luci-j
|
venerdì 27 marzo 2009
|
risate amare e lacrime per un gran capolavoro
|
|
|
|
Eastwood crudo e cinico,un Texano dagli occhi di ghiaccio come ai vecchi tempi,si,xenofobo e bastardo ma sempre pronto a cambiare anche sulla soglia della settantina...Questo è Gran Torino,uno di quei film dove pochi sono i virili spettatori che non si lasciano scappare la lacrimuccia.Un soddisfacente film che racconta un'America multietnica che con i suoi pro e contro ha spinto milioni di "Kovalski" a un radicale cambiamento,una realtà che per molti tradizionalisti amanti dello zio Sam può aver suscitato Odio,ed è qui la chiave del film:Può un ex veterano della guerra di Corea patriottico e xenofobo cambiare?Accettare i vicini cinesi?Diventarci amico?Insegnargli un mestiere?In un crescendo sempre più repentino verso l'accettare che non si è al centro del proprio universo fatto da una Gran Torino del 71,una Labrador fedele e un'abitazione nel centro di un quartiere in mano a Gang multietniche.
[+]
Eastwood crudo e cinico,un Texano dagli occhi di ghiaccio come ai vecchi tempi,si,xenofobo e bastardo ma sempre pronto a cambiare anche sulla soglia della settantina...Questo è Gran Torino,uno di quei film dove pochi sono i virili spettatori che non si lasciano scappare la lacrimuccia.Un soddisfacente film che racconta un'America multietnica che con i suoi pro e contro ha spinto milioni di "Kovalski" a un radicale cambiamento,una realtà che per molti tradizionalisti amanti dello zio Sam può aver suscitato Odio,ed è qui la chiave del film:Può un ex veterano della guerra di Corea patriottico e xenofobo cambiare?Accettare i vicini cinesi?Diventarci amico?Insegnargli un mestiere?In un crescendo sempre più repentino verso l'accettare che non si è al centro del proprio universo fatto da una Gran Torino del 71,una Labrador fedele e un'abitazione nel centro di un quartiere in mano a Gang multietniche...Comprendere che la vita può non avere senso se non si trova uno scopo per cui valga la pena morire!
Uno dei pochi film del quale lo spettatore può ritenersi totalmente soddisfatto!
5 Stelle sono poche!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a luci-j »
[ - ] lascia un commento a luci-j »
|
|
d'accordo? |
|
giuseppe th. dreyer
|
lunedì 30 marzo 2009
|
il tempo del cambiamento
|
|
|
|
Ennesima regia per eastwood ormai settatontenne e con una esperienza che solo i grandi del cinema posso fregiare. In Gran torino oltre a dirigere interpreta walter kowalski, reduce di guerra, arrabbiato con il mondo e in perenne conflitto con esso. Ormai vedovo non ha rapporti che potrebbero definirsi tali con i figli e vive in quartiere abitato da immigrati asiatici con la sola passione per la sua Ford Gran Torino. L'esistenza Kowalski, burbero e razzista, si scontra con quella di thao, ragazzino senza padre, vessato da una gang di teppisti che lo vogliono arruolare tra le proprie fila, li propongono anche una prova di iniziazione, rubare la Gran Torino del suo vicino. Thao maldestramente fallisce e anzi viene salvato in una lite con la gang dal suo burbero vicino.
[+]
Ennesima regia per eastwood ormai settatontenne e con una esperienza che solo i grandi del cinema posso fregiare. In Gran torino oltre a dirigere interpreta walter kowalski, reduce di guerra, arrabbiato con il mondo e in perenne conflitto con esso. Ormai vedovo non ha rapporti che potrebbero definirsi tali con i figli e vive in quartiere abitato da immigrati asiatici con la sola passione per la sua Ford Gran Torino. L'esistenza Kowalski, burbero e razzista, si scontra con quella di thao, ragazzino senza padre, vessato da una gang di teppisti che lo vogliono arruolare tra le proprie fila, li propongono anche una prova di iniziazione, rubare la Gran Torino del suo vicino. Thao maldestramente fallisce e anzi viene salvato in una lite con la gang dal suo burbero vicino. Cosi kowalski inzia a conoscere la cultura che disprezza e in parte scoprendola più vicina a lui e avente ancora i valori che persino i suoi figli non hanno più. Film che a una lettura veloce e semplice può urtare per l'aperto razzismo del protagonista e per lo svolgersi classico e buonanista della vicenda. Ad una lettura più profonda emerge il rapporto che si costruisce tra i due protagonisti, kowalski, reduce perseguitato dai fantasmi di guerra vede in thao quello che non sono i suoi figli biologici in quanto portatore di valori dagli altri dimenticati. Il personaggio interpretato da un ottimo eastwood segue una parabola evolutiva nel film arrivando alla fine ad evitare per thao l'orrore dell'uccidere che l'ha perseguitato per tutta la sua vita.
