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taxidriver
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martedì 21 febbraio 2012
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se il palco e la vita sono la stessa cosa...
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Con "The Wrestler", Aronofsky ci aveva già mostrato la sua visione dello spettacolo, nella sua accezione di Show Must Go On. La performance prima di tutto, il palcoscenico come verità, traguardo finale, fine ultimo, più vero della realtà, anzi trasfigurazione della realtà stessa elevata alla massima potenza.
La performance diventa così la rappresentazione della vita e dell'uomo-artista, che vive d'arte e per l'arte, ma proiettato verso gli altri, il pubblico, gli spettatori, a cui deve dare tutto, fino in fondo, senza riserve e compromessi. L'impegno e l'abnegazione devono essere totali, assorbire ogni aspetto della vita del performer, che in fondo sul palcoscenico, prima dello spettacolo, porta la sua stessa vita, se stesso, si dà e si espone, si mette a nudo, fino ad annullarsi completamente (e qui scatta il paradosso) per divenire entità astratta, archetipo universale.
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Con "The Wrestler", Aronofsky ci aveva già mostrato la sua visione dello spettacolo, nella sua accezione di Show Must Go On. La performance prima di tutto, il palcoscenico come verità, traguardo finale, fine ultimo, più vero della realtà, anzi trasfigurazione della realtà stessa elevata alla massima potenza.
La performance diventa così la rappresentazione della vita e dell'uomo-artista, che vive d'arte e per l'arte, ma proiettato verso gli altri, il pubblico, gli spettatori, a cui deve dare tutto, fino in fondo, senza riserve e compromessi. L'impegno e l'abnegazione devono essere totali, assorbire ogni aspetto della vita del performer, che in fondo sul palcoscenico, prima dello spettacolo, porta la sua stessa vita, se stesso, si dà e si espone, si mette a nudo, fino ad annullarsi completamente (e qui scatta il paradosso) per divenire entità astratta, archetipo universale.
"Il Cigno Nero" porta alle estreme conseguenze le intuizioni di "The Wrestler", forte di una regia iper-realistica e al contempo ultra-visionaria, dai marcati accenti psicologici-psicanalitici, un incubo freudiano reso attraverso allucinazioni e rappresentazioni mentali viste con gli occhi della protagonista, una bravissima Natalie Portman. In questo modo il regista vuole farci identificare con lei, rendendo quindi il tutto più inquietante e naturalmente coinvolgente, trascinandoci nei suoi incubi come se fossimo noi stessi a viverli.
Il soggetto del balletto, poi, fa il resto, attraverso il dualismo bene-male qui rappresentato da Cigno Nero-Cigno Bianco, vale a dire apollineo-dionisiaco, notte-giorno, innocenza-peccato e via dicendo, discendendo direttamente dalla tragedia greca. Film da vedere, assolutamente.
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vale125
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martedì 21 febbraio 2012
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eva contro eva di aronofsky
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Mi sembra che Aronofsky abbia più che altro spinto all'eccesso il tema già magistralmente rappresentato da Mankiewicz in EVA Contro EVA. Tendere alla perfezione amare e odiare se stessi fino all'annientamento o fino a quando una copia migliore di se stessi prenderà il nostro posto. Solo la morte può evitarlo, basta averne il coraggio ed entrare inesorabilmente nel delirio paranoico ed ossessivo della perfezione. Io solo io e nessun altro dopo di me.
Mi sembra che Aronofsky, seppur senza raggiungere il livello di "the Wrestler", film peraltro più convincente ed accattivante per il contesto in cui si svolge ed i personaggi che rappresenta, abbia ben reso il concetto e sia riuscito ad emozionare.
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Mi sembra che Aronofsky abbia più che altro spinto all'eccesso il tema già magistralmente rappresentato da Mankiewicz in EVA Contro EVA. Tendere alla perfezione amare e odiare se stessi fino all'annientamento o fino a quando una copia migliore di se stessi prenderà il nostro posto. Solo la morte può evitarlo, basta averne il coraggio ed entrare inesorabilmente nel delirio paranoico ed ossessivo della perfezione. Io solo io e nessun altro dopo di me.
Mi sembra che Aronofsky, seppur senza raggiungere il livello di "the Wrestler", film peraltro più convincente ed accattivante per il contesto in cui si svolge ed i personaggi che rappresenta, abbia ben reso il concetto e sia riuscito ad emozionare.
D'altro canto basta rivisitare uno dei suoi primi film "Pi Greco" per rendersi conto di quanto Aronofsky voglia anticipare. L'ambiente artistico del Balletto lo aiuta non poco.
Bravissima la Portman.
