alla recensione »
Il grande regista si riconosce non solo quando racconta i grandi accadimenti storici come in L'Ultimo Imperatore o Novecento, ma soprattutto nella capacita' di restare ad alto livello in storie piu' quotidiane non sorrette da un contesto di per sè sovrastante. E' il caso di Io e Te, in cui Bernardo Bertolucci si conferma a suo perfetto agio nell'ambientazione chiusa [...] Vai alla recensione »
Un maestro non è tale se non è capace di offrire una spiegazione nuova, diversa dell'evolversi del suo percorso. Bertolucci in questo senso non sorprende lo spettatore giacchè conferma, sempre, le sue qualità di cineasta e pensatore sopraffino. forse la malattia che gli impone una visuale forzata dell'evoluzione della scena o forse, chissà, la maturità [...] Vai alla recensione »
Finalmente un film giovane, diretto da un grande maestro del cinema, ancora giovane. I ritmi del rock sbalordiscono chi entra in sala e sente la canzone prima del film, che accende un insolito entusiasmo. Finalmente siamo al passo con il tempo e con il ritmo del Mondo. I due ragazzi risolvono i loro problemi, da soli, in cantina, che sembra migliore degli appartamenti di lusso dei piani superiori. Vai alla recensione »
Bertolucci torna al cinema con questo adattamento al grande schermo di uno degli ultimi lavori di Niccolò Ammaniti,che collabora alla sceneggiatura.Lorenzo è un ragazzo alla soglia dell'adolescenza,ma con quasi tutte le caratteristiche di questo arco temporale nella sua personalità:distaccato,introverso,stralunato,diffidente,ma soprattutto con evidenti problemi di socializzazione,ta [...] Vai alla recensione »
Bertolucci dirige con grazia e leggerezza una storia di due solitudini che si incontrano d'inverno in uno scantinato sporco e buio. "Io e te" è una bella trasposizione di un romanzo di Ammaniti, ben diretta e dai personaggi credibili; sarebbe stato meglio approfondire di più il passato della protagonista, ma va bene anche così.
E’ una pellicola è la trasposizione cinematografica del romanzo omonimo di Nicolò Ammaniti, in cui lo stesso scrittore ha una significativa parte nella sceneggiatura. Il film, diretto dal maestro Bernardo Bertolucci, è stato presentato fuori concorso al Festival di Cannes, dove ha riscosso numerosi consensi ed elogi. Lorenzo Cuni è un quattordicenne schivo, che [...] Vai alla recensione »
Un film denso, intenso, soffocante, avvolgente, irritante, devastante proprio come la convivenza forzata tra Lorenzo, ragazzo problematico ed introverso, e Olivia, la sorellastra sregolata e drogata. Ammetto di non aver letto il romanzo breve di Ammaniti dal quale il film è tratto per cui certe finezze e sottigliezze non riesco a coglierle ma è evidente che un regista della levatura di [...] Vai alla recensione »
Ecco che dopo "L'intervallo" tornano due ragazzi a riempire l'intera scena di un film. Anche loro prigionieri, ma di un luogo chiuso e angusto, ma prigionieri volontari. Sceneggiando con intelligenza il racconto di Ammanniti ne viene fuori un bel film con contenuti profondi e intelligenti. I ragazzi che si nascondono sono la nostra coscienza, lui, Lorenzo, che fugge dai coetanei e [...] Vai alla recensione »
Bertolucci si conferma maestro nello scandagliare le inquietudini giovanili in questo caso in un bellissimo film tratto dal romanzo di Ammanniti. Lui adolescente “problematico” e sorellastra tossica, così simili nelle proprie fragilità anche se con modalità diverse si ritrovano in un garage dove lui si è nascosto per sfuggire alla settimana bianca organizzata dalla scuola, fuggire da una madre oppressiva, [...] Vai alla recensione »
