everbigod
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venerdì 27 marzo 2009
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un ritratto indelebile
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Walt Kowalski è un anziano vedovo che vive in periferia. E' un veterano della guerra in Corea
ed ha per vicini degli asiatici. Ama il suo cane, la birra e una splendida auto, modello Gran Torino,
curata e accudita quasi fosse una figlia. Odia i suoi vicini e non si fa scrupoli a farglielo capire.
Il giorno in cui il giovane Thao, interpretato da Bee Vang, spinto dalla gang del cugino si introduce
nel suo garage per rubargli l'auto riesce a farlo fuggire, ma ben presto le cose cambiano. Si affeziona al destino del giovane Thao e riceve dalla comunità coreana tutto l'affetto e il rispetto che i suoi figli e nipoti gli negano.
Walt è un vecchio burbero e insofferente ai "topi di fogna"che gli girano intorno ma non ama l'ingiustizia e quando tutto si complica sarà lui a fare giustizia per tutti e a riscattare se stesso.
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Walt Kowalski è un anziano vedovo che vive in periferia. E' un veterano della guerra in Corea
ed ha per vicini degli asiatici. Ama il suo cane, la birra e una splendida auto, modello Gran Torino,
curata e accudita quasi fosse una figlia. Odia i suoi vicini e non si fa scrupoli a farglielo capire.
Il giorno in cui il giovane Thao, interpretato da Bee Vang, spinto dalla gang del cugino si introduce
nel suo garage per rubargli l'auto riesce a farlo fuggire, ma ben presto le cose cambiano. Si affeziona al destino del giovane Thao e riceve dalla comunità coreana tutto l'affetto e il rispetto che i suoi figli e nipoti gli negano.
Walt è un vecchio burbero e insofferente ai "topi di fogna"che gli girano intorno ma non ama l'ingiustizia e quando tutto si complica sarà lui a fare giustizia per tutti e a riscattare se stesso.
A 79 anni Clint Eastwood torna ancora per stupirci, dopo la narrazione della battaglia di Iwo Jima e il dramma di Changeling. Affronta il tema della vita e della morte, della redenzione e del pentimento. E lo fa lavorando da produttore, regista e attore. Inquadrature forti e rigide ci restituiscono un'America
in piena crisi economica e morale dove sembra regnare solo il caos e il disordine sociale.
Eastwood però non fa mai nulla a caso e nelle sue opere non regna il caos. Tutto è pianificato fino all'ultimo più piccolissimo dettaglio.
Infatti anche il nome del suo personaggio non è nato dal caso ma è un chiaro riferimento al protagonista
di "Un tram chiamato desiderio", il dramma narrato da tennessee Williams.
Nel film di Elia Kazan, Stanley Kowalski viene interpretato da un memorabile Marlon Brando ed è un personaggio duro, brutale e violento proprio come il personaggio
interpretato da Eastwood. Ma al contrario di Stanley che mantiene sempre una forte chiusura nei confronti di Blanche, Walt riesce ad aprirsi ai giovani Thao e Sue.
I due giovani hanno degli ideali e dei valori che sono rimasti inalterari anche se sono nati e cresciuti negli Usa. E' per questo che meritano il suo rispetto.
"Avete mai fatto caso che ogni tanto si incontra qualcuno che non va fatto incazzare? ... Quello sono io." A volte comico, a volte profondo o duro Kowalski porta con se tutti
i suoi precendenti personaggi, dal fuorilegge del west all'ispettore callaghan, donandogli però solo alla fine la pace e la redenzione che meritano.
Il Film è stato il grande sconfitto agli Oscar insieme al Curioso caso di Benjamin Button.
Girato in tempi brevi e con un budget limitato è la dimostrazione del fatto che a volte non occorrono tanti soldi ma bastano poche semplici idee per mettere insieme un capolavoro indimenticabile e consegnarci un ritratto indelebile.
