ultimoboyscout
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sabato 25 agosto 2012
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la lezione del diavolo bianco.
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Uno dei film del regista che preferisco, di quello che mi hanno emozionato come solo un burbero sa fare, con un personaggio che si è magnificamente cucito addosso. Walt Kowalski è un reduce della guerra di Corea, conduce una vita solitaria, è vedovo, ha pessimi rapporti coi figli e le loro famiglie, detesta il giovane prete che lo tartassa per portarlo in chiesa ma soprattutto è "circondato" da immigrati orientali che ormai popolano il suo quartiere nel quale vive col cane e l'amata Gran Torino e dal quale non se ne vuole andare. Conoscerà, forzatamente, il giovane vicino di casa orientale che come rito di iniziazione ha ricevuto l'ordine di rubargli la macchina: da li la sua vita cambierà profondamente, inizierà ad insegnare la vita al ragazza e riceverà in cambio il suo affetto e la sua stima oltre a quella della sorella che gli insegnerà a non rifiutare il diverso.
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Uno dei film del regista che preferisco, di quello che mi hanno emozionato come solo un burbero sa fare, con un personaggio che si è magnificamente cucito addosso. Walt Kowalski è un reduce della guerra di Corea, conduce una vita solitaria, è vedovo, ha pessimi rapporti coi figli e le loro famiglie, detesta il giovane prete che lo tartassa per portarlo in chiesa ma soprattutto è "circondato" da immigrati orientali che ormai popolano il suo quartiere nel quale vive col cane e l'amata Gran Torino e dal quale non se ne vuole andare. Conoscerà, forzatamente, il giovane vicino di casa orientale che come rito di iniziazione ha ricevuto l'ordine di rubargli la macchina: da li la sua vita cambierà profondamente, inizierà ad insegnare la vita al ragazza e riceverà in cambio il suo affetto e la sua stima oltre a quella della sorella che gli insegnerà a non rifiutare il diverso. "Gran Torino" riprende temi vecchi e sempri cari al regista, quelli affrontati con successo in "Mystic river" e "Million dollar baby", ovvero la presa di coscienza della responsabilità dei padri (veri o mentori) nei confronti dei figli, confrontandosi da vicino con un altro tema sempre più ricorrente nei film di Eastwood, la morte. Si concede qualche sprazzo da commedia pura, la violenza esplode all'improvviso investendo in pieno lo spettatore messo di fronte alle ingiustizie che la vita riserva, è un film commovente in linea con le ultime opere del regista riuscendo a far convivere temi scottanti con una leggerezza assolutamente inusuale per film di genere, coniuga l'odio con la tenerezza, la tensione con l'ironia e si apre con un funerale e chiude il cerchio con un secondo funerale. Commuove ma senza melassa, utilizza parolacce ma non appare mai volgare e non si capisce (e non è la prima volta che accade...) perchè agli Oscar sia stato ignorato a favore dell'altro film celebrato del regista "Changeling". Eastwood riesce a mettere in rilievo i lati più profondi, oscuri e meno esposti dell'animo umano, lo fa con estrema forza ma con altrettanto estremo garbo, con l'auto che rappresenta il perfetto alter ego del protagonista. Eastwood si avvale della collaborazione di uno sceneggiatore esordiente, Nick Schenk (complimenti davvero!) e ci regala un finale struggente in cui si susseguono colpa e perdono in un poetico crescendo. Stupendo il limbo che ci viene presentato, quello in cui Walt vive, rosicchiato dal rimorso e spaventato, anzi terrorizzato, dal futuro, che poi è lo stesso in cui vive in maniera diversa Thao. Film importante, necessario, spiazzante e maestosamente devastante, in Wat Kowalski Clint Eastwood raccoglie il meglio dei suoi personaggi storici e questo film, tra i suoi capolavori non solo cinematografici ma soprattutto morali, segna un'epoca chiudendola.
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silvia l
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domenica 19 agosto 2012
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la coscienza di clint
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Ho posticipato la visione di questo film più per caso che per volontà. Non sempre mi godo i film seduta sulle poltrone dei cinema con in mano un bel canestro di popcorn: a volte li vedo a distanza di anni, cercandoli appositamente tra gli scaffali del videonoleggio. Una sera mi è capitato tra le mani Gran Torino. Un film del quale avevo sentito parlare, il cui trailer mi faceva sorridere perché ne ricordavo una scena: un Clint rugoso ed incattivito, con un fucile puntato, diceva ad una combriccola di giovani asiatici di andarsene dal suo giardino - inutile rammentare il cipiglio da western, duro e puro. Guarda, Clint col fucile in mano, pronto a dare la caccia al gringo di turno.