A 9 anni da The Dreamers con in mezzo tante sofferte vicissitudini personali, Bernardo Bertolucci Ritorna dietro la macchina da presa adattando per il grande schermo un libro e un autore che è lontano anni luce il suo cinema e la sua visione del mondo. Niente politica e grande Storia ma intimo tormento. Questa scelta, per molti molto azzardata, io la trovo ottimale per un artista che vuole [...] Vai alla recensione »
La prima cosa che colpisce in questo film è la cura per la fotografia e le inquadrature da parte del regista, che riesce a raccontare una storia di crescita e maturazione di due giovani, girando praticamente solo in un unoco ambiente, anche buio. La luce viene espressa dalle parole e i gesti dei due giovani protagonisti che si fanno conoscere e svelano le loro paure e speranze con il sussegursi [...] Vai alla recensione »
Due ragazzi e Bertolucci, non vi è altro in IO E TE, ma nonostante tutto non è poco. Sembrerebbe una storia esile, debole, troppo semplice e minimale, invece ti resta dentro. Bertolucci lascia poco campo alle scelte che portano il protagonista e sua "sorella" a confinarsi nello spazio angusto della cantina, ci sono motivazioni, forse banali per un adolescente, forse più [...] Vai alla recensione »
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Un adolescente (Lorenzo) alle prese con notevoli difficoltà relazionali, tanto da preferire una settimana da solo rinchiuso in una cantina ad una settimana bianca con i compagni di classe; una ragazza (Olivia) cha ha da poco lasciato l'età dell'adolescenza, schiava dell'eroina e portatrice di un pesante rancore nei confronti della donna che, a suo parere, le ha portato via [...] Vai alla recensione »
“IO E TE”. Il 14enne Lorenzo è in crisi con la famiglia. Approfitta di una gita scolastica per rintanarsi nella cantinola di casa, dove spera di stare solo. Ma sopraggiunge inaspettata la sorellastra Olivia, più grande e scafata…Il regista Bernardo Bertolucci, uno dei Maestri riconosciuti del cinema, è tornato al cinema, dopo la lunga assenza a seguito di una sciagurata operazione che l’ha bloccato [...] Vai alla recensione »
Lorenzo è un adolescente inquieto, vive il suo mondo di fantasie e i conflitti con la madre e parte del mondo che lo circonda. Quando la scuola organizza una settimana bianca coglie l’occasione per ritagliarsi il suo spazio e viversi le sue fantasie: dice alla famiglia che parte e si organizza con viveri e libri per passare i 7 giorni da solo nella cantina del palazzo.
Inutile dire che Bertolucci "ha fatto" dei grandissimi film. Ininfluente sottolineare il suo (nostro) gradito ritorno a fare cinema. Se si deve recensire, che recensione sia. Con dispiacere, dato dal fatto che dispiace vedere un brutto film fatto da un bravo regista, bisogna ammettere che la storia non respira mai. I due protagonisti si rubano la scena a vicenda in quel palco teatrale [...] Vai alla recensione »
Facile impersonare i panni di un adolescente quando lo si è. Eppure per Jacopo Olmo Antinori, protagonista della pellicola in oggetto, diventa difficile immedesimarsi nella vita e nella personalità di un quattordicenne, che preferisce una settimana d’isolamento in una cantina-tugurio alla compagnia dei suoi pseudo coetanei. Espressioni forzate, finte e una evidente difficoltà a recitare in modo credibile [...] Vai alla recensione »
'Io e te' riprende le atmosfere del capolavoro di Bertolucci 'L'assedio', lo spazio limitato diviene il luogo ideale per parlare all'animo dello spettatore. Un film ottimamente girato e scritto, il cast non mi ha convinto del tutto ma non essendo attori professionisti i due protagonisti se la cavano bene. Una pellicola che verrà rivalutata col tempo.