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luci-j
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venerdì 27 marzo 2009
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risate amare e lacrime per un gran capolavoro
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Eastwood crudo e cinico,un Texano dagli occhi di ghiaccio come ai vecchi tempi,si,xenofobo e bastardo ma sempre pronto a cambiare anche sulla soglia della settantina...Questo è Gran Torino,uno di quei film dove pochi sono i virili spettatori che non si lasciano scappare la lacrimuccia.Un soddisfacente film che racconta un'America multietnica che con i suoi pro e contro ha spinto milioni di "Kovalski" a un radicale cambiamento,una realtà che per molti tradizionalisti amanti dello zio Sam può aver suscitato Odio,ed è qui la chiave del film:Può un ex veterano della guerra di Corea patriottico e xenofobo cambiare?Accettare i vicini cinesi?Diventarci amico?Insegnargli un mestiere?In un crescendo sempre più repentino verso l'accettare che non si è al centro del proprio universo fatto da una Gran Torino del 71,una Labrador fedele e un'abitazione nel centro di un quartiere in mano a Gang multietniche.
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Eastwood crudo e cinico,un Texano dagli occhi di ghiaccio come ai vecchi tempi,si,xenofobo e bastardo ma sempre pronto a cambiare anche sulla soglia della settantina...Questo è Gran Torino,uno di quei film dove pochi sono i virili spettatori che non si lasciano scappare la lacrimuccia.Un soddisfacente film che racconta un'America multietnica che con i suoi pro e contro ha spinto milioni di "Kovalski" a un radicale cambiamento,una realtà che per molti tradizionalisti amanti dello zio Sam può aver suscitato Odio,ed è qui la chiave del film:Può un ex veterano della guerra di Corea patriottico e xenofobo cambiare?Accettare i vicini cinesi?Diventarci amico?Insegnargli un mestiere?In un crescendo sempre più repentino verso l'accettare che non si è al centro del proprio universo fatto da una Gran Torino del 71,una Labrador fedele e un'abitazione nel centro di un quartiere in mano a Gang multietniche...Comprendere che la vita può non avere senso se non si trova uno scopo per cui valga la pena morire!
Uno dei pochi film del quale lo spettatore può ritenersi totalmente soddisfatto!
5 Stelle sono poche!
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guido69
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giovedì 26 marzo 2009
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meraviglioso!!!
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Non è facile parlare di questo film che ho trovato stupendo, vero cinema. Un film che stupisce, che critica il falso perbenismo invitando a concentrarsi sulla sostanza delle persone valicando le apparenze. Il polacco appare razzista, becero, chiuso al mondo ma al momento dei fatti si dimostra un grande uomo capace di lasciare alle persone che vogliono stargli vicino dei grandi insegnamenti e capace di sacrificarsi per chi ama.
Un film che immagino abbia avuto un budget limitatissimo a dimostrazione che il grande cinema non ha bisogno di grandi capitali da spendere, ma di idee, interpreti e una storia da trasmettere.
Grande grande grande Eastwood.
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arcangelo
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giovedì 26 marzo 2009
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aspettiamo il prossimo...
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Difficile non dire bene di un film con una bella storia, tanti buoni sentimenti e un protagonista-regista la cui maschera espressiva sembra avere conquistato la profondità delle rughe che gli solcano il viso. Aggiungiamo degli attori professionali (non tutti...), alcuni momenti geniali e anche alcune situazioni di un umorismo amaro e originale. E allora? Latita una cosa importante: la regia. Tolto il protagonista quasi tutti gli altri personaggi sembrano galleggiare in una bidimensionalità talvolta irritante, con cattivi cattivissimi, buoni buonissimi e col pizzico di saggio esotismo che in film del genere ci sta sempre bene. Basta osservare la rozza caratterizzazione degli insopportabili figli e nipoti del protagonista per perdere completamente il senso di credibilità, fondamentale in un'opera del genere.