E invece.
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Ho posticipato la visione di questo film più per caso che per volontà. Non sempre mi godo i film seduta sulle poltrone dei cinema con in mano un bel canestro di popcorn: a volte li vedo a distanza di anni, cercandoli appositamente tra gli scaffali del videonoleggio. Una sera mi è capitato tra le mani Gran Torino. Un film del quale avevo sentito parlare, il cui trailer mi faceva sorridere perché ne ricordavo una scena: un Clint rugoso ed incattivito, con un fucile puntato, diceva ad una combriccola di giovani asiatici di andarsene dal suo giardino - inutile rammentare il cipiglio da western, duro e puro. Guarda, Clint col fucile in mano, pronto a dare la caccia al gringo di turno.
E invece...Invece quanta poesia, quanta delicatezza nella coscienza di un uomo che racconta di vita, di morte, di integrazione e di odio razziale - quanta bellezza in questo spaccato di vita americana. Un viaggio nella coscienza di Clint Eastwood, attore e regista di prim'ordine, che con questo film ha fatto centro (almeno, nel mio cuore di amante del cinema). E' un film da maneggiare con cautela, da vedere senza interruzioni, da capire. E il vecchio rugoso della copertina, scontroso ed irascibile, nasconde un messaggio unico, utopico per le generazioni a venire, imbrattate dalla violenza e dalla misoginia. La violenza non paga, l'andare oltre (alle "razze", all'aspetto superficiale delle cose, alla solitudine) sì.
Voto 10 (+).
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camillo
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martedì 26 giugno 2012
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grande eastwood!
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Walt Kowalski è reduce dalla guerra in Corea degli anni 50. La storia inizia con il funerale della moglie, ma i familiari non gli sono di conforto, in quanto non si interessano a lui più di tanto se non per la sua casa e la sua macchina, una Gran Torino. Walt odia i coreani, anche quelli che vivono nel suo stesso quartiere, ma ben presto inizierà ad amarli, quando lo inviteranno a festeggiare il compleanno insieme a loro. Il quartiere è anche infestato da gang di giovani senza scrupoli. Il film è sopratutto analisi introspettiva del personaggio di Walt, traumatizzato dalla guerra ed infelice per il poco affetto datogli dai figli. Nonostante ciò, Walt impara che anche nei diversi può nascondersi un amico, proprio come succede con i suoi vicini di casa.
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Walt Kowalski è reduce dalla guerra in Corea degli anni 50. La storia inizia con il funerale della moglie, ma i familiari non gli sono di conforto, in quanto non si interessano a lui più di tanto se non per la sua casa e la sua macchina, una Gran Torino. Walt odia i coreani, anche quelli che vivono nel suo stesso quartiere, ma ben presto inizierà ad amarli, quando lo inviteranno a festeggiare il compleanno insieme a loro. Il quartiere è anche infestato da gang di giovani senza scrupoli. Il film è sopratutto analisi introspettiva del personaggio di Walt, traumatizzato dalla guerra ed infelice per il poco affetto datogli dai figli. Nonostante ciò, Walt impara che anche nei diversi può nascondersi un amico, proprio come succede con i suoi vicini di casa. La trama è piena di sentimento, morale, suspance ed azione (seppur in minima parte). Eastwood crea una perla di film ed altrettanto perla è la sua interpretazione di Walt: capace di far sorridere e commuovere. Un personaggio che in certi momenti dimostra molti meno anni rispetto all'evidenza. Semplicemente un capolavoro di film.
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hanzo sun
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venerdì 15 giugno 2012
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il grande clint duro e puro, ne piú ne meno
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"ho piú cose in comune con questi musi gialli che con la mia famiglia" questa frase é eblematica del film, che risuona come una sveglia nell'america oramai schiava di soldi e successo e irriconoscibile dall'uomo medio ameicano di un tempo che fu.
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matteteo13
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mercoledì 16 maggio 2012
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bellissima storia!!
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Questo è l esempio dell'uoo che può cambiare idea su persone,anche ad età avanzata come il protagonista.
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perdicca
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lunedì 23 aprile 2012
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burbero dal cuore tenero.
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La faccia grintosa e l'espressione rude di Clint Eastwood sono in perfetta sintonia con il protagonista, vecchio scorbutico, razzista e misantropo e soprattutto duro, come nella migliore filmografia del giovane Clint. Nel suo cuore però è facile fare breccia, la perdita della moglie che sembra averlo inaridito ancora di più nei confronti di figli e nipoti, in realtà lo ha reso più solo e vulnerabile. Così i vicini asiatici, inizialmente maltrattati come molesti, diventano alla fine gli unici affetti del vecchio solo e malato. Bravissimo Eastwood sia come autore che come attore, per una storia che potrebbe sfociare troppo nel patetico e sentimentale, e invece si mantiene credibile, a tratti perfino divertente, e ben descrive lo stile di vita e una certa mentalità americana.
