antonello romeo
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sabato 21 marzo 2009
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ottima riflessione sandra
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Ma lo vada un po a fare capire a tutti quelli che si esaltano vedendo una persona che , seppure con i suoi motivi , usa la violenza per farsi rispettare!! Evidentemente anche l'Italia si sta avviando sulla strada del non dialogo , ma dell'odio per il diverso , senza un senso.Distinti saluti.
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ciro esposito
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sabato 21 marzo 2009
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condivido il vostro pensiero!
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Anche se è solo un film , propone situazioni che al regista sono sempre state care , un po come a tutta l'America , ma con la sempre più crescente ondata di criminalità e la mancanza di un adeguato numero di forze dell'ordine , per non parlare del sistema legislativo pessimo , allora si può cercare di capire cosa porti al successo il film , al di là della bravura dell'attore , che però guarda il caso ha deciso di ritirarsi dalle scene interpretando un personaggio che fa della violenza il suo forte , come del resto la nazione a cui appartiene e che forse ora con l'avvento di Obama , cambierà in meglio , si spera!
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andrea
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sabato 21 marzo 2009
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riguardalo
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Ma che c'entra con il film? Il film è violento perchè è contro la violenza,e non spinge a farsi giustizia da soli,tutt'altro. Ti consiglio di rivederlo,senza pensare a Regan,Schwarzenegger ecc..
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spoerri
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sabato 21 marzo 2009
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mah...
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ma adesso ricevere 4 o 5 caricatori di pallottole addosso è farsi giustizia da soli?precisamente, e dico PRECISAMENTE, a che punto del film Walt Kowalski si fa giustizia da solo??
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ugobagna
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sabato 21 marzo 2009
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boh...
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Ma che film hai guardato? Lo hai capito il cambiamento del protagonista, di che parli?
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anna
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sabato 21 marzo 2009
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sandra non hai capito niente!
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evidentemente non hai seguito bene la trama di questo film probablmente ti devi essere distratta più e più volte...oppure non ci sei arrivata semplicemente, perchè secondo il mio punto di vista, è vero il contrario di ciò che hai scritto e capito del film....un consiglio RIGUARDALO attentamente!
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anto
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sabato 21 marzo 2009
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ma stai scherzando????
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NON CONDIVIDO UNA SOLA PAROLA.CREDO CHE GT SIA UNO DEI MIGLIORI FILM DELL'ANNO.ERA TANTO CHE NON RIDEVO E NON MI COMMUOVEVO COSI' ALLO STESSO TEMPO.RIDICOLIZZA, SMONTA, SCONFIGGE LA XENOFOBIA. CON L'AMORE, I BEI SENTIMENTI, LE BELLE EMOZIONI IL CORAGGIO.SEMPLICEMENTE GRANDIOSO E GENIALERIGUARDA IL FILM
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la vera anna
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sabato 21 marzo 2009
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sandra hai capito tutto!
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condivido ogni parola e quello sopra non è il mio commento!
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marvelman (quello vero!)
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sabato 21 marzo 2009
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sandra ha ragione !!!
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Concordo con lei e tutti i commenti positivi , in maggioranza , sono fatti sempre dalla stessa persona : A quando la registrazione obbligatoria ?
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disilluso
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sabato 21 marzo 2009
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anch'io ti dico riguardalo
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Il "duro" Clint ci testimonia la sua corretteza, il rispetto per i diversi che sono migliori, alcuni, non tutti, dei normali. Sono americani con la loro povertà culturale, ma quanta similitudine con quello che la maggioranza di noi italiani vuole, sostenendo questo governo che vuole normalizzare la non cultura, quel che va male è colpa dei "diversi". Il rude Callaghan vuole salvare con l'amore il futuro dei diversi e vuole insegnare ai normali che così come stiamo vivendo non va bene, e lo fa con la forza di cui è capace, facendosi uccidere per salvare
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francesco
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domenica 22 marzo 2009
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una "analisi" troppo superficiale
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evidentemente eri troppo impegnata a guardare lo spettacolo che proveniva DALLA sala e non quello che veniva proiettato NELLA sala per renderti conto che l'unica cosa ad essere discriminata i quel film è la violenza. Ti consiglio di riguardarlo con serenità, magari a casa o comunque in un ambiente privo di tutti quei farlocchi, troppo necessitanti di violenza per accorgersi che non in tutti i film la violenza è usata come strumento di esaltazione che purtroppo popolano i cinema e la società in generale, perchè credo ti sia persa il messaggio del film, oltre che tutte le emozioni struggenti di cui questa opera è intrisa.