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Difficile non dire bene di un film con una bella storia, tanti buoni sentimenti e un protagonista-regista la cui maschera espressiva sembra avere conquistato la profondità delle rughe che gli solcano il viso. Aggiungiamo degli attori professionali (non tutti...), alcuni momenti geniali e anche alcune situazioni di un umorismo amaro e originale. E allora? Latita una cosa importante: la regia. Tolto il protagonista quasi tutti gli altri personaggi sembrano galleggiare in una bidimensionalità talvolta irritante, con cattivi cattivissimi, buoni buonissimi e col pizzico di saggio esotismo che in film del genere ci sta sempre bene. Basta osservare la rozza caratterizzazione degli insopportabili figli e nipoti del protagonista per perdere completamente il senso di credibilità, fondamentale in un'opera del genere. Sono vari i momenti critici, dal ritratto da telefilm pomeridiano dei bulli alla sparatoria finale, dal ronzare del fastidioso pretino all'educazione sentimentale del ragazzino protagonista, che fanno scivolare il film piano piano, dopo un inizio interessante, sulla china del romanzone di formazione alla vita. Peccato, da Clint è lecito attendersi più di qualche palata di buonismo intorno all'intatta fisicità del suo monumento. Alla fine si ha la sgradevole sensazione di un lavoro più senile che poetico: aspetto il prossimo...
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lukino190
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giovedì 26 marzo 2009
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clint "il mito"
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Assolutamente eccezionale, non banale nè scontato
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freddyno
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giovedì 26 marzo 2009
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eastwood è eastwood
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Ho visto ieri questo film, che dire.. è stupendo.. ,un Eastwood fantastico come sempre,e che fa sognare
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alessandra verdino
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mercoledì 25 marzo 2009
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la zampata del leone
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"Grand Torino" di Clint Eastwood é un film assolutamente incredibile, assolutamente da vedere e, se si é in grado, apprezzare.
Ecco un uomo. Il Leone di Hollywood, che qui ritorna, ancora una volta, Ispettore Callaghan.
Con una parola in bocca, anzi tre: giustizia, pietà e comprensione.
Affronta un tema difficilissimo: la vecchiaia.
Dapprima, con un tocco di humor.
Quando si invecchia, i difetti si accentuano.
Il suo Kowalsky é un rompiscatole, perché é solo.
Solo nella sua solitudine, immerso nei fantasmi di un passato difficile e senza amici.
Non dovrebbe, in realtà, essere così: ha dei figli.
Ma i parenti sono, spesso, dei serpenti.
Ci possiamo scegliere gli amici ma i parenti, purtroppo, no.
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"Grand Torino" di Clint Eastwood é un film assolutamente incredibile, assolutamente da vedere e, se si é in grado, apprezzare.
Ecco un uomo. Il Leone di Hollywood, che qui ritorna, ancora una volta, Ispettore Callaghan.
Con una parola in bocca, anzi tre: giustizia, pietà e comprensione.
Affronta un tema difficilissimo: la vecchiaia.
Dapprima, con un tocco di humor.
Quando si invecchia, i difetti si accentuano.
Il suo Kowalsky é un rompiscatole, perché é solo.
Solo nella sua solitudine, immerso nei fantasmi di un passato difficile e senza amici.
Non dovrebbe, in realtà, essere così: ha dei figli.
Ma i parenti sono, spesso, dei serpenti.
Ci possiamo scegliere gli amici ma i parenti, purtroppo, no.
Ed ecco il primo tema: la solitudine di un misantripo, che é tale perché privo di veri affetti.
E la perdita, condita di nostalgia, della gioventù: la sua bella auto "Gran Torino" nel garage, che può accarezzare e ammirare ma che non si sente più di usare: per estremo pudore. E'il suo tempo perduto.
Però la vita continua e, quindi, ecco, inaspettatamente, nuove amicizie.
Che gli daranno la forza di andare avanti, di mettersi, ancora una volta, in gioco.
