il cinefilo
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sabato 24 luglio 2010
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clint eastwood e il razzismo
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TRAMA: L'anziano Walt Kowaltsky(Clint Eastwood)veterano della guerra in Corea è scopertamente razzista e odia i suoi vicini di casa asiatici ma,con il passare del tempo,stringe amicizia con un ragazzino appartenente ai vicini odiati e si ritroverà a difenderli dalle aggressioni di una gang di delinquenti...COMMENTO: Clint Eastwood,attraverso la sceneggiatura di Nick Shenk,ritaglia sulla sua figura un personaggio duro e razzistoide ma comunque capace di sviluppare una coscienza e un amore per la giustizia che sembrava impossibile potessero emergere.
Paradossalmente questo film potrebbe essere interpretato attraverso due diversissime chiavi di lettura sommate insieme:"la grande verità della tolleranza e del rispetto" e,seppure in tono minore,anche la "velata accettazione delle ragioni degli individui xenofobi"(il protagonista,malgrado il cambiamento d'animo,non riesce mai a cancellare totalmente la sua intolleranza ma soltanto a diminuirla e moderarla,anche se in grande misura)ma forse il fascino di questo film si trova proprio in questa ambigua "fusione ideologica".
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TRAMA: L'anziano Walt Kowaltsky(Clint Eastwood)veterano della guerra in Corea è scopertamente razzista e odia i suoi vicini di casa asiatici ma,con il passare del tempo,stringe amicizia con un ragazzino appartenente ai vicini odiati e si ritroverà a difenderli dalle aggressioni di una gang di delinquenti...COMMENTO: Clint Eastwood,attraverso la sceneggiatura di Nick Shenk,ritaglia sulla sua figura un personaggio duro e razzistoide ma comunque capace di sviluppare una coscienza e un amore per la giustizia che sembrava impossibile potessero emergere.
Paradossalmente questo film potrebbe essere interpretato attraverso due diversissime chiavi di lettura sommate insieme:"la grande verità della tolleranza e del rispetto" e,seppure in tono minore,anche la "velata accettazione delle ragioni degli individui xenofobi"(il protagonista,malgrado il cambiamento d'animo,non riesce mai a cancellare totalmente la sua intolleranza ma soltanto a diminuirla e moderarla,anche se in grande misura)ma forse il fascino di questo film si trova proprio in questa ambigua "fusione ideologica".
Clint Eastwood è strepitoso nel ruolo che ricopre,l'impianto narrativo del film è commovente nella sua semplicità e il tema della vendetta non viene illustrato con il classico metodo "farsi giustizia da soli e senza pietà" (come nel film MYSTIC RIVER)bensì basandosi sulla giustizia della legge(come nel film CHANGELING anche se il quadro storico e narrativo è completamente diverso) e per questi motivi GRAN TORINO è un film pienamente degno di essere visionato più di una volta.
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francescol82
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domenica 17 ottobre 2010
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clint eastwood non delude
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Lui è un vecchio burbero americano con uno spirito patriottico da integralista il cui carattere difficile gli ha impedito per tutta la vita di instaurare buoni rapporti col prossimo, chiunque egli fosse: compresi i propri figli. L'odio che nutre in particolare per le altre etnie crescerà a dismisura quando il suo quartiere sarà sempre più popolato di asiatici. La Ford Gran Torino sarà il filo conduttore che porterà dall'odio per la diversità fino alla benevolenza reciproca. Un film imperdibile, trovare un difetto credo sia impossibile.
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ultimoboyscout
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sabato 25 agosto 2012
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la lezione del diavolo bianco.
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Uno dei film del regista che preferisco, di quello che mi hanno emozionato come solo un burbero sa fare, con un personaggio che si è magnificamente cucito addosso. Walt Kowalski è un reduce della guerra di Corea, conduce una vita solitaria, è vedovo, ha pessimi rapporti coi figli e le loro famiglie, detesta il giovane prete che lo tartassa per portarlo in chiesa ma soprattutto è "circondato" da immigrati orientali che ormai popolano il suo quartiere nel quale vive col cane e l'amata Gran Torino e dal quale non se ne vuole andare. Conoscerà, forzatamente, il giovane vicino di casa orientale che come rito di iniziazione ha ricevuto l'ordine di rubargli la macchina: da li la sua vita cambierà profondamente, inizierà ad insegnare la vita al ragazza e riceverà in cambio il suo affetto e la sua stima oltre a quella della sorella che gli insegnerà a non rifiutare il diverso.