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turitummi
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domenica 22 marzo 2009
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redenzione
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E' un film ben fatto, pieno d'umanità, per nulla razzista e che ha l'ambizione di lasciare qualche insegnamento ai giovani e soprattutto ai meno. Bisogna credere in qualcosa, tramandare principi, insegnamenti, tradizioni e cultura familiare. Infine e aspetto non trascurabile è quello di non prendersi troppo sul serio e accettare i nostri limiti con un pò di ironia ed umiltà e riconoscere che fino all'ultimo si può riconoscere di aver commesso degli sbagli e c'è sempre il modo di redimersi e cambiare .
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tameghe
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domenica 22 marzo 2009
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ma c'hai capito qualcosa?
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Le tue sono opinioni da oratorio di sinistra. Della grandezza di questo film non hai capito proprio un bel niente ...
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mic
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domenica 22 marzo 2009
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l'hai visto tutto?
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Sì, leggo il tuo commento, se si può chiamar così, e capisco perchè il mondo va sempre peggio. Hai visto tutto il film o sei andata via dieci minuti prima della fine? Spero che sia così, perchè altrimenti ti dimostri di una ignoranza e una incapacità di comprensione che sinceramente spaventano. Spero di essermi spiegato.
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turitummi
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domenica 22 marzo 2009
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brava sandra
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Sono d'accordo con te, il post prima era falso.
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piripollo
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domenica 22 marzo 2009
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mi associo a sandra!
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Ottimo commento:Clint da repubblicano ottuso qual'è non si smentisce mai!
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pablo
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domenica 22 marzo 2009
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sai che ti dico?
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la tua è la tipica demagogia catocomunista...
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pinen
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lunedì 23 marzo 2009
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la storia infinita e sandra
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Ho visto il film ieri sera.Sono uscito profondamente turbato, come tutti gli astanti in sala.Mi sono alzato questa mattina ancora profondamente indolenzito nell'animo.Clint è indubbiamente al tramonto della sua carriera e un giorno,presto, smetterà di tormentarci la coscienza.Presto torneremo ad assaporare il buon vecchio cinema "che io ci vado per svagarmi mica per farmi martoriare l'animo con ritrite lezioni sulla morale impartite da,udite udite,un'americano!Clint Eastwood ,acciderboli!!Il becero antesignano di tutte le Ramberie vomitate dall'Impero del Male!Santo Guevara :tu che le armi le hai impugnate per la nostra redenzione,salvaci!Sandra,ti piacciono le favole?Ricordi la Storia Infinita?Sandranella tua testail Nulla
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kobayashi
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martedì 24 marzo 2009
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film ecniclopedico
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Per avere la reale percezione di cosa sia Gran Torino bisogna avere visto almeno la metá della produzione di eastwood attore e regista, sopratutto gli anni settaanta, ottanta e quel che c´é di buono nei novanta. Commentare nel merito il turpiloqui del personaggio, peralrtro funzionale alla narrazione della storia, é piú diseducativo del turpiloquio stesso. Non guardiiamo solo il piccolo, questo dico io.
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kobayashi
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martedì 24 marzo 2009
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tristi sparate di un vecchio
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Se dopo aver visto Gran Torino un essere umano é spinto a farsi giustizia da solo, beh allora non é responsabilitá del regista, ma della mente bacata della gente che va al cinema. E poi ci sono le scene chiaramente ironiche in cui Clint mima lo sparo con le dita, con il sorriso sulle labbra. E gli insulti, via, sono tristi tentativi di un uomo vecchio e solo di costruirsi il suo spazio negando la presenza degli altri, intesa come presenza culturale, valoriale. No, diseducativo Gran Torino non lo é proprio, all´occhio di qualsiasi persona di buon senso.
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franco
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mercoledì 25 marzo 2009
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cinema impegnato
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Io ritengo che una persona abbia diritto ad avere le proprie opinioni, per carità, ci mancherebbe solo che non fosse così! Il discorso di Sandra sembra quello di una comunista fanatica, di quelli che credono ancora nella società senza classi e nell'uguaglianza per tutti. Anch'io sono di sinistra (socialista), ma non per questo mi faccio simili utopie e, soprattutto, non vado al cinema convinto di andarmi a vedere un film con Verdone o Ben Stiller se sul manifesto c'è Clint con il fucile! Da questo capisco che si tratta di un film non di diretta comprensione che può, è normale, confondere le idee o dare un'impressione sbagliata. Nel film la violenza non è esaltata, bensì addiritura malvista e criticata.
