darkangel ita
|
martedì 15 settembre 2009
|
molto bello!
|
|
|
|
Non sara' un capolavoro, pero' mi ha catturato dall'inizio alla fine.
Semplice ma sempre pungente. E il finale non si puo' definire che stupendo!
|
|
[+] lascia un commento a darkangel ita »
[ - ] lascia un commento a darkangel ita »
|
|
d'accordo? |
|
poison
|
venerdì 11 settembre 2009
|
capolavoro!!!
|
|
|
|
Film capolavoro e imperdibile...grandissimo Clint Eastwood!!!
|
|
[+] lascia un commento a poison »
[ - ] lascia un commento a poison »
|
|
d'accordo? |
|
il critico
|
mercoledì 2 settembre 2009
|
gran torino
|
|
|
|
L'anziano Walt abita in un quartiere pieno di immigrati ma purtroppo anche di gang, èè un anziano alquanto scurbutico e l'unica cosa che ci tiene davvero è la sua macchina, la Gran Torino che lui stesso ha costruito e montato, fa amicizia con Thao,componente della famiglia di immigrati asiatici accanto a casa sua proprio grazie alla sua macchina. Ma presto Walt deve affrontare la banda di gang che minaccia la famiglia di aiatici compreso Thao.Il film di Eastwood è bello, toccante,commovente e divertente (comunque cambierei il genere da azione a drammatico), sceneggiatura potente anche si ricalca molto la maleducazione e il carattere di Walt. (per esempio alla fine del film Walt dice: "Lascio la mia Gran Torino a Thao a condizione che non mi scoperchi il tetto come uno s*****o messicano, che non ci dipinga le fiamme come un coatto bianco e non ci metta quegli spoiler da checca sul retro come tutte le macchine dei musi gialli").
[+]
L'anziano Walt abita in un quartiere pieno di immigrati ma purtroppo anche di gang, èè un anziano alquanto scurbutico e l'unica cosa che ci tiene davvero è la sua macchina, la Gran Torino che lui stesso ha costruito e montato, fa amicizia con Thao,componente della famiglia di immigrati asiatici accanto a casa sua proprio grazie alla sua macchina. Ma presto Walt deve affrontare la banda di gang che minaccia la famiglia di aiatici compreso Thao.Il film di Eastwood è bello, toccante,commovente e divertente (comunque cambierei il genere da azione a drammatico), sceneggiatura potente anche si ricalca molto la maleducazione e il carattere di Walt. (per esempio alla fine del film Walt dice: "Lascio la mia Gran Torino a Thao a condizione che non mi scoperchi il tetto come uno s*****o messicano, che non ci dipinga le fiamme come un coatto bianco e non ci metta quegli spoiler da checca sul retro come tutte le macchine dei musi gialli"). Confesso che questo è il mio primo fil di Eastwood che vedo ma questo film secondo me è da vedere,.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a il critico »
[ - ] lascia un commento a il critico »
|
|
d'accordo? |
|
titti1977
|
martedì 1 settembre 2009
|
bellissimo
|
|
|
|
|
|
[+] lascia un commento a titti1977 »
[ - ] lascia un commento a titti1977 »
|
|
d'accordo? |
|
lisbeth
|
domenica 30 agosto 2009
|
ancora su gran torino
|
|
|
|
Clint riempie la scena per tutta la durata del film, personaggio e interprete gigantesco, rinnova i fasti di un genere
epico/tragico in cui l’eroe, solitario, attraversa lo spazio scenico dominandolo e plasmandolo a sua misura. Walt
Kowalski (citazione da Brando del Tram che si chiama Desiderio) prende le distanze da tutti (“non chiamarmi Walt, io
sono il signor Kowalski”), vive da vecchio misantropo reduce dagli incubi della guerra in Corea, di cui conserva cimeli e
angosce non rimosse, dove “ti danno una medaglia per aver ucciso un uomo” e la cosa peggiore che fai “non è quella
che ti hanno ordinato di fare”. Emblematico quel gesto, ripetuto, di sparare solo con la mano. Walt guarda con odio i
vicini vietnamiti (“musi gialli”), membri di un’etnia Hmong trascinata lì dalla guerra del Vietnam in cui erano stati alleati
degli americani, osserva con malcelato fastidio i nipoti deficienti con piercing, i figli, grossi e ottusi borghesi, il pretino
infervorato che vorrebbe ricondurlo all’ovile e che sopporta solo per il ricordo dell’adorata Dorothy (il suo funerale apre
il film sommessamente).