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Uno dei film del regista che preferisco, di quello che mi hanno emozionato come solo un burbero sa fare, con un personaggio che si è magnificamente cucito addosso. Walt Kowalski è un reduce della guerra di Corea, conduce una vita solitaria, è vedovo, ha pessimi rapporti coi figli e le loro famiglie, detesta il giovane prete che lo tartassa per portarlo in chiesa ma soprattutto è "circondato" da immigrati orientali che ormai popolano il suo quartiere nel quale vive col cane e l'amata Gran Torino e dal quale non se ne vuole andare. Conoscerà, forzatamente, il giovane vicino di casa orientale che come rito di iniziazione ha ricevuto l'ordine di rubargli la macchina: da li la sua vita cambierà profondamente, inizierà ad insegnare la vita al ragazza e riceverà in cambio il suo affetto e la sua stima oltre a quella della sorella che gli insegnerà a non rifiutare il diverso. "Gran Torino" riprende temi vecchi e sempri cari al regista, quelli affrontati con successo in "Mystic river" e "Million dollar baby", ovvero la presa di coscienza della responsabilità dei padri (veri o mentori) nei confronti dei figli, confrontandosi da vicino con un altro tema sempre più ricorrente nei film di Eastwood, la morte. Si concede qualche sprazzo da commedia pura, la violenza esplode all'improvviso investendo in pieno lo spettatore messo di fronte alle ingiustizie che la vita riserva, è un film commovente in linea con le ultime opere del regista riuscendo a far convivere temi scottanti con una leggerezza assolutamente inusuale per film di genere, coniuga l'odio con la tenerezza, la tensione con l'ironia e si apre con un funerale e chiude il cerchio con un secondo funerale. Commuove ma senza melassa, utilizza parolacce ma non appare mai volgare e non si capisce (e non è la prima volta che accade...) perchè agli Oscar sia stato ignorato a favore dell'altro film celebrato del regista "Changeling". Eastwood riesce a mettere in rilievo i lati più profondi, oscuri e meno esposti dell'animo umano, lo fa con estrema forza ma con altrettanto estremo garbo, con l'auto che rappresenta il perfetto alter ego del protagonista. Eastwood si avvale della collaborazione di uno sceneggiatore esordiente, Nick Schenk (complimenti davvero!) e ci regala un finale struggente in cui si susseguono colpa e perdono in un poetico crescendo. Stupendo il limbo che ci viene presentato, quello in cui Walt vive, rosicchiato dal rimorso e spaventato, anzi terrorizzato, dal futuro, che poi è lo stesso in cui vive in maniera diversa Thao. Film importante, necessario, spiazzante e maestosamente devastante, in Wat Kowalski Clint Eastwood raccoglie il meglio dei suoi personaggi storici e questo film, tra i suoi capolavori non solo cinematografici ma soprattutto morali, segna un'epoca chiudendola.
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aristoteles
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giovedì 23 luglio 2015
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gran eastwood
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Che gran film.
E' vero come ho letto da più parti che in fondo ci sia troppa abbondanza di film che rigurdano l'integrazione , il razzismo , il buonismo e via discorrendo.
E' altrettanto vero che la differenza in questi casi la fa la qualità.
E qui c'è , e si chiama Eastwood.
Ogni volta che lo rivedo so di non aver perso tempo davanti la tv.
Oggi il razzismo esiste ancora ,come esiste ancora ,anzi forse di più l'indifferenza verso il prossimo.
Clint ci aiuta a riflettere sul fatto che vale la pena tentare di migliorarci e migliorare il mondo che ci circonda, e non è uno stereotipo è realtà.
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Che gran film.
E' vero come ho letto da più parti che in fondo ci sia troppa abbondanza di film che rigurdano l'integrazione , il razzismo , il buonismo e via discorrendo.
E' altrettanto vero che la differenza in questi casi la fa la qualità.
E qui c'è , e si chiama Eastwood.
Ogni volta che lo rivedo so di non aver perso tempo davanti la tv.