[-]
[+] fermatevi!!!
(di masmassy)
[ - ] fermatevi!!!
[+] le mie scuse
(di giuseppe th. dreyer)
[ - ] le mie scuse
|
|
[+] lascia un commento a giuseppe th. dreyer »
[ - ] lascia un commento a giuseppe th. dreyer »
|
|
d'accordo? |
|
neanide
|
mercoledì 1 aprile 2009
|
struggente
|
|
|
|
un uomo che la guerra ha inaridito.xenofobo?può sembrare visti i numerosi ed ingiuriosi nomignoli che riserva ai vicini asiatici...ma non è così.il signor Kovalski è ostile anche con la sua famiglia ,una famiglia che lo considera come un peso inutile,pensiero non infrequente associato alla vecchiaia.Il rude Kovalski è solo deluso da un mondo imbruttito,da un mondo superficiale,un mondo in cui la vita di un uomo non conta,si può spezzare.per cosa?ricchezza,dominio,potere....questo ha capito Walter in guerra quando giovane incosciente si è trovato a dover uccidere un ragazzo guardandolo negli occhi.che male avrebbe mai potuto fare quello?ma le cose a volte le capisci quando è troppo tardi.
[+]
un uomo che la guerra ha inaridito.xenofobo?può sembrare visti i numerosi ed ingiuriosi nomignoli che riserva ai vicini asiatici...ma non è così.il signor Kovalski è ostile anche con la sua famiglia ,una famiglia che lo considera come un peso inutile,pensiero non infrequente associato alla vecchiaia.Il rude Kovalski è solo deluso da un mondo imbruttito,da un mondo superficiale,un mondo in cui la vita di un uomo non conta,si può spezzare.per cosa?ricchezza,dominio,potere....questo ha capito Walter in guerra quando giovane incosciente si è trovato a dover uccidere un ragazzo guardandolo negli occhi.che male avrebbe mai potuto fare quello?ma le cose a volte le capisci quando è troppo tardi...è talmente tardi che nessuno più ti ascolta.Ma i ragazzi no,i suoi vicini di casa no gli hanno parlato come fosse uno di loro senza differenza di razza o di età.Walt capisce che qualcosa di buono c'è ancora,e questo va difeso e nel farlo Wally riscatta la sua anima consapevolmente macchiata.
[-]
[+] concordo con te ma...
(di masmassy)
[ - ] concordo con te ma...
[+] a masmassy
(di neanide)
[ - ] a masmassy
[+] a masmassy
(di neanide)
[ - ] a masmassy
|
|
[+] lascia un commento a neanide »
[ - ] lascia un commento a neanide »
|
|
d'accordo? |
|
/bizzarrevisioni.iobloggo.com
|
martedì 14 aprile 2009
|
il capolavoro quando meno te l'aspetti
|
|
|
|
Se un buon film (americano) si giudicasse solamente dal numero di oscar portati a casa, Gran Torino sarebbe un film minore nella carriera di Eastwood. Diciamo subito che non è così: Gran Torino è un Gran Film. Walt Kowalski, scorbutico settantenne, ultimo superstite di un’America ormai estinta (paese anche per vecchi), è la summa di ciò che Eastwood ha rappresentato nell’immaginario iconografico statunitense: un po’ ispettore Callaghan, diviso tra buoni propositi e cattive maniere, un po’ cowboy, sempre pronto ad ingaggiare duelli nel nuovo west, quello delle periferie cittadine infestate dalle gang. Rimasto ormai l’unico americano del quartire (in realtà anche lui di origine polacche) passa le giornate nel suo microcosmo fatto di birre e giardinaggio, presidiando la sua casa come un fortino minacciato dai vicini asiatici, gli stessi che combattè quarant’anni prima nella guerra di Korea.