[+]
Clint riempie la scena per tutta la durata del film, personaggio e interprete gigantesco, rinnova i fasti di un genere
epico/tragico in cui l’eroe, solitario, attraversa lo spazio scenico dominandolo e plasmandolo a sua misura. Walt
Kowalski (citazione da Brando del Tram che si chiama Desiderio) prende le distanze da tutti (“non chiamarmi Walt, io
sono il signor Kowalski”), vive da vecchio misantropo reduce dagli incubi della guerra in Corea, di cui conserva cimeli e
angosce non rimosse, dove “ti danno una medaglia per aver ucciso un uomo” e la cosa peggiore che fai “non è quella
che ti hanno ordinato di fare”. Emblematico quel gesto, ripetuto, di sparare solo con la mano. Walt guarda con odio i
vicini vietnamiti (“musi gialli”), membri di un’etnia Hmong trascinata lì dalla guerra del Vietnam in cui erano stati alleati
degli americani, osserva con malcelato fastidio i nipoti deficienti con piercing, i figli, grossi e ottusi borghesi, il pretino
infervorato che vorrebbe ricondurlo all’ovile e che sopporta solo per il ricordo dell’adorata Dorothy (il suo funerale apre
il film sommessamente). Fuma una sigaretta dopo l’altra, sputa sangue, beve birra e ama solo due cose: la vecchia
cagna e la sua Gran Torino del ‘72, lucida come appena uscita dal concessionario, unici affetti buoni a scalfire con un
ricordo di sorriso quella faccia rugosa, dura come una pietra. Eppure siamo tutti subito dalla sua parte, le battutacce al
vetriolo vorremmo essere capaci di dirle noi e sorridiamo, tifiamo per lui e alla fine scopriamo perché. Walt è un uomo
a tutto tondo, un uomo che ha vissuto ed è arrivato al capolinea del suo lungo viaggio al termine della notte. Qui
troverà ancora ad aspettarlo quella necessità che costringe ogni uomo vero a misurarsi con sé stesso. Ammetterà,
brontolando, di somigliare più ai vicini asiatici che ai suoi figli, la piccola Hmong continuerà a chiamarlo allegramente
Wally e a fargli cuocere bistecche sul suo barbecue (“bistecche di cane!” ringhia Walt e gli occhi gli brillano), e Thao, il
timido e irresoluto, sarà preso sotto la sua ala protettrice di vecchio cane ringhioso. Contro il mondo, là, per le strade
di una specie di Bronx, dove rischi la pelle ogni volta che passi. Il senso di tutta la sua vita convergerà nella scena
finale, di un lirismo estremo, per sciogliersi poi nella visione di una distesa d’acqua (un lago, il mare?) inaspettata,
dopo tanto claustrofobico sviluppo in brevi spazi interni o esterni fortemente chiaroscurati. Poca luce nei film di Clint,
ma quando arriva fa chiudere gli occhi dallo splendore. E mentre scorrono i titoli di coda sulle note di una magnifica
canzone, passano rare automobili su quel lungolago/mare che la macchina riprende dall’alto, e magari prima o poi
passerà anche la Gran Torino sempre fiammante, guidata da Thao.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a lisbeth »
[ - ] lascia un commento a lisbeth »
|
|
d'accordo? |
|
georgia
|
sabato 29 agosto 2009
|
bellissimo
|
|
|
|
assolutamente da vedere
un clint eastwood ottimo sia come regista che come attore
bello!