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7urs1
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venerdì 9 marzo 2012
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capolavoro
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Eastwood sceglie un racconto sommesso,fatto di lunghe divagazioni e momenti di umorismo(i battibecchi tra Walt e il barbiere italo-americano,gli usi degli Hmong)concedendo poco alle aspettative del pubblico,per poi far esplodere la violenza costringendo lo spettatore a fare i conti con le ingiustizie della vita.Anche questa volta riesce a raccontare la semplicità di un mondo che scivola via.
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michela papavassiliou
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martedì 21 febbraio 2012
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generoso e candido gran torino
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Sobborghi violenti, gangs, miseria ed individualismo sono gli ingredienti base di questo film, prodotto, diretto e interpretato da Clint Eastwood.
Walt Kowalski ex combattente nel conflitto in Corea, assassino di una dozzina di nemici, vive la sua vecchiaia col rimorso di aver ucciso guardando negli occhi un muso giallo che voleva arrendersi . Per quell' efferato delitto ha ricevuto una medaglia che odia perche' risveglia quotidianamente tutto il suo rimorso. Rimasto vedovo di una donna che ama ancora, ha due figli estranei ed un labrador Daisy che gli rende piu' tollerabile la solitudine. Vive in una zona di squadriglie urbane composte da nullafacenti e violenti ragazzi asiatici dell'etnia Hmong.
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Sobborghi violenti, gangs, miseria ed individualismo sono gli ingredienti base di questo film, prodotto, diretto e interpretato da Clint Eastwood.
Walt Kowalski ex combattente nel conflitto in Corea, assassino di una dozzina di nemici, vive la sua vecchiaia col rimorso di aver ucciso guardando negli occhi un muso giallo che voleva arrendersi . Per quell' efferato delitto ha ricevuto una medaglia che odia perche' risveglia quotidianamente tutto il suo rimorso. Rimasto vedovo di una donna che ama ancora, ha due figli estranei ed un labrador Daisy che gli rende piu' tollerabile la solitudine. Vive in una zona di squadriglie urbane composte da nullafacenti e violenti ragazzi asiatici dell'etnia Hmong. Non passa giorno in cui non debba brandire il fucile per far sgombrare i
musi gialli, come li chiama, dal suo terreno, un fazzoletto di terra di fronte alla sua casa in legno che sembra uscita da un quadro di Hopper. Poche abitudini, falciare l'erba e l'immancabile birra alla maniera di un altro polacco famoso ,Bukowsky. I vicini dagli occhi a mandorla lo infastidiscono ed una notte coglie sul fatto il giovane Thao mentre cerca di rubargli l' unico gioiello della sua vita, una vecchia Gran Torino di color verde. Walt e' un burbero ma la sua indole buona ed altruista si rivela nel giorno in cui salva la sorella di Thao, Sue dal gruppo dei soliti teppisti. La ragazza solare ed intelligente si guadagna per prima l' amicizia del polacco. Il salvataggio di Sue lo rende un'eroe agli occhi della comunita'. Gli portano doni di ogni tipo e fiori che sistematicamente finiscono nel bidone della spazzatura. Molto parco di parole gentili o sorrisi Walt aggiusta tutto e ama leggere sotto la sua veranda il giornale con accanto Daisy. La madre di Thao desidera che il figlio diventi suo tuttofare x espiare la colpa del furto. Il giovane mettera' cosi a nuovo la casa di fronte e sotto la guida di Walt imparera' quasi tutto quanto un ragazzo dovrebbe sapere nella vita. Diventeranno amici e Walt lo iniziera' al mondo dei veri uomini portardolo dal suo amico barbiere italiano in un'esilarante gag dove da timido ed impacciato imparera' ad essre grintoso e sicuro di se'. Trovera' anche un lavoro a Thao in un cantiere. Una notte Sue viene rapita e violentata e Walt sacrifichera' la sua vita pur di mandare in galera per sempre i malviventi e regalare una vita serena ai suoi due giovani amici. Gran Torino e' un film generoso, crudo e meravigliosamente candido. MP
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chaoki21
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lunedì 20 febbraio 2012
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grande film
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sdonnie brasco
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lunedì 13 febbraio 2012
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capolavoro!
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non serve neanche il commento! Semplicemente spettacolare!
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