lennon
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giovedì 23 giugno 2011
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gran film
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il film, probabilmente, è il migliore che abbia mai visto, almeno di questo genere. A mio modestissimo avviso rappresenta la sintesi del regista ma anche dell' uomo Clint Eastwood. Toccante e indimenticabile.
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filippo catani
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venerdì 17 giugno 2011
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eastwood confeziona un'altra perla
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Un vecchio veterano della Corea si trova a perdere l'adorata moglie cioè forse l'unica persona capace di stargli vicino. Non ha buoni rapporti con i figli e men che meno con i suoi dirimpettai asiatici. La sua grande passione è un auto modello Gran Torino che viene venerata come una reliquia. Quando il ragazzino suo vicino di casa cerca di rubargli la macchina come rito di iniziazione per entrare nella gang del cugino, il vecchio dapprima lo scaccia in malo modo e poi cerca di aiutarlo a modo suo.
L'ennesima perla di Clint Eastwood che, come pochi recentemente, hanno saputo emozionarci di più con le sue ultime opere. In questo caso sono tanti i temi che, senza filtro e anzi con graffiante forza, vengono posti alla visione dello spettatore.
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Un vecchio veterano della Corea si trova a perdere l'adorata moglie cioè forse l'unica persona capace di stargli vicino. Non ha buoni rapporti con i figli e men che meno con i suoi dirimpettai asiatici. La sua grande passione è un auto modello Gran Torino che viene venerata come una reliquia. Quando il ragazzino suo vicino di casa cerca di rubargli la macchina come rito di iniziazione per entrare nella gang del cugino, il vecchio dapprima lo scaccia in malo modo e poi cerca di aiutarlo a modo suo.
L'ennesima perla di Clint Eastwood che, come pochi recentemente, hanno saputo emozionarci di più con le sue ultime opere. In questo caso sono tanti i temi che, senza filtro e anzi con graffiante forza, vengono posti alla visione dello spettatore. Intanto quanto possono influire i pregiudizi che gli uni e gli altri hanno nei confronti di chi non fa parte della propria "cerchia". La difficoltà dell'integrazione che molto spesso porta giovani e giovanissimi ad entrare nelle varie gang a seconda della etnia di appartenenza avvicinandosi così al crimine fin da adolescenti. E poi la forza di un uomo che, a modo suo e senza dare troppo credito al prete che cerca di avvicinarlo più volte, decide di andare oltre i propri pregiudizi e i propri steccati per cercare di essere, almeno alla fine, una persona migliore di quanto non sia stato fino a quel momento. Eastwood strepitoso sia per la regia ma soprattutto per la superba interpretazione.
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dounia
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domenica 12 giugno 2011
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popoli diversi che s'incontrano
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L'attore Clint Eastwood mi è sempre piaciuto, sia nei film western che nei film polizieschi. Devo dire che i suoi film da regista sono ancora più belli. Penso alle scene viste di questi film e quello che giudico più bello, più significativo è "Gran Torino", perché, oltre che vedere la sua parte positiva, mi gradisce la storia. Considero attuale e veritiera la conoscenza di popoli diversi, noto che anche loro hanno una realtà e delle particolarità singolari.
Clint Eastwood mette in rilievo che è bene conoscere e vedere in prima persona usi e costumi non uguali ai nostri.
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moghi
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lunedì 30 maggio 2011
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bellissimo
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semplicemente bellissimo e da rivedere piu volte
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al polaster
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venerdì 6 maggio 2011
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capolavoro???? assolutamente no!
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Ho letto alcune recensioni su questo film e mi sembra imbarazzante descriverlo come un capolavoro!
Prima di vederlo mi non mi aspettavo di vedere un discreto film ma un capolavoro ( come molte persone lo descrivono) ma alla fine , anzi dopo 25 minuti, mi sono accorto della banalità di questo film.
Una trama scontata, una recitazione che definirla recitazione è davvero troppo...
DELUSIONE è l'unica cosa che ho provato dopo aver visto questo film...
Forse l'unica cosa che potrebbe fare, data la sua età è di ritirarsi dal cinema e fare il pensionato!