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Io ritengo che una persona abbia diritto ad avere le proprie opinioni, per carità, ci mancherebbe solo che non fosse così! Il discorso di Sandra sembra quello di una comunista fanatica, di quelli che credono ancora nella società senza classi e nell'uguaglianza per tutti. Anch'io sono di sinistra (socialista), ma non per questo mi faccio simili utopie e, soprattutto, non vado al cinema convinto di andarmi a vedere un film con Verdone o Ben Stiller se sul manifesto c'è Clint con il fucile! Da questo capisco che si tratta di un film non di diretta comprensione che può, è normale, confondere le idee o dare un'impressione sbagliata. Nel film la violenza non è esaltata, bensì addiritura malvista e criticata. Sarebbe stato giusto il tuo commento se Clint si fosse messo a fare il Callaghan della situazione e avesse fatto fuori tutti, invece è andato e ha risolto la situazione senza sparare, bensì facendosi ammazzare. Certo, su questo punto ci sarebe parecchio da dire, ma non voglio impegnare troppo spazio; un consiglio: riguardati il film, magari in DVD, cercando di comprendere ogni parola, ogni gesto, ogni sguardo. Allora capirai!
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freddyno
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giovedì 26 marzo 2009
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sandra il voto che ti do è zero
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Che perbenismo Sandra,te la prendi con un signor professionista come Eastwood,che è un mito..il cinema in persona,con gran torino si è consacrato agli dei Eastwood,ma che ne capisci tu di film? secondo me nulla,almeno questo film non lo hai capito,è di una solidarietà e di una umanità questo film che vien la pelle d'oca. Hai sparato ciò che sei e lo hai pubblicato, le tue parole sono di una odiosità che viene il disgusto,se poi al cinema ci sono 4 stupidi ragazzini che inneggiano contro gli immigrati e tu te la prendi... e svalorizzi un capolavoro del genere...Vuoi paragonare il giustiziere della notte con questo? hahahaha.non esistono violenze in questo film,anzi da l'esempio che siamo tutti uguali,e che l'amore che prova un bianco lo prova un giallo,e che un uomo pentitosi degli errori fatti salvò con la sua vita(restituendo la stessa moneta) una famiglia in serio pericolo.
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Che perbenismo Sandra,te la prendi con un signor professionista come Eastwood,che è un mito..il cinema in persona,con gran torino si è consacrato agli dei Eastwood,ma che ne capisci tu di film? secondo me nulla,almeno questo film non lo hai capito,è di una solidarietà e di una umanità questo film che vien la pelle d'oca. Hai sparato ciò che sei e lo hai pubblicato, le tue parole sono di una odiosità che viene il disgusto,se poi al cinema ci sono 4 stupidi ragazzini che inneggiano contro gli immigrati e tu te la prendi... e svalorizzi un capolavoro del genere...Vuoi paragonare il giustiziere della notte con questo? hahahaha.non esistono violenze in questo film,anzi da l'esempio che siamo tutti uguali,e che l'amore che prova un bianco lo prova un giallo,e che un uomo pentitosi degli errori fatti salvò con la sua vita(restituendo la stessa moneta) una famiglia in serio pericolo.vai a criticare altre cagate che ci sono in giro,non un capolavoro come questo.
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rospo
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giovedì 26 marzo 2009
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perbenismo di sinistra
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Io sono profondamente di sinistra, ma odio con tutto il mio cuore i perbenisti di sinistra.
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malamento
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martedì 1 dicembre 2009
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perchè?
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Non ho capito nulla... Ti dico solo 2 cose. Purtroppo di lamentele su nuovi arrivati ce ne saranno sempre, sia in buona fede, da parte di chi subisce l'immigrazione, cioè si ritrova circondato da gente che non conosce e non vuole conoscerlo, sia come strumento di propaganda. La prima la vivo tutti i giorni, purtroppo il mio palazzo di periferia è diventato rifugio di nuovi emarginati. La convivenza è difficile, ma è l'unico mezzo per capire che certi problemi non sono mai stati affrontati veramente, e come al solito a rimetterci sono le ultime ruote del carro. Se ci sono persone che arrivano in Italia chiedendo aiuto, è chiaro che nessuno si è mai sognato di prevenire questa richiesta. Io capisco questa necessità vitale.