Oggi il razzismo esiste ancora ,come esiste ancora ,anzi forse di più l'indifferenza verso il prossimo.
Clint ci aiuta a riflettere sul fatto che vale la pena tentare di migliorarci e migliorare il mondo che ci circonda, e non è uno stereotipo è realtà.
La scena finale è commovente ,drammatica,emozionante,geniale, una delle più belle di sempre.
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paapla
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sabato 14 marzo 2009
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non più sogno ma incubo.
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Ricordate Clint Eastwood nel film Million Dollar Baby nella parte dell’ateo impenitente, che al termine di ogni messa incontra il prete e lo provoca con i dubbi sulla Verginità di Maria e il mistero della Trinità? In quest’ultimo capolavoro Eastwood è dietro la grata di un confessionale e chiede perdono, per aver evaso il fisco per 600 dollari, aver baciato una donna quando era sposato, di non conoscere e di trascurare i figli. Per punizione recita dieci Ave Maria. Puoi sfuggire per anni al tuo peggior nemico ma non ai sensi di colta. La guerra combattuta in Corea ha lascito profonde cicatrici che affiorano e tormentano. Il film ha una sceneggiatura tipicamente teatrale, con dialoghi strabilianti e battute letali, un western metropolitano, una metafora sulla terza età, una meditazione sull’America d’oggi non più sogno ma incubo.
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Ricordate Clint Eastwood nel film Million Dollar Baby nella parte dell’ateo impenitente, che al termine di ogni messa incontra il prete e lo provoca con i dubbi sulla Verginità di Maria e il mistero della Trinità? In quest’ultimo capolavoro Eastwood è dietro la grata di un confessionale e chiede perdono, per aver evaso il fisco per 600 dollari, aver baciato una donna quando era sposato, di non conoscere e di trascurare i figli. Per punizione recita dieci Ave Maria. Puoi sfuggire per anni al tuo peggior nemico ma non ai sensi di colta. La guerra combattuta in Corea ha lascito profonde cicatrici che affiorano e tormentano. Il film ha una sceneggiatura tipicamente teatrale, con dialoghi strabilianti e battute letali, un western metropolitano, una metafora sulla terza età, una meditazione sull’America d’oggi non più sogno ma incubo. Un capolavoro targato Clint Eastwood.
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ricky83
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domenica 15 marzo 2009
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clint eastwood ? una garanzia!
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Finalmente dopo tanto pregare sono riuscito a portare la mia ragazza a vedere Gran Torino.Appena entrati in sala mi disse:"Che palle!tanto dormirò! svegliami quand'è finito.." Alla fine del primo tempo il suo commento:"Carino pensavo peggio.."Alla fine del film mi giro x svegliarla e.....Lei sta piangendo!!! Questo per spiegare la magia di questo film e di questo grande artista che è riuscito a coinvolgere emotivamente anche la persona più scettica!inutile dire che io sono stato rapito dal primo minuto sperando che il film non finisse mai! Clint è come il texano dagli occhi di ghiaccio o come l'ispettore Callaghan non sbaglia mai un colpo,è uno di quegli artisti che speri vivano in eterno perchè nessuno come lui ti fà emozionare!è grazie a gente come lui se il cinema è considerato un'arte
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Finalmente dopo tanto pregare sono riuscito a portare la mia ragazza a vedere Gran Torino.Appena entrati in sala mi disse:"Che palle!tanto dormirò! svegliami quand'è finito.." Alla fine del primo tempo il suo commento:"Carino pensavo peggio.."Alla fine del film mi giro x svegliarla e.....Lei sta piangendo!!! Questo per spiegare la magia di questo film e di questo grande artista che è riuscito a coinvolgere emotivamente anche la persona più scettica!inutile dire che io sono stato rapito dal primo minuto sperando che il film non finisse mai! Clint è come il texano dagli occhi di ghiaccio o come l'ispettore Callaghan non sbaglia mai un colpo,è uno di quegli artisti che speri vivano in eterno perchè nessuno come lui ti fà emozionare!è grazie a gente come lui se il cinema è considerato un'arte e se io amo il cinema fatto di film veri,attori veri e registi veri!