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(di lennon)
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[+] certo!!!allora guardiamo "my name is tanino"!
(di valedibbi)
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taras bulba
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giovedì 5 maggio 2011
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una delusione
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Mi aspettavo ben altro da questo film viste le numerose buone recensioni.Un film banale, pieno di stereotipi, e con personaggi impossibili da ritrovare nella realt, punta tutto su un sentimentalismo finto.
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dandy
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mercoledì 30 marzo 2011
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ci vediamo...panna smontata!
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Il film "testamentario" del regista,che però non ne chiude la carriera ma ne distilla le idee sulla vita e la morale.Qui il suo personaggio,sui fa "cristologicamente" carico di quella violenza che in passato i protagonisti dei suoi film hanno sperimentato, e a volte subito.Ma oltre al ritorno dei temi dominanti nell'ultimo periodo(la responsabilità dei padri verso i figli,veri o putativi che siano,l'occasione di riscattarsi)si prende in pieno petto la consapevolezza di una presenza che,da "Mystic River" e "MIllion Dollar Baby"è diventata costante nelle sue opere:la morte.Con una libertà narrativa insolita per Hollywood,Eastwood sceglie un racconto sommesso,fatto di lunghe divagazioni e momenti di umorismo(i battibecchi tra Walt e il barbiere italo-americano,gli usi degli Hmong)concedendo poco alle aspettative del pubblico,per poi far esplodere la violenza costringendo lo spettatore a fare i conti con le ingiustizie della vita.
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Il film "testamentario" del regista,che però non ne chiude la carriera ma ne distilla le idee sulla vita e la morale.Qui il suo personaggio,sui fa "cristologicamente" carico di quella violenza che in passato i protagonisti dei suoi film hanno sperimentato, e a volte subito.Ma oltre al ritorno dei temi dominanti nell'ultimo periodo(la responsabilità dei padri verso i figli,veri o putativi che siano,l'occasione di riscattarsi)si prende in pieno petto la consapevolezza di una presenza che,da "Mystic River" e "MIllion Dollar Baby"è diventata costante nelle sue opere:la morte.Con una libertà narrativa insolita per Hollywood,Eastwood sceglie un racconto sommesso,fatto di lunghe divagazioni e momenti di umorismo(i battibecchi tra Walt e il barbiere italo-americano,gli usi degli Hmong)concedendo poco alle aspettative del pubblico,per poi far esplodere la violenza costringendo lo spettatore a fare i conti con le ingiustizie della vita.La prima volta che lo vedrete potrà non piacervi,come al sottoscritto(in particolare il finale)ma va riguardato per poterlo apprezzare veramente,e più di una volta.Se siete amanti del cinema allora concorderete nell'affermare che è l'ennesimo capolavoro di uno dei migliori attori/registi di tutti i tempi,venerando,ma tutt'altro che a corto di idee e di respiro.Ingiustamente ignorato agli Oscar,a favore del meno riuscito "Changeling",si è rifatto al botteghino(dove solitamente al regista va male) ottenendo un sorprendente e meritato successo.
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fidi88
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domenica 27 marzo 2011
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sopravvalutato
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Nient'altro che un discreto film ma davvero poco in confronto ad alcuni capolavori precedenti del regista..Eastwood a corto d'idee, dopo "Flags of our fathers" nulla di entusiasmante..Basti pensare al recente "Hereafter"..
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taniamarina
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giovedì 24 marzo 2011
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l'ho rivisto, e....
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Ho rivisto il film, e giuro di averci messo tutta la buona volontà per comprendere il perché alcuni critici cinematografici di spessore gridano al capolavoro. I dialoghi sono molto belli, presi direttamente dal ben più solido "gunny", ma il dipanarsi della trama sorvola dei cliché sinceramente evitabili rendendo il tutto piuttosto scontato. Una morale perfetta e obsoleta che si sperava potesse esserci risparmiata, ma la firma di un Eastwood che fa dell'ispettore Callagan un mito da immolare, sembra essere sufficiente per rendere questo film un film profondo e straordinario. Io sinceramente non sono affatto d'accordo. Film godibilissimo, ma fondamentalmente ingenuo e scontato
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