samanta
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domenica 13 luglio 2025
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un gran regista e un gran attore
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Il film del 2008 ha la regia di Clint Eastwood (è anche protagonista), all'uscita ottenne una fredda accoglienza da parte della critica e pochi riconoscimenti: una candidatura al Golden Globe, d'altra parte la dittatura radical chic di Hollywood, ha sempre osteggiato Eastwood, invece fu un clamoroso successo al box office, a fronte di un budget di 33 milioni di $, incassò circa 270 milioni (147 in USA). Come tutte le storie di Eastwood è semplice e umana e riflette la crisi epocale che sconvolse gli USA a partire dagli anni '90.
Il protagonista Walter Kowalsky (Clint Eastwood) è un operaio in pensione reduce dalla guerra di Corea, aveva lavorato per oltre 40 anni alla Ford ed era andato in pensione da vari anni, sposato con 2 figli ormai ormai maturi con figli, vive una vita tranquilla, conservando nel garage il modello Ford Gran Torino 1972 una berlina sportiva.
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Il film del 2008 ha la regia di Clint Eastwood (è anche protagonista), all'uscita ottenne una fredda accoglienza da parte della critica e pochi riconoscimenti: una candidatura al Golden Globe, d'altra parte la dittatura radical chic di Hollywood, ha sempre osteggiato Eastwood, invece fu un clamoroso successo al box office, a fronte di un budget di 33 milioni di $, incassò circa 270 milioni (147 in USA). Come tutte le storie di Eastwood è semplice e umana e riflette la crisi epocale che sconvolse gli USA a partire dagli anni '90.
Il protagonista Walter Kowalsky (Clint Eastwood) è un operaio in pensione reduce dalla guerra di Corea, aveva lavorato per oltre 40 anni alla Ford ed era andato in pensione da vari anni, sposato con 2 figli ormai ormai maturi con figli, vive una vita tranquilla, conservando nel garage il modello Ford Gran Torino 1972 una berlina sportiva. All'inizio della vicenda avvengono i funerali dell'adorata moglie (50 anni di matrimonio), Kowalsky è un uomo chiuso e duro e non accetta l'aiuto del confessore della moglie P. Janovich (Cristopher Carley) la donna prima di morire aveva voluto che convincesse il marito a confessarsi, non ha particolari rapporti con figli nipoti e nuore che abitano in altre città del Michigan, che vorrebbero si trasferisse in una casa di riposo e che non s'interessano di lui. Walter è turabato dal fatto che il quartiere si degradi: i bianchi si trasferiscono altrove rimpiazzati dagli immigrati, spesso turbolenti, nella casa vicino alla sua viene ad abitare una famiglia Hmong una minoranza etnica del Viet Nam che durante la guerra aveva aiutato gli amicani e per l'ostilità del regime comunista emigra. Kowalsky non solidarizza ma li guarda con sospetto, specie da quando ha sorpreso uno di loro: Thao (Bee Vang) un sedicene un pò imbranato che cercava di rubargli l'auto. Il ragazzo è in realtà bullizzato da una gang di giovani che l'hanno costretto al gesto, Clint all'inizio non accetta le scuse della famiglia Hmong ma poi poco ala volta solidarizza con loro, invitato ad una festa fa amicizia con la sorella di Thao: Sue Lor (Ahney Her) e la salva da una gang di afroamericani che voleva violentarla. Walter accetta che Thao per punizione lo serva per una settimana, poi impietosito gli trova un lavoro nell'edilizia. Ma la gang impazza contro Thao lo vessa spara contro la sua casa e violenta sua sorella. Walter però è cambiato, si confessa dal prete, e sacrifica la sua vita senza violenza perché comprende che non risolverebbe la vicenda, così facendo permette l'arresto di tutti i membri della banda. Dopo il commovente funerale , il notaio legge il testamento: con delusione dei figli e della nipote la casa è lasciata alla parrocchia e la Gran Torino a Thao.