[+]
Se un buon film (americano) si giudicasse solamente dal numero di oscar portati a casa, Gran Torino sarebbe un film minore nella carriera di Eastwood. Diciamo subito che non è così: Gran Torino è un Gran Film. Walt Kowalski, scorbutico settantenne, ultimo superstite di un’America ormai estinta (paese anche per vecchi), è la summa di ciò che Eastwood ha rappresentato nell’immaginario iconografico statunitense: un po’ ispettore Callaghan, diviso tra buoni propositi e cattive maniere, un po’ cowboy, sempre pronto ad ingaggiare duelli nel nuovo west, quello delle periferie cittadine infestate dalle gang. Rimasto ormai l’unico americano del quartire (in realtà anche lui di origine polacche) passa le giornate nel suo microcosmo fatto di birre e giardinaggio, presidiando la sua casa come un fortino minacciato dai vicini asiatici, gli stessi che combattè quarant’anni prima nella guerra di Korea. Durante una combutta che avviene sul suo appezzamento di terra, Walt salva il timido Tao da una gang di teppisti, diventando suo malgrado un eroe nella comunità Hmong del quartiere. Inizia così la scoperta di una comunità in cui ritrovare quei valori ormai scomparsi nella società americana e con cui riscattare il fallimento compiuto con la propria famiglia: il figlio vende auto giapponesi nonostante il padre abbia lavorato in Ford; la nipote priva di rispetto ostenta piercing ai funerali.
Una riflessione sulla responsabilità dei padri, veri o putativi che siano, che conferma Eastwood tra i pochi narratori rimasti a raccontare l’America che fu, con quella semplicità propria solo dei grandi cineasti.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a /bizzarrevisioni.iobloggo.com »
[ - ] lascia un commento a /bizzarrevisioni.iobloggo.com »
|
|
d'accordo? |
|
wilsons
|
sabato 25 aprile 2009
|
grande clint!
|
|
|
|
Ancora una volta il grande Clint ci ha stupiti col suo ultimo film "Gran Torino", offrendo diversi spunti di riflessione e affrontando temi delicati e non immediati quali il razzismo e la solitudine. Entrambi gli aspetti vengono affrontati in maniera brillante, espressi con ironia esilarante e sarcasmo. Tutto ciò viene contrastato da momenti drammatici dove l'anima dei personaggi viene messa a nudo; momenti di silenzio in cui si riesce a percepire la rabbia, il dolore, la solitudine interiore insita nel personaggio di Walt Kowalski(Eastwood), che tenta di compiere un percorso di redenzione dopo aver vissuto parte della sua vita a contatto con la guerra e la morte, ritrovandosi in una misera e triste vecchiaia con la quale dovrà confrontarsi, e sarà la vita stessa a metterlo ancora alla prova, ritrovandosi ad affrontatre una pessima realtà, l'ennesima lezione che la vita gli proporrà, trovandosi di fronte a scelte difficili.
[+]
Ancora una volta il grande Clint ci ha stupiti col suo ultimo film "Gran Torino", offrendo diversi spunti di riflessione e affrontando temi delicati e non immediati quali il razzismo e la solitudine. Entrambi gli aspetti vengono affrontati in maniera brillante, espressi con ironia esilarante e sarcasmo. Tutto ciò viene contrastato da momenti drammatici dove l'anima dei personaggi viene messa a nudo; momenti di silenzio in cui si riesce a percepire la rabbia, il dolore, la solitudine interiore insita nel personaggio di Walt Kowalski(Eastwood), che tenta di compiere un percorso di redenzione dopo aver vissuto parte della sua vita a contatto con la guerra e la morte, ritrovandosi in una misera e triste vecchiaia con la quale dovrà confrontarsi, e sarà la vita stessa a metterlo ancora alla prova, ritrovandosi ad affrontatre una pessima realtà, l'ennesima lezione che la vita gli proporrà, trovandosi di fronte a scelte difficili.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a wilsons »
[ - ] lascia un commento a wilsons »
|
|
d'accordo? |
|
houssy
|
mercoledì 13 maggio 2009
|
gran torino: gran film
|
|
|
|
Che film! Che grande, grandissimo film! Quando si emerge dalla visione di questo capolavoro, per qualche minuto si resta muti, attoniti, sordi agli stimoli del mondo civilizzato, poi la voglia di condividere quello che si ha appena visto diventa incontenibile. Verrebbe voglia di fermare i passanti per strada per raccontare loro la bellissima parabola di Gran Torino, per guardarli negli occhi mentre la meraviglia si fa largo nelle loro menti e mentre a fior di labbra giurano che si precipiteranno al cinema per vedere di persona quella meraviglia. Pochi film sono in grado di attivare questo meccanismo, pochi memorabili film, l'ultima fatica di quel vecchio leone di Clint Eastwood ha molti motivi per essere memorabile.
