ema
|
giovedì 19 marzo 2009
|
grande clint
|
|
|
|
bellissimo film davvero .. clint ha fatto centro un altra volta.. assolutamente consigliato.. :)
|
|
[+] lascia un commento a ema »
[ - ] lascia un commento a ema »
|
|
d'accordo? |
|
cecilia
|
mercoledì 18 marzo 2009
|
meraviglioso
|
|
|
|
MI UNISCO CON CHI HA GIà SCRITTO A QUELLI CHE SOSTENGONO SI TRATTI DI UN FILM RAZZISTA.
NON AVETE CAPITO IL SENSO DEL FILM. PRIMA DI SCRIVERE PRESTATE PIù ATTENZIONE. FILM BELLISSIMO. ALLA FINE NON SI PUò TRATTENERE UNA LACRIMA.
|
|
[+] lascia un commento a cecilia »
[ - ] lascia un commento a cecilia »
|
|
d'accordo? |
|
lorelink
|
mercoledì 18 marzo 2009
|
clint non delude
|
|
|
|
Clint non delude mai.
Grande film di alta moralità ma non moralista. Da una storia all'apparenza banale, riesce a trarne grande insegnamento di (vera) tolleranza senza la retorica tipica di certo linguaggio hollywoodiano.
Come sempre cinema molto classico quello di Eastwood. Una boccata d'aria fresca in mezzo a tanto cinema recente tutto azione, effetti speciali e poco cervello.
|
|
[+] lascia un commento a lorelink »
[ - ] lascia un commento a lorelink »
|
|
d'accordo? |
|
ciccio capozzi
|
mercoledì 18 marzo 2009
|
riconoscere le differenze tra le minoranze
|
|
|
|
“GRAN TORINO” di CLINT EASTWOOD; USA, 08. Walt è un operaio pensionato della Ford, restato vedovo, ha poca voglia di adattarsi agli altri, alla famiglia e ai suoi vicini “musi gialli”, contro cui ha combattuto in Corea negli anni 50. Ma prenderà sotto la sua ruvida protezione i ragazzi della famiglia asiatica. Clint “giovane” di 78 anni, ci regala un altro capolavoro. La figura del pensionato è un po’ la foto ironica di se stesso? Non è da escludere; anche se la creatività mostrata non è da cervello “a riposo”. Anzi ha una lucidità ancora più tersa: che, coll’esperienza, è in grado di andare più al sodo. La storia, come al solito, è robusta, diretta, non si perde in alcun meandro. Le relazioni familiari e personali sono dipinte con chiarezza estrema; e anche quelle con quei musi gialli hanno un percorso lineare: dall’indistinzione, saranno meglio individuati non solo come persone, ma come appartenenti all’etnia Hmong.
[+]
“GRAN TORINO” di CLINT EASTWOOD; USA, 08. Walt è un operaio pensionato della Ford, restato vedovo, ha poca voglia di adattarsi agli altri, alla famiglia e ai suoi vicini “musi gialli”, contro cui ha combattuto in Corea negli anni 50. Ma prenderà sotto la sua ruvida protezione i ragazzi della famiglia asiatica. Clint “giovane” di 78 anni, ci regala un altro capolavoro. La figura del pensionato è un po’ la foto ironica di se stesso? Non è da escludere; anche se la creatività mostrata non è da cervello “a riposo”. Anzi ha una lucidità ancora più tersa: che, coll’esperienza, è in grado di andare più al sodo. La storia, come al solito, è robusta, diretta, non si perde in alcun meandro. Le relazioni familiari e personali sono dipinte con chiarezza estrema; e anche quelle con quei musi gialli hanno un percorso lineare: dall’indistinzione, saranno meglio individuati non solo come persone, ma come appartenenti all’etnia Hmong. Che si schierò con gli americani durante la guerra in Vietnam: la sconfitta del 75 fu anche per loro la data dell’inizio della diaspora in Usa: è un elemento drammatico in più, che il regista dosa con parsimonia, senza imporci alcuna lezione di antropologia. Tuttavia è un