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Non ho capito nulla... Ti dico solo 2 cose. Purtroppo di lamentele su nuovi arrivati ce ne saranno sempre, sia in buona fede, da parte di chi subisce l'immigrazione, cioè si ritrova circondato da gente che non conosce e non vuole conoscerlo, sia come strumento di propaganda. La prima la vivo tutti i giorni, purtroppo il mio palazzo di periferia è diventato rifugio di nuovi emarginati. La convivenza è difficile, ma è l'unico mezzo per capire che certi problemi non sono mai stati affrontati veramente, e come al solito a rimetterci sono le ultime ruote del carro. Se ci sono persone che arrivano in Italia chiedendo aiuto, è chiaro che nessuno si è mai sognato di prevenire questa richiesta. Io capisco questa necessità vitale. Viaggi della speranza che diventano odissee, su un piatto della bilancia una morte probabile affrontando il viaggio, sull'altro piatto la morte certa per guerra, fame o malattie. Io lo farei il viaggio e me ne fotterei alla gradissima di qualunque legge che mi dicesse "Tu non puoi entrare". Ora mi sposto entro i ocnfini. Da questa parte, io, che non sono mai stato un signore e già avevo il fiatone a condurre una vita dignitosa, mi spavento. Vedo gente disposta a tutto per sopravvere, venuta da posti che non so nemmeno trovare sulla cartina. Da lì si scatena il gioco perverso, cioè mi chiedo chi è? Quantoè diverso da me? Come si comporta? Sarà costretto a lavorare fuori dalla legge e così favorirà il marcio sistema incancrenito nostrano? Perchè non vuole conformarsi a come sono io? Perchè non si integra, non mi spiega chi è come dovrebbe fare un ospite. Perchè lo vedo come uno che si prende troppe libertà? Che non ha la minima idea del convivere "civile" (civile è una parola chedescrive la proiezione di sè sugli altri). Da qui si instaura la diffidenza. Se poi si aggiungono le violazioni del diritto, cosa rimane? Tutto siingigantisce, si deve esasperare e diventa fonte di conflitto. Ma siamo forse diversi da altri? Chi mi cita gli americani o gli inglesi o i francesi come modello di convivenza civile, di meltin' pot come si diceva un tempo, mi fa scoppiare a ridere, rotolandomi per non strozzarmi. Questo film, come tanti altri prima di lui in verità, rivendica una certa autenticità, una verosimiglianza senza inutili e perbeniste mediazioni. Il pregiudizio è facile a radicarsi. La fiducia invece ci mette più tempo e pazienza. Ma alla base di tutto devono essere in due a parlare. E facile vivere bene con "stranieri" di buon livello culturale, con lavori sicuri e con mentalità aperte; Fare amicizia è facile come respirare. Se invece si è di fronte a persone chiuse per mille motivi, che vogliono stare per proprio conto, non ci sono buone intenzioni che tengano. Lo capiscano un pò tutti. Il razzista vero non ascolta. Va dritto per la sua strada e brucia, picchia, sfregia. La persona comune vorrebbe solo rispetto, ancor prima che comprensione e condivisione. Senza il rispetto, crolla tutto. Il bello è che la mancanza di rispetto sta diventando la moneta di scambio delle nuove italianissime leve. Preoccupiamoci di noi stessi...
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greta
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sabato 16 gennaio 2010
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hai disatteso il messaggio
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Mi dispiace doverti avvisare che non hai compreso fino in fondo il messaggio di questo film, poichè è proprio contro la violenza e la xenofobia che l' ormai navigato Eastwood si contrappone,senza mai cadere nel perbenismo.Il film ha inizio, con l'immagine di un uomo vecchio, chiuso, che non possiede alcun tipo di relazione sociale, la cui famiglia lo considera ormai una palla al piede; vive solo, senza più nulla da insegnare, senza più nulla per cui vivere.Nel corso della pellicola, sarà proprio grazie ad un giovane ragazzo coreano, che scoprirà il significato della parola comunità,un gruppo di persone che si rispettano e si sostengono per il solo fatto di aver bisogno l'una dell'altra, senza distizioni di razza.
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Mi dispiace doverti avvisare che non hai compreso fino in fondo il messaggio di questo film, poichè è proprio contro la violenza e la xenofobia che l' ormai navigato Eastwood si contrappone,senza mai cadere nel perbenismo.Il film ha inizio, con l'immagine di un uomo vecchio, chiuso, che non possiede alcun tipo di relazione sociale, la cui famiglia lo considera ormai una palla al piede; vive solo, senza più nulla da insegnare, senza più nulla per cui vivere.Nel corso della pellicola, sarà proprio grazie ad un giovane ragazzo coreano, che scoprirà il significato della parola comunità,un gruppo di persone che si rispettano e si sostengono per il solo fatto di aver bisogno l'una dell'altra, senza distizioni di razza.Il suo soggetto è a tratti crudo e violento, ma resta sempre spazio per il libero arbitrio, una scelta che l'uomo compie, indipendente dalla diversità culturale.Ti consiglio vivamente di rivedere il film e, se mi permetti, in futuro porta più rispetto per un uomo che è sopravvissuto ad una guerra, probabilmente ne ha viste più di tutti noi.
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