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critichetti
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giovedì 9 febbraio 2012
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non è nero il cigno,ma l'umore dello spettatore
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Santo cielo che schifo di film!peno di incongruenze e di assurdità.Il film è di un genere imprecisato,nel senso che è un miscuglio di vari generi,ovvero ci sono scene da thriller,da horror ,da splatter,da drammatico,da romantico.
Inoltre ci sono varie scene che sono del tutto inutili e sono infilati a forza per allungare il film....molte scene avvengono solo nell'immaginazione della ragazza protagonista che solo a 23 anni esce dall'adolescenza di una 14enne.Continue ed inutili allusioni al sesso e l'unica cosa che questo film sembra voler dire è che servono certe prestazioni per farsi strada nella vita.Davvero uno schifo
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(di fabolando)
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liuk�
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domenica 15 gennaio 2012
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controverso
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Il Cigno Nero è la classica pellicola controversa: o piace o non piace. La dimostrazione la possiamo notare dai voti del forum e dalla recensione.
Da un lato troviamo una prestazione superba della Portman e la consacrazione della meravigliosa Mila Kunis di cui sicuramente sentiremo parlare in futuro, dall'altro lato si nota una lentezza piuttosto esasperante, con primi piani lunghi ed inutili, studiati forse per fare vincere l'oscar alla giovane protagonista.
L'operazione, quindi, che potrebbe essere scambiata per una ricerca della profondità ed introspezione, è, secondo me, tutto frutto di necessità commerciale sia di botteghino che di ricerca di premi.
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Il Cigno Nero è la classica pellicola controversa: o piace o non piace. La dimostrazione la possiamo notare dai voti del forum e dalla recensione.
Da un lato troviamo una prestazione superba della Portman e la consacrazione della meravigliosa Mila Kunis di cui sicuramente sentiremo parlare in futuro, dall'altro lato si nota una lentezza piuttosto esasperante, con primi piani lunghi ed inutili, studiati forse per fare vincere l'oscar alla giovane protagonista.
L'operazione, quindi, che potrebbe essere scambiata per una ricerca della profondità ed introspezione, è, secondo me, tutto frutto di necessità commerciale sia di botteghino che di ricerca di premi.
Per carità la trama c'è e la morale anche, ma non basta ed il risultato è un film discreto ma niente più, forse particolarmente interessante solo per gli addetti al settore della danza.
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met'88
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domenica 25 dicembre 2011
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cosa si nasconde dietro l'arte
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Questo film descrive senza veli o retorica un mondo sommerso, nei suoi più duri e tetri connotati: il mondo della danza classica. Lo spettatore può godere solo del risultato finale della danza, la perfezione espressa sul palcoscenico a preparazione ultimata. Ma cosa si puo' veramente sapere dell'enorme sforzo fisico e psicologico che si nasconde dietro un'esibizione di danza classica?
Questo film di Aronofsky mostra proprio questa ricerca spasmodica del risultato finale anche se il prezzo da pagare puo' essere lo stravolgimento della propria personalità, per mettersi completamente al servizio dell'arte. questo percorso è proprio quello afrontato da Nina: essa sacrifica se stessa sia fisicamente sia mentalmente e diventa lei stessa il cigno nero per poterlo interpretare con assoluta verità e solo cosi trovare nel tragico epilogo, la perfezione.
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bearshunter73
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lunedì 7 novembre 2011
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l'insostenibile pesantezza dei cigni
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ATTENZIONE: LA RECENSIONE CONTIENE LA TRAMA E IL FINALE DEL FILM.
Allora, partiamo dalla trama, una ballerina piena di grazia e parecchio insicura ha dei problemi irrisolvibili con le unghie della mano sinistra. Le taglia, le ritaglia ma niente, continuano a crescere come e più di prima… Questa crescita smodata pare avere degli effetti deleteri sulla nostra etoile che alla fine.. ehm.. muore.
Sullo sfondo riconosciamo 1) caratteri tagliati con l’accetta: mamma isterica, fallita e iperprotettiva; coreografo maestro di vita e di sessualità; peggior nemica sessuomane e senza scrupoli.
2) Vincent Cassel nella solita parte del cattivo depravato, che pare arrapi le donne in maniera incontenibile; 3) una storia noiosa, leccata e “telefonata”; 4) il balletto più famoso della storia (giusto per essere sicuri che si tratti di danza classica, così lo capiscono anche gli americani) 5) incursioni nell’horror per evitare l’esaurimento in sala dell’ossigeno a causa di sbadigli prolungati.
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ATTENZIONE: LA RECENSIONE CONTIENE LA TRAMA E IL FINALE DEL FILM.