altro luogo narrativo su cui riflettere. I Hmong sono una minoranza nella minoranza: eppure vivono un’esistenza che è parte integrante della storia americana, perché hanno combattuto con loro. Come al solito, il vecchio Clint c’invita riflettere, a osservare con attenzione lo scenario che ci circonda e che noi manco guardiamo: riconoscere le differenze tra le minoranze serve a dare individualità alle singole persone che vi appartengono. Ma ciò è detto senza la minima traccia del predicozzo morale: è intriso di accettazione reciproca il cuore della vicenda. Essa è costruita nei pochi asciutti dialoghi tra la ragazza, che è la persona più sveglia, da sola con lui e quando fa da interprete col resto della famiglia. Il rapporto con loro diventa di una famiglia allargata, e tra loro è la solidarietà che diventa il collante. Su questo elemento strutturale è costruito il film. Egli si lega ai ragazzi come a dei propri figli. Arriva a provare un sentimento nuovo per lui: la compassione. Non è solo relativo a quei giovani, ma ad un insieme di cose, come l’uscire fuori della banale rete di rapporti, al porsi di fronte al suo destino personale, alla sofferta memoria, sempre viva, di uomo che ha ucciso in guerra altri uomini. Su questi sentimenti così maturati costruisce il punto più alto di tensione drammatica del film, e anche l’ironico autosmitizzante sottofinale del testamento. Lo stile è compattamente classico: nessuna velocità di montaggio; ma un narrare lento e maestoso, eppure così fortemente, segretamente catturante.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a ciccio capozzi »
[ - ] lascia un commento a ciccio capozzi »
|
|
d'accordo? |
|
giorgio
|
mercoledì 18 marzo 2009
|
senza ipocrisia
|
|
|
|
Cominciamo con il dire che nel film non c’è nulla di fascista o razzista! E’ vero che c’è un linguaggio molto spesso pesante, ma è altrettanto vero che è evidenziato in maniera inequivocabile che non vuole essere offensivo. Coloro che vogliono vedere del razzismo sono gli stessi che pensano che le offese sono negli epiteti e non nei comportamenti. Io posso benissimo pensare che una persona sia diversa da me e definirlo con parole forse non delicate come nero, zingaro ecc, ma avere nei riguardi di queste persone un giudizio che prescinde dal loro colore della pelle o dalla loro etnia; mentre posso usare parole delicate e poi emarginarli. Io penso che le parole se stanno ad indicare dati di fatto non sono offensive: non credo che appellare una persona come cieca sia peggio di definirla non vedente.
[+]
Cominciamo con il dire che nel film non c’è nulla di fascista o razzista! E’ vero che c’è un linguaggio molto spesso pesante, ma è altrettanto vero che è evidenziato in maniera inequivocabile che non vuole essere offensivo. Coloro che vogliono vedere del razzismo sono gli stessi che pensano che le offese sono negli epiteti e non nei comportamenti. Io posso benissimo pensare che una persona sia diversa da me e definirlo con parole forse non delicate come nero, zingaro ecc, ma avere nei riguardi di queste persone un giudizio che prescinde dal loro colore della pelle o dalla loro etnia; mentre posso usare parole delicate e poi emarginarli. Io penso che le parole se stanno ad indicare dati di fatto non sono offensive: non credo che appellare una persona come cieca sia peggio di definirla non vedente. L’importante è come ci si rapporta con lei.