film molto generoso nel finale che salva forse il ragazzo dalla solitudine dei sentimenti mentre per la sorella , Tea Falco (brava e bella, un po' maudit) non c'è salvezza dalla droga. Belle le immagini dei cappelli della ex padrona di casa conservati nella cantina che è l'unico luogo dove si svolge tutto il film. Bello e anche commovente il ballo finale fra i due fratelli che scioglie il grumo [...] Vai alla recensione »
Il grande regista di Parma ritorna dopo anni di silenzio con il suo sedicesimo lungometraggio ispirato al romanzo omonimo di Ammaniti del 2010, trascinando nel suo nuovo progetto due nuovi nomi nel cinema contemporaneo: Jacopo Olmo Antinori e Tea Falco. Bertolucci decide di rendere sul grande schermo un libricino di sole centododici pagine ma densissime di emozioni, cogliendo l'occasione di parlare [...] Vai alla recensione »
Tratto dall'omonimo romanzo di Niccolò Ammaniti questo film parla di un voluto distacco ed isolamento dal resto dal mondo esterno nonchè dai propri coetani da parte di due fratellastri da parte di padre. Ancora una volta Bernardo Bertolucci tratta il solito tema, a lui tanto caro, dei giovani o adolescenti e della loro difficoltà a crescere e qui lo fa, più che nelle [...] Vai alla recensione »
Prendi un libro superficiale di Ammanniti che cannibalizza per l'ennesima presunti adolescenti con presunti problemi psicologici e fanne un film di cassetta ancora più superficiale (più brufoli che paranoie) ma con pretese autoriali (certe riprese tirate via, la canzoncina di Bowie-Mogol, lo psicologo in carrozzina, l'Edipo, il sogno dei genitori). Perciò lascia stare la psiche, la droga al cinema [...] Vai alla recensione »
ispirato al romanzo omonimo di Ammaniti del 2010, trascinando nel suo nuovo progetto due nuovi nomi nel cinema contemporaneo: Jacopo Olmo Antinori e Tea Falco. Lorenzo è un quattordicenne con problemi nel relazionarsi con i suoi coetanei e per questo va da uno psicologo che dovrebbe "curarlo". Olivia è invece la sorellastra di Lorenzo, venticinquenne, [...] Vai alla recensione »
Tutte le critiche e i commenti al nuovo film di Bertolucci partono con la sua situazione attuale: costretto su una sedia a rotelle. Noi italiani, popolo di sentimentalisti e romanticoni, siamo sempre i primi a zuccherare il normale corso della vita di un uomo come tanti e non credo che al maestro importi così tanto leggere sulla sua malattia e situazione: anche perchè ci sono registi [...] Vai alla recensione »
Poetico e amaro. Bertolucci torna alle tematiche adolescenziali(" La luna "...ritrovata), e lo fa con uno stato di grazia che commuove e scuote. Film proustiano per tocco,classe e sguardo speciale che rivolge alle piccole cose,agli oggetti,alle atmosfere, alla luce interiore. Opera rara di assoluta bellezza.
Un solo interrogativo esistenzale mi ha lasciato il film. Cosa ci facesse Pippo delBono a fare lo psicologo, anche lui in carrozzina.
Temi molto scontati sul complicato mondo giovanile, ma ci si ferma sempre a ciò che si vede, manca quel piccolo atto di coraggio di cercare di guardare meglio attorno a questo inquieto vivere. Nulla da dire sugli elementi specificatamente tecnici, bravura o meno degli attori, la regia. Ma una storia deve sempre comunicarci qualcosa di nuovo, dirci qualcosa di nuovo, un punto di vista, un'idea, quel [...] Vai alla recensione »
A giudicare dal trailer direi che o alla medusa non sanno più fare le pubblicità dei film o Bernardo Bertolucci non sa più fare film! Forse è troppo presto ma l'ultimo film di Bertolucci degno di chiamarsi film risale a... Chi se lo ricorda più! L'ultimo imperatore? Purtroppo ormai l'imperatore è caduto inesorabilmente!
Da un padre del Cinema come Bertolucci, inutile dire che ci si aspetta di più. Anzi, ci si aspetta altro.Tutto completamente fuori asse, il regista ha completamente perso il contatto con la società moderna. La sceneggiatura ricorda un film adolescenziale degli anni 90. I protagonisti non sono in nessun modo sviscerati e resi interessanti, malgrado la loro complessità.
IL FILM SCAVA NELL'ANIMA DI DUE ADOLESCENTI DI OGGI, LA STORIA E' BELLA LA FOTOGRAFIA E' OTTIMA, SI COMMUOVE ANCHE CHI COME ME HA AVUTO UN'ADOLESCENZA NELLA NORMA, IO NON FINIRO’ MAI DI MERAVIGLIARMI DI COME POSSANO ENTRARE NEI PERSONAGGI QUESTI GIOVANI ATTORI, FORSE PERCHE' RECITANO IL CONTEMPORANEO? O FORSE PERCHE’ CHI SI OCCUPA DEL CASTING E’ BRAVO A SCOVARE TALENTI.