[+]
Che film! Che grande, grandissimo film! Quando si emerge dalla visione di questo capolavoro, per qualche minuto si resta muti, attoniti, sordi agli stimoli del mondo civilizzato, poi la voglia di condividere quello che si ha appena visto diventa incontenibile. Verrebbe voglia di fermare i passanti per strada per raccontare loro la bellissima parabola di Gran Torino, per guardarli negli occhi mentre la meraviglia si fa largo nelle loro menti e mentre a fior di labbra giurano che si precipiteranno al cinema per vedere di persona quella meraviglia. Pochi film sono in grado di attivare questo meccanismo, pochi memorabili film, l'ultima fatica di quel vecchio leone di Clint Eastwood ha molti motivi per essere memorabile. Gran Torino racconta l'America, quell'America vecchia, bigotta, xenofoba, bastarda, razzista e chiusa in se stessa, una nazione che si è sporcata le mani, che non ha paura a rimboccarsi le maniche, che sa molto della morte e poco della vita. L'America dimenticata e abbandonata dai suoi figli, disprezzata dai suoi nipoti, lasciata sola a marcire sotto un portico a bere birra. Gran Torino racconta tutto questo e molto di più, racconta la speranza, la caparbietà, la capacità di capire e di cambiare. L'America raccontata dal corpo vecchio e martoriato di Clint è una nazione stanca, incredula, capace di accettare il diverso come unica speranza per sentirsi ancora viva, l'America ritratta in Gran Torino è incapace di perdonarsi ma capacissima di cambiare rotta, abbandonando l'odio e la vendetta, abbracciando la morte per liberarre la vita. Tutto questo e tutti noi, attraverso le rughe, il ghigno e lo sguardo di selce di un grandissimo attore ed immenso regista. Grande, grandissimo film!
LA SCENA CHE VALE IL FILM
Il finale, impossibile trattenere le lacrime.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a houssy »
[ - ] lascia un commento a houssy »
|
|
d'accordo? |
|
gabriella
|
giovedì 14 maggio 2009
|
la collera e il perdono
|
|
|
|
Clint Eastwood ha dimostrato nel corso della sua carriera di saper recitare, tant'è che alcuni tra i suoi personaggi interpretati sono diventati leggenda nella storia del cinema, ma si conferma, oggi più che mai regista e interprete di altissimo livello e notevole spessore.
Il suo è un cinema corale, classico, di quello che sa scavare profondamente dentro l'animo umano e che mette a nudo senza reticenza alcuna, miserie e nobiltà.
Walt Kowalscky è un uomo che l'età ha reso stizzoso e insofferente a un mondo che sta cambiando, che si porta appresso le cicatrici della guerra in Corea e che guarda con disprezzo i suoi vicini di casa orientali. Del resto ha anche un pessimo rapporto con i suoi figli e con i nipoti e la perdita della moglie accentua il suo carattere collerico aumentando le distanze con la sua famiglia.
[+]
Clint Eastwood ha dimostrato nel corso della sua carriera di saper recitare, tant'è che alcuni tra i suoi personaggi interpretati sono diventati leggenda nella storia del cinema, ma si conferma, oggi più che mai regista e interprete di altissimo livello e notevole spessore.
Il suo è un cinema corale, classico, di quello che sa scavare profondamente dentro l'animo umano e che mette a nudo senza reticenza alcuna, miserie e nobiltà.