Ed ecco, miracolosamente, tolta l'armatura dell'uomo triste ed arrabbiato, e la voglia di vivere nuovamente.
Dovrà dare se stesso, per vendicare i suoi nuovi amici. Inaspettatamente, della razza che aveva combattuto in gioventù in guerra.
La "Pietas" umana. La forza di chiedere scusa a se stesso, sforzandosi di capire l'ultimo regalo della vita.
L'uomo nuovo che diventerà dovrà, però, inaspettatamente, ritornare quello del passato.
Gli scherzi della vita.
In questo film, sono riuniti quasi tutti i temi che Eastwood ha toccato nella sua incredibile carriera.
Il mito del silenzio e della solitudine.
La pietà verso se stesso e tutta l'umanità.
Il perdono. La ricerca di Dio e della verità assoluta.
E, infine, eccolo pienamente.
L'uomo che chiede Giustizia e che é costretto, per ottenerla, a diventare un eroe.
Eastwood non si smentisce mai.
"Gran Torino" é un grandissimo film.
Potrebbe il suo testamento spirituale.
Mi auguro di no.
Per tutti noi.
Per avere sempre la possibilità di emozionarci e di provare, vedendolo, le sue sensazioni.
Per provare nostalgia e ammirazione per un modo di vivere e vedere la vita che forse non esiste più.
E per avere la speranza che questo modo di vivere ritorni ancora.
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manfredi 4ever
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mercoledì 25 marzo 2009
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capolavoro
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Un film molto intenso e carico d'azione in puro stile Eastwood, maestro indiscusso del cinema americano !!
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franco
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mercoledì 25 marzo 2009
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viva il cinema "apolitico"
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Dopo aver visto "Australia" mi son detto: questo è il miglior film dell'anno! Dopo aver visto "Revolutionary Road" ho fatto lo stesso, così come per "Il Curioso caso di Benjamin Button". E lo faccio anche stavolta, ben sicuro che del 2008 ormai trascorso da alcuni mesi "Gran Torino" sia senza dubbio il miglior film. Ingiustamente snobbato agli Oscar (in fondo tratta temi scomodi), è una profonda, quindi non superficiale, riflessione su diversi temi: il razzismo, il militarismo, la vecchiaia e la violenza. Anche la religione. Clint, ovvero Walt Kowalski, è un reduce della Guerra di Corea che si trova ad aver a che fare con un gruppo di immigrati coreani che si è stabilita nel suo quartiere. Dapprima il suo atteggiamento verso i nuovi arrivati è duro e critico, razzista, ma poi le cose cambiano: arriviamo al punto della rappresaglia dei coreani ai danni di Thao.
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Dopo aver visto "Australia" mi son detto: questo è il miglior film dell'anno! Dopo aver visto "Revolutionary Road" ho fatto lo stesso, così come per "Il Curioso caso di Benjamin Button". E lo faccio anche stavolta, ben sicuro che del 2008 ormai trascorso da alcuni mesi "Gran Torino" sia senza dubbio il miglior film. Ingiustamente snobbato agli Oscar (in fondo tratta temi scomodi), è una profonda, quindi non superficiale, riflessione su diversi temi: il razzismo, il militarismo, la vecchiaia e la violenza. Anche la religione. Clint, ovvero Walt Kowalski, è un reduce della Guerra di Corea che si trova ad aver a che fare con un gruppo di immigrati coreani che si è stabilita nel suo quartiere. Dapprima il suo atteggiamento verso i nuovi arrivati è duro e critico, razzista, ma poi le cose cambiano: arriviamo al punto della rappresaglia dei coreani ai danni di Thao. Clint non si è deciso a difenderlo per bontà morale, perchè è un "buono che fa il cattivo", ma perchè la difesa per i più deboli è integrata nel DNA di ogni uomo. Chi non la possiede, come i membri della gang, è un criminale. Dallo sguardo del protagonista capiamo che lui è sconvolto da quello che ha fatto, non si è reso conto di aver aiutato quelli che disprezzava fino