Io e Te è un film abbastanza buona ma secondo me il libro di Nicolo Ammaniti è più buono. L’inizio e la fine del libro sono più belli di quelli del film. Comunque gli attori nel film sono bravi; descrivono bene i personaggi. Penso che sia un film strano. La materiale è un po’ pesante ma soprattutto lo consiglierei alle persone che piacciono le dramme. [...] Vai alla recensione »
Per Baudelaire il poeta è un albatro. Sulla terra esso si muove goffamente e viene intrappolato dai marinai, che lo irrodono e punzecchiano. Solo quando il poeta si trova a volare, nei suoi pensieri e nelle sue immagini, può spiegare le proprie ali ed esprimersi per com'è veramente. Sembra una buffa metafora, ma è proprio quello che fa Bertolucci in questo film: [...] Vai alla recensione »
Un Bertolucci ormai stanco tenta di affascinare con un film le cui tematiche risalgono già a molti anni addietro: la scoperta intima di due giovani, inizialmente non proprio simili tra loro, riguardo la nascosta ricchezza del loro mondo introspettivo e, per contrasto,un mondo esterno che non è in grado di capirli. Tematiche che, indipendentemente dal discorso se sono o meno ancora attuali,esplicano, [...] Vai alla recensione »
Io amo molto Ammaniti ed a mio parere Io e Te è il suo miglior libro, nel film di Bertolucci è lievemente modificato in quanto manca l'incipit/finale rivelatore. Il film è ottimo con molte reminiscenze di The Dreamers. Regia da maestro con un senso di inquietudine che rende l'umore tipico dell'adolescenza. Ottima colonna sonora.
Io e Te sì, anche per dieci giorni appena. Questo film mi ha fatto dire a voce alta uscendone (ben inumidito) "Buon sangue non ménte!" (contrastavo e insieme esprimevo l'emozione). Poi ho associato "Sangue non è acqua", che è un'espressione dell'est. Bertolucci è andato al CENTRO ancora una volta, oltre est e ovest, oltre chi è figlio di chi. Al centro c'è il cuore.
Dopo quasi dieci anni dallo scandaloso, nudo e coraggioso The dreamers, Bernardo Bertolucci torna a parlare di giovani arrabbiati nell’ultima pellicola Io e te, tratta dall’omonimo romanzo di Nicolò Ammaniti, e uscita nelle sale italiane il 25 ottobre. Tuttavia, rispetto all'ultimo lungometraggio, il film ha ben poco. Il regista si sofferma repentinamente su due occhi: quelli di Lorenzo(Jacopo [...] Vai alla recensione »
I 40 colpi. Come molti registi dalla lunga carriera, Bertolucci gira film come pallide ombre di glorioso un passato nemmeno tanto distante, vedi "L'ultimo imperatore". "Io e te" fa eco al suo ultimo, vacuo e inconcludente, "The dreamers", con protagonisti ancora i giovani. Trama: un adolescente introverso evita la "gita di classe" [...] Vai alla recensione »
Tentativo di affrontare un argomento molto importante realizzato senza coraggio e con risultati quanto meno compromissori. Debolissimo.
SXcenografatocoi piedi e diretto altrettanto bene, questo film corona un po' il cinema di Bertolucci, un cinema compiacuto, falso barocco, presuntuoso e noioso. La storia in questione è piatta, straparlata senza una virgola, senza un accento. Un sentito dire riiportato con boria e superficialità. Volonterosi i ragazza e ottima fotografia.
David Bowie è sempre David Bowie, anche quando canta in italiano «Space Oddity» trasfigurato nel «Ragazzo solo, ragazza sola» del testo di Mogol. Bernardo Bertolucci è sempre Bernardo Bertolucci, sia che voli come un'aquila sui cieli di lacca dell'«Ultimo imperatore» sia che si rinchiuda in cantina con due ragazzi disfunzionali. Un grande, grandissimo regista: forse l'unico che poteva prendere il romanzo [...] Vai alla recensione »
«Essere costretto sulla carrozzella per me è stato un evento molto doloroso, una condizione che mi separava dalla vita, che, pensavo, mi avrebbe impedito per sempre di fare ancora cinema. Ho impiegato anni ad accettare questo limite, a farlo diventare la mia normalità. Il mestiere di regista per me era legato all' idea di muovermi in assoluta libertà, sulle mie gambe.