Premesso questo occorre affermare che il film scorre ed è piacevole a vedersi, per il resto posso solo rilevare che la violenza che percorre tutto il film è un dato di fatto del quale dobbiamo prendere atto e che non possiamo non rilevare. La società non ha bisogno di organizzazioni tipo “che nessuno tocchi Caino” in quanto mi sembra che Caino, almeno da Noi in Italia è abbastanza protetto, ma necessita di una vera giustizia che reprima, se non riesce a prevenire, il sopruso, la prepotenza e la violenza, e non ultimo la disonestà. Nel film Kowalsky, ovvero Eastwood, si confessa e tra i vari peccati commessi elenca il fatto di aver venduto un’auto o qualcosa di simile e di non averci pagato le tasse e quindi sente il dovere di confessarlo come un peccato in quanto dice: “PERCHE’ E’ COME RUBARE!!!”. Da noi dove la disonestà la fa da padrona, dove non pagare le tasse è un merito, dove abbiamo uno stato che concede privilegi e che tartassa solo i poveri Cristi, c’esaltiamo perché abbiamo ottenuto la moratoria dell’ONU ( che non serve a niente) contro la pena di morte nel mondo. Ecco questi falsi moralismi e masturbazioni mentali nel film non ci sono. Un ultimo appunto riguarda il giudizio dei nuovi valori americani: la cupidigia, l’indifferenza ed il rincoglionimento! Il “fascista” Eastwood da un’immagine dieci volte migliore della comunità asiatica rispetto a quella americana che traspare attraverso i comportamenti dei figli e dei nipoti del protagonista. Forse vuol credere ancora nei vecchi valori, ma se questi sono sani, è un male? Meglio essere progressisti e poi in ogni momento non fare nulla altrimenti la Chiesa…i cattolici…Comunque, anche non condividendo alcune cose del personaggio Kowalsky , ho apprezzato il fatto che sicuramente non è affetto da ipocrisia congenita che è la malattia più diffusa di questi tempi.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a giorgio »
[ - ] lascia un commento a giorgio »
|
|
d'accordo? |
|
cela
|
mercoledì 18 marzo 2009
|
monumentale!!!
|
|
|
|
Inchiniamoci dinnanzi al colle di San Eastwood!!!
Monumentale come attore e regista(meritava lui questi due oscar), strepitosa fotografia e montaggio, azioni e battute che rimangono impresse nella memoria
|
|
[+] lascia un commento a cela »
[ - ] lascia un commento a cela »
|
|
d'accordo? |
|
paperinik
|
mercoledì 18 marzo 2009
|
anche da regista non sbaglia un colpo
|
|
|
|
Ancora un'ottima prova del regista Eastwood che ormai può essere considerato un autore cult. Si riconosce ormai dietro la macchina da presa una mano sicura e un occhio felice.
Sceneggiatura incalzante e coinvolgente: alla fine tifiamo tutti per lui, come ai bei tempi a cavalcare nel west.
Anche quello stile un po troppo didascalico per il palato europeo glielo si perdona e diventa un marchio di fabbrica.
Forse è vero che ha solo due espressioni, ma lo sguardo disgustato lanciato ai nipoti al funerale della moglie è davvero impagabile.
Pollice su!
|
|
[+] lascia un commento a paperinik »
[ - ] lascia un commento a paperinik »
|
|
d'accordo? |
|
lalli
|
mercoledì 18 marzo 2009
|
film ignobile e attuale....
|
|
|
|
della società imperialista e razzista che stiamo vivendo, non si può continuare a vedere certi spettacoli che condannano tutti gli abitanti di un'etnia , qualunque essa sia....ma il solito Clint lo ha nel suo dna quello di essere un intollerante nato e la cosa più ignobile sono i consensi che ottiene, come il duce nel ventennio....
[+] hai capito...
(di bruce wayne)
[ - ] hai capito...
|
|
[+] lascia un commento a lalli »
[ - ] lascia un commento a lalli »
|
|
d'accordo? |
|
milomar
|
mercoledì 18 marzo 2009
|
è una vergogna
|
|
|
|
leggere tante approvazioni per un film razzista come questo
[+] chi mi approva...
(di bruce wayne)
[ - ] chi mi approva...
|
|
[+] lascia un commento a milomar »
[ - ] lascia un commento a milomar »
|
|
d'accordo? |
|
namuris
|
mercoledì 18 marzo 2009
|
il solito clint...
|
|
|
|
Il film ha tutti i requisiti per piacere alla gente sempliciotta: eroe di guerra, burbero e razzista, scopre di avere maggiori affinità con i vicini di casa stranieri che con i figli... finale cristologico!
La solita morale a stelle e strisce: un uomo da solo può sgominare il male... Unica variante? Stavolta non spara un colpo ;)
[+] hai fatto centro
(di gus da mosca)
[ - ] hai fatto centro
[+] commentati i cartoni animati ...
(di eugenio)
[ - ] commentati i cartoni animati ...
[+] commenta più film ...
(di eugenio)
[ - ] commenta più film ...
[+] guarda che...
(di brian77)
[ - ] guarda che...
[+] scusa...
(di thunder)
[ - ] scusa...
|
|
[+] lascia un commento a namuris »
[ - ] lascia un commento a namuris »
|
|
d'accordo? |
|
|