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stella
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domenica 15 marzo 2009
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5 stelle
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Questo film l'ho visto ieri sera.Si evidenzia purtroppo quello che ultimamente è il nostro pane quotidiano:il razzismo..ma il primo ad essere razzista eri tu..ma guarda sei stato grande perchè il tuo odio è diventato poi amore e senso di protezione verso quelli che chiamavi musi gialli..il finale è stato giusto..perchè tu sapevi che stavi morendo e hai voluto farti uccidere!ma la vendetta c'è stata perchè poi quelli sono andati a finire in galera(c'erano anche i testimoni).La scena che mi ha sconvolto di più?la violenza sulla donna..mamma mia..Cmq avrei tante altre cose da dirti..Il tuo film mi è piaciuto tanto..non era scontato e fa riflettere..perchè non si parla solo di odio e di guerra e chi non è superficiale come me lo capisce.
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Questo film l'ho visto ieri sera.Si evidenzia purtroppo quello che ultimamente è il nostro pane quotidiano:il razzismo..ma il primo ad essere razzista eri tu..ma guarda sei stato grande perchè il tuo odio è diventato poi amore e senso di protezione verso quelli che chiamavi musi gialli..il finale è stato giusto..perchè tu sapevi che stavi morendo e hai voluto farti uccidere!ma la vendetta c'è stata perchè poi quelli sono andati a finire in galera(c'erano anche i testimoni).La scena che mi ha sconvolto di più?la violenza sulla donna..mamma mia..Cmq avrei tante altre cose da dirti..Il tuo film mi è piaciuto tanto..non era scontato e fa riflettere..perchè non si parla solo di odio e di guerra e chi non è superficiale come me lo capisce..BRAVO CLINT!!!!
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spoerri
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domenica 15 marzo 2009
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qualcuno (non) fermi clint eastwood!!!
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Qualcuno fermi Clint Eastwood! Con tutti questi capolavori di fila questo ottantenne sta straumiliando la gran parte della concorrenza!
In effetti la facilità con cui è diventato uno dei migliori registi viventi ha dello spudorato e dell’imbarazzante (per gli altri registi, si intende).
In questo film Il vecchio Clint interpreta sempre lo stesso ruvido uomo contro il mondo a cui ci ha abituato(e che probabilmente rispecchia lo stesso Eastwood); uomo chiuso e solo, con dei familiari superficiali e abbastanza stronzi (moderatore lasciami passare il termine per questa volta!) che certamente non l’aiutano ad essere più aperto; generalmente razzista ma che riesce a imparare a convivere e ad amare chi prima vedeva come diverso, riesce ad instaurare rapporti umani veri, dopo chissà quanto tempo, con persone con cui ha più cose in comune di quante ne abbia con quei depravati dei suoi familiari, secondo sue parole.
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Qualcuno fermi Clint Eastwood! Con tutti questi capolavori di fila questo ottantenne sta straumiliando la gran parte della concorrenza!
In effetti la facilità con cui è diventato uno dei migliori registi viventi ha dello spudorato e dell’imbarazzante (per gli altri registi, si intende).
In questo film Il vecchio Clint interpreta sempre lo stesso ruvido uomo contro il mondo a cui ci ha abituato(e che probabilmente rispecchia lo stesso Eastwood); uomo chiuso e solo, con dei familiari superficiali e abbastanza stronzi (moderatore lasciami passare il termine per questa volta!) che certamente non l’aiutano ad essere più aperto; generalmente razzista ma che riesce a imparare a convivere e ad amare chi prima vedeva come diverso, riesce ad instaurare rapporti umani veri, dopo chissà quanto tempo, con persone con cui ha più cose in comune di quante ne abbia con quei depravati dei suoi familiari, secondo sue parole. Persone che scoprirà amiche e che non rinuncerà ad aiutare malgrado ciò comporti un grande prezzo.
Un film duro, crudo e con così poca retorica da avere finalmente il coraggio di non essere politically correct.
Si dice che Clint Eastwood sia un grande repubblicano conservatore: beh, repubblicano può darsi ma conservatore no di certo visto che ogni suo film (della maturità) va a muso duro a sondare scottanti temi attuali e ipocrisie della società, con grande sincerità intellettuale e sguardo aperto.