Il film necessita di una spiegazione sociale ahli inizi degli anni '90 la classe operaia USa era considerata classe media, poteva permettersi la villetta, le auto, far studiare i figli, come fece Kowalsky che ebbe la fortuna di andare in pensione dopo 40 anni alla Ford prima del disastro sociale, quando a causa della globalizzazione e della rilocalizzazione la classe operaia fu ridotta in miseria con la perdita di milioni di posti di lavoro (in proposito consiglio la lettura di Elegia americana di Vance). Kowalsky impersona l'americano medio, ha combattuto con coraggio in Coera (con relativa medaglia), in casa ha fucile e pistola, fa lavoretti in giro spesso gratis, ma è solo i figli sono 2 estranei che sono venuti malvolentieri al funerale della mamma , la nipote Ashley (Dreama Walker) è solo interessata che il nonno gli lasci in eredità l'auto, il crollo del suo mondo ha lasciato Walter rancoroso verso tutti non comprende perché questa famiglia Hmong vicina di casa parli una lingua diversa, mangi strane cose (che poi gli piaceranno) ma non è razzista, alla fine prenderà a benvolerli e a proteggere i due fratelli Thao e Suelor. E' una Storia (con la s maiuscola) semplice ma avvincente, Clint ha recepito la lezione di Hitchcock "il Film è una storia, una storia, una storia ...", racconta una vicenda apparentemente comune, ma che in realtà è complessa: i rapporti padri e figli, questi ultimi che si beano del loro benessere non hanno in realtà empatia, Walter la troverà nella famiglia Hmong, il rapporto tra la vita e la morte, il rapporto con la religione e con chi ha una cultura diversa, ma soprattutto Walter ha una vita vissuta semplicemente con la schiena dritta, quando dopo tanti decenni confessa i suoi modesti peccati, il prete gli dice "Tutto qui?" e lui risponde "Come tutto qui? Le ho raccontato tutta la mia vita!". E' un film drammatico ma anche con tocchi di umorismo, esilarante la scena quando Walter porta Thao dall'amico barbiere per insegnargli come parlano gli adulti, i personaggi sono ben delineati e crescono psicologicamente nello scorrere della vicenda. La regia di Clint è di alto livello non è invadente ma presente in ogni dettaglio, eccezionale la recitazione del protagonista che rende in modo esemplare una figura non facile da rappresentare, molto brava anche Ashley Her nella parte della giovane Hmong.
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giomo891
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venerdì 23 settembre 2022
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un vecchio eroe non si smentisce di giomo891
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Questo è l'ennesimo capolavoro di Clint, come attore e regista.
Walt Kowalski è uno dei pochi americani rimasti e ha un rapporto conflittuale con una vicina famiglia di asiatici. Cova una sorta di disprezzo e razzismo per il diverso, in particolare proprio asiatici, risultato del suo acceso nazionalismo e del suo ruolo nella Guerra di Corea, ciò lo rende particolarmente nervoso e suscettibile. A peggiorare la situazione è anche il pessimo rapporto che ha con i due figli: Mitch, quello che gli è più vicino, sembra in realtà interessarsi più alle sue ricchezze che alla sua persona. Così come i nipoti che lo vedono, per l'età, come una persona insignificante e che presto o tardi morirà.
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Questo è l'ennesimo capolavoro di Clint, come attore e regista.
Walt Kowalski è uno dei pochi americani rimasti e ha un rapporto conflittuale con una vicina famiglia di asiatici. Cova una sorta di disprezzo e razzismo per il diverso, in particolare proprio asiatici, risultato del suo acceso nazionalismo e del suo ruolo nella Guerra di Corea, ciò lo rende particolarmente nervoso e suscettibile. A peggiorare la situazione è anche il pessimo rapporto che ha con i due figli: Mitch, quello che gli è più vicino, sembra in realtà interessarsi più alle sue ricchezze che alla sua persona. Così come i nipoti che lo vedono, per l'età, come una persona insignificante e che presto o tardi morirà. Non è risaputo se questo distacco da parte dei figli di Walt sia dovuto al poco rapporto che essi hanno avuto in passato con lui. Mitch e suo fratello sostengono che per quanto cerchino di aiutare il loro padre Walt, egli sarà sempre deluso di loro. Altro rapporto conflittuale ce l'ha col giovane prete della parrocchia: lo interroga continuamente con domande, di cui non è possibile trovare risposta.
Col giovane vicino, che si presta a rimettersi ai suoi consigli, si instaura da subito un altro tipo di rapporto di tipo protettivo.
Ma gli eventi precipitano: una banda di "gialli" se la prendono, prima con atti di bullismo, poi col sequestro e le violenze alla sua ragazza.
Il resto si conclude con un finale originale ed inaspettato.
Il pubblico si aspetta che "Clint, cavaliere pallido", prenda il suo fucile e vada a regolare i conti con i violentatori della ragazza, ma per chiudere definitivamente i conti, preferisce andare "armato" solo di un accendisigari; come cercherà di "estrarlo" dalla giacca, la banda gli scarica una pioggia di proiettili, uccidendolo.
Così facendo, la Polizia arrestera' i suoi assassini, che non potranno continuare le violenze sulla famiglia dei suoi vicini.
