Gran Torino |
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Un film di Clint Eastwood.
Con Clint Eastwood, Bee Vang, Ahney Her, Christopher Carley.
continua»
Azione,
durata 116 min.
- USA 2008.
- Warner Bros Italia
uscita lunedì 15 novembre 2021.
MYMONETRO
Gran Torino
valutazione media:
3,60
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Un duro un po' meno durodi ShiningEyesFeedback: 16074 | altri commenti e recensioni di ShiningEyes |
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martedì 16 aprile 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Questa volta, Clint decide di esplorare i temi del razzismo, delle divisioni culturali e della triste perdita di valori della gioventù americana. Essa avviene in una storia complessa e ben sceneggiata, raccontata attraverso gli occhi di un vecchio burbero razzista veterano di guerra, Walt Kovalski, interpretato da Clint alla sua vecchia maniera, sempre efficace. L'anziano, ma grintoso Walt, dovrà fare i conti con la sua situazione di solitudine, dopo la morte dell'amatissima moglie, e la troverà nella, inizialmente, odiatissima famiglia Hmong immigrata, sua vicina di casa. Dopo aver strappato il giovane Tao dalle grinfie di una baby gang capeggiata da suo cugino, Walt si troverà nelle grazie della famiglia di Tao, e quest'ultimo, si troverà sotto la sua ala protettrice, guadagnandosi la sua amicizia e stima. Purtroppo, la baby gang deciderà di commettere malefatte che faranno imbestialire Walt, che ormai malato di cancro all'ultimo stadio, deciderà di passare all'azione per redimersi dai suoi peccati (uccisioni ingiustificate durante la guerra di Corea) che non lo hanno mai lasciato in pace. Oltre a trovarci di fronte ad una strepitosa sceneggiatura, ci troviamo di fronte anche, un personaggio di eccezionale caratura e tremendamente ammirevole come Walt; ogni sua battuta è ormai citazione. E vero che è una vita che Clint ricicla il suo stesso personaggio, ma questa volta lo aggiorna e lo rende un po' più sensibile e umano, ci fa vedere anche che, lo stesso attore sembra essere afflitto da una vecchiaia che non si riesce più a nascondere dalla sua mitica figura di duro. Ma levando il lavoro di valore effettuato dalla regia e dal carattere impersonato da Clint, c'è da premiare l'ottima prova di Bee Vang, che sembra tutt'altro che intimorito nel recitare accanto ad una leggenda come Clint; spero di vederlo nuovamente al lavoro, il ragazzo. “Gran Torino” è l'ennesima prova di qualità di un regista capace di raccontarci storie di notevole complessità e importanza, che sanno sempre come farci riflettere nel modo giusto. Facendoci sperare che continui a fare film per altri 10 anni, età permettendo.
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