|
|
[+] lascia un commento a georgia »
[ - ] lascia un commento a georgia »
|
|
d'accordo? |
|
andre89lost
|
giovedì 27 agosto 2009
|
stupendo
|
|
|
|
Veramente bello. A tratti divertente, a tratti angosciante, a tratti tristissimo. Davvero complimenti. voto : 9
|
|
[+] lascia un commento a andre89lost »
[ - ] lascia un commento a andre89lost »
|
|
d'accordo? |
|
gabrjack
|
sabato 22 agosto 2009
|
mitico
|
|
|
|
E' davvero godibile come in questo film Eastwood strizzi l'occhio al suo pubblico più affezionato rispolverando momenti di leoniana memoria fino a farci rivivere spizzichi d'azione alla Callaghan, ma questa volta con un insolita ironia e chiudendo alla sua maniera il conto con i violenti del quartiere. Se con Leone erano le colt e in Callaghan la Magnum 44 a ristabilire l'agognata giustizia a difesa dei deboli, in Gran Torino Clint si riserva un personalissimo finale. Niente armi,anche se la mano che lentamente fa per estrarre....un accendino diventa l'icona e nello stesso tempo l'epitaffio di un cinema che non gli appartiene più. Eastwood nella sua splendida maturità ha capito che non ci sono più Fort Apache da difendere, ma che il sogno della frontiera celebrato dallo stesso in tanti films e quindi il sogno americano è in definitiva il sogno di tutti, quello di poter dignitosamente esprimere i propri valori in libertà e nel rispetto reciproco .
[+]
E' davvero godibile come in questo film Eastwood strizzi l'occhio al suo pubblico più affezionato rispolverando momenti di leoniana memoria fino a farci rivivere spizzichi d'azione alla Callaghan, ma questa volta con un insolita ironia e chiudendo alla sua maniera il conto con i violenti del quartiere. Se con Leone erano le colt e in Callaghan la Magnum 44 a ristabilire l'agognata giustizia a difesa dei deboli, in Gran Torino Clint si riserva un personalissimo finale. Niente armi,anche se la mano che lentamente fa per estrarre....un accendino diventa l'icona e nello stesso tempo l'epitaffio di un cinema che non gli appartiene più. Eastwood nella sua splendida maturità ha capito che non ci sono più Fort Apache da difendere, ma che il sogno della frontiera celebrato dallo stesso in tanti films e quindi il sogno americano è in definitiva il sogno di tutti, quello di poter dignitosamente esprimere i propri valori in libertà e nel rispetto reciproco .Mitico!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a gabrjack »
[ - ] lascia un commento a gabrjack »
|
|
d'accordo? |
|
taniamarina
|
venerdì 21 agosto 2009
|
piccola torino
|
|
|
|
Estwood, a mio avviso, delude un po', di nuovo. La pellicola scivola fin troppo su cliché sinceramente evitabili, rendendo il tutto scontato sin dall'inizio. Interessante la metafora del diverso, lo stesso dicasi del dolore di chi, nella giovinezza, ha passato gli anni più belli ad uccidere in guerra, perdendo c'ho che di bello c'è nella vita. Le tinte surreali, come in tutti i film di Estwood, non mancano, certo. Ma questo non basta a fare di questo film un lavoro degno dei clamori che ha annunciato. Estwood ha cercato in tutti i modi di commuovere, quasi fosse un obbligo. Lo spettatore attento se ne accorge. Da vedere, comunque.
|
|
[+] lascia un commento a taniamarina »
[ - ] lascia un commento a taniamarina »
|
|
d'accordo? |
|
vittorio
|
lunedì 17 agosto 2009
|
niente di che....
|
|
|
|
Mi aspettavo un capolavoro ed invece mi trovo a vedere l'ispettore Callaghan più invecchiato.....
Niente di nuovo sotto il sole....
Delusione...
|
|
[+] lascia un commento a vittorio »
[ - ] lascia un commento a vittorio »
|
|
d'accordo? |
|
|