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elgatoloco
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domenica 16 gennaio 2022
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grande film di clint
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"Gran Torino"(Clint Eastwood, sceneggiatura di Nick Schhenk, cui viene atribuito anche il soggetto, insieme con David Johansson, 2008)è un film straordinario, per tematica, capacità registica, intepretazione e altro, come sempre nella filmografia di Eastwood. Ci parla di Kowalski, americano di origini chiaramente polacche(Kowalsky in "A Stretacar named Desire"di Tennesse Williams, 1947, poi anche al cinema, con la redia di Elia Kazan e l'intepretazioe di Brnado, poi al cinema quattro anni dopo, al cinema, sempre regia di Kazan e Brando protagonista), in pensione dopo un lavoro come operaio alla Ford, ex-combattene in Corea, che ha peros la moglie, dopo cinquantìanni di matrimonio, rapporti con il figlio zero o quasi, cmunque molto fomrali.
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"Gran Torino"(Clint Eastwood, sceneggiatura di Nick Schhenk, cui viene atribuito anche il soggetto, insieme con David Johansson, 2008)è un film straordinario, per tematica, capacità registica, intepretazione e altro, come sempre nella filmografia di Eastwood. Ci parla di Kowalski, americano di origini chiaramente polacche(Kowalsky in "A Stretacar named Desire"di Tennesse Williams, 1947, poi anche al cinema, con la redia di Elia Kazan e l'intepretazioe di Brnado, poi al cinema quattro anni dopo, al cinema, sempre regia di Kazan e Brando protagonista), in pensione dopo un lavoro come operaio alla Ford, ex-combattene in Corea, che ha peros la moglie, dopo cinquantìanni di matrimonio, rapporti con il figlio zero o quasi, cmunque molto fomrali. Vive in un quartiere periferico di Detroit, dove imperversa una banda di Hmong, enia a suo tempo film.USA nella guerra del Vietnam. Ma ci sono anche Hmong"buoni", come Kowlaski ha modo di capire e diviene amico del giovane Thao, che lui considera"femminuccia"e vuole virilizzare, anche per farlo sposare a una compatriota Hmong. Ma i Hmong "buoni"vengono attaccati dai tepposit in modo grave, e Kolwaski va da solo(rinchiudendo Thao in una stanza), ma i teppisti finiscono per ucciderlo, Lascerà la sua amata"Gran Torino"del 1972 a Thao... Straordinario film sul razzismo per diffidenza e abitudine, pià che per"convinzione", che disegna un personaggio, reso straordianraimente dallo stesso Eastwood, che oscilla tra machismo e generosità vera, diffidenza e"accoglienza", dive , volendo, troviamo tematiche vere come la solitudine delle periferie delle metrooli, negli States come in Europa, Latinoamerica o Astrualia, ma anche Cina o India, stato d'animo di una persona anziana "assaltata"da molte parti(qui anche il giovane parroco cattolico della sua parrocchia dato che, da buon polacco, è cattolico...)con cui entra in conflitto dandogli lezioni che il prete ricorda nel corso dlela sua commemorazione funebre, molti altri elementi ancora, tra cui la malattia gravisisma(tumore polomoare che Kowlaski finge-decide di ignorare). Da considerare, questo lavoro straordinario sul piano registico, ma anche tecnico, che vede intepreti eccelsi nello stesso Eastwood, Bee Vang(Thaio), Christopher Carley(l giovane parroco)ma anche le interpreti femminili e, detto senza limitazioni, tutti/e gli inteprreti. El Gato
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domenica 20 giugno 2021
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indimenticabile
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condivido fino all'ultima virgola il commento di un film visto più volte e molto amato non avrei scritto ma il sistema non mi fa votare (eppure l'ho fatto altre volte...)
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pable1964
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venerdì 4 dicembre 2020
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il testamento di callahan
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Dal Monco allo straniero senza nome,da callahan a munny,il testamento di tutti i personaggi di Clint in un solo film.l'eroe(che ha il cuore pieno di rimorsi,nemici uccisi oltre 50anni prima tra cui uno che si stava arrendendo)in cerca di vendetta e di giustizia che pero',stavolta,dopo aver piu' volte esibito il fucile,decide di seguire un'altra strada,eroica e struggente insieme.splendido film di formazione con un clint ancora roccioso e ancora piu' minimale nella recitazione,pessimista apologo sull'incapacita' di affrontare il mondo "moderno"con la sua cattiveria e violenza gratuita(ma la guerra non era peggio?).forse il cambiamento di walt da vecxhio misantropo ad umanissimo eroe e' fin troppo repentino,ma avercene di registi capaci di dar lezioni mai spocchiose,mai da un pulpito,sporcandosi le mani con la vita vera e dura.