Walt Kowalscky è un uomo che l'età ha reso stizzoso e insofferente a un mondo che sta cambiando, che si porta appresso le cicatrici della guerra in Corea e che guarda con disprezzo i suoi vicini di casa orientali. Del resto ha anche un pessimo rapporto con i suoi figli e con i nipoti e la perdita della moglie accentua il suo carattere collerico aumentando le distanze con la sua famiglia.Tutto cambia quando il figlio dei suoi vicini, istigato da una banda di balordi , cerca di rubargli l'auto che Walt conserva gelosamente in garage, la sua Gran torino.
Dopo la prima furibonda reazione, Walt comincia a familiarizzare con i suoi vicini che dimostrano di apprezzarlo e stimarlo nonostante il suo carattere scontroso e burbero, quelle persone, delle quali all'inizio non sopportava l'intrusione, diviene la sua famiglia e per il ragazzino, "ladro mancato", diventa una specie di padre.Alla fine della sua vita, Walt compie il più grande atto d'amore che un uomo possa dare, trovando la pace che per tutta la vita aveva cercato.
Film da non perdere, bellissimo, intenso , grande cinema.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a gabriella »
[ - ] lascia un commento a gabriella »
|
|
d'accordo? |
|
luca scialò
|
lunedì 10 gennaio 2011
|
superare le diffidenze
|
|
|
|
Walt Kowalski è un ex operaio della Ford in pensione, che ha anche combattuto la guerra di Corea. Una guerra che lo ha segnato a vita, rendendolo burbero verso gli altri, anche con i figli. La morte della moglie lo ha lasciato solo in casa con il suo cane, mentre questi ultimi si degnano di qualche visita ogni tanto solo per propri interessi. Con i nipoti va ancora peggio. Nella casa vicina vengono ad abitare dei coreani e Walt li guarda quasi con sdegno e li tratta con indifferenza. Finchè salva da dei bulli il loro figlio, Tao, e da allora lentamente fa amicizia con lui e con tutti gli altri. Gli trova anche un lavoro, ma i bulli non accettano la sua emancipazione e non lo lasciano in pace.
[+]
Walt Kowalski è un ex operaio della Ford in pensione, che ha anche combattuto la guerra di Corea. Una guerra che lo ha segnato a vita, rendendolo burbero verso gli altri, anche con i figli. La morte della moglie lo ha lasciato solo in casa con il suo cane, mentre questi ultimi si degnano di qualche visita ogni tanto solo per propri interessi. Con i nipoti va ancora peggio. Nella casa vicina vengono ad abitare dei coreani e Walt li guarda quasi con sdegno e li tratta con indifferenza. Finchè salva da dei bulli il loro figlio, Tao, e da allora lentamente fa amicizia con lui e con tutti gli altri. Gli trova anche un lavoro, ma i bulli non accettano la sua emancipazione e non lo lasciano in pace. Di qui la storia si complica.
Clint Eastwood ci racconta una storia sulle diversità razziali e le stupide barriere che poniamo contro chi vediamo come "diverso". Solo perchè ha altre usanze e il colore della pelle diverso. Ma come ogni suo film, il regista cerca sempre di mantenere una finestra aperta ai suoi protagonisti, dandogli la possibilità di potercela fare. In alcuni film non ci fa capire se essi ce l'hanno fatta, ma in questo ci concede questo "lusso". Una storia che lascia un bel messaggio, sebbene forse sia raccontata con troppi stereotipi, qualche passaggio scontato e qualche dialogo banale di troppo. Ma il messaggio finale è forte, emozionante, scuotente, e dunque il film riesce comunque a lasciare il segno.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a luca scialò »
[ - ] lascia un commento a luca scialò »
|
|
d'accordo? |
|
max ferrarini
|
giovedì 4 agosto 2011
|
la libertà dell'amore, secondo clint.
|
|
|
|
Uno dei più grandi capolavori del nostro tempo, da vedere e rivedere. Pieno di temi e sviluppi possibili, intenso e mai del tutto esauribile: ci viene raccontata una storia in modo così realistico e coinvolgente che ci sembra di esserci stati anche noi lì, a far la parte di "Tardo". Sì perchè ci sentiamo tutti un pò "tardi", tutti un pò come il pretino di buona volontà, ma pochi con lo stesso coraggio di Walt. Uomo pieno di orgoglio e con un carattere impossibile, con addosso un passato che non sa perdonarsi ed è fondamentalmente solo, uomo che tuttavia non si arrende all'ingiustizia, che non si nasconde perdendosi in vie più facili, che è convinto dei propri valori ed è disposto a combattere per essi, certo, a modo suo.