Allora, partiamo dalla trama, una ballerina piena di grazia e parecchio insicura ha dei problemi irrisolvibili con le unghie della mano sinistra. Le taglia, le ritaglia ma niente, continuano a crescere come e più di prima… Questa crescita smodata pare avere degli effetti deleteri sulla nostra etoile che alla fine.. ehm.. muore.
Sullo sfondo riconosciamo 1) caratteri tagliati con l’accetta: mamma isterica, fallita e iperprotettiva; coreografo maestro di vita e di sessualità; peggior nemica sessuomane e senza scrupoli.
2) Vincent Cassel nella solita parte del cattivo depravato, che pare arrapi le donne in maniera incontenibile; 3) una storia noiosa, leccata e “telefonata”; 4) il balletto più famoso della storia (giusto per essere sicuri che si tratti di danza classica, così lo capiscono anche gli americani) 5) incursioni nell’horror per evitare l’esaurimento in sala dell’ossigeno a causa di sbadigli prolungati.
Insomma due palle. Bella confezione e poco contenuto.
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[+] ahaha
(di fede81)
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pozzo
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sabato 5 novembre 2011
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fra carrie e scarpette rosse senza....
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...essere ne l'una nè l'altra!
Come tutte le riflessioni, la mia è personale e quindi perdonatemi voi che trovate che sia un film meraviglioso: io friggevo sulla sedia e non vedevo l'ora che finisse e mi sentivo imbrogliato.
A mia difesa dichiaro che adoro la danza e i film sulla danza, compresi i musicals! Ho visto innumerevoli volte "Il Sole a Mezzanotte", che non è certo un capolavoro...e continuerei a vederlo per i brevi, meravigliosi, passi di danza che mostra.
Tra l'altro nel Cigno Nero la danza è poca poca.
La Portman in questo film è più simile a Cappuccetto Rosso che a Norma Shearer di Scarpette Rosse o alla inquietante Carrie di Sissy Spacek.
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...essere ne l'una nè l'altra!
Come tutte le riflessioni, la mia è personale e quindi perdonatemi voi che trovate che sia un film meraviglioso: io friggevo sulla sedia e non vedevo l'ora che finisse e mi sentivo imbrogliato.
A mia difesa dichiaro che adoro la danza e i film sulla danza, compresi i musicals! Ho visto innumerevoli volte "Il Sole a Mezzanotte", che non è certo un capolavoro...e continuerei a vederlo per i brevi, meravigliosi, passi di danza che mostra.
Tra l'altro nel Cigno Nero la danza è poca poca.
La Portman in questo film è più simile a Cappuccetto Rosso che a Norma Shearer di Scarpette Rosse o alla inquietante Carrie di Sissy Spacek.
Si fa del male, non riesce a quagliare con la troupe, il direttore la tiranneggia con pervicacia spruzzata di perversione e a casa la madre fissata la tormenta. C'è di che tagliarsi le mani!!! E infatti.......
Questo è il quadro di inizio. Poi, nel proseguire del film: il rapporto col direttore si sviluppa in una relazione che anche la Justine di De Sade avrebbe considerato sadica, fra i colleghi appare un cigno nero cattivo che, sfacciatemente, le vuole rubare la parte, ma non solola parte, e il legame con la medre veleggia , col vento in poppa, verso la irrecuperabilità.
Che altro le resta da fare al povero Cigno-Cappuccetto-Rosso?
Non ve lo dico per non rovinarvi la sorpresa nel caso andaste.......ma basta un po' di coltura cinefila per capire come va a finire.
Che salviamo di questo film?
la musica per ovvi motivi!
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pozzo
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venerdì 4 novembre 2011
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fra carrie e scarpette rosse senza...
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..essere ne l'una nè l'altra.
Come tutte le riflessioni, la mia è personale e quindi perdonatemi voi che trovate che sia un film meraviglioso: io friggevo sulla sedia e non vedevo l'ora che finisse e poi, anche, mi sentivo imbrogliato.
A mia difesa dichiaro che adoro la danza e i film sulla danza, compresi i musicals! Ho visto innumerevoli volte "Il Sole a Mezzanotte", che non è certo un capolavoro...e continuerei a vederlo per i brevi, meravigliosi, passi di danza che mostra.
Tra l'altro nel Cigno Nero la danza è poca poca.
La Portman in questo film è più simile a Cappuccetto Rosso che a Norma Shearer di Scarpette Rosse o alla inquietante Carrie di Sissy Spacek.
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..essere ne l'una nè l'altra.