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Dal Monco allo straniero senza nome,da callahan a munny,il testamento di tutti i personaggi di Clint in un solo film.l'eroe(che ha il cuore pieno di rimorsi,nemici uccisi oltre 50anni prima tra cui uno che si stava arrendendo)in cerca di vendetta e di giustizia che pero',stavolta,dopo aver piu' volte esibito il fucile,decide di seguire un'altra strada,eroica e struggente insieme.splendido film di formazione con un clint ancora roccioso e ancora piu' minimale nella recitazione,pessimista apologo sull'incapacita' di affrontare il mondo "moderno"con la sua cattiveria e violenza gratuita(ma la guerra non era peggio?).forse il cambiamento di walt da vecxhio misantropo ad umanissimo eroe e' fin troppo repentino,ma avercene di registi capaci di dar lezioni mai spocchiose,mai da un pulpito,sporcandosi le mani con la vita vera e dura.film assolutamente PER ragazzi,anzi dovrebbe esser obbligatorio proiettarlo a scuola
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dalidax78
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giovedì 4 giugno 2020
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capolavoro immortale
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Quello che è il senso della vita distillato in un'ora e 40 di emozioni che fanno sorridere commuovere e riflettere senza il bisogno di virtuosismi tecnici o effetti speciali. Questo è gran cinema!
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venerdì 3 gennaio 2020
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gran eastwood
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Un film di una verità sfacciata, dalle inconfondibili caratteristiche eastwoodiane!
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giovedì 21 marzo 2019
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ma che razza di critico...
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Sarò breve e conciso..ma concreto.Come fa a valutare un capolavoro con una recensione da tre stelle. Forse farebbe bene a non pronunciarsi se è così spesso palesemente insicuro e ambiguo nelle sue recensioni.Bah, talvolta certi movie sono per pochi, nonostante mi ha sorpreso la semplicità con cui la stragrande maggioranza degli spettatori ci ogni ceto e classe di appartenenza ha riconosciuto quanto un opera in accordo con la sua encomiabile trasparenza, è lodevole per la modalità con cui Clint riesce a far conciliare e convivere la complessità dei suoi temi con la semplicità che distingue il suo stile. Oserei dire. a dispetto di quanto detto, un film per tutti, ma non per pochi.
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cinephilo
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lunedì 4 febbraio 2019
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il capolavoro di eastwood
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È dura scegliere tra questo film e Gli Spietati per scegliere quale sia il più grande film di uno dei più grandi direttori della storia del cinema, se non il più grande. Io, per gusti puramente personali ma con molta, moltissima difficoltà, scelgo questo. La storia di un uomo apparentemente razzista ma in realtà soltanto molto diffidente nei confronti di una singola razza : QUELLA UMANA. Per esperienze direttamente vissute (su tutte la guerra in Corea). E come dare tutti i torti al buon Clint? Un capolavoro senza mezzi termini.
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no_data
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martedì 15 gennaio 2019
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grande vecchiaia, grande regista.
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Eccoci col film-testamento piu' intenso che un vecchio americano possa offrire; per questo mezzo capolavoro viene alla mente IL PISTOLERO di Siegel con un John Waine stanco ed invecchiato, ma torniamo indietro fino agli anni '70. Si parte dalla provincia americana su cui pure un intellettuale come Massimo Teodori ha scritto saggi importanti. Non e' l'America dell'attuale presidente Trump, ma potrebbe esserlo. Walt e' un "nativo", in un mare di immigrati, tra cui i cinesi vengono definiti bruscamente "mangiariso". Indimenticabile la sequenza delle festicciole cui viene invitato, e che non fanno che aumentare il suo straniamento di "vecchio", come i teppisti delinquenziali lo etichettano. Eppure tra lui e il giovane cinese si cementa una solidarieta' genuina.
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Eccoci col film-testamento piu' intenso che un vecchio americano possa offrire; per questo mezzo capolavoro viene alla mente IL PISTOLERO di Siegel con un John Waine stanco ed invecchiato, ma torniamo indietro fino agli anni '70. Si parte dalla provincia americana su cui pure un intellettuale come Massimo Teodori ha scritto saggi importanti. Non e' l'America dell'attuale presidente Trump, ma potrebbe esserlo. Walt e' un "nativo", in un mare di immigrati, tra cui i cinesi vengono definiti bruscamente "mangiariso". Indimenticabile la sequenza delle festicciole cui viene invitato, e che non fanno che aumentare il suo straniamento di "vecchio", come i teppisti delinquenziali lo etichettano. Eppure tra lui e il giovane cinese si cementa una solidarieta' genuina. Terribile il finale: la sua reazione contro la delinquenza e' tipicamente individualista, da "legittima difesa" come diremmo noi oggi in Italia. Viene crivellato dal piombo malavitoso, ma nel testamento aveva lasciato al giovane la sua automobile, appunto la "Gran Torino". Premi tutti meritati, Eastwood e' un genio del cinema addirittura da quando negli "spaghetti-western" di Leone rappresentava la legge col suo sigaro inconfondibile. Grande vecchiaia, grande regista.
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