[+]
Uno dei più grandi capolavori del nostro tempo, da vedere e rivedere. Pieno di temi e sviluppi possibili, intenso e mai del tutto esauribile: ci viene raccontata una storia in modo così realistico e coinvolgente che ci sembra di esserci stati anche noi lì, a far la parte di "Tardo". Sì perchè ci sentiamo tutti un pò "tardi", tutti un pò come il pretino di buona volontà, ma pochi con lo stesso coraggio di Walt. Uomo pieno di orgoglio e con un carattere impossibile, con addosso un passato che non sa perdonarsi ed è fondamentalmente solo, uomo che tuttavia non si arrende all'ingiustizia, che non si nasconde perdendosi in vie più facili, che è convinto dei propri valori ed è disposto a combattere per essi, certo, a modo suo.
La storia di Walt Kowalski è quella di chi ritrova la ragione per cui vivere nello straniero bisognoso, senza fare l'eroe e senza perdere il volto umano e imperfetto della propria vita, ma con la capacità di rialzare e far credere in un mondo migliore le persone che ha vicine, chiunque esse siano.
Vedere questo film è fare qualcosa di nuovo, che ci stupisce e colpisce a fondo, è sempre una grande emozione e un'esperienza di vita: non è possibile restare indifferenti davanti a Gran Torino. Prospettiva squisitamente Eastwoodiana non c'è che dire, personale e irripetibile. Sintesi massima di uno dei più grandi registi del nostro tempo che ha saputo dare, non senza ironia, massima espressività al suo stesso personaggio. Un gran bel modo di rendere l'essenza di quella che è la sfida di ogni uomo e donna nel mondo, il superare le proprie ferite interiori per riscoprire la possibilità di amare e sacrificarsi per chi è più debole e indifeso non con la violenza della vendetta, ma con il coraggio di chi si sa libero.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a max ferrarini »
[ - ] lascia un commento a max ferrarini »
|
|
d'accordo? |
|
camillo
|
martedì 26 giugno 2012
|
grande eastwood!
|
|
|
|
Walt Kowalski è reduce dalla guerra in Corea degli anni 50. La storia inizia con il funerale della moglie, ma i familiari non gli sono di conforto, in quanto non si interessano a lui più di tanto se non per la sua casa e la sua macchina, una Gran Torino. Walt odia i coreani, anche quelli che vivono nel suo stesso quartiere, ma ben presto inizierà ad amarli, quando lo inviteranno a festeggiare il compleanno insieme a loro. Il quartiere è anche infestato da gang di giovani senza scrupoli. Il film è sopratutto analisi introspettiva del personaggio di Walt, traumatizzato dalla guerra ed infelice per il poco affetto datogli dai figli. Nonostante ciò, Walt impara che anche nei diversi può nascondersi un amico, proprio come succede con i suoi vicini di casa.
[+]
Walt Kowalski è reduce dalla guerra in Corea degli anni 50. La storia inizia con il funerale della moglie, ma i familiari non gli sono di conforto, in quanto non si interessano a lui più di tanto se non per la sua casa e la sua macchina, una Gran Torino. Walt odia i coreani, anche quelli che vivono nel suo stesso quartiere, ma ben presto inizierà ad amarli, quando lo inviteranno a festeggiare il compleanno insieme a loro. Il quartiere è anche infestato da gang di giovani senza scrupoli. Il film è sopratutto analisi introspettiva del personaggio di Walt, traumatizzato dalla guerra ed infelice per il poco affetto datogli dai figli. Nonostante ciò, Walt impara che anche nei diversi può nascondersi un amico, proprio come succede con i suoi vicini di casa. La trama è piena di sentimento, morale, suspance ed azione (seppur in minima parte). Eastwood crea una perla di film ed altrettanto perla è la sua interpretazione di Walt: capace di far sorridere e commuovere. Un personaggio che in certi momenti dimostra molti meno anni rispetto all'evidenza. Semplicemente un capolavoro di film.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a camillo »
[ - ] lascia un commento a camillo »
|
|
d'accordo? |
|
|