Come tutte le riflessioni, la mia è personale e quindi perdonatemi voi che trovate che sia un film meraviglioso: io friggevo sulla sedia e non vedevo l'ora che finisse e poi, anche, mi sentivo imbrogliato.
A mia difesa dichiaro che adoro la danza e i film sulla danza, compresi i musicals! Ho visto innumerevoli volte "Il Sole a Mezzanotte", che non è certo un capolavoro...e continuerei a vederlo per i brevi, meravigliosi, passi di danza che mostra.
Tra l'altro nel Cigno Nero la danza è poca poca.
La Portman in questo film è più simile a Cappuccetto Rosso che a Norma Shearer di Scarpette Rosse o alla inquietante Carrie di Sissy Spacek.
Si fa del male, non riesce a quagliare con la troupe, il direttore la tiranneggia con pervicacia e a casa la madre fissata la tormenta. C'è di che tagliarsi le mani!!! E infatti.
Questo è il quadro di inizio. Poi, nel proseguire del film: il rapporto col direttore si sviluppa in una relazione che anche la Justine di De Sade avrebbe considerato sadica, fra i colleghi appare un cigno nero cattivo che, sfacciatemente, le vuole rubare la parte e il legame con la medre veleggia , col vento in poppa, verso la irrecuperabilità.
Che altro le resta da fare al povero Cigno-Cappuccetto-Rosso?
Non ve lo dico per non rovinarvi la sorpresa nel caso andaste.......ma basta un po' di coltura cinefila per capire come va a finire.
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jayan
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venerdì 28 ottobre 2011
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grandioso, originale, un inno alla danza
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Un film capolavoro sulla danza, il corpo, l'anima di chi - in questo caso Natalie Portman, che interpreta Nina - entra talmente nella parte del cigno nero da trasformarsi e alla fine morire proprio come racconta la storia. L'interpretazione della Portman è ad altissimo livello e merita l'oscar ricevuto. Ho letto che lei, prima di inziare la carriera di attrice avrebbe voluto diventare ballerina. Anche per questo riesce a interpretare bene la parte, ma principalmente perché comunica i sentimenti agli spettatori e li commuove. Purtroppo il film non ha ricevuto gli altri oscar per cui ha avuto la nomination: miglior film, regia, montaggio e fotografia. Hanno preferito dare l'oscar a un altro bel film, "Il discorso del re", che è fatto benissimo, ma non ha il potere di trasformazione di questo film.
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Un film capolavoro sulla danza, il corpo, l'anima di chi - in questo caso Natalie Portman, che interpreta Nina - entra talmente nella parte del cigno nero da trasformarsi e alla fine morire proprio come racconta la storia. L'interpretazione della Portman è ad altissimo livello e merita l'oscar ricevuto. Ho letto che lei, prima di inziare la carriera di attrice avrebbe voluto diventare ballerina. Anche per questo riesce a interpretare bene la parte, ma principalmente perché comunica i sentimenti agli spettatori e li commuove. Purtroppo il film non ha ricevuto gli altri oscar per cui ha avuto la nomination: miglior film, regia, montaggio e fotografia. Hanno preferito dare l'oscar a un altro bel film, "Il discorso del re", che è fatto benissimo, ma non ha il potere di trasformazione di questo film. Il cigno nero rappresenta anche l'immedesimazione che abbiamo spesso con ciò che stiamo interpretando e, in un certo senso, per chi riesce a coglierlo, ripropone un messaggio shakesperiano: "La vita è una commedia... e l'attore muore per davvero per essere fedele al copione...". Nel suo tentativo di seguire in pieno le direttive del suo regista, e anche perché delusa dal fatto che lui si sia messo con un'altra ballerina, Nina, alla fine si uccide, realizzando in pieno la trama del "Cigno nero". Nina vive tra realtà e sogno, dove i due spesso si mescolano. Avrei dato un premio anche a Vincent Cassell, Mila Kunis e alla splendida sceneggiatura. Questo è vero cinema, dove il regista ha il coraggio di "osare" e non semplicemente descrivere la realtà o i fatti storici.
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ipno74
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martedì 11 ottobre 2011
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una parola: sciccante
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Veramente sbalorditivo, non pensavo di vedere un film così ben fatto, pieno di colpi di scena, fatto di salti dalla sedia.
Pensavo che avhrei dovuto vedere un film noioso ma bello, invece è intrigante, torbido e ....quasi perfetto.
Una Portman straordinaria, da Oscar.
Ma devo dire che tutti sono stai veramente eccezionali.
Una sceneggiatura che incanta e terrorrizza allo stesso tempo.
Un cassel, tenebroso ma anche vero nel suo ruolo.
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