a pochi giorni prima. Da lì in poi assistiamo al suo lento cambiamento, che non è un caso: i figli si interessano a lui solo per avere la casa, come dimostrato nella scena in cui gli propongono l'ospizio, i nipoti non lo considerano neanche e il parroco, almeno all'inizio, si interessa a lui per esaudire l'ultima richiesta della moglie. Solo i coreani desiderano instaurare un rapporto con lui per rispetto, per riconoscenza. E poi, man mano che il film va avanti, Clint arriva a cambiare, finalmente, arrivando a darci una riflessione sul Bene e sul Male: esso è radicato negli animi di qualsiasi persona, che sia del nostro Paese o meno, una cosa che pare scontata, ma che in realtà non è! E poi non è un messaggio dato in un modo ingenuo: la gang non è vista con occhi di pietà, bensì con occhi critici, con occhi spietati! E' la famiglia coreana, vessata dalla violenza di questi criminali, a meritarsi la vera pietà degli spettatori e di Clint. L'ironia con cui lui prende in giro gli stranieri e insegna a Thao come parlano i "veri uomini", è un vero colpo da maestro, non si può non comprenderne il senso burlesco, qui Clint si prende gioco dei vari Rambo, Terminator, soggetti che esaltano il machismo. E prende in giro pure sè stesso, in maniera sottile, velata, mettendo in mostra gli stereotipi dell'Uomo senza Nome, ovvero lo sguardo affilato, l'espressione scultorea, incisa nella roccia. Per chiudere, spieghiamo la morte di Clint: lui va in chiesa a confessare i propri peccati, ma cosa confessa? Confessa errori umani (un bacio ad un'altra donna, una frode...), perchè il prete non è il portavoce di Dio, ma un uomo comune e quindi lui si sottomette al perdono degli uomini. Poi va, completamente disarmato (quindi NON si esalta la violenza!!!), all'appuntamento con la Morte e viene ucciso; una volta a terra, appare martirizzato, quasi crocefisso e questo indica che lui facendo così si è sottoposto alla punizione divina per tutto ciò che ha fatto in vita. Questo è un discorso profondamente ateo, gente. Insomma, un film che non si può classificare, come giusto che sia, nè a destra ne a sinistra (anche se ne ho visto molti aspetti, che mi sono ovviamente piaciuti!). Ciao a tutti! Commentatemi, commentate!
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sterion
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mercoledì 25 marzo 2009
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semplicemente emozionante
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in un momento dove nelle sale si trovano principalmente film dagli effetti speciali mirati a stupire lo spettatore il film di Eastwood nella sua semplicità arriva a toccare nell'animo, nei sentimenti e nella coscenza di una persona.
Ma sopratutto in un mondo dove prevale la violenza e la vendetta,questo monumentale attore/regista, ci presenta una soluzione inaspettata...
porta il film ad una esasperazione emotiva coinvolgendo lo spettatore...e facendo in modo che tutti si aspettano una reazione di vendetta,ma con un colpo di genio come si suol dire salva capra e cavoli togliendosi pure il peso che porta nella sua coscenza morendo allo stsso modo in cui aveva ucciso un soldato che voleva arrendersi.
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in un momento dove nelle sale si trovano principalmente film dagli effetti speciali mirati a stupire lo spettatore il film di Eastwood nella sua semplicità arriva a toccare nell'animo, nei sentimenti e nella coscenza di una persona.
Ma sopratutto in un mondo dove prevale la violenza e la vendetta,questo monumentale attore/regista, ci presenta una soluzione inaspettata...
porta il film ad una esasperazione emotiva coinvolgendo lo spettatore...e facendo in modo che tutti si aspettano una reazione di vendetta,ma con un colpo di genio come si suol dire salva capra e cavoli togliendosi pure il peso che porta nella sua coscenza morendo allo stsso modo in cui aveva ucciso un soldato che voleva arrendersi...
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