Bernardo Bertolucci ci aspetta alla fine di un corridoio dell’hotel Martinez che sembra uscito da una scenografia di David Lynch. Per la cronaca parecchi anni fa Bertolucci, in quanto presidente della giuria, diede a Lynch la Palma.d’oro per Cuore selvaggio. Alla fine di quel corridoio super-kitsch c’è una specie di bar improvvisato, dove Bernardo aspetta i giornalisti per un caffè dopo la proiezione [...] Vai alla recensione »
Se sono molti gli uomini che lavorano attorno alla propria opera, sono pochi quelli intorno ai quali l'opera lavora. Bertolucci è uno di questi e la confessioni di qualche giorno fa su alias («gli analisti hanno psicanalizzato per anni non me, la mia opera») lo confermano. Io e te, il piccolo grande duetto «antropofagico» di Bernardo Bertolucci - che per 9 anni un'ostinata malattia ha tenuto lontano [...] Vai alla recensione »
Fermo dai tempi di The Dreamers, 2003, Bernardo Bertolucci si chiude ancora una volta fra quattro mura ma con due personaggi così lontani da insospettire. Chi sono davvero Lorenzo e Olivia (Jacopo Olmo Antinori e Tea Falco, corpi acerbi e toccanti), gli adolescenti in cantina di Io e te (dal romanzo di Niccolò Ammaniti, fuori concorso)? Nessun mistero: 14enne difficile, in rotta coi genitori e con [...] Vai alla recensione »
Da Cannes, forse, ha prevalso l'emozione. È stato bellissimo rivedere Bernardo Bertolucci in azione, essere testimoni del suo ritorno al cinema nove anni dopo il precedente The Dreamers. Ora che il nuovo film esce nelle sale, la riflessione a posteriori ci spinge a un'affermazione audace che a Bernardo, speriamo, piacerà: Io e te è la sua opera prima! Sappiamo tutti che Bertolucci ha avuto un esordio [...] Vai alla recensione »
«Per anni, dopo aver saputo che non avrei più potuto camminare, ho pensato che non avrei nemmeno potuto più girare film. Ho dovuto elaborare quello che mi sembrava un lutto e accettare la mia condizione prima di poter tornare dietro la cinepresa» dice Bernardo Bertolucci, presentando a Cannes fuori concorso il suo Io e te, basato sul romanzo di Niccolò Ammaniti.
Un po' Truffaut, un po' Muccino (Gabriele), ecco il Bertolucci che non t'aspetti, ringiovanito nello sguardo, meno ossessionato dalla forma, con la mano leggera e il linguaggio diretto. Il cineasta parmense, da maestro qual è, torna dopo anni e trasforma la sua debolezza fisica - la malattia che lo costringe a non poter stare in posizione eretta - in talento.
Eravamo convinti che la massima aspirazione culturale dei giornalisti fosse scrivere un romanzo (e poi magari lamentarsi perché le librerie stanno passando un momentaccio). Sbagliato. Sopra al romanzo-che-non-rimane-mai abbastanza- nel-cassetto si colloca l'intervista-alMaestro-del-cinema. Lo abbiamo capito con ritardo, leggendo l'altroieri su Pubblico il colloquio di Luca Telese con Bernardo Bertolucci. [...] Vai alla recensione »
Se sono molti gli uomini che lavorano attorno alla propria opera sono pochi quelli intorno ai quali l'opera lavora. Il direttore di Cannes 65 Thierry Fremaux non se n'è accorto e ha messo per errore fuori gara Io e te , il piccolo grande duetto «antropofagico» di Bernardo Bertolucci - che da 9 anni un'ostinata malattia teneva lontano dai set - aggravando il gesto con la scusa che il regista di Ultimo [...] Vai alla recensione »
Era da The Dreamers, presentato fuori concorso dieci anni fa a Venezia, che Bernardo Bertolucci non girava film. Costretto da allora su una sedia a rotelle, confessa oggi di aver pensato «che la mia carriera cinematografica fosse finita. Poi, a poco a poco ho digerito la mia nuova condizione, ho imparato ad accettarla e così, in modo naturale mi è venuta la voglia di tornare dietro la macchina da presa, [...] Vai alla recensione »