Si dice che sia il suo ultimo ruolo da attore ma speriamo ci ripensi: quell’uomo duro, triste, arrabbiato contro il mondo e in perenne lotta con i suoi demoni interiori mancherebbe molto.
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alessandro vanzaghi
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lunedì 16 marzo 2009
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l'ultimo eroe
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78 anni sono tanti e forse questo immenso regista, degno erede dei suoi tanti maestri (Sergio Leone su tutti) è davvero vicino al capolinea. L'unica cosa che possiamo fare è che prima di decidere di ritirarsi sforni qualche altro capolavoro, come lo sono stati tutti i suoi ultimi film , da Mystic River in avanti). "Gran Torino" è una nuova gemma di una filmografia sempre più ricca e capace ogni volta di rinnovarsi e svariare fra tematiche profondamente diverse. Walt Kowalski, l'ultimo personaggio del nostro Clint, è forse uno di quelli più memorabili della sua carriera, reso con grande intensistà da un artista col tempo migliorato molto anche nelle vesti di attore. Scorbutico, razzista, aggressivo, solitario.
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78 anni sono tanti e forse questo immenso regista, degno erede dei suoi tanti maestri (Sergio Leone su tutti) è davvero vicino al capolinea. L'unica cosa che possiamo fare è che prima di decidere di ritirarsi sforni qualche altro capolavoro, come lo sono stati tutti i suoi ultimi film , da Mystic River in avanti). "Gran Torino" è una nuova gemma di una filmografia sempre più ricca e capace ogni volta di rinnovarsi e svariare fra tematiche profondamente diverse. Walt Kowalski, l'ultimo personaggio del nostro Clint, è forse uno di quelli più memorabili della sua carriera, reso con grande intensistà da un artista col tempo migliorato molto anche nelle vesti di attore. Scorbutico, razzista, aggressivo, solitario...e per di più vecchio e malato....Walt, quasi per una contraddizione in termini, risulta simpatico a pelle, rendendo il film stesso godibile come una commedia intelligente e coinvolgente come pochi grandi film d'azione. A 78 anni, Eastwodd mantiene la sua faccia da eterno duro, solcata da rughe che definiscono ancora meglio i tratti e l'espressività di un volto freddo e lucido, entrato nella memoria collettiva. "Avete mai fatto caso che qualche volta si incontra qualcuno che non va fatto incazzare? Quello sono io": ci sarà un motivo se questa frase, che risulterebbe ridicola detta da qualunque altro ottantenne, mantiene intatta il suo tono minaccioso se a pronunciarla è Walt Kowalski?
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goldy
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lunedì 16 marzo 2009
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sèlendido uso della metafora
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Ogni pezzo acquistato al momento giusto , ogni attrezzo sistemato in bell’ordine lentamente giorno per giorno anno dopo anno per una vita intera e così alla fine la bottega di Wait Kowalski contiene tutto ciò che serve per riparare, costruire,modificare. Un patrimonio accumulato con passione , competenza che ora ha bisogno di un erede e cosi al piccolo, indifeso, inadeguato . impaurito orientale, lui lo yankee duro e macho dice:” Vieni prendi quello che ti serve “. E’ con lui, così diverso proveniente da una cultura così lontana e estranea che Kowalski matura l’importanza dell’esempio e della trasmissione dei valori che non è stato capace di trasferire ai suoi figli.
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Ogni pezzo acquistato al momento giusto , ogni attrezzo sistemato in bell’ordine lentamente giorno per giorno anno dopo anno per una vita intera e così alla fine la bottega di Wait Kowalski contiene tutto ciò che serve per riparare, costruire,modificare. Un patrimonio accumulato con passione , competenza che ora ha bisogno di un erede e cosi al piccolo, indifeso, inadeguato . impaurito orientale, lui lo yankee duro e macho dice:” Vieni prendi quello che ti serve “. E’ con lui, così diverso proveniente da una cultura così lontana e estranea che Kowalski matura l’importanza dell’esempio e della trasmissione dei valori che non è stato capace di trasferire ai suoi figli. Certo l’immolazione per salvare il ragazzo è un gesto che non lascia speranze sulla possibilità di redenzione degli uomini. E’ un grido di dolore disperato che bisognerebbe saper accogliere. Splendido uso della metafora
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